Lemuria e Mu
www.duepassinelmistero.com

 

TEMATICHE:

Aggiornamenti

Alchimia

Antiche Civiltà

Archeoastronomia

Architetture

Colonne e Nodi

Due passi nell'Italia nascosta

Due passi nei misteri esteri

Fenomeni Insoliti

Interviste

L'Uomo e Dio

Maestri Comacini

Medioevo e...

Mistero o Mito?

Personaggi

Simbolismo

Simbologia e Cultura Orientale

Storia e dintorni...

Templari "magazine

Ultimi Reports

UTILITY:

Archivio reports

Bacheca

Collaboratori

Extra sito

Libri del mese

Links amici

Ricerca veloce titoli per argomento

SERVIZI:

FORUM

Newsletter

Avvertenze/ disclaimer

 

 

     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LEMURIA E MU (ricerca raccolta da Marisa Uberti)

La 'leggenda'di Lemuria balzò alla 'ribalta'negli anni '60 e '70 del XIX° secolo. Un gruppo di geologi inglesi aveva notato una strabiliante somiglianza tra fossili e strati sedimentari trovati in India (Stow e Blandford) e in Sud Africa, risalenti al Periodo Permiano.Venne quindi ipotizzato sempre più alacremente che potessero essere esistiti dei ponti di terra emersa, forse anche continenti, che col tempo erano sprofondati negli abissi.

Questi reperti erano quindi datati a 250 milioni di anni fa. In effetti, nel 1887, Neaumayer parla chiaramente di una penisiola, che chiama 'Indo-malgascia', che doveva unire l'India e il Sud Africa. Contemporaneamente, tale ipotesi poteva ben combinarsi con gli studi del naturalista E.Heinrich Haekel, per spiegare la 'distribuzione'di una famiglia di lemuri e di animali e piante fossili, sia India che in Sud Africa che in Madagascar. I 'lemuri'sono animali notturni strettamente associati alle scimmie che non sono estinti, ma vivono in notevole numero in Madagascar, un'isola costituita da un altipiano che-migliaia di anni fa- faceva parte di un continente. Un biologo inglese, P.L.Slater, coniò il termine 'Lemuria', per associazione.Originariamente questo 'pseudo-continente'si doveva situare nell'Oceano  Indiano, ma alcuni 'mistici'pensarono di appropriarsi di questa idea e 'trasferirono'la localizzazione di Lemuria nell'Oceano Pacifico,che divenne quindi la misteriosa e mitica sede di una civiltà perduta.

I Lemuri, per i Romani, erano le anime o gli spiriti dei defunti.

 MU è la dodicesima lettera dell'alfabeto greco e, per i Latini, la "M"significava "mille"; se vi si apponeva sopra un trattino, la cifra diventava un "milione"...

Quando venne avanzata la teoria della 'deriva dei continenti' e quella della 'tettonica a placche', vennero 'scientificamente'spiegati i fenomeni della distribuzione di strati, fossili e lemuri e quindi l'ipotesi di un antico continente perduto sembrò svanire in una bolla di sapone.

James Churchward, un colonnello dell'esercito britannico, nel 1874 si trovava in India e conobbe un sommo sacerdote, presso un monastero locale. Questi gli avrebbe fornito importanti 'rivelazioni'su un continente 'perduto',MU, che  mise in un libro e  rese pubbliche in "The lost continent of MU",in italiano "Mu:il continente perduto".

In certi documenti custoditi negli archivi del tempio Indiano,inviolabili e intoccabili, sarebbero scritte cose incredibili, dice Churchward nel libro, rievocando le confidenze che avrebbe ricevuto dal monaco,che narravano di un contiente perduto nel Pacifico e tali scritti sarebbero stati composti dai NACAAL-una comunità religiosa mandata dalla Madreterra nelle colonie per insegnare le sacre scritture,la religione  e le scienze. Churchward ipotizzava che  MU fosse all'apice dello splendore all'incirca 50.000 anni fa  e poneva il suo sprofondamento negli abissi circa 13.000 anni fa,con i suoi 64.000.000 di abitanti.

