Un ruolo per le paludi nella lotta al cambiamento climatico

palude

Gli ambienti paludosi vanno scomparendo, principalmente perché quelle aree vengono "“bonificate" e utilizzate per insediamenti o altre attività umane. Dal 1970 ad oggi a livello globale è scomparso circa il 35% degli habitat paludosi che esistevano in precedenza, mentre altri risultano degradati.

E' ben noto che di tutto ciò soffrono soprattutto certi animali migratori e in generale la biodiversità; tanto è vero che si cerca di preservare alcune di queste zone, facendole diventare "oasi" naturalistiche. In questo ambito, però, ultimamente si sta rivalutando anche una caratteristica delle paludi cui non si pensa mai, cioè il loro ruolo potenziale di assorbitori di carbonio.

Oggi la comunità scientifica mostra come – per giungere a stabilizzare la temperatura a +2°C (o ancor meglio a +1.5°C) rispetto all'epoca preindustriale – si debba arrivare ad emissioni nette di carbonio zero verso il 2050. Ovviamente ci sono alcune emissioni che non potranno essere azzerate completamente (è difficile ipotizzare, ad esempio, l'aereo elettrico) e dunque è necessario aumentare gli assorbimenti, in particolare dei serbatoi terrestri, per compensare queste emissioni antropiche residue.

In questo quadro, è appena stato pubblicato sulla rivista internazionale JGR Biogeosciences un interessante articolo di Hualey Yang, della East China Normal University di Shangai, e collaboratori che riporta i risultati di uno studio su due paludi cinesi, molto vicine l'una all'altra, di cui una è completamente naturale e in parte degradata, mentre l'altra è stata risanata con metodi comunque naturali: costruendo dighe ecologiche per limitare l'erosione e trapiantando piante autoctone.

In generale una palude è un assorbitore di anidride carbonica molto efficiente e duraturo, perché questo composto si deposita nei sedimenti sul fondo, dove permane per molto tempo. Nel frattempo, però, l'ambiente paludoso è anche un emettitore di metano e protossido di azoto, due gas serra con un "potere riscaldante" molto maggiore della CO2.

L’articolo citato mostra che, sommati tutti i flussi di questi gas in ingresso e in uscita dalle due paludi, entrambe risultano assorbitori netti, ma la palude risanata assorbe 13 volte più carbonio dell'altra; in particolare le emissioni di metano vengono fortemente diminuite dalle azioni di risanamento mirato. Un effetto positivo di queste azioni di recupero delle paludi è che queste instaurano circoli virtuosi di auto-organizzazione dei loro ecosistemi, che nel tempo aumentano ancor più la propria capacità di assorbimento.

Insomma, nell'ottica della complessa lotta al cambiamento climatico che necessita di più azioni congiunte e sinergiche, è importante aumentare gli assorbimenti naturali di CO2 in tutti i modi possibili. In questo ambito, anche le paludi possono essere "arruolate", perché - come mostra questo nuovo articolo - una loro corretta gestione ci può dare una grossa mano.

40 commenti RSS

  • Molto interessante, ma viene omesso un particolare importante: una importante motivazione per la bonifica delle paludi è stata ed è l'eradicazione o riduzione della Malaria ed altre malattie trasmesse da zanzare; Dengue, Zika, West Nile, ecc. Negli anni 50-60 in molti paesi si era optato per il contrasto diretto delle zanzare utilizzando prodotti organo-clorati come il DDT, successivamente proibiti. O si trova una soluzione a questo problema oppure molte zone paludose prossime a zone abitate sono purtroppo destinate ad essere bonificate. per noi europei la malaria è un problema dimenticato o rarissimo, ma nei PVS fa tuttora milioni di morti. Una trentina di anni fa, in Togo l'ho avuta anche io e del tipo peggiore: la Falciparum.

  • Franco, qui a un tiro di schioppo da casa mia ci sono le Bolle di Magadino, ovvero un'area paludosa di grande interesse per la biodiversità in un contesto fortemente antropizzato. Le zanzare sono tuttavia (state) un grosso problema, ma a quanto pare lo si è affrontato in maniera abbastanza intelligente, ovvero senza DDT e robe simili.

