Milano, 12 dicembre 2017 - 09:34

«L’uomo raffreddato soffre di più» Un medico prova l’influenza maschile

Il canadese Kyle Sue pubblica uno studio sul British Medical Journal per mettere a tacere le prese in giro nei confronti delle reazioni del «sesso forte» alle malattie

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Le battute sugli uomini che appena hanno un raffreddore e due linee di febbre si lamentano come se fossero in punto di morte le abbiamo sentite tutti e tutte. La novità è che un medico canadese, stanco di essere preso in giro dalla moglie, si è preso la briga di elaborare uno studio per dimostrare che, in verità, i poveri maschi hanno ragione a lamentarsi perché i loro sintomi sono molto peggiori di quelli vissuti dall’altro sesso: «La ricerca dimostra — ha spiegato il dottor Kyle Sue, professore di medicina di base alla Memorial University di Terranova in Canada— che gli uomini hanno una risposta immunitaria più debole alle infezioni delle vie respiratorie e alla febbre. I loro sintomi sono veramente peggiori e corrono più facilmente il rischio di finire in ospedale e di morire».

Poveri uomini. Presi in giro da decenni, accusati di essere melodrammatici quando, invece, la loro non era una sceneggiata. Il colpevole, in verità, sarebbe il testosterone che diminuirebbe la risposta del sistema immunitario all’influenza mentre, al contrario, gli ormoni femminili la aumenterebbero. «Accusare gli uomini di esagerare può portare a non curarli sufficientemente» si lamenta Sue che invita i colleghi a studiare più a fondo la questione.

L’articolo, pubblicato sul British Medical Journal, ha fatto alzare più di un sopracciglio. «La maggioranza della letteratura scientifica prova che l’influenza dell’uomo non esiste - ha detto Helen Stokes-Lampard, presidente del Royal College dei medici generici -, il consiglio per tutti è di rimanere a casa, bere molta acqua e prendere il paracetamolo. La maggior parte delle persone, a prescindere dal sesso, si riprenderà in pochi giorni».

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