Mi chiamo Gianluca Fronda…

compositore, pianista… ed autore.

Sebbene sono stato sedotto dalla musica all’età di 9 anni, ho iniziato a studiarla bene, con un maestro, all’ età di 15!

Proprio in quegli anni si svegliavano in me immagini che non capivo da dove venissero…

Vedevo fogli ingialliti nelle mie segrete visioni,

che volevo riempire a tutti i costi di pallini e stanghette.

Avevo il preciso e chiaro sogno di voler diventare un compositore!

Dopo una prima fase fatta tutta di purezza, semplicità ed istinto, in cui scrivevo piccoli pezzi per il mio pianoforte, canzoni con testo e musica, in cui studiavo con sconfinato amore la musica classica, ho vissuto una lunga fase di silenzio compositivo.

Ce ne è voluto di tempo prima di potermi risentire come un fiume in piena, come una fonte quasi inesauribile di creatività artistica!

Ma perché era accaduto tutto ciò …?!?

Lo studio dona gli strumenti, fa crescere, dona conoscenza, mette in fermentazione o in “cottura” le proprie potenzialità, … i sogni…, dispone in una condizione di ricettività nei confronti di un maestro che stuzzica e mette alla prova la propria essenza tutta…

… ma se non si è vigili, può imbrigliare… creare confini a mo’ di galera… può presentare miti e mostri, chiaramente perché li si lascia entrare in se, perché si è ancora “teneri”, con la propria volontà e verità ancora fanciulle e in ombra!

Spesso non si scinde ciò che si è e si vuole da ciò che un maestro o tanti maestri dicono, trasmettono e in-segnano!

Sono ed ero una persona estremamente semplice ma anche votata ad altezze e a forme di grandezza irraccontabili e inspiegabili, chiamato sia dal presente che dall’eternità…

Adoravo a dismisura la profondità che la musica classica riusciva a toccare, raggiungere e realizzare.

Sognavo quelle mete e quelle forme espressive.

Lo studio mi spingeva in alto.

Amavo le vette…

… ma mi vergognavo della mia semplicità, del mio istinto e di ogni forma di naturalezza, sicuramente per non rinnegare le idee dei maestri imbiancati e barbuti, di cui avevo ormai metabolizzato le visioni sull’arte e sulla vita!

La mia personalità tutta era impaurita, ed il mio coraggio era a stento agli albori…

Rinnegavo l’istinto.

Lo tenevo a bada con gran forza, in gabbia, pronto a doverlo cancellare per sempre…!

E quindi presi a trasformare le linee melodiche semplici, quelle che mi infuocavano, in linee arzigogolate, complesse, ricercate all’inverosimile, a tal punto che ogni giorno una melodia ed un giro armonico erano da me cambiati almeno 4-5 volte…

Moltiplicate tutto ciò per i giorni della settimana e poi per i mesi che compongono un anno…!

I pezzi iniziavano a diventare solo cose pensate e ripensate, con la paura e la vergogna di presentarli con un inflessione melodica semplice o banale, come dicevano i saggi ed i colti che avevo vicino, o che attiravo, per la paura che c’era in me di apparire io stesso banale, inutile ed insignificante…!

Questa storia è durata anni…

Ma la cosa divertente è che io la alimentavo, correndo sempre più sotto la gonnellina dei “saggi”!

La mia paura e la mia assenza di coraggio e carattere erano il mio mostro.

Ma intanto da dentro c’era qualcosa di potentissimo che spingeva, fatto di sensazioni, sogni, immagini, desideri, melodie, parole, progetti…… Un magma incandescente voleva uscire e portare vita nuova distruggendo la vecchia…!

Tutto questo tormento fino a quando, esattamente 11 anni fa, non mi rimetto in moto, liberando la diga, a cui avevo dato terreno fertile per auto erigersi…!

Mi ruppi letteralmente le scatole… e iniziai a vomitare l’impossibile…

Stavolta non volevo farmi piegare dai miei mostri, non volevo farmi schiacciare dalle immagini dei dotti e dei saggi da me alimentati nel mio immaginario…

Dovevo rischiare: ne andava della mia vita, della mia vitalità, della mia energia, del mio più grande amore, per il quale avevo già vissuto e speso poco più di un quarto di secolo!

Dovevo rischiare di essere considerato anche banale…!

Mi auto convincevo che anche se mi avessero considerato tale, non mi avrebbero di certo ammazzato o tolto il sogno dall’ orizzonte…

Mi auto convincevo che se anche mi avessero considerato troppo vecchio nel linguaggio o romanticone … troppo scontato… non mi avrebbero certo impedito di godere del sole e della luna, così come dei più sottili e segreti piaceri…

Si, lo so… tutte cavolate quelle che avevo in testa!!!… tutte, dalla A alla Z!

Ma so e sapete bene come queste son alcune delle catene che ci impediscono di camminare e poi volare.

Il segreto degli insuccessi nelle piccole e nelle grandi cose della vita, risiede anche, se non soprattutto, in questi disagi interiori.

Era arrivato il momento di ripartire…

di dire la mia…!

… Costasse la faccia..!

Partii elaborando una complessissima e lunga versione pianistica del pezzo che ha accompagnato tutta la mia adolescenza…

Lo chiamai “Desiderio”, elaborazione ampia del pezzo generatore, che però mai aveva avuto una forma chiusa e cristallizzata, e che solo dopo ho impacchettato… e che ho intitolato

“Il mio sogno”!

On the Piano Everything makes sense…

La versione complessissima si intitola “Desiderio” perché in quegli anni, grazie ad una miriade di studi affascinantissimi e paralleli alla musica, scoprii l’etimologia di tante parole, tra le quali anche desiderio!

Desiderio indica il perdere di vista la propria stella…!

Ecco perché il tema principale, l’anima del pezzo, la composizione purissima, si intitola “Il mio sogno”.

Il sogno nel mio linguaggio è la Stella…

Avevo abbassato il mio sguardo, per timore di tendere alla mia stella, raggiungerla, entrarci dentro… e poi superarla…!

Un pezzo così semplice, così appassionato, così sognante, che però a causa di tutto quel caos e di tutta quella sofferenza, era diventato complessissimo nella versione assunta nel pezzo intitolato “Desiderio”!