 

Oggi, di questo esteso continente,non resterebbero che  le testimonianze di residue terre emerse,dislocate dalle Isole Marianne a ovest,all'Isola di Pasqua ad est,dalle Hawaii a nord e a Tonga a sud.

Churchward non rivelò mai il nome del monaco,nè si seppe mai nulla di queste ipotetiche tavolette di Nacaal,la cui lingua solo lui-a quanto è dato capire- imparò e tradusse(senza peraltro molto credito).Nel suo libro cita anche che un certo NIVEN portò alla luce una raccolta di tavole.Effettivamente,William Niven nacque nel 1850 e morì nel 1937,fu un mineralogista ed un archeologo e nel 1911 scoprì alcune antiche rovine sotto strati di cenere vulcanica presso una cittadina a nord  di Città del Messico,Axcapotzalco.Per più di vent'anni della propria vita si dedicò alla perlustrazione della Valle del Messico,raccogliendo oltre 20.000 reperti che portò nel suo Museo privato nella capitale messicana(poi spostato a Tampico).2.600 di questi 'pezzi'sarebbero stati interpretati da Churchward come segni dell'alfabeto di MU,simili a quelli riportati sulle tavole  Nacaal.Teoria che attualmente non trova nessun credito presso gli studiosi.E probabilmente non c'è davvero alcun nesso,nè alcuna prova concreta.

Ma,allora,MU o Lemuria...sono esistite?

Helena Petrovna Blavatsky(1831-1891),fondatrice della "Società Teosofica",nel 1888 sostenne che Lemuria era davvero esistita.Ne aveva letto in un misterioso libro,intitolato "Libro di Dzyan",noto anche come "Stanze di Dzyan", un antichissimo testo scritto ad Atlantide in una lingua ormai estinta,chiamata Senzar.Il manoscritto racchiuderebbe  tutta la storia dimenticata dell'Uomo.La Blavatsky asseriva che dei Maestri o Mahatma residenti in Tibet,le inviavano messaggi 'telepaticamente'e così sarebbe venuta a conoscenza di questo libro. Secondo lei,l'umanità è destinata a svilupparsi secondo sette razze,di cui le prime due non sarebbero state esattamente 'corporee' mentre la terza,sarebbe stata costituita dai 'giganti ermafroditi'che popolavano Lemuria,mentre la quarta fu quella degli Atlantidei,che conoscevano molto bene la Magia e le scienze esoteriche.Entrambi i due continenti,sarebbero scomparsi in seguito al continuo ricorso alla magia nera.Però -tra la popolazione distrutta-alcuni Grandi Inziati si sarebbero salvati,portando le loro Conoscenze segrete e ataviche per tutto il mondo.
Non voglio giudicare nè speculare su questi fatti,che sarebbe meglio approfondire prima che  criticare,ma è noto come in tutte le civiltà antiche si ritrovi la figura di un Eroe o di Eroi 'civilizzatori',quasi sempre poi assimilati a 'dei'.

Oggi resta ancora un mistero chi abbia scolpito i giganteschi Moai(letteralmente "immagini") dell'Isola di Pasqua, sperduta in mezzo all'Oceano Pacifico.

Dal 1888  essa fa parte del Cile,ha un'estensione di 162,5 Km quadrati e ha 2.000 abitanti,che si occupano principalmente di allevamento,agricoltura rudimentale,pesca (non sono indigeni).La prima costa cilena che si incontra è distante ben 2.500 chilometri! Dall'alto si presenta come un triangolo ai cui vertici sono posti altrettanti antichi coni  vulcanici (il più alto dei quali-il Rano Aroi-ha un h. di 538 m) che fanno da corona ad uno centrale, denominato Vaitea. L'isola è un luogo abbastanza inospitale,con venti impetuosi che la spazzano e precipitazioni frequentissime;priva quasi di vegetazione arborea,di sorgenti e di corsi d'acqua,ha come uniche riserve idriche i laghetti che si sono formati nei coni dei vulcani.

