Carlo Magno: l’imperatore che voleva scrivere

  • Nome: Carlo Magno
  • Nascita: 2 aprile 742
  • Morte: 28 gennaio 814 (Aquisgrana)
  • Ruolo: re dei franchi, re dei longobardi, imperatore del Sacro Romano Impero
  • Importante perché: fu un abile conquistatore, che una serie di valorose battaglie, sottomise diversi popoli, conquistò territori ed ampliò il suo regno fino a trasformarlo nel Sacro Romano Impero. Ma era anche un uomo che amava la scrittura, la matematica e l’astronomia: grazie alle sue riforme nacquero le prime scuole pubbliche.

Vita

Carlo era figlio del re dei franchi Pipino il Breve e la regina Bertrada. Non si hanno dati certi sulla sua nascita, molto probabilmente perché quando Carlo nacque, Bertrada non era ancora sposata con il re. Anche della sua gioventù non si sa molto ma sappiamo che Carlo aveva un fratello minore, Carlomanno con cui però non andò mai d’accordo.

Carlo e il fratello furono educati alla guerra e alla vita da cavaliere del padre: si allenavano intensamente con esercizi fisici, battute di caccia, lunghe cavalcate e nuotate. Il futuro imperatore amava molto nuotare tanto che, anni dopo, fece costruire nella sua reggia di Aquisgrana una grande piscina.

Nel 768 il padre morì dopo aver diviso il regno tra i suoi due figli: a Carlo toccò la parte nordoccidentale dell’Aquitania, la Neustria e l’Austrasia; mentre al fratello andò l’altra metà dell’Aquitania, il Sud e l’Oriente della Francia odierna e l’alta valle del Reno.

I confini dei vari regni nel 751

Carlo: unico re dei franchi

Carlo e il fratello erano due opposti: il primo combattivo, coraggioso ed ambizioso; il secondo pavido e debole. Il padre Pipino giurò al Papa di proteggere i suoi territori contro gli attacchi dei longobardi ma quando Carlo salì al potere, decise di infrangere questo patto: sposò infatti la figlia del re dei longombardi Desiderio.

Il papa Stefano III, cercò di fermare questa unione, anche perché Carlo era già sposato! Ma Carlo fu irremovibile. Di lei non sappiamo il nome ma quello che è certo è che non era proprio di bell’aspetto. Viene infatti descritta come pallida e grassoccia. I due si sposarono a Natale del 770.

Qualche mese più tardi decise di ripudiarla, con la scusa che fosse troppo cagionevole per avere figli. Rimandò la ragazza da Desiderio e la sostituì con Ildegarda, una ragazzina di appena dieci anni. Poi disse al papa che poteva contare su di lui contro i longobardi.

Desiderio non prese molto bene il ritorno a casa della figlia e così strinse amicizia con Carlomanno, sapendo bene dei cattivi rapporti dell’uomo con il fratello. Il destino fu fatale: il re non riuscì a sfruttare questa rivalità poiché Carlomanno morì improvvisamente nel 771. Carlo ne approfittò subito: riunì i nobili franchi e si fece proclamare successore del fratello e quindi unico re dei franchi.

La guerra contro i longobardi

La vedova e gli orfani di Carlomanno trovarono rifugio dal re longobardo, che intimò al papa di riconoscerli come successori legittimi. Ma il papa Adriano I si rifiutò e Desiderio marciò verso Roma: è l’inizio della guerra. Adesso Carlo doveva assumere il ruolo di “protettore di Roma“, come lo era già stato il padre.

Era il 773: Carlo si munì di spada ed elmo e in poco più di un anno prese Pavia (dove si trovava la famiglia reale); restituì al papa i territori che gli erano stati tolti (riconoscendo di fatto l’esistenza di uno Stato pontificio); si sostituì al sovrano nemico, indossando la corona di ferro, simbolo del dominio longobardo in Italia.

Le conquiste di Carlo Magno

Nel 778 decise di affrontare gli arabi dell’emirato spagnolo di Cordova, per difendere i confini del suo regno dai musulmani. Inizialmente venne sconfitto più volte ma nel 791 si rifece contro i mongoli dell’odierna Ungheria e ritornò in patria pieno di tesori. Da lì continuò la sua espansione al sud della Germania, annettendo l’attuale Baviera. Iniziò così una lunga battaglia che terminò 30 anni più tardi con la sconfitta dei sassoni.