Stavo condensando tutta la mia storia, tutta la mia visione dell’arte, della musica, ma ancor più la mia visione dei processi di trasformazione che si mettono in atto nella vita, le mie idee filosofiche…

Come un mantra mi ripetevo ormai ogni giorno:

Come on!

Go straight on!

… e non guardarti più indietro… se non vuoi restar pietrificato…!

Vedevo fondersi la mia sete di semplicità con la mia sete di grandezza!

Stavo ripartendo… ma la cosa bella è che

da quel momento non mi son più fermato!

Ho buttato giù tonnellate di note, in ogni pasta…!

Realizzai anche uno spettacolo tutto mio, nel testo, nelle musiche e nella regia, messo in scena a Roma e che alla fine parlava proprio di questo, in un linguaggio veramente forte!!!

Ma giustamente sentivo che era arrivato anche il momento di smetterla di stare solo davanti ad un pianoforte, o dietro una scrivania per studiare come un matto e scrivere.

Era arrivato il momento di smettere soltanto di sognar la vita e pensarla come una chimera, ma anche di viverla, in ogni sua manifestazione…!

Era l’ora di pensare al confronto…

…di passare dal piccolo mondo di Amalfi e di Napoli, a grandi metropoli… per allargare pian piano gli orizzonti concreti…!

Mi trasferii finalmente a Roma.

La mia sete di esternare e condividere la mia arte, le mie idee era infinita…

Volevo lavorare in teatro, scrivere per il cinema, volevo suonare la mia musica al pianoforte e poi rifaceva capolino la mia vecchia passione di scrivere canzoni di musica leggera, che ad Amalfi mi facevano consumar paia e paia di scarpe, perché andavo in cerca delle parole e delle note tra le curve della costiera e tra gli sguardi e le intime effusioni vissute con le ragazze conosciute lì d’estate…!

Volevo fare tonnellate di cose: scoppiavo di vita dentro di me, e tutti quelli dotati di una raffinata sensibilità, entrando in diretto contatto con me, non potevano non accorgersene…!

Però gli strumenti di cui disponevo erano grezzi, se non a volte inesistenti…!

Non posso dimenticare uno dei miei primi approcci a Roma, in un teatro, dove dichiarai che ero compositore e che sognavo di scrivere musica per balletti!

Mi chiesero se avevo il cd pronto…!

E chi ce l’aveva..! Speravo di incontrare un talent scout vecchio stampo che credendo in me cambiasse la mia vita da un giorno all’altro, producendo anche il mio primo vero e professionale CD! 

Nulla!

Di porte in faccia ne ho avute a tonnellate…

… di ostacoli da dover superare ne ho incontrati a dismisura…

Ma una voce in me diceva di fregarmene, e di camminare…

Tanto, mi dicevo,

la vita è una… e ora devo provarci…

Volevo cercare di capire se era vero talento il mio o una assurda fantasia…

I miei vari maestri avevano sempre riscontrato grandi doti artistiche in me, grandi potenzialità…

Ma è pur vero che avevo iniziato tardissimo e con mille e uno difficoltà di ogni tipo…

Forse queste difficoltà acuirono al massimo grado la mia determinazione e la mia caparbietà…, così come la mia stanchezza!

Infatti dopo qualche mese da quel mio spettacolo scritto a Roma, vissi una fase di crollo: crollo mostruoso di ogni mia energia, in cui per la prima volta pensai di abbandonare tutto…

Ero sfinito…

E come era in parte successo poco prima del mio primo vero spostamento da Amalfi a Napoli, alleggerii la presa: stavolta quasi la mollai. Almeno, formalmente, lo feci…

Iniziai ad insegnare…

… finalmente…

Cosa che in precedenza non facevo quasi, e se proprio la facevo, insegnavo a qualche conoscente o amico…! Nulla di più!

Mi catapultai in mille e uno scuole private e pubbliche.

Iniziai a respirare economicamente.

Ritrovai energia, riuscivo a distrarmi finalmente dalla mia “Ossessione”, e la mia musica finalmente ritrovò ancor più ossigeno…

Dopo una sosta durata alcuni mesi,

… ripartii, con una marcia ancora più grossa…

Nacquero quei pezzi che sarebbero diventati i cavalli di battaglia dei miei viaggi futuri, costruiti attorno alla musica, e le pietre miliari su cui costruire la mia vera nuova produzione musicale!

Obsession, Cometa, Coraggio…

Hanno emozionato e fatto sognare…

L’apertura della pagina myspace ancora prima di completare queste ultime composizioni; poi la prima vera serissima registrazione a Napoli, con qualche pezzo vecchio e qualcuno nuovissimo…

Seguì dopo qualche anno il primo vero viaggio a New York… dove finalmente potevo far camminare quei pezzi…

E poi, al rientro da New York, il primo CD fatto con l’aiuto di un mio carissimo amico a Roma…

… qualche concerto veramente grande in Italia…

Ciò che accadde con la vera prima composizione di un certo rilievo per me, “Il mio Sogno”, accadde anche con “Obsession” e “Cometa”!

Erano la riduzione di due composizioni di proporzioni molto più ampie: la prima l’ho estrapolata da una composizione intitolata “Light” e la seconda da un’altra intitolata “Risveglio”.

Poi il secondo e stra super importante viaggio nella Grande Mela…

New York…

durato tre mesi…

… e non più un mese e mezzo, come il primo viaggio…

Tutto un crescendo assurdo e vorticoso…

Ne ho avute tante di soddisfazioni in questo secondo viaggio!

La mia musica veniva amata, contro i miei timori!

Ero solito partecipare a diversi open mic, dove si esibivano quasi solo cantautori, soprattutto alla chitarra!

Io invece, arrivato da un piccolo paesino del sud Italia, portavo dei pezzi solo pianistici!

E’ chiaro: su migliaia di persone che hanno ascoltato la mia musica, ci son stati quelli che l’hanno solo rispettata, senza impazzire! Di sicuro…

E’ normale!

Ma ho avvertito un potentissimo calore, che nella mia terra quasi mai ho sentito…!

