Come arrivare:
Percorrere la A 26, fino al casello di Romagnano /Ghemme,
quindi SS299 per Varallo – Alagna. Giunti alla seconda
uscita della tangenziale di Varallo seguire a destra le
indicazioni per Fobello/Cervatto. Risalendo per circa 10
Km. sulla SP 9 della Val Mastallone, si raggiunge
Cravagliana
Lasciata l’auto nel comodo
parcheggio sottostante al Municipio, ci incamminiamo in
direzione della
parrocchiale dedicata alla Beata
Maria Vergine Assunta,
poco prima di raggiungerla, sulla sinistra, prende avvio
l’itinerario odierno contrassegnato dal
segnavie 572.
Attraversiamo l’abitato e dopo avere superato le ultime
case entriamo nel bosco e per sentiero passiamo a
monte della frazione Giavinali cominciando a salire
all’interno di un avvallamento boscoso in cui troviamo
numerosi
casolari oramai abbandonati
e semidistrutti. Superiamo il Rio Grande e perveniamo
all’Alpe
Cà Giulia m.827,
contraddistinto da una grossa baita. Il sentiero ora
prosegue inoltrandosi in un bosco di conifere per
giungere al
valico di Prà della Sella
m. 980 ( h1,20) da
cui, voltando a destra e seguendo la cresta, si può
raggiungere dopo una breve ascesa la Cima del Falò m.1055.
La Cima veniva utilizzata in passato per annunciare con
grandi fuochi le vigilie delle ricorrenze della Madonna
del Carmine e di Natale. Tralasciamo di salire e
seguiamo il sentiero che prosegue ora in discesa e
aggirando i fianchi della montagna ci porta a
raggiungere la frazione Colla m. 796 (h0,55;2,15),
e la contigua
frazione di Sassello.
Superata verso monte
la decadente chiesetta,
proseguiamo sul sentiero che si sviluppa quasi in curva
di livello e dopo aver guadato alcuni piccoli ruscelli,
raggiungiamo il
Santuario della Madonna del
Tizzone m.832
(h0,15;2,30). Il Santuario, il cui oggetto di
culto è un affresco che rappresenta la Madonna con il
Bambino in braccio, è sorto nel 1546 dopo che, due
pastorelli muti, di fronte al divampare di un incendio,
vedono apparire la Madonna che, spente le fiamme, ordinò
ai giovani di andare in paese per raccontare l’accaduto
ridando loro miracolosamente la parola. L'interno della
chiesa è adornato da
numerosissimi ex-voto
e pregevoli affreschi,
mentre nelle immediate adiacenze si notano diverse baite
ristrutturate. Dopo la sosta per consumare il nostro
pranzo, questa volta rigorosamente al sacco, visitiamo
il piccolo Santuario e ci immettiamo sull’itinerario
572a che ci permette di raggiungere il poggio su cui
sorge Brugaro m. 676 con le sue caratteristiche case
ornate da
singolari archi monolitici
e la presenza della parrocchiale. Continuando nella
discesa lungo la vecchia mulattiera, perveniamo alla
vicina
Brugarolo
m. 610 da dove ci incamminiamo seguendo le indicazioni
del
segnavie 573
in direzione di Giavinali/Cravagliana. Il sentiero
percorre alcuni terrazzamenti e, superato il rio
Boccaccio si giunge al pianoro su cui sorgono i resti
delle diroccate baite dell’alpe Vaniscila m. 740,
attraversa il rio Pizzetto e, per superare un tratto
franato, si innalza all’interno del bosco contornando
una parete rocciosa fino a raggiunge un panoramico
balcone sulla valle. Raggiunta la sommità, si ritorna a
scendere e si raggiunge il
laghetto di Cravagliana
m. 788, posto in posizione panoramica con una piccola
area di sosta attrezzata con
rustici tavoli e sedili in pietra
e legno.
Proseguendo, si inizia a scendere lungo il tratto più
insidioso del percorso: il sentiero entra in un
canalino ricoperto da insidioso
paglione, molto
scivoloso, la cui discesa va effettuata con calma e
molta attenzione fino a che, raggiunto il termine del
tratto roccioso, superiamo il piccolo spiazzo erboso di
Piano Berta, ed il Rio Grande giungendo in frazione
Giavinali, il cui toponimo sta a significare la natura
franosa del pendio sovrastante, che con le sue poche
case raccolte ai lati della strada provinciale, si trova
poco prima di raggiungere il centro di Cravagliana. Al
di là della strada sorge il caratteristico nucleo
di case della
frazione Canera
che, per far contente le ragazze, visitiamo
aggirandoci fra i suoi stretti vicoli. Al termine del
breve tragitto, ritorniamo sulla strada ed in breve
raggiungiamo di nuovo il parcheggio di Cravagliana dove
abbiamo lasciato l’auto (h2,00;4,30).
Bella escursione
nell’incantevole e poco conosciuta Val Mastallone, su
sentieri ben segnalati, ma oramai pochissimo
frequentati, che portano a ripercorrere antiche vie di
collegamento con i numerosi nuclei di baite che si
incontrano lungo il cammino.
N.B. La discesa dal
Laghetto va affrontata con la dovuta cautela per la
molta presenza delle
rinsecchite
erbe di Molinia cerulea.
Bibliografia: “ Guida degli itinerari escursionistici
della Valsesia ″. Vol. 4-Val Mastallone.
Per maggiori info su Cravagliana vedi:
http://www.claudiobossi.it/ilmioportale/cravag/cravag.htm
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