Quando l'isola venne scoperta da Jacob Roggenveen era il giorno di Pasqua del 1722. Era abitata da una popolazione di carnagione chiara(notare che a ovest c'è la Polinesia, la cui popolazione ha tratti somatici completamente diversi e ad ovest il Sud-America).Questi abitanti indigeni si ritenevano i 'discendenti'di un glorioso popolo di carnagione bianca,con capelli e barba rossa,gli ultimi eredi di un grande continente di cui quell'Isoletta costituiva le uniche vestigia ancora emerse,essendo tutto il resto sprofondato nell'Oceano Pacifico in tempi imprecisati. Ecco come è ritratto un abitante dell'isola,in un acquerello presente sul volume "I viaggi di Cook"-conservato alla Biblioteca Nazionale di Parigi          Qui possiamo vedere come questo 'rappresentante' sia dotato di orecchie enormi.In effetti,sull'Isola vi erano due principali gruppi etnici,un gruppo denominato"Lunghe Orecchie"ed uno "Corte orecchie",che pare si facessero guerra l'un l'altro,finchè intervennero tragicamente le navi europee con le loro deportazioni e cancellazioni di tutta la loro Storia.

 Un 'dio'bianco e barbuto è ricordato nei miti del Perù Incaico(il dio Viracocha) e a quelli di Tiahuanaco in Bolivia...e qui ritroviamo le stesse mura MEGALITICHE e gli stessi incastri nella pietra,come abbiamo visto raffrontando anche quelle presenti in Egitto!

i Moai sarebbero stati definiti dal popolo " i loro antenati".L'ultimo fu scolpito attorno al 1650,ed è alto all'incirca 4 metri,ma è significativo notare come i Moai precedenti siano di una qualità migliore rispetto ai successivi,un po' come successe con le Piramidi in Egitto.

Ma di quanto tempo addietro?E qual'era la tecnologia usata per scolpire e trasportare in un unico blocco le gigantesche immagini di pietra? Cosa univa Rapanui(come è anche conosciuta l'isola) al resto del mondo?E se qualcosa c'era, dov'è adesso?

Il popolo che abitava sull'Isola di Pasqua fu decimato dal vaiolo poichè i maschi erano stati prelevati e portati a lavorare nelle cave di guano Peruviane: contratta la malattia,vennero riportati nella loro isola e qui finirono col contagiare tutti gli abitanti,che morirono.Con loro portarono per sempre il segreto dei Moai anche i due sacerdoti che,forse,veramente ne custodivano e ne tramandavano la storia.

Altri misteri popolano la storia dell'isola di Pasqua

Dietro la Baia di Anakena si erge una curiosa piramide a gradini costruita con immensi blocchi di pietra,culminante in un'ampia piattaforma,su cui stanno sette incredibili statue,che volgono la schiena al mare.Alcune si presentano intatte,altre no.Quattro hanno sul capo una gigantesca corona rossa.

 

 

 

Leggenda vuole che rappresentino i Sette Saggi,ma vi sono oltre 600 statue sull'isola e nessuna certezza nei loro significati! Si narra di una misteriosa isola,chiamata"Hiva"che fu inghiottita dalle acque...c'è mistero anche attorno alle piattaforme di pietra su cui si ergono i Moai,dette "Ahu".Gli archeologi,attraverso la prova del radiocarbonio,avrebbero 'datato'al 318 d.C.il primo insediamento umano su quest'isola,analizzando dei giunchi provenienti da una tomba dell'importante sito Moai di Ahu Tepeu.Mentre i Moai sarebbero stati aggiunti molto tempo dopo,ma per ora non si dispone di mezzi per datare la pietra.Resta da capire come abbiano potuto raggiungere quest'isola sperduta in mezzo all'Oceano.Le statue hanno dimensioni diverse,alcune raggiungono le 80 tonnellate,e sono state ricavate dal tufo vulcanico rosso delle cave del Ranu Raraku,mentre i copricapi(quando presenti)sono di materiale diverso(scorie rosse delle cave di Puna Pua)ed hanno delle incredibili dimensioni:le 'acconciature'vengono dette pukao e la più grande è alta 1,8 metri,ha un diametro di 2,1 metri e pesa circa 11 tonnellate!