La mia musica, di cui un tempo mi vergognavo, emozionava… accendeva la passione… svegliava il fuoco… accendeva gli animi…

Iniziavo a rendermi conto che forse tanto folle la mia sottile e timida voce non era…

Iniziavo a rendermi conto che ora iniziava il lavoro vero, che da quella pietra dovevo far nascere l’Opera della mia vita…!

Anche perché apprezzamenti alla mia musica arrivavano anche nel mio account di posta elettronica, sui social network!

Amici che mi contattavano dicendomi che avevano trovato in giro per il web persone che parlavano di me, delle mie performance..!

Forse si, era il caso di andare avanti e fare sul serio, ma con spirito sempre più rilassato.

Perché questo mi ha insegnato la vita.

Abbi fiducia…

Sogna… perché sognando chiedi…

Opera… con spirito sereno… perché quando tutto è maturo, i frutti giungono a te…

E allora dovrai solo aprire la braccia e le mani, per accogliere e per riavere la luce che hai generato col tuo fuoco, con la tua passione, col tuo amore!

…

E’ proprio con questo spirito che son giunto ad oggi, qui, di fronte a te, pronto a donarti il succo della mia vita, da quegli attimi in cui la mia anima vedeva fogli ingialliti, farciti di pallini e stanghette…, ad ora…!

Che la mia musica possa toccare il tuo animo…

Cities are just like the Music:

Rock is the road,

Jazz is the weather,

Classical is a sacred temple,

therefore writing your own story means:

brilliantly IMPROVISING, wisely CREATING

and largely ENLIGHTENING

When your main goal is reaching for the stars, and becoming one of them one day, you have to keep moving.

It isn’t really for the human will setting the new “push” towards the actions.

It’s an ancient, unborn but eternal fire, that returns to boiling the “matter” of which we are made – for catapulting our being into new levels, to new magical adventures, often filled with dangers but also with priceless treasures.

New York came out to be a parenthesis but not the finishing line.

Always looking forward to re-living this experience shortly, and then again time after time…

… but it is another city that is making me “touch” the task of relaunching my mind and soul well mixed together into the Magic melting pot.

To New York I went on a Tourist Visa!

On both of my visits, a year distance from one another, after three months I had to come back to Italy!

And the almost two years spent “divided” between Rome and Amalfi, were filled with excitement and enthusiasm… dreams racing each other for pushing me towards new achievements…

Of course there were also moments of anxiety and struggle!

It’s a fact that every living soul is in a constant and eternal metamorphosis for change, and every success, with its peaks climbed and conquered, can easily find a new “abyss” if it wasn’t at its final destination.

Every step forwards can turn into one backwards, as the eternal rhythm is giving its energy and its vital lymph.

Therefore, among the multiple attempts of re-entering The Big Apple,

not without some sort of regrets for refusing job offers that would have lead me to building stable work links with several American clubs, that wanted me as a Pianist,

…surrounded by the doubts about beginning a new experience in the German capital, Berlin, having no knowledge of the German language, the final decision was…

…London, the city that is still offering me “shelter”, following an inner voice that has been storming my mind during the two American trips.

I was very excited about the idea of a totally new experience, of getting to know an entirely new culture with a diverse way of being and living,

distinctively distant from the Italian one, and even from the one I have found in the US!

I was also worried, if not tired, of the idea of starting all over again, I could say, almost from zero.

I’ve moved to Naples for completing my studies: I had a clear starting point, the music Conservatorio! And after all Amalfi was near by in case of facing some economical difficulties, as my job status wasn’t the most stable one, in order to bring me financial resources on a regular basis. The stress over there was mainly about changing houses too often!

Rome was the first “escape” into the journey of finding my true self. I left with only one suitcase and plenty of enthusiasm. Enthusiasm about the living itself in its complete meaning, for making my own way through, step by step.

I have left Naples for Rome without thinking twice…!

And in the same way I left for New York, without double thoughts, even without a satisfying knowledge of English!

Armed with an impressive amount of adventurous spirit, thirsty as always, but not without that natural need of certainty, of a pseudo smooth journey.

This two contradictory aspects, together with the continuous changes, (because each year I had to change job and house), were creating “storms” inside of me.

So starting over again, with only few euros in my pocket, even if with some experience gathered in the musical business, but with no close view on some real job contract or such… with no certain roof above my head, or any financial guarantees…

… all the above “ingredients” were creating again the good old enthusiastic and anxious state of mind, melted together, alongside with some sort of fear, fear that it might be a drop of water in the desert.

But in its depths, my soul has never known fear. That part which has always been the “crazy” engine, able to cover with silence any fears or warm certainties!

I left.

As I said, without any solid ground.

In London, I can say honestly and without any fear or camouflage, I have got “stripped” of any kind of false certainty or naive form of arrogance.

After four years of traditional university, far from the music field, ( studying for two years Law and for another two years Italian Literature ), I was persuading the most uneasy path, out of any system or elaborated official strategy. Obviously I’ve completed my former studies, being awarded with the Piano Degree after 10 magic years of passionate studying.

But shortly after I became distant from the academical surroundings, even though I have started a new Master degree at the Conservatorio di Musica di Santa Cecilia in Rome. After one year of study, my secret and mysterious inner voice has taken me again towards a long journey, encouraged by my genius/ inner tyrant madness.

I chose the path of those that create second by second, day after day, their life and personal style, not following any “pre-planned” journey.

In my case, my style reflects itself in art and also into life!

I am a pianist and composer of a classical format,

but I am far away from the world of classical music, and I am not a classical pianist!

I seem to be close to the pop genre, but I am not a pop musician!

I love rock music, but I ain’t a rock artist!

I am making small steps towards jazz, especially the latin jazz, but I can’t describe myself as a jazz pianist!

I am simply the gathering of many little big rivers!

I am Gianluca…!!!

And when, at least for me, London is an hermetically precise city, with its own time shaped mechanisms, with different ways of approach, with ideas held through centuries, with its status of being among the biggest and most populated cities in the world, accordingly with some of the Planet’s highest living expenses…

…you have to try two, three, or even four times harder than the average…

I had the feeling of starting a completely new chapter of my life, where I was to discover some totally new and unexplored sides of me, new qualities and limits, for completing the great “puzzle” of my enigmatical life, to discover the talisman that each of the life journeys could become, for calling out to the cosmic energies, that in time, through us, are trying to manifest themselves into this dimension.