Il regno franco si era esteso enormemente e nell’anno 804 era grande oltre un milione di chilometri quadrati, facendo di Carlo il più potente sovrano cristiano dopo l‘imperatore romano d’Oriente.

Nasce il Sacro Romano Impero

Era l’anno 799 quando il papa, ora Leone III, chiese aiuto al re dei franchi contro la nobiltà romana, che si era ribellata. Il pontefice, accusato di fornicazione e spergiuro, fu poi scagionato da Carlo in persona il 1° dicembre 800.

Il giorno di Natale (25 dicembre 800) il papa si sdebitò così: mise sulla testa di Carlo Magno la corona di imperatore dei romani rendendolo a tutti gli effetti l’imperatore cristiano d’Occidente. Il regno franco prese così il nome di Sacro Romano Impero.

Adesso nessuno metteva in discussione l’autorità di Carlo su Roma e sulla Chiesa, dato che l’imperatore era superiore a qualsiasi altro sovrano cristiano. Inoltre tutto l’impero carolingio era proprietà personale del sovrano. Per gestire l’immenso territorio, Carlo fece affidamento su persone di fiducia, i fideles, che andarono a formare l’aristocrazia militare.

Carlo amante della scrittura e padre della scuola pubblica

Carlo Magno amava ascoltare storie antiche, imprese epiche o le storie di Sant’Agostino. Sapeva leggere a malapena e scrivere solo il suo nome ma per l’epoca era un uomo abbastanza dotto. L’imperatore sapeva fare calcoli matematici a mente, conosceva il latino e il greco ed era appassionato di astronomia. Perché allora, se era al di sopra della media culturale del Medioevo, non sapeva scrivere? Questo perché ai tempi la scrittura era considerata “una tecnica” che veniva insegnata solo ai futuri scrivani.

Fu proprio lui a inculcare a ogni livello dell’amministrazione dell’impero l’importanza della scrittura, della conoscenza dell’ortografia e della grammatica. Carlo si lamentava continuamente della scarsa preparazione culturale dei suoi sudditi, persino dei preti:

“Se anche coloro che hanno il compito di istruire i giovani nobili sono ridotti così, dove si andrà a finire?”

Fu così che l’imperatore promosse una riforma senza precedenti: nel 797 istituì le prime scuole pubbliche. Impose ai vescovi di fondare scuole di vario grado, accessibili a tutti, dove si insegnassero grammatica, scrittura e aritmetica.

Anche nell’amministrazione della corte però la situazione doveva cambiare: tutto doveva essere messo nero su bianco, le leggi, i rapporti e la contabilità. Gli errori non erano più concessi, persino la punteggiatura fu modificata: nacque in questo perodo il punto interrogativo. Egli stesso voleva imparare a scrivere e così ogni giorno si esercitava, ma ormai era in età avanzata e non raggiunse mai il suo obiettivo.

Morte

Il tempo passa inesorabile” diceva spesso Carlo. La malattia lo colpì con continue febbri che lo portarono a zoppicare, forse per colpa della gotta. L’11 settembre 813 riconobbe come erede il figlio Ludovico il Pio ma quattro mesi dopo si ammalò seriamente e il 28 gennaio 814 morì, forse per una pleurite.

La salma fu sepolta nella Cappella Palatina ad Aquisgrana, la capitale del suo regno. Sul suo epitaffio c’è scritto: “In questo sepolcro giace il corpo di Carlo, grande e ortodosso imperatore, che ampliò con onore il regno dei Franchi e lo resse felicemente per quarantasei anni”.

Personalità

L’aggettivo che più descrive l’imperatore Carlo è sicuramente quello che è rimasto nella storia, ovvero “magno“: così fu descritto da Eginardo, il suo biografo. Di grande intelletto, combattivo, coraggioso e ambizioso, l’imperatore Carlo Magno fu un valoroso condottiero. Con le sue valorose battaglie sconfisse longobarsi, sassoni e avari dando vita al Sacro Romano Impero.

Il carattere combattivo di Carlo si rispecchiava anche nel suo aspetto fisico: alto circa un metro e novanta, era una specie di gigante per l’epoca. Il suo biografo lo descrisse così: “di corporatura massiccia e robusta; testa tonda, occhi grandissimi e vivaci, il naso un pò più lungo del normale, collo grasso e troppo corto, ma con un volto sereno e vivace”. La pancia si dice fosse sporgente e la voce stridula. Nonostante l’aspetto fisico non proprio dei migliori, Carlo Magno, con le sue conquiste e le sue riforme, rimane uno dei personaggi più importanti del Medioevo.