Milano, 11 agosto 2017 - 23:31

I simboli dei partiti vanno in soffitta: dalla falce e martello al «Nord» leghista

Non solo Salvini, che annuncerà presto il cambio di nome. La scelta dei leader che sacrificano «trofei» del passato in vista delle urne. Come già fecero i Ds nel 1998 passando al garofano

di Tommaso Labate

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La rosa nel pugno

Dev’essere, fatte le debite proporzioni, più o meno la stessa ostinazione che quasi quarant’anni fa spinse fa Marco Pannella a trattare nottetempo con François Mitterrand per acquistare in Italia il simbolo della rosa nel pugno e sottrarla ai competitor del Partito socialista. Leggenda narra che, forse per la fretta di battere la concorrenza di Craxi, i Radicali tralasciarono di chiudere un accordo con l’autore del disegno, l’artista Marc Bonnet. Una cinquantina di milioni di vecchie lire, ricostruisce il blog isimbolidelladiscordia.it, e anche l’ultimo ostacolo venne aggirato. Per la cronaca, oggi non è rimasto nulla. Né la rosa, né il pugno.

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