And this sensation felt real!

Differently from New York, with upright or grand pianos placed in almost all the corners of the city, in every cafe and restaurant, London had almost none of those… and it still almost doesn’t!

The lack of a good CV in English at that moment, in correspondence with the local standards and expectations, and also lacking the attitude of an “insolent warrior” in the British land, I’ve soon understood that to avoid going back to Italy, I had to do something that I have never done before in my life, never until that moment, until the tender age of 35 years old!

I had to.

Maybe the life itself, and my aspirations of becoming a complete person were “imposing” it to me, so that one day to be able to say:” Now, yes, I have seen it all, the life with all its true colors and perfumes”.

I started getting along with the idea of working in a restaurant or coffee shop, for improving my English, and for getting to know closer, being in London, the mechanisms of living in the United Kingdom.

Certainly a side of me was opening towards this idea, but the other one didn’t seem to accept it at all!

In fact, I was trying to delay

I was doing the impossible for trying to find the secret key for entering the notorious realities of the British and international music industry.

Just like I’ve done previously in New York, I was trying to find online places I could play, but which would have at least an upright piano!

Day after day, I was feeling less and less stable ground under my feet!

The clubs with pianos were really few, and situated very far away from the house where I was living. I have rented my first room in Wimbledon.

And so, one day, not without those natural fears that show up when the money are about to finish, and even more if this city is London, I went out like a scare crow, with my head in the clouds, simply with the desire to “explore”…

Walking on, following the energy, I arrived to a place with a very familiar name, just because in New York it used to be often a meeting point, for enjoying a hot drink and to meet up with friends…

A Starbucks.

I wasn’t 100% certain that it was the first real “gate” towards the start of a new magical life journey, but I felt a strong energy, same as it did usually when I was about to take a new turn on my way, turn that was bringing precious stones for my secret soul.

The very next day, I have left the house with the precise goal of going and asking if they had any vacancies open.

If all the other places like restaurants or commercial points were not much welcoming as work places,( simply because I haven’t worked before in that field, and more than that everything was supposed to be done in a language that I wasn’t freely owning yet), the Starbucks was making me feel less tense about all that, also because, after the first meeting with the store manager, I have understood that they don’t exactly need people with experience, but following their corporate philosophy, they like to add partners with well lined criteria, taught, through the years, by the experts.

In few days I have started working, after sorting out all the papers needed when beginning to work.

I knew that I was able to pay the rent, the traveling and the food!

The primary needs were now covered!

All that was giving me the opportunity to fit in small but certain steps towards the music industry.

I should write a book, about what was raising, growing, changing in me. But it’s not the time and the place for it right now.

In almost six months from then I stepped again in Italy, where I could enjoy the only job that I’ve wisely kept through the years, and which turned out to be one of my greatest “runway”, (even without always realizing it), towards the development of my improvisational skills, and other latent qualities that were adding on plenty of magic to my status of a pianist as a whole: I am talking about the Pianist job at the Santa Caterina Hotel, in Amalfi, one of the worlds most important leading hotels.

The relation with the entire team there has became brilliant through the years. An exceptional team, and also a group of worlds best bartenders, well, at least from my point of view! Creating a range of cocktails that could be proudly listed in books of “ history of the taste and style”…!

After finishing the work season, in October I was leaving for London, on one side more loaded than in the previous year, and on another side with some more worries, coming from the awareness of the local structures, from the absence of some papers that would have facilitate some much more musically related jobs.

I had started the process of getting those, but due to my frequent address changing, ( some of those documents were lost without a trace), partly due to my still insufficient level of English, I have got one of those papers after a bit more than a year!

It is a fact that the English spoken at the moment In the UK, is way distant from the English studied in an Italian school! Back then, I’ve received a call from a official institution, when I was already in Italy, asking  me what was I intending to do with that document!…but, I’ve figured that out only after few years!!!

And so, also this trip was accompanied by various types of experiences, normal jobs, mainly outside the music industry, even though, like the previous trip, this time my stay was well colored by many performances for several places, ( among those few with a piano or a keyboard inside), and piano lessons, obviously taught by me!

My English was getting better, and I’ve started seriously penetrating more and more the mentality of the capital washed by the river Thames, understanding better the logics of this place.

But even more, in me, has reconfirmed one idea that life itself has been continuously pointing out: the more I try to get “out of the game” the inner energies previously kept away due to uncertainty, worries or various fears, the more vulnerable and weak become the borders between the substantial soul and the shown personality.

The mystery to unveil is the action.

The magic is starting and gives you his amazing stones only when you are moving from the point where you are in the present ( or where you got stuck ) to the “star” or that image of yourself that, like a secret movie, gets projected exclusively into the invisible depths of your own mind.     

The action attracts what is deserved,

it could serve for enjoying it fully, or for learning a valuable lesson from it.

The things that happen, at times are the ones we’ve dreamed about, the others could be those that appear for making our dreams come true…

Some others for teaching us that so many things covered only by the rational will and turned then into a “self-sewed” straitjacket represent obvious deformations of the goals to achieve!

But after all, the life is a never-ending school.

Each day can reveal like a real treasure, at least one lesson!  

…

Just like in the first year, I came back to Italy again, for the summer season, to run again through the black and white keys of the piano with regularity and an always ascending desire and excitement…

The fact of spending most of my energies in London on other various activities, wasn’t giving me the chance to study, write or play too much!

And so, the desire was growing.

The summer months became the only moment of the year for improving my compositions; but above all, for improving my piano skills and my performances, for discovering new music languages.

As the summer was at its end, I’ve set off for London again, but this time, not sure why, I had a feeling that a whole chapter of my life was about to end.

The third trip was bringing some good winds for crystalizing an experience much needed to my existence entirely.

The first two months, while waiting to raise the width of my musical horizons , I have accepted again a job far away from what I’ve been always studying.  

