Milano, 21 luglio 2016 - 20:09

Il coraggio del Signor Spock: il bacio interraziale e un personaggio gay

Il protagonista Zachary Quinto nelle sale con «Star Trek Beyond», terzo film dell’epopea: «Ho dichiarato la mia omosessualità per eliminare il bullismo negli Usa»

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LOS ANGELES - «Sono legioni i fans di Star Trek e ho sempre sentito profondamente la responsabilità di essere stato scelto per il ruolo del Signor Spock nell’ultimo capitolo della saga, che avrà prestissimo un seguito», dichiara Zachary Quinto, l’attore americano con origini italiane e irlandesi nato nel 1977, interprete apprezzato e gay militante dopo che nel 2011 ha fatto coming out dichiarandosi «pronto a tutto per eliminare il bullismo nella società Usa».

«Star Trek come saga è sempre stata coraggiosa — prosegue —. Anni fa ha presentato il primo bacio interraziale, nel suo ultimo capitolo c’è un personaggio gay, l’asiatico Sulu, interpretato da John Cho. È un’altra frontiera che la saga presenta e il regista Justin Lin è stato abilissimo nell’arricchire tutto il copione anche con personaggi femminili forti, non parlo solo di quello di Zoe Saldana, ma anche della guerriera Jaylah impersonata da Sofia Boutella. E, naturalmente, il Capitano è sempre Chris Pine. Tutti noi, oggi, quando pensiamo al nostro lavoro, sentiamo la mancanza di Anton Yelchin, dopo l’assurdo incidente che ce lo ha portato via, e rivedere al Cinema Con di San Diego Star Trek Beyond, dove il film avrà la sua anteprima per il pubblico nel weekend, ritrovando anche Anton sarà pere noi del cast e della troupe un dolore profondissimo».

Attore apprezzato dalla critica e che prossimamente vedremo nel ruolo di un giornalista in Snowden di Oliver Stone, Zachary non ritiene di essere stato discriminato da Hollywood dopo la sua pubblica dichiarazione di omosessualità. Precisa: «Comunque, non avrei potuto mentire sulla mia identità, il bullismo mi agghiacciava, la morte del quattordicenne Jamey Rodemeyer vittima di soprusi mi aveva mortalmente segnato come sempre mi feriscono gli apprezzamenti negativi sugli orientamenti sessuali».

La tredicesima pellicola del «franchise» di cosiddetta fantacoscienza, perché molti sono sempre stati in Star Trek i riferimenti al reale e al tempo contemporaneo nei copioni,è attesissima sugli schermi americani e del mondo. La serie vanta legioni di club e di appassionati sotto tutte le latitudini anche perché celebra il cinquantesimo anniversario dal debutto della serie televisiva. Il nuovo capitolo affronta il viaggio della leggendaria Uss Enterprise che subisce un attacco super spettacolare da parte di sconosciuti e orridi alieni. Costoro riescono a distruggere la mitica astronave. L’equipaggio sopravvissuto dell’Enterprise effettua un atterraggio pericolosissimo su un pianeta e….

Justin Lin, il regista taiwanese, che tanto successo ha ottenuto con la saga di Fast & Furious, ha accettato con massimo impegno ed entusiasmo il ruolo dietro la cinepresa dopo che J.J.Abrams aveva dichiarato di essere impegnato con il nuovo round di Star Wars. In fase di produzione, il film ha registrato la defezione di alcuni storici sceneggiatori, ma poi le riprese sono iniziate nell’estate 2015 a Vancouver, nel Dubai e nella Columbia Britannica e alla fine Rihanna ha accettato di eseguire la canzone dei titoli di coda, «Sledgehammer», che in Usa si ascolta ovunque mentre sulle lattine di zuppe e bibite presto appariranno, come accade a quelli di Star Wars,tutti i caratteri e le maschere degli alieni capitanati dal perfido Idris Elba (irriconoscibile). Molti degli attori hanno già firmato il contratto per il prossimo capitolo, che sarà sugli schermi nel 2019.

Zachary non ha dubbi nel rispondere alla domanda perché, a suo parere, il successo e la popolarità di Star Trek e di tutti i suoi personaggi restano immutati nel tempo. Dice convinto: «Perché il film ha anche forti messaggi sociali e rilancia lo spirito, i valori delle grandi avventure nonché il mistero, le incognite dello spazio, che ci sovrasta, forse ci protegge, ci ricorda anche la precarietà delle nostre esistenze».

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