    Nel senso che volendo è possibile salvare capra e cavoli, parrebbe:
    https://bolledimagadino.com/Bti_e_organismi_non_mirati_revue_biblio_31.12.2014.pdf

  • Yopenzo, il Bti lo uso anche io come larvicida ed è abbastanza efficace. Però a quanto ne so la sua efficacia è più limitata se l'acqua da trattare è molto ricca di sostanza organica come quella di una palude. Inoltre a differenza dei nostri paesi temperati dove le zanzare sono presenti solo durante un periodo limitato, in quelli tropicali ci sono tutto l'anno e si dovrebbe trattare continuamente. Comunque l'utilizzo del Bti potrebbe essere una buona idea. Mi informerò meglio.

  • giuseppe de santis 8 febbraio 2020 alle 22:46

    NOn vi preocccupate che fra poco il mondo sara una grande palude e non ci sara bisogno di fermare l effetto serra Io credo che le paludi per contrastare i cambiamenti climatici ,abbiamo un effetto limitato,ma meglio di niente

  • 18,3 C è il nuovo record per .Antartide, misurato in una stazione argentina nella Penisola Antartica. Segue un precedente record di 17,5 misurato nel 2015.

  • giuseppe de santis 11 febbraio 2020 alle 01:07

    Tullio,si possono sciogliere tutti i ghiacci del mondo o ajumentare le temperature dei poli,come vedi a nessuno frega niente ,tuttia vivere nel proprio cortile personale,indifferenti a tutto,fuorchè ai propri interessi,ma cosa interessa a qualcuno che stiamo uccidendo questo mondo Sto legggendo analisi2 di fiorenza e greco e questi insegnano matematica,secondo me non l hanno mai capita, e sono allievi di cacciopoli,se il loro maestro insegnava cosi,ma sparatevi

  • Ho ascoltato un sola conferenza di Caccioppoli. Io ho studiato Analisi sul libro di Mauro Picone e Gaetano Fichera a Trieste. Molti anni dopo a Milano Luigi Amerio mi disse che era un libro "inutilmnte difficile".

  • giuseppe de santis 11 febbraio 2020 alle 19:24

    Tullio oggi in 3 ore ho letto a Benevento,un altro brutto libro di analisi ,di troisi,io vieterei ai docente di pubblicare libri,ma pure le case editrici,ma li leggono sti libri, Picone,lo conoscevo,poichè è stato insegnante di ennio de giorgi Adesso ho letto la sua storia su Wikipedia Tullio sono rare le persone che sanno insegnare la matematica

  • Le paludi possono assorbire CO2, ma se non cambiano le azioni umane alla base è difficile poter risolvere questo problema di dimensioni globali. Tra 10 anni probabilmente esisteranno anche gli aerei elettrici. Per iniziare a ridurre i consumi, nella sfera individuale, si potrebbe prendere la bici, invece dell'auto, oppure investire in un auto elettrica. Preservare l'ambiente vuol dire garantire un futuro alle prossime generazioni!

  • Un'auto elettrica consuma energia elettrica, che deve anche costare poco. Può essere prodotta da fonti rinnovabili o da centrali nucleari. La Francia e la Svizzera stanno cominciando a chiudere le centrali pù vecchie. Io ho regalato l'auto a mio figlio ed esco in bicicletta ogni giorno.

  • E come fa ad andare e portare la spesa a casa? O ha i negozietti fuori uscio? O ha la schiavetta che va al suo posto? Oggi poi che i negozi chiudono tutti e resta la grande distribuzione fuori citta'. Massi' riempiamoci la bocca di corbellerie invece di creare una societa' a misura d'uomo.

  • Abito in una cittadina fuori Milano con un solo minimarket, un negozio di frutta e verdura che funge anche da edicola, una banca e un dispensario farmaceutico che apre il pomeriggio, tutti a portata di bicicletta. Per andare dai medici uso un bus urbano oppure un tassì se devo fare esami medici. Non credo di dire corbellerie. L'auto mi serviva quando lavoravo a Genova, Novara e Trieste oltre che Milano. Ora l'ho regalata a mio figlio.