And exactly during these working hours, I have discovered a sweet and subtle sensation, almost like an inner call, that was asking me to enjoy each and every moment of that barista post, this time in a Costa Caffe. Because just like the previous jobs, the one in a Boost Juice Bar and the other one in Starbucks, were a sort of medicine for the soul with their plain and smooth simplicity.

My daily routine was a kind of a healer

that was trying to cover a mysterious emptiness of my soul.

All the activities that I’ve been avoiding for my whole life until that moment

were secretly guarding the healer potion.

Step by step, a magical purifying and reintegrating process was taking place,

like some sort of a initiation,

like a ritualistic circle,

clearly and precisely touching deep strings of my tender soul

always thirsty of unexplainable and unexplored heights and abysses.

It really seems that it’s not possible ascending on the stairway leading up high, if anything, even the smallest stone, apparently not important at all, is missing in the sacred talisman of your own soul.

After these two months spent working at the Costa Caffe, I’ve stepped to spending my weeks giving music lessons, playing occasionally in London, and creating more professional and human links, that turned out to be determinant for my journey.

But more than that, some old collaborations and friendships were finally bringing up much awaited fruits.

The long 10 years of collaboration with my friend, pianist, composer and arranger Alberto Pizzo, resulted with a piece composed together with him, entitled Kronos, part of his third CD Memories, published by Sony Classical and recorded at Abbey Road Studios in London with the London Symphony Orchestra, arranged and conducted by the Oscar awarded Luis Bacalov.

About Alberto, as I have specified also in my book, written for him, and above all about him,

( my first published book, entitled “ The Journey of Alberto Pizzo”, published in Italy by Graus Editore) – and  was doubtless an important achievement of this long lasting friendship and collaboration – in the last 5 or 6 years he was often talking about his desire of constructing a piano work for four hands, and particularly Kronos, born having as a base for inspiration my play,

“La Bautta”, put on stage in Rome, many years before. Alberto wanted to make a fusion, bringing some changes and adjusting it with me, with our four hands, adding on some of his themes.

Other than Kronos and the book, we’ve created an arrangement for two and three pianos, a piece starting from a mash-up of the 2nd Prelude from the first volume of the Well Tempered Clavier, with an Exercise by Oscar Peterson and Chick Corea’s ‘Armando’s Rumba’.

Before these important achievements, I’ve collaborated with him as “four hands” transcriber and arranger of some of his works appearing on his first three CD’s.

Along with the above mentioned, the life and my intense work, has awarded me with other important and valuable achievements, to be mentioned: the 1st Prize of the Piano City Contest in Milano, (Italy), during Expo 2015, and further on the 1st Prize of “On Piano Creativity”- Permanent International Contest, in January 2017.

Not to be forgotten, the honor and pleasure of performing during some events in Italy and USA, for notorious Hollywood stars such as: Ben Stiller, Tim Roth, Jean Reno, then the American- Italian director Abel Ferrara, and other important Italian and international personalities.

…

Even though during our lives we’re often expecting utterly breathtaking outcomes, impressive fireworks, even if we all consider real achievements those that turn us into the rock/pop stars that we’ve dreamed to become, or simply those that can add on multiple digits to our bank accounts, I can surely say that the true achievements and the real victories are very often much more subtile and hardly visible to the eye.

The real “philosophical stone”, and the “long life potion” are directly connected with those inner achievements, distinctively deep and almost untold.

Most probably the guiding star that appears and disappears, leading towards a new starting point, is an unexplainable wisdom, in a way, some sort of an eternal invisible trip companion, which even if present from the first steps, has turned “deaf” after the first two-three years of life.

I’ve always believed and felt that the most remarkable work of an artist, has to be the finding of his own self, for being able further on of bringing to life, as “heard” from the universal laws, marvelous creations of light and fire, of live water, and thrilling spring breeze, and for offering them to the world, thirsty of pure cosmic energy, brought by us, the “Sacerdotes”,  the Artists towards those eternally in love, ready for the magical celebration, that comes to decorate and light up every theater stage, TV or web show, and every arena of this world.

…

Writing, drawing with words,is for me just like performing or composing.

I’m continuously looking for flavor and taste in any sound generated by me.

And, as always, I’m hoping that each and every note of mine will find a way for reaching both, your dark and bright sides and the ones of the entire complete existence.

Quando si pensa ad una città,

la prima cosa che viene in mente sono le strade,

le storie di quelle strade,

dove le persone, come un essere unico, sentono il Sole,

il cuore del nostro universo,

che dona il suo amore con le sue calde vibrazioni

E se il vero obiettivo è toccare le stelle, per divenire un giorno come loro, si è obbligati a rimettersi in moto. 

Non è l’umana volontà a determinare la nuova spinta all’azione. 

È un fuoco antico, mai nato… ma eterno, quello che rimette in ebollizione la materia viva di cui siamo fatti per catapultare il nostro essere totale in nuove imprese, in nuove magiche avventure, spesso cariche di pericoli, ma anche di magici tesori. 

New York si rivelerà una parentesi della mia vita, non il traguardo. 

Spero di riviverla, a breve, e poi… ancora, costantemente, ininterrottamente…

… ma ad altra città toccò il compito di rimettere la mia anima e la mia mente in ebollizione, nel crogiolo Magico. 

A New York mi ci recai con un semplice visto turistico! 

Ognuna delle due volte, a distanza di un anno un viaggio dall’altro, trascorsi i tre mesi, dovetti rientrare in Italia! 

I circa due anni successivi, vissuti divisi tra Roma ed Amalfi, furono caratterizzati da entusiasmo, eccitazione… sogni che si intrecciavano tra loro per spingermi verso altre conquiste… 

Ma furono caratterizzati anche da ansia ed agitazione! 

Lo si sa: ogni essere dotato di vita è in un eterno e costante divenire, ed ogni successo, con le sue vette, scalate e conquistate, può conoscere un nuovo abisso se quello non è l’olimpo definitivo. 

Ogni ascesa può conoscere una discesa, perché l’eterno ritmo doni la sua energia e la sua linfa vitale. 

