Album fotografico
(I)
Risfogliamo l'album di ricordi fotografici
Presto uscirà la seconda edizione de
La ragazza dello scambio
(Bozza definitiva della copertina)
Era esaurito da tempo, con Nerocromo abbiamo deciso di riproporlo (molti me l'avevano chiesto) prima che si completasse la trilogia. In attesa che esca (tre settimane circa) vi invito a visionare delle foto che vi intodurranne nell'epoca di Idamo Butini, medico condotto a Montevarchi.
Per scrivere il primo romanzo della trilogia (vedi cover prima edizione) ho
fatto molte ricerche.
Soprattutto sui mezzi di trasporto. Gli assassini
si spostano e tornano: i delitti vogliono tempi precisi! Vi propongo
queste curiosità storiche.
Sono alcune
foto "ricordo" del 1924 o giù di lì! Il mio romanzo (un noir) è ambientato
in questi paesi nell'anno 1924, le immagine sono evocative di modi di
muoversi ormai dimenticato nel nostro Valdarno. Fate comunque mente
locale: c'era tante biciclette, il treno, le automobili, le
motociclette e gli autobus (SITA).
Il tram
1915-16, in via Aretina una signora sta
per salire, accompagnata dalla "dama di compagnia", sul tram. La tramvia
resistette solo venti anni: ci pensò la FIAT, tramite la SITA, a farla
chiudere!
Il Bàghere (spagnolismo: "carroza de
cuatro ruedas") aveva uno o due predellini davanti all'abitacolo che era
molto grande . Potevano starci a sedere anche 6 persone. Assicurava
servizi regolari (con orario) tra Montevarchi e San Giovanni V.no o
Terranuova B.ni. Servizi estemporanei per Levane, Mercatale, Ricasoli e
Caposelvi. era in concorrenza con la Tramvia.
C'erano anche prima dei bombardamenti
che avevano distrutto i ponti nel '44. La gente si muoveva a piedi o in
bicicletta. Era più comodo traghettare alla Colonia che andare al ponte
di Terranuova.
Più a monte, qui siamo all'Acquaborra,
si traghettava per andare a Laterina. Probabilmente sul lato di Levane
(a sinistra della foto), c'era un bàghere che, passando da levane,
portava fino a Montevarchi.
Il calesse
Chi poteva aveva un calesse, la spider dell'epoca, molto ammirato e invidiato da tutti! Era molto in uso tra medici, veterinari, fattori e, ovviamente, possidenti di campagna.
Nota dell'autore: Sento il bisogno di
fare una precisazione. I frequentatori di questa pagina potranno
essere nostalgici, curiosi, fieri, stupiti (con la "t"), storici,
passionari o altro. Non fo' una piega: ognuno percepisce le cose in
base a ciò che ha dentro e ogni emozione è da apprezzare. Io che ne
sono l'autore lo faccio per curiosità d'autore, appunto. Le mie
domande, visto che racconto delitti avvenuti negli anni '20, come si
può capire dalla copertina seguente, sono del tipo: "Come ci si spostava?", "Cosa
si mangiava?", "Che oggetti erano d'uso comune?", "Che parole
s'usavano, che oggi non si usano più?", "Quali film si vedevano?", "Che
libri si leggevano?" e altre (tante) simili. Scopo: costruire
personaggi attendibili, reali, ben calati in quella realtà. Solo
personaggi veri possono raccontare una bella storia tutta inventata!
Questo per amor di precisione. Buona navigazione!
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