  • Abito in una cittadina fuori Milano con un minimarket, un negozio di frutta e verdura che funge anche da edicola, una banca e un dispensario farmaceutico aperto il pomeriggio. Per andare dai medici uso un bus urbano o un tassì se devo fare esami medici. Ogni 14 giorni un camion mi rifornisce di surgelati.

  • Alké, Sara, Tullio: non la vedo facile. Molte, troppe “soluzioni” sono pensate solo a misura di cittadino che ha tutto a disposizione. E non a caso poi i “rurali” poi si rivoltano, come hanno fatto i “Gilet Gialli” in Francia. Non parliamo poi delle mille contraddizioni come quella di coloro che si professano ambientalisti e però contrastano lo sviluppo del trasporto di merci e persone su rotaia (vedi NO-TAV); contrastano la riduzione dell’uso di fitofarmaci (vedi antiogiemmini); lo spargimento di plastiche ovunque (vedi anti-termovalorizzatori); la produzione di energia producendo meno CO” (vedi antinucleari), ecc.
    Tornando alle automobili, l’elettrico (almeno per ora) non fa altro che spostare il problema dell’inquinamento dalle città all’esterno. E’ anche provato che gettare una Euro 4 o Euro 5 perfettamente funzionante per far acquistare una corrispondente auto elettrica, ha costi energetici globali che si ammortizzano dopo 10 anni e più, quando anche quella elettrica sarà da buttare, o almeno le sue batterie. Una legge semplice, che avrebbe un impatto notevole sull’ambiente (compresa minore produzione di CO2) sarebbe quella di estendere la garanzia di molte cose, dai 2 ai 5 anni e più, in modo da rivedere tutto il sistema produttivo. Questo avrebbe anche un notevole impatto sull’occupazione: ritornebbero tutta una serie di lavori specializzati nella riparazione e non solo nella produzione di paccottiglia usa e getta.

  • El tacon xe pezo del buso, dice un saggio proverbio veneto. Avevo una Lancia Delta non catalizzata ma revisionata col bollino blu e perfettamente funzionante e ho dovuto rottamarla. Poi ho preso una Y catalizzata che ha fatto solo 25000 km dal 2002 e so che la sua marmitta catalitica andrebbe sostituita. Le marmitte catalitiche producono protossido di azoto, N2O, gas da effetto serra. Ho letto sulla TV svizzera che una ditta farmaceutica produce vitamina B3 con grande emissione di N2O e ha dovuto riconvertire i suoi filtri. Ma nessuna revisione auto controlla la quantità di N2O.

  • giuseppe de santis 13 febbraio 2020 alle 21:23

    franco,non condivido niente di quello che hai scritto.Dici c'è molta plastica,perche mancano i termovalorizzatori,falso.A Brescia il termovslorizzatore sta al centro della città,nella mia regione sta ad acerra.Tu non ti rendi conto quando dici ,senza approfondire .Sai cosa sono i rifiuti la maggior parte plastica e quando brucia ,immetti nell atmosfera diossina.SE c è plastica in giro per l inciviltà delle persone e perché le istituzione sono in mano,a parte a dei ladroni,ma anche a degli ignavi,nullafacenti,siamo un popolo sporco ,Ti ricordo la diossina porta i tumori Ignori che per costruire una centrale nucleare ci vogliono miliardi di euro,non noccioline.Le scorie pericolosissime te le metti nel giardino di casa tua.LE auto elettriche difficilmente che si diffondano,spero di sbagliarmi,a parte non c è la sensibilità ambientale di qyuesta umanità,E' vero se aumentano le auto elettriche ci vorra maggiore potenza elettrica Il guaio che abbiamo gente incompetente al governo