Ed allora tra tanti tentativi di rientrare nella Grande Mela,

non senza il rimorso di aver rifiutato alcune offerte di contratto per intraprendere uno stabile rapporto lavorativo con alcuni club americani, dove poter lavorare stabilmente come pianista, 

… nel dubbio di intraprendere una nuova esperienza nella capitale tedesca, Berlino, completamente digiuno della lingua tedesca, l’ultima decisione fu… 

… Londra, la città che ancora mi ospita, ascoltando ed assecondando la voce che come un tarlo tormentava i miei pensieri durante i due soggiorni americani.  

Ero eccitato all’idea di intraprendere una nuova esperienza e di conoscere una nuova cultura con un modo di vivere e di essere completante diverso da quello italiano ed in parte anche da quello americano! 

Ma ero anche impaurito , se non umanamente stanco di ripartire di nuovo da capo, se vogliamo, quasi da zero. 

A Napoli mi ci trasferii per studiare: avevo un preciso e chiaro punto di riferimento, ossia il Conservatorio!  E poi Amalfi era anche vicina, in caso di difficoltà economiche, non avendo una stabile e solida condizione lavorativa che potesse portarmi regolare e sufficiente denaro. Lo stress lì era soprattutto collegato al cambiare spesso appartamento! 

A Roma mi ci recai per cercare una prima via di sbocco ! Ma partii con solo la valigia ed un mare di entusiasmo: entusiasmo di toccare la vita, in modo sempre più pieno, completo, per gioirne, per costruirla granello di sabbia su granello di sabbia. 

Lasciai Napoli quasi allo sbaraglio per andare a Roma…! 

E così, allo stesso modo, andai a New York … Allo sbaraglio, con nemmeno una sufficiente conoscenza dell’inglese! 

Sebbene dotato di una grande dose di spirito avventuriero, assetato come ero e come sono di nuovo… non ero privo di quel naturale e normale bisogno di pseudo certezza e “liscio” cammino! 

Questi due principi, sotto la spinta dei continui e costanti cambiamenti, perché ogni anno cambiavo lavoro ed appartamento, creavano continue tormente interiori! 

Ed allora ripartire con soli pochi euro in tasca, sebbene con un bel po’ di esperienza musicale accumulata, ma senza reali contratti lavorativi in vista, senza reale cuscino dove lasciar riposare il capo e senza fonte da cui attingere sicuro denaro…

… ricreava il classico e costante stato d’animo di eccitazione mista ad ansia, nonché paura, paura di fare un buco nell’acqua. 

Ma il punto più profondo e più sottile della mia anima non ha mai avuto paura. 

È ed è sempre stato l’unico folle motore che ha sempre messo a tacere e sempre mette a tacere le paure e le rassicuranti certezze! 

Partii…

Ripeto, allo sbaraglio. 

A Londra, lo dico senza paura e vergogna, sono stato denudato, completamente, di ogni falsa certezza e di ogni latente ed ingenua presunzione. 

Dopo i quattro anni di università tradizionale che mi concessi ( studiando per due anni Giurisprudenza e per due anni Lettere ) scelsi la strada più ardua, al di fuori di ogni sistema e percorso precostituito ed ufficiale. Ovviamente completai i miei studi di base conquistando il Diploma di Pianoforte dopo 10 anni magnifici di studio appassionato… 

Ma poi mi allontanai dagli ambienti accademici, anche se provai a conseguire la Laurea di secondo livello al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma. Dopo un anno di studi, mi rimisi in cammino lungo il mio misterioso e segreto sentiero, spinto dal mio folle genio o tiranno interiore.

Scelsi la strada di coloro che creano secondo dopo secondo, giorno dopo giorno, la loro vita ed il proprio stile. 

Nel mio caso, il mio stile sia in vita che in arte! 

Sono un pianista e compositore di formazione classica,

ma sono lontano dal mondo classico e non sono un pianista classico!

Sono vicino al pop, ma non sono un musicista pop!

Amo il rock, ma non sono un tastierista rock! 

Tocco timidamente il jazz, ancor più il latin jazz, ma non sono un pianista jazz! 

Sono semplicemente il frutto di tanti piccoli grandi fiumi!

Sono Gianluca…! 

Ed essendo Londra sulle prime una città realmente ermetica, almeno per me, con meccanismi precisi che vanno compresi col tempo, forme di approccio diverse, idee stratificate da secoli, con l’aggravante del suo essere una delle città più grandi e popolate del mondo e con un costo della vita tra i più alti del pianeta… 

… dovetti sudare, doppio, triplo, quadruplo… 

Ebbi la sensazione che stava per iniziare un capitolo completamente nuovo della mia esistenza, dove regioni del mio essere mai esplorate sarebbero state messe alla prova, per completare il puzzle della mia enigmatica vita, il talismano che ogni vita può diventare per attrarre le energie cosmiche che da notte tempo, attraverso di noi, bramano di manifestarsi in questa dimensione. 

E questa sensazione si rivelerà come reale! 

Diversamente da New York, farcita di pianoforti in ogni angolo della città ed in ogni caffè, club o ristorante, Londra quasi non ne aveva… e quasi non ne ha ancor oggi! 

Non avendo ancora un buon curriculum vitae in inglese, fatto seguendo gli standard e le aspettative inglesi ed anche senza quello spirito intraprendente e da guerriero sfacciato, capii che per evitare di rientrare in Italia da perdente, dovevo provarmi con un qualcosa di mai fatto in vita mia, fino ad allora, fino alla tenera età di 35 anni!

Ero obbligato.

Forse la vita stessa ed il mio sogno di essere un uomo integrale me lo “imponevano”, in modo da poter dire un giorno:

” Ora si conosco la vita, con tutti i suoi profumi e colori”. 

Iniziai ad accettare l’idea di lavorare in un ristorante o caffè, per migliorare la mia lingua, e per comprendere, stando a Londra, i meccanismi di vita del Regno Unito.

Ovviamente una parte di me si stava aprendo a questa idea, ma un’altra non voleva proprio cedere! 

Infatti tergiversavo… 

Facevo salti mortali per cercare di carpire il segreto per accedere ad importanti realtà dell’industria musicale inglese e di conseguenza mondiale.

Come avevo già fatto a New York, cercavo on line i luoghi di culto dove poter suonare, ma che avessero almeno un pianoforte verticale! 

Giorno dopo giorno vedevo venir meno il pavimento sotto i miei piedi!

