Orsago (TV) - 1 luglio 2018
Chiesa di San Benedetto Abate - secolo XVII
È la chiesa parrocchiale di Orsago, costruita nel 1676 su di una chiesa più piccola di cui
restano tracce di affreschi. Una lapide nell'interno testimonia l'avvenuta dedica a San Benedetto
abate, nel 1695. Sulla facciata sud si scorge il rilievo del vecchio campanile e, dietro l'altare
di Sant'Antonio, l'ingresso di un portale ad arco. All'interno, da notare sono l'affresco del
soffitto di coro e navata, probabilmente della scuola del Tiepolo o del Canaletto, la pala
dell'altare maggiore raffigurante San Benedetto, del XVIII secolo, i due grandi quadri del coro
con l'adorazione dei Magi, del XVII secolo, la pala di San Rocco e San Sebastiano, del 1500, di
Gasparo Nervesa, due pale di soggetto Mariano, in sacrestia, di Egidio Dall'Olio e due pale degli
anni '40 del pittore Modolo di Santa Lucia del Piave, una di stile cubista e una di stile
realista.
Villa Cefis - Vincenzotti
Villa Cefis - Vincenzotti
Villa Cefis - Vincenzotti
Chiesa di Villa Cefis - Vincenzotti - secolo XVIII
La facciata di questo oratorio settecentesco, dedicato alla Santa Trinità, è di notevole fattura
ed è realizzata totalmente in pietra bianca, con quattro lesene doriche che reggono il timpano.
Le quattro finestre centinate, con grata in ferro battuto, danno luce all'interno. Il pavimento è
in marmo verde di Verona e pietra bianca d'Istria, mentre l'altare è stato asportato. Sopra il
tetto, a sinistra, c'è un campaniletto chiuso alla sommità da un timpano. Fu sconsacrata e cadde
in degrado fino a quando venne restaurata. Dai documenti risulta che traboccasse di oggetti
sacri, quadri e tendaggi d'altare, oggi asportati, e vi si conservavano le reliquie dei tre santi
protettori, Bartolomeo, Antonio e Vincenzo.
Chiesa di SS. Maria Bambina - secolo XIX
Quest'edificio è annesso all'asilo, seguito da suore, fondato nel 1895, per conservare la copia
del prezioso simulacro che in ogni comunità delle suore di Maria Bambina si accoglie e venera. La
graziosa facciata della chiesa è incorniciata con mattoni in cotto, che disegnano delle arcate
sotto il tetto, con continuità lungo tutto il perimetro superiore. Due colonne con capitello
corinzio sostengono il protiro sulla porta d'ingresso e, all'interno, oltrepassato l'uscio vi era
un grande grata in ferro battuto, dove rimanevano in raccoglimento le suore e le novizie. Sul
fondo vi è un piccolo coro diviso da balaustre in marmo e, sull'altare, chiuso in una urna, c'è
il simulacro di Maria Bambina.
Villa Ninfa Priuli - De Chastonay - Da Re
Villa Ninfa Priuli - De Chastonay - Da Re
Dal grande cancello d'ingresso, con colonne ornate da volute e statue in pietra bianca, seguendo
il viale si giunge al secondo ingresso, con le statue di Ercole e Prometeo. La villa è maestrosa,
con il corpo centrale rialzato. La scalinata a due rampe porta ad una trifora centrale formata da
portali con archi a tutto sesto, ornata da uno stemma. Al piano terra, l'arcata centrale porta
sul retro. Alla sommità, sopra il tetto, si erge un corpo con finta trifora, volute laterali e
timpano. All'interno, sul soffitto di due sale, si trovano due dipinti a temperone, di cui uno
con motivi floreali foreali e un angelo al centro. Nel giardino della villa vi è l'antico pozzo
e, sul retro, dei cipressi plurisecolari.
Chiesa di Sant'Antonio 1691
Villa Sbrojavacca - Maffei - secolo XVIII
Questo edificio venne costruito dai nobili Sbrojavacca, nel XVIII secolo, ma presenta anche
elementi più antichi, come il muro di cinta che circonda i caseggiati, prima sede di cantine e
dei granai, con fori rettangolari, probabilmente da archibugiera. Sulla chiave dell'arco,
all'ingresso della via Mazzini, vi è un'insegna scultorea che, raffigura una testa con la corona
d'alloro e il copricapo dogale. Sul retro vi è un grande parco e una loggia con le volte a
crociera, dove sugli archi a tutto sesto campeggiano dei mascheroni, teste di armati, con il capo
coperto da elmi e la bocca spalancata per le urla da combattimento. La villa fu acquisita dai
Maffei Marconi nel 1835 e poi passò alla famiglia Zanin di Orsago.
Villa Sbrojavacca - Maffei
Villa Licini
L'edificio, fatto edificare dalla famiglia Licini, è imponente, con un ingresso maestoso,
costituito da una cancellata tra due colonne in pietra, sovrastate da due anfore. I muri di cinta
si chiudono a semicerchio sui caseggiati laterali. La villa si raggiunge percorrendo il viottolo
del giardino con pini secolari e l'ingresso principale è sovrastato da un terrazzino, al piano
superiore, sorretto da mensole laterali a voluta. La costruzione è architettonica armoniosa, con
fori simmetrici. Sul lato sinistro si trovano cantine e granai, con arcate a tutto sesto in
pietra.
Sacello della Madonna dell'uva - secolo XIX
All'incrocio delle vie Corridoni e Scarabellotto, si colloca questo sacello, la cui data di
costruzione, il 1872, è scolpita tra i due grappoli d'uva sulla chiave dell'arco a tutto sesto.
La facciata è rivestita in pietra bianca liscia e bugnata e, anticamente, tutto intorno vi
scorreva l'acqua di un fossato. All'interno è conservata una pala molto bella, dalla provenienza
ignota, che rappresenta la Madonna con il grappolo d'uva e Santi.
Chiesa di Cristo Redentore - secolo XX
Eretta agli inizi del 1900, questa chiesa è un edificio molto semplice. Sopra la cimasa, sorretta
da due mensole a voluta vi è una lapide con la data di costruzione della chiesa, mentre sopra al
portale è incisa una lode a Cristo. L'interno, molto luminoso, è ricco di decorazioni, che
corrono sotto il tutto soffitto con stucchi e cornicioni e l'abside è separata dall'aula da un
arco a tutto sesto, sollevata di un gradino. Sopra l'altare, tra due colonne con capitello
dorico, vi è la statua di Cristo Redentore e, dedicato al tema cristologico, un ciclo di otto
dipinti, realizzati dal noto pittore locale Giancarlo Buttignol.
Località il Redentore
La località il Redentore è situata nelle parte sud-est del Comune di Orsago, al confine con il
Comune di Godega. Il borgo è caratterizzato dalla presenza della Chiesa di Cristo Redentore,
edificata dagli abitanti del luogo agli inizi del Novecento. Da qui, poi, seguendo le indicazioni
del percorso naturalistico intercomunale, dopo circa Km 2,5, si può arrivare all'area
naturalistica della Chiesa di San Bartolomeo, in località Bibano di Sotto. In entrambi i
territori, è rilevante la presenza del fenomeno delle "acque di risorgiva", un elemento naturale
che caratterizza questa porzione di territorio rurale ed i percorsi turistici che la
attraversano.
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