  • D. d. s.: non è necessaria una dimostrazione giornaliera della tua "......" (ognuno ci metta il termine che più gli aggrada). Ne hai già dato ampie prove ed alzato ulteriormente i limiti della pazienza umana. Non a te (con te ogni spiegazione è inutile), ma ad altri partecipanti faccio notare che tanti paesi del Nord Europa (notoriamente incivili!!) hanno smesso la raccolta differenziata capillare di plastica e carta e raccolgono e riciclano solo masse considerevoli di materiale ben scelto. Tutto il resto va ai termovalorizzatori, fatti spesso direttamente in città. Vedi quello di Copenhagen, diventato un parco divertimenti. Anche questa città notoriamente abitata da selvaggi ignoranti. La diossina viene prodotta dalle plastiche solo a basse temperature e cioè bruciandola tal quale, mentre nei termovalorizzatori le temperature vengono mantenute sempre sopra i 900°C. A Napoli e dintorni, è stato rilevato che durante la sola notte di capodanno i botti rilasciano una quantità di diossina pari a quella prodotta da 120 termovalorizzatori antiquati. Ovviamente Napoli, Roma e dintorni preferiscono esportare i loro rifiuti pagando profumatamente i tedeschi che oltre a guadagnarci, ci ricavano energia ed acqua calda. Come a Brescia, dove il termovalorizzatore cittadino fornisce acqua calda per il riscaldamento di tutta la città ed il Comune ci guadagna 60 milioni di euro l'anno. Oltre all'abbattimento delle polveri sottili ed altro inquinamento per aver eliminato tutte le piccole caldaiette familiari. E' notorio che i bresciani siano meno furbi ed intelligenti dei napoletani!

  • Io e miei concittadini facciamo la raccolta differenziata di carta, vetro, plastiche e lattine, umido. In America le lattine di alluminio(cans) non sono raccolte assieme alla plastica e a scatolette di ferro zincato, come da noi. Le leghe di alluminio dei cans sono leghe pregiate e vanno all'automobile.

  • giuseppe de santis 14 febbraio 2020 alle 12:18

    Ripeto Franco,non è tutto oro quello che luce,ometti un sacco di cose sui termovalorizzatori,i rifiuti non vengo bruciatidel tutto e si formano scorie ,che devono essere posti in discariche speciali,i fumi sono filtrati e non è affatto zero la diossina che fuoriesce,il resto sulla germania ,lo so da decenni.I tedeschi sono più furbi di noi,li selezionano i rifiuti che vengono dall italia e ci fanno dei semilavorati che poi ci rivendono.Tu vuoi stare vicino a un termovalorizzatore,sei libero,io neanche per tutto l oro del mondo.IO penso che dalla plastica ,lo ripeto si può estrarre idrogeno.Se fosse per me ,io azzererei la produzione mondiale di plastica

  • E' essnziale che la gente faccia raccolta differenziata. Da noi i rifiuti solidi vanno messi in un sacco con microprocessore per cui il Comune sa quanti rifiuti solidi ho prodotto e mi tassa in conseguenza.

  • giuseppe de santis 14 febbraio 2020 alle 16:02

    tullio,anch io propendo per la raccolta differenziata.MI viene a mente un vecchio articolo di le scienze sul ciclo della birra che in tutte le fasi ogni scarto veniva riciclato Dato che in italia non abbonda il lavoro,il riclaggio dei materiali darebbe lavoro a molte persone Sto leggendo un bel libro di chimica,per ingegneria Siamo all elettrochimica e parla di elettrodi ed ho pensato e se si cambiassero gli elettrodi ,che potrebbero portare più elettricità Una volta vidi dei filmati su youtube che con l acqua salata facevano accendere una lampadina

  • Tullio: definire la raccolta dei rifiuti come "differenziata" è troppo generico. Dalle mie parti si fa la raccolta porta a porta di tre tipologie di rifiuti (secco, plastica, carta) una volta la settimana. Due volte per l'umido. Io di umido non ne consegno mai: va tutto a cani, pecore, galline e compostiera. Anche la carta la brucio tutta nei vari camini e stufe. Il camion della N.U. per venire a raccogliere il sacchettino di due o tre etti di plastica a casa mia (unica casa della strada) deve però fare 430 metri in andata ed altrettanti al ritorno. A parte lo spreco di gasolio, nel sacchetto ci sono almeno 5 tipi di plastica diversi, che vanno ulteriormente differenziati, con il risultato che il bilancio energetico complessivo (non considerando il mio caso limite) di tale riciclaggio è negativo. Se invece si unisse in un unico sacchetto gran parte del secco, della carta e della plastica, e si usasse un termovalorizatore alla fine si brucerebbero composti di carbonio alternativi ai combustibili fossili. Ben diversa è invece la raccolta differenziata di sola carta (giornali, cartoni, ecc, facilmente riciclabili perché "puri") oppure di plastiche di un solo tipo (bottiglie di PET; film plastici delle serre di polietilene, ecc, ovviamente non mescolati e ben riciclabili) che l'acquirente riconsegna in appositi centri di raccolta, ricevendo la cauzione pagata al momento dell'acquisto. Anche in questo caso, oltre ad un bilancio energetico positivo, si otterrebbero dei prodotti ottenuti dal riciclaggio facilmente vendibili perché di buona qualità.
    E' questo il tipo di riciclo "semplice" che fanno nei paesi più avanzati. Da noi invece ci si complica la vita con tanto di microprocessori e poi chi vuole pagare meno getta i sacchetti lungo le strade. Ne trovo a decine nei miei campi.

