CAPO PALINURO. GROTTE MARINE

di Mauro Tancredi

Capo Palinuro Grotta Azzurra

Il periplo di Capo Palinuro, per la sua particolare configurazione morfologica di costa a falesia e sue peculiarità biologiche, rappresenta, da sempre, uno dei siti più importanti d’Italia, per l’enorme patrimonio biologico e speleologico, che le numerose grotte di Capo Palinuro custodiscono.
Il viaggio ha inizio migliaia di anni fa, quando le acque meteoriche lentamente, cominciano ad infiltrarsi e disgregare le rocce calcaree dello sperone di Capo Palinuro (dissoluzione carsica). La miscelazione delle acque meteoriche a quelle fortemente saline e sulfuree, innesca il processo di magnificazione della carsificazione, determinando nel tempo la formazione di grotte, con la diretta e costante partecipazione del mare.
Lo sperone calcare di Capo Palinuro, si immerge nel Mar Tirreno per 2 km. e culmina a circa 200m s.l.m.,alla punta del telegrafo. Il Capo presenta uno sviluppo costiero di circa 6,5 km. e fa parte del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Rappresenta un’area di particolare valore ecologico ed ambientale, ospitando ben 32 grotte censite, sia emerse che sommerse, tutte di tipo carsico.
Le grotte rappresentano un ecosistema peculiare ed unico, un habitat molto particolare che si traduce in una sorta di “ Laboratorio naturale “, infatti sono un modello di studio appropriato per esaminare la distribuzione di organismi condizionati essenzialmente da fattori come la luce e l’idrodinamismo.
Una particolare attenzione viene rivolta alle numerose sorgenti di acqua sulfurea, distribuite lungo tutto il promontorio di Capo Palinuro, già all’inizio del piccolo porto di Palinuro, alla grotta Sulfurea della “ Cala Fetente “, grotta fortemente interessante ed impegnativa per esperti subacquei e speleologi, e che, ritroviamo anche all’interno di molte altre grotte, importanti sedi di un peculiare ecosistema che si basa sulla produzione di materia organica da parte di solfobatteri.
La grotta Azzurra è la cavità più nota e visitata del massiccio calcareo che costituisce Capo Palinuro, ampia e complessa, sia la parte emersa che sommersa, richiamando ogni anno un gran numero di visitatori. Ha un’ampiezza di 120.000m3 ed una profondità di circa -32,7 metri, sono presenti due ingressi, uno parzialmente aereo e uno completamente sommerso, e si sviluppa su due livelli, essendo costituito da due gallerie poste una sopra l’altra. La grotta Azzurra presenta uno sviluppo planimetrico che possiamo riassumere : Superficie specchio di mare interno di 590 mq.,Superficie parte subacquea in pianta di 3.080 mq., suddivisi in Tunnel d’ingresso di 180 mq., Sala della Neve di 1.260 mq., Salone Centrale e Tunnel di 1.640mq. (Alvisi et al.,1994).
Il forte richiamo dei visitatori non riguarda la grotta Azzurra per il suo affascinante ed intenso colore azzurro, perché, sede naturale di studio, ideale, per ricercatori,biologi marini e subacquei. La peculiarità principale della grotta è rappresentata dalla presenza di risorgenze di acque termali sulfuree, che sostengono un’importante flora batterica chemiosintetica (Mattison et al.,1998), localizzate nella parte sinistra della grotta, denominata la “ Sala della Neve “. Questa rappresenta una fonte energetica supplementare per l’intero ecosistema della grotta e l’attività dei solfobatteri dà luogo ad un fenomeno in caduta di fiocchi di materia organica, da somigliare a fiocchi di neve, da cui trae origine il toponimo. Questi fiocchi di materia organica costituiscono il nutrimento di una ricca comunità ad elevata biomassa, sia detritivori, sia di filtratori. Si tratta di ambienti sensibili, caratterizzati da una elevata complessità ecologica e fragilità.
La conoscenza di una grotta passa attraverso studi in grado di rilevarne la morfologia e gli aspetti di forte caratterizzazione biologica ed ecologica.La fascia costiera e in particolare lo sperone calcare di Capo Palinuro, rappresentare per il Cilento ed il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, una rilevante e significativa risorsa socio-economica. La costituzione di un osservatorio permanente sulle grotte marine, la formazione, la conoscenza e la valorizzazione della risorsa costiera è legata fortemente ad una e scrupolosa ed attenta gestione ed alla sua conservazione ambientale.

Mauro Tancredi
(Fonte : Centro studi P.V.M.)