Con questa commedia
Alfieri è riuscito nell'intento che ormai perseguiva da
molto tempo: rappresentare "Er Marchese Del
Grillo" (testo che a suo parere narra la storia di
uno dei personaggi romani più rappresentativi) sul
palcoscenico. La scena che farà da sfondo allo
spettacolo è la Roma Papalina, magnifica di corruzione e
sacralità, quando carnevali e funerali, violenza e
religiosità, tutto insomma si muta immediatamente in
spettacolo. L'urbe intera è in disfacimento. Quella Roma
Babilonia, Cortigiana e Teatrale che è la città dei
Papi agli inizi del diciottesimo secolo. Su questa scena
si muove un personaggio romano tanto famoso quanto
contestatamente leggendario qual è il Marchese Del
Grillo. Molto è stato scritto intorno a questa sua
figura, ma tutti convengono nel descriverlo come un uomo
stravagante, bizzarro e argutissimo. |
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L'immagine che ne ha voluto dare
Alfieri è quella di un "fantasma di libertà"
aristocratico e impenitente, un misto di raffinatezza e
volgarità che, in una società tecnocrate e disumana,
dona agli oppressi, con le sue burle, con la sua
irriverente irrequietezza, l'illusione di avere ancora
una voce, il sogno di una rivalsa anche se frivola ed
effimera. Tutte le sfaccettature di questo leggendario
personaggio, Alfieri le farà vivere allo spettatore
attraverso scene esilaranti; come la prima , quando
incontrando un gruppo di popolani in rissa, si diverte
giocando sulla loro ignoranza; oppure quando per il
semplice gusto di prendersi gioco del povero falegname
ebreo, Aronne Piperno, corrompe tutta la magistratura,
scatenando, a ragion veduta, le ire del Papa; e come
dimenticare il celeberrimo scherzo la cui vittima è un
povero Carbonaro, la cui unica sfortuna è quella di
assomigliare incredibilmente al Marchese; e per
concludere lo scherzo finale che il Marchese non riesce a
portare a termine anche perché c'è sempre un momento in
cui si deve dire basta; un momento in cui la vita di una
persona e più importante di una qualsiasi beffa. |
Di grande aiuto a
questo susseguirsi di scene scoppiettanti, saranno le
macchiette scoppiettanti e nobili messe in scena da
Alfieri: il Papa che cerca di sopportarlo richiamandolo
all'ordine di tanto in tanto pur sapendo che era
"fiato sprecato"; la madre che non riesce a
rassegnarsi al fatto di avere questo figlio tanto
dissacratore e miscredente; lo zio Terenzio che cerca di
aiutare la povera madre a rinsavirlo, ma con scarsissimo
successo; la moglie Olimpia, che lo asseconda in parecchi
dei suoi scherzi ed infine i suoi devoti servi, sempre
pronti a mettere in scena le migliori burla che una regia
tanto fine può architettare. Il motto del Marchese é:
"Er Grillo del Marchese sempre zompa. Chi zompa
allegramente bene campa" |
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Accanto ad Alfiero
Alfieri, che oltre ai panni del Marchese impersona anche
il Carbonaro, ci sarà:
Monica PALIANI |
nei panni di |
Olimpia e Suor Colta |
Renato MERLINO |
nei panni di |
Aronne Piperno-Amilcare-Zio
Terenzio |
Lina GRECO |
nei panni di |
Marchesa Calotta Fontanarosa
Matinona |
Stefano NATALE |
nei panni del |
Papa |
Gli altri personaggi sono:
Ofelia, Cunegonda, il servo Titta e la serva Virginia,
l'Amministratore, Principe Marcello di Valmontone, Annibale,
Toto, Angelica, Principe Gaspare Della Quercia, Esther Piperno, I
cameriere, II cameriere, III cameriere
REGIA |
Alfiero ALFIERI |
AIUTO REGIA |
Monica PALIANI |
COSTUMI |
MO.PA |
SARTORIA |
MAGGI |
SCENE |
Salvatore VENDITTELLI |
MUSICHE |
Mauro TIBERI |
TRASPORTI |
Luciano PETRONI |
Lo spettacolo è
già disponibile per tournée
Per informazioni:
Raffaele Bove
c/o Teatro Rossini
Piazza Santa Chiara, 14
00186 - Roma
Tel. 06/6832281
Fax 06/68216852
Cell. 0349/5305616
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