  • al di là dell'essenziale senso civico, come si dice, che in Italia manca fortemente - se una cosa non è direttamente mia o di un altro privato allora non è di nessuno, e quindi chi se ne fotte - e che cresce, detta mancanza, man mano che si scende al sud (checché se ne dica, o si taccia, molte zone del meridione sono abitate da moltitudini di persone che per livello socioculturale, ovvero istruzione e integrazione/compartecipazione sociale, fanno pena anche agli amici congolesi), differenziare la raccolta dei rifiuti è molto importante, anche se non sempre ben pagante a livello di redditività, perlomeno nel breve periodo.

    Il riciclo non è infatti la panacea risolutiva ai mali derivanti dall'impatto delle attività umane sull'ecosistema, ma certo aiuta di molto ove attuato in maniera efficace, continuata e onesta. Onesta: che se in più il pesce puzza dalla testa, come spesso avviene, ti saluto.

  • Yopenzo: non sono contrario alla raccolta differenziata. Anzi. Nonostante tutto l’Italia resta complessivamente il paese dove si ricicla di più. Come ho cercato di spiegare sono invece contrario a certe tipologie di raccolta fatte più con scopi demagogici che razionali. Per esempio se si raccolgono insieme tutti i tipi di plastica, (senza cioè una differenziazione a monte), si otterrà poi una plastica riciclata di cattiva qualità che non vuole nessuno. Qui nel veronese ci sono due impianti di produttori di Pile costretti ad importare la materia prima riciclata da altri paesi. Per esempio dalla Germania o Olanda dove le bottiglie vuote di PET sono tutte riportate al supermercato per ricevere indietro la cauzione. Lo stesso per la carta: la sede del più grande azienda di riciclo di carta italiana è a poche decine di metri da casa mia ed il fondatore (Luciano Nicolis, lo stesso del celebre museo automobilistico) era un caro amico di mio padre. Sono sepolti ad un metro di distanza. Ed è stato lui a spiegarmi molti aspetti perversi del riciclaggio già più di 20 anni fa. Oltre alla carta, quasi cinquanta anni fa Nicolis creò il primo grande impianto di riciclaggio del polietilene (teli delle serre, ecc) d’Italia e credo anche d’Europa. Cioè non proprio un pirla inquinatore. Stesso discorso per l’umido, con cui in teoria si produce del compost. In realtà gran parte viene bruciato negli inceneritori. Provate a chiedere ai contadini se lo vogliono. Anche regalato e trasportato “a gratis” sul campo. Quei pochi che l’hanno provato, se ne sono pentiti. In pratica bisogna concentrarsi sul riciclaggio con metodi e di sostanze “convenienti” e cioè che permettono di ottenere prodotti validi, altrimenti il bilancio energetico diventa negativo.
    C’è poi la questione del dimensionamento ottimale dei termovalorizzatori: gli impianti per funzionare bene (e cioè ad alte temperature) ed essere redditizi devono utilizzare almeno 5-6-700.000 tonnellate di rifiuti all’anno e se possibile ricchi di materiale altamente infiammabili come plastica e carta. Le piccole province del nord (come Verona con 6-700.000 abitanti) ne producono solo 150-200.000 ed in diminuzione. Fare un impianto per provincia (come previsto dalle normative) diventa antieconomico e alla fine si è quasi obbligati a mettere nelle discariche quel 20-30% di materiale che comunque non è non riciclabile. In pratica, volendo la soluzione “ottima” invece di una semplice e “buona”, si finisce per ottenerne una pessima.

