ornica4Alta : il paese diventa un albergo gestito da una cooperativa di 16 ragazze. «Ai clienti faremo provare la vita del contadino: fienagione, alpeggio e raccolta delle erbe. Volete provare a tosare una pecora? Oppure l'emozione di mungere una mucca o cimentarvi nella produzione di burro e formaggio? O ancora, riconoscere, raccogliere e poi utilizzare in cucina le erbe selvatiche di montagna, dalla bistorta (la tortorela, nel nostro dialetto) alla salvia dei prati (petònega)? E perché no, se magari siete cittadini e non avete mai «fatto» il fieno, volete sperimentare il taglio 'erba con la «ranza», fino a farne i «muntù» (montoni) come una volta?

Ad accompagnarvi nella vostra nuova veste di contadini di montagna ci penseranno 16 donne, casalinghe, ristoratrici, bariste, fioriste, imprenditrici, impiegate e negozianti, dai 18 ai 60 anni, ma tutte accomunate dalla passione per la loro terra: Ornica, quello che loro definiscono «Antico borgo rurale», rimasto intatto nella sua architettura da secoli, a mille metri di quota, in alta Valle Brembana e nel parco delle Orobie. Si sono costituite in cooperativa con un nome chiaro sugli obiettivi e sul significato del progetto: «Donne di montagna». Perché mentre mariti e uomini fanno i pendolari o hanno lasciato casa per trovare lavoro in città, loro, per la maggior parte, sono rimaste a presidiare il paese. E allora il paese bisogna tenerlo vivo e provare a dare un futuro di lavoro anche quassù, in montagna, alle future generazioni. Come? Ospitando nel borgo e in alpeggio i turisti, facendo provare loro la vita genuina, lenta, semplice, della gente di montagna, lontano dallo stress e dalla frenesia della città.

«Sarete un po' turisti e un po' Ornichesi», dicono le donne nel dépliant che pubblicizza il borgo, definendosi «gente che ama ospitare». Così è nato il progetto, appoggiato dall'Amministrazione comunale, socio fondatore della cooperativa, e dall' d'alpe di Quarteroni (a monte di Ornica, in d'Inferno), imprenditore che nella sua storica azienda di ha dato vita alla fattoria didattica più conosciuta in Lombardia; e proprio ora ha esportato la sua esperienza anche nel paese d'origine. L'«Antico borgo rurale», grazie alla cooperativa e alle attività proposte, è come se diventasse un agriturismo allargato al paese, dove provare le attività del contadino e dell'allevatore.

Per far soggiornare i turisti è pronto il cosiddetto albergo diffuso: sono stati ristrutturati e arredati in modo rustico una decina di vecchi appartamenti per circa 60 posti letto, con la loro antica denominazione, dalla Ca' del Cirillo alla Ca' di Giustì, dalla Ca' di Tolae alla Ca' di Lesandre. Chi, invece, vorrà provare ancora di più una vita da montanaro, potrà farlo soggiornando nelle baite sopra il paese (chiamate «calecc»), un tempo dimora di contadini e animali, anche loro sapientemente ristrutturate, oppure salire fino ai 1.800 metri, nella della Val d'Inferno, e sperimentare l'emozione della vita d'alpeggio. Gli alloggi, quindi, saranno gestiti da un'unica reception, che farà da ufficio accoglienza del borgo. E per gli ospiti ci saranno attività per tutte le stagioni: la tosatura delle pecore, la fienagione, la raccolta delle erbe spontanee per il loro utilizzo in cucina, la scoperta dei fiori, la condivisione della vita d'alpeggio, la mungitura e la produzione del formaggio, escursioni lungo le antiche vie di frontiera verso la Valtellina, l'attività del norcino e la conoscenza degli animali di montagna insieme ai cacciatori.

Attività proposte anche come didattica a tutte le scuole, dagli alunni dell'asilo alle superiori, e a gruppi di bambini, per quella che nel progetto è stata chiamata la «Casa della marmotta». Sempre guidati e partendo da Ornica la cooperativa proporrà la scoperta di altri borghi montani della Valle Brembana, Cornello dei Tasso, Valtorta, Bàresi di Roncobello, e, d'inverno, le settimane bianche nelle località sciistiche .

E chi, stanco dell'auto, volesse provare a spostarsi in paese e in montagna con antichi mezzi di trasporto, potrà farlo con l'asino, il cavallo e… con la slitta, scendendo, in inverno, dall'alpe fino al borgo. La cooperativa ha ormai pronto anche lo spaccio, una cantina dove acquistare prodotti tipici, formaggi, salumi, miele, erbe, funghi e mirtilli (in paese c'è una coltivazione) e in previsione anche prodotti dell'artigianato locale (gerle di legno, calze di lana, coltelli in ferro). Insomma, ce n'è per tutti i gusti per provare a fare veramente il contadino montanaro. Il borgo di Ornica, di fatto, per arginare la fuga di abitanti e creare lavoro, scommette su se stesso, sulle sue tradizioni, i suoi mestieri e la sua cultura. Facendo rivivere un piccolo mondo antico e rurale, rimasto ancora intatto.

Giovanni Ghisalberti – L'Eco di

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