 

 

Come poterono trasportare un Moai(oggi distrutto)del peso di oltre 81 ton.per oltre 6,5 chilometri dalle cave di Rano Raraku?E uno di essi,che resiste superstite ancora all'interno della cava, si pensi pesi 90 tonnellate e se mai fosse stato eretto sarebbe stato alto circa 23 metri! Intagliare,trasportare,erigere statue colossali per tutta l'isola(e in molti casi 'incoronarle'con copricapi pesanti tonnellate)presuppongono un'ingegneria fuori dal comune.Pare che i 'maghi'dell'Isola di Pasqua sapessero spostare le statue con il semplice uso delle parole,e di una piccola pietra tonda chiamata Te Pinto Kura per concentrare il potere del loro mana con quella forza mentale che per gli Egizi era hekau. Poteri mentali straordinari? Un po' affrettatamente gli studiosi accademici liquidano queste come superstizioni senza fondamento,eppure sono tantissime le tradizioni comuni in molti popoli antichi,che narrano di 'blocchi'che si muovono da soli tramnite particolari suoni.

Riguardo poi,la scrittura rinvenuta sull'isola di Pasqua,essa è composta da un alfabeto che conosciamo attraverso delle tavolette,chiamate "tavolette di Rongorongo",pervenute fino a noi.Il loro nome completo antico era Ko Hau Motu Mo Rongorongo,che significa letteralmente"righe di scritti per la recitazione".Sono in genere tavole di legno,arrotondate ai bordi,lucide per l'uso e l'età e su di esse sono scritti centinaia di simboli diversi :uccelli,pesci e forme astratte,in file chiare alte 1 cm.Gli studiosi del settore affermano che si tratta di una scrittura geroglifica e non di un alfabeto fonetico o sillabico(i segni sono troppi),simile a quella usata nell'antico Egitto e dalle civiltà della Valle dell'Indo.

   E'un tipo speciale di scrittura chiamato "boustrophedon rovesciato',cioè ogni riga di scrittura raggiunge il bordo della tavola e torna indietro rovesciata per formare la riga seguente,quindi per leggere lo scritto bisogna rovesciare la tavola al termine di ogni riga e non vi è alcun dubbio che tale scrittura era opera di esperti ed esperti erano coloro che la sapevano leggere. i racconti orali dell'Isola di Pasqua affermano chiaramente che il leggere e lo scrivere venivano insegnati in una speciale scuola circolare ad Anakena,e tramandati di generazione in generazione e che questo perdurò fino al 1862,data in cui i razziatori di schiavi portarono via l'ultimo Ma'ori -Ko-Hau-Rongorongo(personaggio  appartenente ad una casta ereditaria di Maestri o Iniziati. Ma'ori significa "studioso"o"maestro di speciale conoscenza").Si perse così un filo d'oro di una Tradizione che continuava indisturbata da secoli e le tavolette,che venivano lette in adunanza una volta all'anno,non furono mai più decifrate da nessuno,anche se molti sono i tentativi in questo senso.Sorpende come la popolazione di un'isoletta tanto minuscola abbia sentito la necessità di inventare una scrittura:per mettere per iscritto cosa?Di sicuro è che si possa trattare di una lingua che veniva considerata 'sacra' che necessitava di essere registrata:ad oggi non vi è certezza di collegamento tra questa scrittura e una fonte 'originaria'esterna all'isola.