  • Giuseppe de santis 15 febbraio 2020 alle 14:11

    Ritorno.su un argomento discusso in passato.mentre leggevo un libro sul linguaggio c.ho visto un video istruttivo.il titolo non faceva presagire.donna colpita da sifilide.Racconta.siamo inizio novecento.da poco madame Curie aveva scoperto il radio
    In questa fabbrica di usava.vernice irridescente
    Molte donne si ammalavano.i capi sapevano.ma nascosero sempre

  • "Ma a chi importa se cade un ponte?" ha detto recentemente qualcuno. Andrebbe scritto sulla bandiera dell'Onu. Anche se anch'io, purtroppo, ho sicuramente da farmi perdonare al riguardo.

  • giuseppe de santis 16 febbraio 2020 alle 01:08

    il mondo deve cambiare,questo modello,tipo catena di montaggio,genera troppi rifiuti.Non ci si decide ad abbandonare le fonti fossili Stiamo portando il pianeta al collasso.I governanti di questo mondo avranno una grande responsabilità,per quel che accadrà,fra poco Spero di non vederlo

  • Franco, lei non raccoglie il vetro? Da noi viene raccolto ogni settimana e credo non ci siano problemi come per la plastica nel riciclarlo.

  • Tullio: per il vetro, come per i metalli, gli oggetti ingombranti e le ramaglie non c'è la raccolta porta a porta, ma ci sono le campane oppure le isole ecologiche per la consegna.
    Ovvio che raccolgo e riciclo il vetro, ma anche per questo, a quanto ne so, in Italia ci sono problemi di smaltimento perché non viene distinto il vetro bianco dai vetri colorati. Alla fine tutto va a quest'ultima categoria. Per fortuna esportiamo molto vetro scuro sotto forma di bottiglie di vino ed allora il problema è evitato. altro problema è che in mezzo al vetro ci finiscono sia i bicchieri di cristallo che specchi contenenti entrambi metalli pesanti oppure pirex o ancora peggio pezzi di ceramica. Bastano pochi pezzi per rovinare una fusione. L'ideale sarebbe fare come in certi paesi del Nord Europa dove quando acquisti una bottiglia di vetro al supermercato paghi una cauzione e per riaverla sei costretto a riportare il vuoto al supermercato dove le ricicli in appositi distinti contenitori. Per certi aspetti una rogna, ma è da queste azioni quotidiane che ci si rende conto dell'importanza e complessità del riciclo.

  • giuseppe de santis 17 febbraio 2020 alle 21:57

    Oggi,leggevo una bella biografia su Hilbert e non lo sapevo,che gli nacque un figlio schizzofrenico e subito lo abbandonò fin da piccolo in un manicomio .Albert Einstein ebbe lo stesso dramma,Eduard Einstein,inziò a manifestare i primi segni di cambiamento,quando studiava all università medicina e adorava Freud.Egli aggredi la madre.Ci fu un incontro fra padre e figlio,per convincere Eduard a seguirlo in America,cosa che non volle fare TRovo questi grandi geni ,egoisti Come fai ,tu a stare in america,,senza mai pensare di avere un figlio lontano e non andarlo mai a trovare,come se non esistesse

  • Nel mio comune il vetro viene raccolto porta a porta. Io metto il vetro in un bidone condominiale e questo viene esposto sulla strada. Lo stesso per la plastica, carta e l'umido. Por i rifiuti solidi ognuno riceve dal Comune degli appositi sacchi con microprocessore e li mette fuori lui.

  • Anche nel mio Comune il vetro ri raccogliere porta a porta ogni 3 settimane. Naturalmente nel calendario annuale consegnato ad ogni abitazione è ben specificato cosa si intende per vetro.
    Non sono ammessi bicchieri, calici di cristallo, ecc.

  • giuseppe, non bisogna mai andare a guardare da vicino i grandi scienziati. Anche Galileo ebbe due figlie da una prostituta padovana, Marina Gamba, oltre a un figlio e non la sposò mai. Le due figlie potevano solo seguire la professione della madre oppure farsi suore, cosa che fecero.Una di esse, Virginia, seguì il padre fino alla morte. Mentre le sue lettere a Galileo sono note, quelle di Galileo a lei sono sepolte in qualche archivio di convento. Sarebbero interessantissime. Oggi da Paolo Galluzzi a Trieste ho seguito una sua lezione su Galileo. Non sapevo che avesse risolto il problema della longitudine delle navi usando i satelliti di Giove, da lui scoperti e annunciati nel "Sidereus Nuncius" del 1610 come stelle medicee.