I pub con pianoforte erano veramente pochi, dislocati nei luoghi più disparati di Londra e spesso molto distanti tra loro e dalla casa che mi ospitava. La prima camera la presi in affitto a Wimbledon. 

E così, un giorno, non senza quella normale e naturale paura che nasce quando il denaro scarseggia in una città straniera, ancor più se questa città è Londra, uscii di casa come uno spaventapasseri, con la testa tra le nuvole, semplicemente col desiderio di “scoprire”… 

Camminando camminando, semplicemente avvertii energia arrivare da un luogo, un tantino familiare giusto perché a New York era un punto di riferimento per godere una bevanda calda e per chiacchierare con qualche amico… 

Uno Starbucks. 

Non ero sicuro al cento per cento che era il primo vero gate per iniziare un nuovo magico cammino di vita, ma sentivo una fortissima energia, così come mi è capitato ogni volta in cui ho iniziato un nuovo sentiero del mio cammino, che ha depositato le sue pietre preziose nella mia segreta anima. 

Il giorno dopo uscii di casa col preciso intento di andare a chiedere se cercavano nuovo personale. 

Se tutti gli altri posti, come ristoranti o altere attività commerciali, mi spaventavano ( perché mai avevo lavorato nell’ambito della ristorazione, ed in questo caso il tutto andava fatto in una lingua che a stento padroneggiavo ), lo Starbucks mi faceva sentire più sereno, ancor più perché, dopo il primo formale colloquio con lo store manager, capii che loro non hanno bisogno di persone con esperienza, ma seguendo la filosofia aziendale, amano formare i partners con precisi criteri stratificati nel corso degli anni dagli esperti. 

Iniziai a lavorare da lì a pochi giorni, dopo aver attivato tutte le varie pratiche per ottenere i documenti necessari all’inizio del lavoro. 

Sapevo che potevo pagare il fitto di casa, il trasporto pubblico ed il cibo necessario! 

I bisogni di base erano ormai al sicuro! 

Tutto ciò mi dava quella serenità per ritagliare degli spazi settimanali in cui pianificare i piccoli ma costanti passi per la scalata nell’industria musicale. 

Ci sarebbe da scrivere un libro su ciò che in me si alimentava, maturava, cresceva, decresceva. Ma non è questo il luogo e l’occasione adatta. 

Da li a circa sei mesi avrei rimesso piede di nuovo in Italia, dove potevo godere dell’unico lavoro che saggiamente ho curato nell’arco degli anni e che si è rivelata la mia più grande palestra per sviluppare, a volte anche contro la mia razionale volontà, tutte quelle latenti abilità di pianista improvvisatore e per aggiungere magia al mio talento di pianista in genere. 

Parlo del lavoro da pianista all’Hotel Santa Caterina di Amalfi, uno dei più importanti Leading Hotels del mondo. 

Il rapporto con l’intero personale nel corso degli anni è diventato fantastico. Un team d’eccezione con per altro un gruppo di bar tenders tra i migliori del pianeta, almeno a mio avviso! Preparano dei cocktails che sono da immortalare nei libri di “storia dello stile e del gusto”…! 

Finita la stagione lavorativa, ad ottobre mi rimisi in viaggio per Londra, da una parte più carico dell’anno precedente, da un’ altra parte con qualche pizzico di preoccupazione in più, derivante dalla consapevolezza dei meccanismi londinesi e dall’assenza di alcuni documenti utili per intraprendere lavori molto più professionali nell’ambito musicale. 

Avevo attivato una serie di pratiche per ottenerli, ma in parte per problemi derivanti dal mio aver cambiato già un paio di volte indirizzo ( alcuni documenti non si è mai capito in quale dimensione parallela siano finiti ), in parte per problemi derivanti dal mio inglese ancora insufficiente, quel documento lo ricevetti dopo poco più di un anno! 

Lo si sa che l’inglese parlato ora in Inghilterra è lontano anni luce da quello che possiamo studiare in una scuola italiana! Ricevetti una chiamata da un organo governativo quando ero già in Italia che mi chiedeva cosa volevo farne di quel documento! … ma l’ho capito solo dopo un paio d’anni!!! 

E così anche questo viaggio fu caratterizzato da esperienze varie, lavori normali, principalmente al di fuori dell’industria musicale, anche se, sia il precedente viaggio che quello di cui parlo ora, son sempre stati colorati da tante performances in giro per locali vari ( quei pochi che avevano un pianoforte o una tastiera con tasti pesati ) e da lezioni di pianoforte, ovviamente come insegnante! 

Il mio inglese migliorava e iniziavo sul serio a penetrare sempre più la psicologia della capitale bagnata dal Tamigi e le “logiche” che la animano … 

Ma ancor più, confermando un idea che mai cambia in me e che la vita solo conferma continuamente, più trovavano via di sfogo energie tenute fuori gioco o nascoste per timidezza o timori vari, più gli strati che separano il se stesso manifesto da quello sostanziale, integrale e ancora potenziale diventavano giorno dopo giorno meno spessi e sempre più permeabili . 

Il mistero a cui togliere il velo è l’azione. 

La magia si mette in atto solo procedendo dal punto in cui si è arrivati o in cui ci si è ristagnati verso la stella o l’immagine di se che come un tarlo od un film segreto e a luci rosse viene proiettato solo ed esclusivamente nel segreto ed invisibile schermo della propria mente. 

L’azione attrae ciò che si merita,

o per gioire e godere o per ricevere una lezione. 

Le cose che ci accadono, a volte son quelle sognate, altre son quelle che occorrono per ottenere le vere cose sognate …

Altre addirittura per insegnare che tante cose bramate con sola volontà razionale e divenute una camicia di forza auto imposta sono delle chiare deformazioni degli obiettivi da conquistare! 

Ma la vita è una scuola continua. 

Ogni giorno può custodire come tesoro almeno una lezione!

…

Rientrai come il primo anno in Italia per la stagione estiva, a ripercorrere i tasti bianchi e neri del pianoforte con scadenza regolare, con sempre crescente desiderio ed eccitazione … 

Il fatto stesso di essere obbligato a spendere a Londra le mie energie in altre attività, non mi permetteva di studiare, scrivere o suonare tantissimo! 

