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apppunti estrapolati dal sito http://helios.unive.it/

semplificativi della lezione del Prof. D. Giorgetti sulla scrittura
il sito del Prof. Giorgetti: http://www.portustiberinus.it

 

LA SCRITTURA
I graffiti praticati, fin dai tempi più remoti, su vari supporti litici, ossei, ceramici, ecc. non deperibili, si evolvono in periodo protostorico nelle scritture pittografiche e geroglifiche, con moltissimi caratteri. I caratteri pittografici sono schizzi di oggetti, i geroglifici invece sono rappresentazioni complesse di oggetti e idee. Una successione di caratteri pittografici e/o geroglifici corrisponde a una frase.

La scrittura si semplifica quando diventa necessaria per registrare le entrate/uscite di beni nei templi in Mesopotamia, nelle amministrazioni in Egitto, nei Palazzi Minoici e Micenei e per le transazioni commerciali in Anatolia e Siria. In uno stadio successivo la scrittura si evolve ulteriormente e cominciano ad apparire dei segni che corrispondono ai suoni di sillabe.

Spesso una scrittura arcaica coesiste con una più moderna. Ad esempio in Egitto la scrittura geroglifica a caratteri elaborati e staccati, usata nelle iscrizioni monumentali, è affiancata dalla scrittura ieratica, corsiva, a caratteri più semplici ed uniti tra loro. La scrittura ieratica è usata ad esempio nei papiri e per trascrivere la scrittura geroglifica incaratteri più semplici.

 

Scrittura Geroglifica a sinistra e Ieratica a destra di uno stesso testo

Una variante semplificata della scrittura ieratica è la demotica apparsa attorno al VII secolo a.C. per usi amministrativi. La scrittura demotica divenne rapidamente la più usata anche per i testi letterari e religiosi (come ad esempio nel famoso Libro dei Morti).

Nell'età del bronzo la scrittura più diffusa nel Vicino e Medio Oriente è la cuneiforme accadica in varie versioni locali. Dalla cuneiforme accadica sono derivati l'Aramaico e le lingue della Siria e del Sinai, di Petra e Palmira.

Queste scritture con migliaia di caratteri evolvono lentamente in sillabiche con circa un centinaia di caratteri. Il cosiddetto lineare A (Minoico da Minosse, il leggendario sovrano di Creta) e il lineare B (Miceneo da Micene, città greca) sono scritture di transizione con geroglifici e sillabici. Le scritture sillabiche evolvono nelle scritture alfabetiche formate da una trentina di caratteri diversi. Sono noti vari alfabeti tra i quali l'alfabeto di Ugarit, l'alfabeto cipriota, l'alfabeto fenicio (1 000 a.C.) da cui è derivato l'alfabeto del greco classico nella forma ionica (adottata ad Atene solo nel 403 a.C.). Dall'alfabeto greco sono derivati gli alfabeti etrusco e latino e successivamente il gotico, il coopto e il cirillico. Dall'alfabeto fenicio sono derivati gli alfabeti ebraico, samaritano, punico, ecc. La scrittura può procedere da sinistra a destra, oppure da destra a sinistra (retrograda), oppure procedere alternativamente (bustrofedica cioè secondo il modo in cui il bue si volta) oppure dall'alto in basso o a spirale.

  • La più antica scritta greca (V-VI Sec. a.C.). La scrittura è bustrofedica.    
  • Fibula di Preneste (probabilmente un falso!) con la più antica scrittura latina, del VII Sec. a:C.: Manios med fhefhaked numasioi = Mario mi fece per Numerio). Notare la scrittura retrograda.

    Non solo la scrittura cambia ma anche il supporto su cui si scrive. Alla scrittura monumentale su pietra si affiancano le scritture incise a cuneo con uno stecco di canna sull'argilla fresca poi eventualmente essiccata, il papiro vegetale, la pergamena animale, la cera delle api, ecc.

    La presenza di argilla lungo il Tigri e l'Eufrate ha indotto i Sumeri ad incidere i loro caratteri con uno stilo di canna su tavolette di argilla umida poi essiccata al Sole. L'argilla in Mesopotamia è stata un materiale di ripiego: non c'erano piante di papiro, la pergamena cioè il materiale ottenuto da pelli animali non era ancora nota, la cera non era un supporto affidabile per registrazioni commerciali destinate a durare. Le tavolette di argilla come supporto della scrittura cuneifome sono diffuse non solo in Mesopotamia ma anche in Siria (ad Ebla tra l'altro), Anatolia (ad esempio nell'Ittita Hattusa) e in Egitto. Questa scrittura, nelle varianti locali, è stata usata dal III millennio a.C. fino alla dominazione romana quando era nota solo ai preti babilonesi che i Romani chiamavano Caldei.

    La maggior parte delle antiche scritture sono state decifrate.

    - GEROGLIFICO EGIZIO. Decifrato da Champollion nel 1822. Il punto di partenza è stata una pietra, la Stele di Rosetta su cui è scolpito uno stesso testo in geroglifico egizio, demotico egizio e greco.

    - CUNEIFORME E CUNEIFORME PERSIANO. Il primo decifrato da Rawlinson nel 1847; il secondo da Grotefend. Il punto di partenza sono state le iscrizioni di Persepoli,

    - GEROGLIFICA ITTITA. Decifrata da Sayce.

    Geroglifico Ittita

    - ALFABETO DI UGARIT. Decifrato da Virolleaud.

    - SCRITTURE EGEE. Decifrate da Evans.

    - LINEARE A. Scrittura su tavolette di argilla usata dai Minoici di Crea e dell'Egeo dal 2 000 al 1 500. Non ancora decifrata!

    - LINEARE B. Scrittura su tavolette di argilla usata dai Micenei dopo il 1 500. Decifrato da Ventris nel 1952.

    DISCO DI FESTO. Disco di argilla essiccato al Sole di 15 cm di diametro con simboli a spirale su entrambe le facce.

    Non ancora decifrato!

    A sinistra un esempio di Lineare B, a desta una faccia del disco di Festo.

    PER CHI VUOL SAPERNE DI PIU':

    * ENCICLOPEDIA UNIVERSALE DELL'ARTE, Istituto Geografico de Agostini, Novara, 1984,

    Voce SCRITTURA, Vol. XII, col. 323-343.

    da http://helios.unive.it