Cutigliano, il borgo romantico dove l’Appennino è slow

Cutigliano, un romantico borgo medievale sull’Appennino pistoiese: vie strette e case in pietra,  tramonti rossi  sulle montagne che lo circondano, ristorantini che preparano piatti a base dei prodotti locali e dopo una risalita in funivia, una lunga ciaspolata sulla neve dagli impianti sciistici della Doganaccia fino al passo della Croce Arcana.  Questi sono stati gli ingredientri di un fine settimana in montagna tutto in chiave slow.

E’ così che a metà gennaio abbiamo deciso di festeggiare il nostro anniversario di matrimonio. Una gita in montagna in inverno ma senza sci, all’insegna dei ritmi slow.  Cutigliano si trova a pochi chilometri dall’Abetone, la località sciistica forse più nota della Toscana, ed è il punto di partenza della funivia che porta alla Doganaccia, dove ci sono piste da sci e snowboard e impianti di risalita per gli appassionati della montagna classica. Da amanti della lentezza e della scoperta di piccoli angoli pittoreschi, noi abbiamo invece sfruttato il weekend senza sci ai piedi ma comunque in simbiosi con la montagna.

Siamo arrivati a Cutigliano il sabato appena prima di pranzo e nonostante il nostro anticipo sulla tabella di marcia, il personale dell’Hotel Villa Patrizia ci ha consegnato subito la camera. L’albergo è alla fine del paese, in alto,  sulla strada che porta alla funivia e si trova all’interno di una incantevole villa liberty, che mi ha ricordato subito la casa della mia madrina, dove spesso passavo le giornate quando ero bambina. I tappeti, gli specchi, i comò in legno, le decorazioni floreali mi hanno di un tratto riportato all’infanzia. La ragazza della reception ci ha accolti con grande gentilezza e cordialità e ci ha dato tutti i dettagli utili alla nostra visita. L’Hotel ha anche un ristorante ma in bassa stagione non è aperto, comunque abbiamo avuto uno sconto per cenare in uno dei ristoranti convenzionati in paese.

Dopo aver lasciato le valigie in camera, abbiamo deciso di andare a mangiare da Nonno Cianco, il ristorante proprio accanto alla partenza della funivia. Con una breve passeggiata sotto il cielo azzurro e il freddo frizzantino di gennaio, siamo arrivati al locale, una baita in legno che sorge su una vera e propria terrazza naturale sul paese. Il menù è a dir poco invitante, tutto a base di prodotti tipici stagionali  del territorio  e le porzioni super abbondanti. Guardate la mia polenta ai funghi….

…e queste sono le “gonfiate”, morbidissimi gnocchi di patate al cucchiaio, con una salsa di gorgonzola libidinosa. Le patate con cui vengono preparati gli gnocchi sono quelle del Melo, una località della zona rinomata proprio per la produzione del tubero.

Nel pomeriggio abbiamo deciso di dedicarci a scoprire il centro medievale di Cutigliano, un borgo romantico dove passeggiare mano nella mano tra le strette vie contornate di antichi palazzi fino ad arrivare nella caratteristica piazza centrale, con il palazzo di Giustizia che riporta sulla sua facciata i simboli araldici dei vari Capitani di Montagna che Firenze inviava per amministrare il territorio del pistoiese. Complice l’inverno, in particolare il mese di gennaio che è sempre avaro di turisti dato che le festività natalizie sono passate da poco e il grosso dei visitatori è già partito, abbiamo assaporato la quiete, ascoltato il rumore dei nostri passi e lo scroscio del torrente che, dopo aver formato una cascata contornata di cristalli di ghiaccio, scende a valle fiancheggiando tutto il paese.

Abbiamo poi  fatto una passeggiata fino alla Chiesa di San Bartolomeo, in posizione leggermente decentrata e da cui parte una strada che prosegue attraverso il bosco fino a una radura da cui è possibile ammirare tutto il paesaggio circostante. Ormai era tardi per arrivare in fondo, per cui ci siamo fermati alla fine del centro abitato da dove abbiamo assistito a un tramonto dorato.

La sera siamo tornati in centro per la cena e ci siamo fatti affascinare dall’Osteria di Cutigliano. E’ un localino  piccolo piccolo e delizioso proprio tra le viuzze centrali, dove molte ricette sono preparate con ingredienti di presidi slow food della zona. Abbiamo preso una zuppa di cereali e legumi saporitissima, pasta fatta in casa, formaggi locali semplicemente squisiti per concludere con del gelato accompagnato dai mirtilli dell’Abetone caldi. Li sogno ancora la notte. La mia passione per i frutti di bosco è sconfinata e questi erano sensazionali.

In tutto questo la grande assente del primo nostro giorno è stata la neve, lontana e visibile solo sulle cime dei monti. Tutti ci hanno però rassicurato che in quota la neve sarebbe stata presente l’indomani e che la nostra ciaspolata fino al passo della Croce Arcana si sarebbe tenuta. In effetti così è stato, la domenica mattina dopo una abbondante colazione in hotel a base di torte squisite, yogurt, cereali e marmellate, abbiamo preso la funivia, raggiunto la Doganaccia e siamo partiti per la ciaspolata (per le ciaspolate alla Doganaccia,  Emotions Adventure ha un ricco programma di escursioni ogni fine settimana con l’accompagnamento di una guida ambientale).  Ebbene durante il percorso non solo abbiamo trovato la neve a terra, ma anche il cielo non si è tirato indietro e ha nevicato per tutto il percorso fino a dopo pranzo, tanto che a un certo punto la neve era così forte che non riuscivamo a vedere nulla, il panorama era un infinito oceano di bianco candido.  

Quando siamo tornati a Cutigliano, anche il borgo si stava pian piano imbiancando, rendendo tutto ancora più magico. Il piccolo borgo romantico è diventanto ancora più bello, è diventato incantato.

Disclaimer: tutte le attività commerciali recensite in questo blog riflettono una personale e trasparente opinione degli autori, che non vengono in alcun modo ricompensati al fine di parlar bene di un locale e/o prodotto.

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