Ed allora il desiderio cresceva.

I mesi estivi divenivano il momento di intenso studio per perfezionare le mie composizioni; ma ancor più, per perfezionare il mio pianismo e sperimentare nuove strade, arricchendo il mio linguaggio musicale.

Finita la stagione estiva rimisi piede a Londra, ma questa volta, non so perché, sentii che un altro capitolo era giunto a compimento . 

Il terzo viaggio custodiva il sigillo per cristallizzare un’esperienza necessaria alla mia intera esistenza. 

I primi due mesi, in attesa che i miei veri lavori musicali crescessero in quantità, accettai di nuovo un lavoro lontano anni luce da quello per il quale ho sempre e solo studiato.

Fu proprio durante queste ore di lavoro che avvertivo una sottile e dolce sensazione, quasi una voce interiore, che mi chiedeva di gioire di ogni istante vissuto durante quel lavoro da barista, questa volta in un Costa Caffè, perché per volontà quasi divina, era una medicina per l’anima, come l’anno precedente il lavoro svolto in un Boost Juice Bar e l’anno ancora prima nello Starbucks. 

Ciò che avevo costantemente scartato dalla mia quotidianità

custodiva una medicina invisibile per guarire un misterioso vuoto nel mio animo!   

Istante dopo istante un magico lavoro di purificazione e reintegrazione interiore stava per essere portato a compimento,

come un arcano rituale iniziatico,

col preciso, chiaro e sottile intento di colmare antiche lacune della mia tenera anima assetata di vette ed abissi inspiegabili ed indicibili. 

Sembra proprio che non si può proprio ascendere lungo la scalata che porta alla vetta se qualche gradino è tralasciato, se anche la più piccola pietra, apparentemente insignificante, non è incastonata nell’occulto talismano della propria anima. 

Dopo questi primi due mesi, vissuti lavorando al Costa Caffè, trascorsi le mie settimane solo ad impartire lezioni di musica, suonare in giro per Londra e a stringere rapporti professionali ed umani che si riveleranno determinanti per il mio cammino. 

Ma ancor più, vecchie collaborazioni ed amicizie diedero frutti da tempo attesi. 

La mia decennale collaborazione con l’amico pianista, arrangiatore e compositore Alberto Pizzo, mi donava la pubblicazione di un brano con lui composto, dal titolo Kronos, parte del suo terzo CD Memories, pubblicato da Sony Classical e registrato agli Abbey Road Studios di Londra con la London Symphony Orchestra, arrangiato e diretto dal premio Oscar Luis Bacalov. 

Alberto, come per altro ho anche chiarito nel libro scritto per lui e soprattutto su di lui,

( il mio primo libro pubblicato ), dal titolo “Il Viaggio di Alberto Pizzo”, pubblicato da Graus Editore in Italia – e questo è senz’altro un’altro grande traguardo di questa lunga amicizia e collaborazione – dicevo, Pizzo negli ultimi 5 o 6 anni, spesso esprimeva il desiderio di portare a compimento un lavoro a quattro mani, ed in particolare Kronos, nato dopo aver notato il tema centrale del mio spettacolo “La Bautta”,

messo in scena a Roma molti anni prima. Volle fonderlo, chiaramente modificandolo a quattro mani con me, con alcuni altri suoi temi. 

Oltre Kronos ed il libro, portammo a compimento in particolare un arrangiamento per tre e due pianoforti di un brano nato dalla fusione del 2° Preludio dal Clavicembalo ben Temperato di J. S. Bach con un Esercizio di Oscar Peterson e Armando’s Rumba di Chick Corea. 

Prima di questi importanti risultati, avevo collaborato con lui soprattutto come trascrittore ed arrangiatore a quattro mani di alcuni dei suoi lavori presenti nei suoi primi 3 CD. 

Oltre i risultati ottenuti grazie a questa collaborazione, la vita ed il mio intenso ed incessante lavoro, mi hanno donato altri importanti ed eccitanti conquiste, dalla vittoria del Piano City Contest a Milano, nel 2015, durante Expo 2015, alla vittoria dell’ “ On Piano Creativity “ Permanent International Contest nel gennaio 2017.

E poi il piacere e l’onore di suonare, durante alcune delle mie performances in Italia ed in America, per Hollywood Stars del calibro di Ben Stiller, Tim Roth, Jean Reno, per il regista italo americano Abel Ferrara, e tante altre importanti e note personalità italiane ed internazionali.

…

Sebbene tutti nella vita attendiamo traguardi mozzafiato, come fuochi d’artificio, sebbene tutti consideriamo veri traguardi quelli in cui diveniamo le rock/pop star da notte tempo sognate o quelli in cui il conto in banca diviene farcito da minimo 6 o 9 cifre, posso dire che le vere conquiste ed i veri traguardi sono molto più sottili ed invisibili.

La vera pietra filosofale e l’elisir di lunga vita sono connessi con conquiste interiori molto più profonde, quasi irraccontabili ed incondivisibili. 

Forse la meta che compare e scompare, che diviene arrivo e punto di nuova partenza, è una incomunicabile saggezza, quasi una sorta di eterno nuovo invisibile compagno di viaggio, anche se presente dal primo vagito, divenuto afono dopo i primi due tre anni di vita. 

Il grande lavoro di un artista ho da sempre creduto e sentito che dovesse essere quello della ricerca interiore, per partorire con scadenza dettata dalle leggi dell’universo, creature portatrici di luce e fuoco, di acqua di vita e frizzante aria primaverile, da donare agli umani assetati di pura energia proveniente dalle regioni più remote del cosmo e dai noi Sacerdoti, da noi Artisti, portate al cospetto degli innamorati, pronti per il magico banchetto che eternamente in ogni teatro o arena del mondo, in ogni TV o sul web viene imbandito. 

…

Scrivere, disegnare con le parole, per me era ed è come suonare, improvvisare, comporre. 

Cerco gusti e profumi in ogni suono da me generato. 

E come sempre, spero che ognuna delle mie note possa toccare ogni lato oscuro e pieno di luce del tuo essere totale e dell’intera esistenza .