Esiste una Dorsale sottomarina nell'Oceano Pacifico,detta dorsale dell'Isola di Pasqua,che si estende tra l' Equatore e l'Antartide, prolungamento verso sud ovest della dorsale delle Galàpagos.Le attuali Isole Galapagos sono in effetti chiaramente gli altopiani e i picchi di ciò che resta molto probabilmente di un 'isola assai più estesa,o forse un modesto continente.Isole di origine vulcanica,le Galapagos venivano anche chiamate "isole Incantate".Sono costituite da svariate isole:Isabela,Santa Maria,Espanola,Santa Cruz,Salvador,Fernandina,Pinta e Marchena per citarne alcune delle maggiori dell'arcipelago;alcune di esse sono completamente disabitate.Vi albergano una flora ed una fauna del tutto particolari.

Dove altrove sul Pianeta terra,alcune specie di uccelli o pesci risultano estinti,alle Galapagos sono caratteristici.Basti pensare che si trovano specie tipiche sia della zona temperata che dei tropici:vi si possono trovare banani accanto a coltivazioni di mais o frumento.Uccelli tropicali che convivono insieme ai pinguini del Polo Sud,o iguane giganti(2-3 m di lunghezza) e animali  caratteristici delle regioni del Nord degli Stati Uniti;e le testuggini 'galapagòs',da cui le isole hanno preso il nome. Jack Sheppard,in un articolo apparso sulla rivista americana "Fate",del maggio 1950,sostenne che un presunto continente ora sprofondato,lasciando solo questo arcipelago, aveva nome "Tchachillia", i cui discendenti oggi vivono divisi in due colonie sulla terraferma,nell'odierno Ecuador. Essi hanno un idioma del tutto peculiare e si definiscono 'tchachillia':la loro storia si tramanderebbe dalla notte dei tempi,attraverso i loro 'capi'e sarebbero fieri di discendere da antiche genti che un tempo popolavano il continente Tchachillia,di cui le Galapagos sanno essere le vestigia superstiti.La particolarità sta nel fatto che questa popolazione non ha caratteri antropometrici e fisici comuni a quelle degli altri Ecuadoriani,indios o altre razze negroidi,bensì la maggioranza di loro ha gli occhi blu e i capelli chiari! Il ricercatore sostiene di aver vissuto fra loro e averli,quindi,conosciuti bene.Nei loro tumuli,chiamati tolas,giacciono statuette e statue che si daterebbero a 3.000 anni fa:quelle antropomorfe, portano sulla testa  strani copricapi,alti e bombati ai lati del capo,che rimandano in qualche maniera all'antico Egitto.Molte figure alludono a forme di culto solare e animali,pesci,uccelli spesso rappresentati assomigliano a quelli che vivono ancora nelle Galapagos.Segno che ci potrebbe essere stato un contatto effettivo tra le due zone e popolazioni.Pare che siano state dissotterrate figurine straordinariamente somiglianti a dirigibili o sommergibili! Tutte sono in miniatura,dagli 8 cm fino ai 20-25 di lunghezza;il materiale usato è l'argilla cotta ,altre sono di dura pietra scolpita,rare in oro puro, molto malleabile. L'autore sostiene una somiglianza tra la lingua quechua (dei residuati Inca)e quella dei tchachillia, ma dato che questa popolazione è certamente più antica, si può ipotizzare che gli Incas facessero parte in origine di un Impero Tchachillia?

Bibliografia

"Lo specchio del cielo"-G.Hancock; Ed.Corbaccio
"Enigmi senza tempo".a cura di Terry O'Neill-Gruppo Ed.Armenia
 "Hera", dicembre 2000 e marzo 2001

Sezioni correlate in questo sito:

Antiche Civiltà

 

www.duepassinelmistero.com                                                                Avvertenze/disclaimer