  • giuseppe de santis 18 febbraio 2020 alle 23:26

    tullio ,sapevo delle figlie di galileo,che la madre era una prostituta lo ignoravo Dato che sto leggendo il libro di chimica,ogni tanto fa disgressioni storiche Gli scienziati avevano intuito che durante i temporali,,non so di preciso come si fissa dell azoto nel terreno e fa molto bene all agricoltura e si cerco un modo chimico per ottenerlo artificialmente,questi tre prof americani Kotz,weaver e treychel,dicono che si haber era riuscito a trovare un sistema per tramite l ammoniaca ,ottenere quello che si diceva sopra,ma la verità è che fu bosh dopo aver provato duemila catalizzatori,trovo quello giusto.MI ricordavo che Haber aveva una moglie che non condivideva di usare la chimica ,come arma militare ,a lui si devono i gas che uccissero molte persone nella prima guerra mondiale Ho voluto vedere un po' da vicino la vicenda di Clara Immerwaker.Viene fuori l amore per la scienza ,per far avanzare l umanità.Le difficoltà che avevano le donne a non essere considerate ,solo madri Due punti voglio mettere in risalto Haber,questo criminale di guerra,ebbe il nobel per la chimica Si ritorna al punto di scienza ed etica.Emerge la determinazione di Clara che riesce a superare un difficile esame di ammissione.La prima volta che incontra Haber,lo respinge ,poi si fece abbagliare dai successi di quell uomo ,lo sposò ,era troppo tardi per rendersi conto dell errore che fece.Tullio che intendi per logindudine delle navi,forse la loro posizione rispetto a un riferimento,

  • La longitudine si calcola a partire dal meridiano di Greenwich. Il problem fu risolto nel 1700 con i primi cronometri marini. Oggi si usa il GPS e secondo mio fratello, capitano di lungo corso, se il GPS che è gestito dalla US Army and Navy si blocca nessun navigante odierno sa dov'è. L'Europa sta installando i satelliti del sistema Galileo, la Russia ha il Glonass, la Cina non so.

  • Il primo cronometro marino, noto come H4, fu costruito da John Harrison nel 1759.Ma era quasi 150 anni dopo il Sidereus Nuncius.

  • Tullio, "se il GPS che è gestito dalla US Army and Navy si blocca nessun navigante odierno sa dov'è."

    Questa è una minkiata colossale.

  • Opinione di mio fratello Sergio, medaglia d'oro di lunga navigazione, esaminatore degli aspiranti alla patente nautica sul lago di Lecco e Como. Aspiranti naufraghi, li chiamava lui, purtroppo deceduto in dicembre.

  • giuseppe de santis 19 febbraio 2020 alle 21:31

    Oggi tre cose interessanti ho imparato.Quant è grande l ingrantitudine umana.Non conoscevo che fecero i suoi nemici a Scipione l africano,aveva acquistato grande potere.SI può distruggere una persona,se non lo si può fare in altro mondo,per via giudiziaria,primo colpirono il suo collaboratore,per aver rubato dei vasi,poi mirarono al fratello accusandolo di aversi preso il bottino di guerra. Antioco aveva preso in ostaggio il figlio di Scipione e per poterlo salvare,fece un patto con il nemico,per garantirgli salva la vita.Lui che aveva salvato l impero romano ,dalla minaccia di Annibale Nicola Tesla,rubò,molte scoperte a cui era arrivato prima il nostro Ferraris,come il motore a induzione o la trasmissione con fili fra torino e un altra città Tesla ,ideo il raggio della morte,che era in grado di distruggere,perchè questo genio scelse anche al via del male Nel pomeriggio è venuto Franco,un avvocato e mi ha parlato di Nietzsche.Avevo letto cosi parlò zaratrusta e pensavo che l eterno ritorno, è fare le stesse cose,invece significava ripercorre di nuovo la propria vita e rifare tutto daccapo