Albizzate


Piazza IV Novembre

Situata sulla dorsale destra del torrente Arno, nella zona collinosa che precede la pianura del basso varesotto, è oggi una cittadina industriale, sede tra l'altro di uno dei nomi più famosi mobilifici italiani, la Rossi di Albizzate.

Il ritrovamento di un'ara votiva romana al dio Giove coniata dai Montunates, popolazione di origine celtica che occupò queste terre, e databile intorno al 200 a. C., e la probabile origine del nome dal latino Villa Albuciatis, fanno supporre l'esistenza del borgo già in epoca romana. Risale invece ai longobardi la denominazione ARBIGIADE, a indicare un borgo sulle rive dell'Arno. Nell'807 le "cartulae", sorta di pergamene notarili, riportano il possesso del borgo di ARBIGIADE da parte di Alpicario, conte del Sacro Romano Impero.

Viene poi citata come Villa Albizati in un documento del 997 con il quale Ottone III la concede al Conte di Angera. Nel 1142 viene concessa a Ottone Visconti unitamente a Besnate. Le proprietà di Albizzate passarono poi a Gaspare, figlio di Piero, con il quale doveva formarsi il ramo dei Visconti di Albizzate che deterrà il feudo fino al XVIII secolo.

Il cuore di Albizzate è concentrato in Piazza IV novembre - qui sorgono il Municipio, la Chiesa di S. Alessandro, la Biblioteca, le Poste e l’Oratorio Visconteo.

 

Da vedere:


L' ORATORIO DEI SANTI GIOVANNI BATTISTA E LUDOVICO DI TOLOSA (Oratorio Visconteo) edificato nella seconda metà del 1300 è affrescato con scene della vita di San Ludovico di Tolosa e di San Giovanni Battista. Di forme semplici, con aula unica e abside semicircolare, la piccola chiesa sorge in posizione centrale, di fianco alla parrocchiale di S. Alessandro.

A questa struttura semplice e sobria, si contrappone un interno riccamente decorato da affreschi di scuola giottesca su entrambe le pareti. Sulla porzione sinistra è rappresentata la vita di San Giovanni Battista, mentre su quella di destra scene di vita di Ludovico da Tolosa. Queste ultime rappresentano l’unico caso di pittura trecentesca dedicata a questo santo in Lombardia.

Albizzate - Oratorio Visconteo

- il CASTELLO, affacciato sul ciglione prospiciente la vallata dell'Arno in posizione strategica è stato trasformato agli inizi del Seicento in residenza di villeggiatura.

Nel secondo dopo guerra la struttura è stata frazionata in appartamenti, eliminando una volta al primo piano per creare una scala di accesso. Conserva all’estremità est un massiccio torrione.

Albizzate Castello


CA' TAVERNA,
seicentesca, ha una forma a quadrilatero con l'ala est volta su un pendio rivolto verso la Valle dell’Arno, in posizione panoramica.

La villa, ora sede comunale, apparteneva alla famiglia Taverna. Edificata nel XVIII secolo, è il risultato di diverse ristrutturazioni e dell’unione di diversi edifici.

Fulcro del palazzo era la corte interna, da cui si accedeva ai giardini e al piano superiore, tramite due rampe esterne.

All'inizio del 1900 fu acquistata da sacerdoti dell'ordine di San Luigi Guanella e divenne così l'Istituto San Luigi. Fu ospizio per gli anziani e convitto per i ragazzi delle elementari.

Gli anziani dal 1948 furono trasferiti a Caidate, mentre rimasero i ragazzi. Per permettere agli studenti, provenienti da tutta la provincia di studiare, fu costruito un edificio in cui fu collocata la scuola.




S. Alessandro
Foto di Cristina Gallo


La parrocchiale dedicata a SANT'ALESSANDRO MARTIRE, presumibilmente risalente al XIII sec., è nominata fra le Chiese della Diocesi di Milano, dedicate a Sant’Alessandro, nell’elenco del “Liber notitiae sanctorum Mediolani” attribuito a Goffredo da Bussero (1220-fine secolo XIII).

Negli “Atti” della visita pastorale compiuta nel 1750 dall’Arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli si afferma che “Questa Chiesa parrocchiale, formata da una sola navata e dedicata al martire Sant’Alessandro è stata restaurata il 6 gennaio 1641. Non appare in essa nessun segno di consacrazione. Sul lato sud è stata costruita la Sacristia…”.

La chiesa fu rifabbricata nel 1762 a croce greca, come è attualmente; nel 1865 fu affrescata da N. Barbini.

In seguito (1876/1867 circa) fu eseguito un allargamento sul davanti: il suolo fu abbassato per ragioni di estetica e di viabilità (occorreva una strada) e per far ciò fu distrutto il grande arco che congiungeva la Chiesa al caseggiato parrocchiale e furono molto modificati entrambi gli edifici.

Probabilmente in questa occasione fu pure costruito il portico di tipo neoclassico che ora si apre sulla facciata. Negli anni 1983-1985 è stato eseguito un restauro completo dell’intero complesso.

Il SANTUARIO DELLA PURIFICAZIONE DI MARIA, nella frazione Valdarno, era un’antichissima chiesetta rurale prima di essere eletta a Santuario Mariano nel 1983.

Le prime notizie della chiesa di Valdarno risalgono al 1392 quando un certo Giovanni Ghiringhelli fonda la Capellania sotto il titolo di Purificazione della Beata Vergine.

Conserva una Madonna con Bambino databile attorno al 1300, di ignota attribuzione.

Albizzate
Foto di Mimmo Amerelli

 


Curiosità, tradizioni, leggende e ... un po' di storia

 

- da Progetto CIVITA - Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Regione Lombardia alcune notizie storiche sul comune di Albizzate


La nuova piazza IV Novembre
foto di fil@va


Santuario della Purificazione
Foto di Gianpietro Toniolo


Ca' Taverna e Sant'Alessandro
Foto di Giusi Megazzini



Nell' Antiquario della Diocesi di Milano dell'arciprete oblato Francesco Bombognini - 1828 - si legge:

ALBIZATE, antico monumento della famiglia romana Albuzia, che qui abitò per molti secoli. Era dunque questa una villa assai nobile anche prima di Cristo. Nel 1142 era corte, mentre Guidone Visconti, che col favore di Guarnerio abate di s. Gallo era stato creato abate di Massino, andato in Germania, ottenne dall'imperatore Corrado II la giurisdizione sulla corte di Albizate. Per averla dovette rappresentare i meriti de' suoi maggiori, e principalmente del suo avo, che per la fede dell'Impero era stato ucciso dai Romani. Ora pure la magnifica abitazione delle due case Archinti e Taverna rassembra Albizate ad un nobile borgo.