Gazzda stemma

Gazzada Schianno

Gazzada
Gazzada - foto di Graziano Zampieri

Costituito amministrativamente nel 1927 dall'unione dei due centri di Gazzada e Schianno è situato nella fascia collinare morenica che precede le alture delle Prealpi, in prossimità di importanti vie di comunicazione.

Probabilmente fu abitato sin dall'età del bronzo, come tutto il territorio circostante il Lago di Varese, e come lascia supporre il masso erratico con incisioni a coppelle rinvenuto in paese.

Gazzada, con Brunello e Buguggiate, appartenne al feudo della Val Bodia o Bossa, legato alla famiglia Bossi, mentre Schianno appartenne al feudo della Fraccia Superiore di Varese, legato ai Visconti.

Una bella rappresentazione di Gazzada nel 700 è la "veduta della Gazzada" di Bernardo Bellotto, il Canaletto, conservata alla pinacoteca di Brera.


Schianno
Schianno con la chiesa dei SS Cosma e Damiano

All’inizio del 1900 Gazzada aveva una popolazione di circa 750 persone. Le abitazioni erano poche e raggruppate in un’area molto ristretta. Fu con l’arrivo della ferrovia che presto cominciò la costruzione di ville di residenza estive tra cui la Villa De Strens, oggi sede municipale, e poco dopo Gazzada fu inserita negli annuari del Touring Club Italiano come stazione turistica estiva.

Da vedere:

- a Gazzada, la CHIESA DELLA SANTA CROCE, costruita nel 1598, conserva due pregevoli affreschi cinquecenteschi di Francesco De Tatti raffiguranti la crocifissione e l’Adorazione dei Magi.
La parte frontale della chiesa di Santa Croce si presenta come un edificio moderno con struttura in calcestruzzo armato, ad unica navata, che si innesta nel corpo della chiesa preesistente che funge da transetto. La facciata, intonacata, ha un caratteristico profilo concavo con una forte sporgenza del tetto a punta.
Nella parte posteriore invece è del tutto riconoscibile la chiesa primitiva che conserva la facciata, verso ovest, l’abside e il tiburio sopra la cupola. È presente anche l’antica torre campanaria posizionata a nord della zona absidale della chiesa antica. Il presbiterio si colloca sotto la cupola della chiesa antica, ha un altare marmoreo ricollocato in questa posizione dopo l’ampliamento dietro al quale si trova un elaborato altare barocco.




L'antica facciata cinquecentesca

- a Gazzada, l'ORATORIO DI SANTA MARIA ASSUNTA E IMMACOLATA, edificata con lascito testamentario di Antoniotto Ghiringhelli e consacrata nel 1574 da S. Carlo Borromeo, per oltre quattro secoli permise ai gazzadesi di seguire la Santa Messa senza doversi recare a Schianno. Trasformata in legnaia dagli eredi che si erano svincolati dalla cappellania, solo nel 1900 ritornò nei beni della parrocchia.
All'interno vanta un ciclo di affreschi quattrocenteschi attribuibili a Galdino da Varese ed alla sua scuola.

Gazzada Oratorio Maria Assunta

- a Gazzada, VILLA CAGNOLA, in posizione panoramica sulla cima di una collina, venne edificata dalla famiglia Perabò nella prima metà del Settecento e successivamente modificata dal Senatore Carlo Cagnola. All'interno, una delle collezioni d'arte più preziosa d'Italia: maioliche e porcellane antiche dal '300 all'800, dipinti di Bellini, Bergognone, Guardi, ma anche sculture, arazzi e mobili antichi di altissimo livello artistico. All'esterno, uno splendido parco con vista sul lago di Varese e il Monte Rosa.

Oggi il complesso è di proprietà della Santa Sede e gestito dall’Istituto Superiore di Studi Religiosi Beato Paolo VI.


Villa Perabò Melzi, 1744, Bernardo Bellotti, Milano, Pinacoteca di Brera


- a Gazzada, VILLA DE STRENS, oggi sede del Municipio, venne edificata agli inizi del 1900 in stile Liberty dal marchese Emilio De Strens ingegnere delle Ferrovie Nord) e terminata probabilmente nel 1907, come riportato nell’iscrizione del medaglione del corridoio al piano terra. L’edificio fu abitato in seguito da famiglie private fino al 1985 che ne mantennero lo splendore e una di queste fece costruire la chiesetta ancora oggi presente nel parco della villa.
Falliti i tentativi di edificare un albergo all'interno del vasto parco, nel 2000 l'intera proprietà fu acquistata dal Comune di Gazzada Schianno.

Gazzada Villa De Strens

Villa de Strens gode di un meraviglioso panorama, e dalla torretta si può ammirare il lago di Varese nel quale si specchia la catena del Monte Rosa.

- a Schianno, nel cuore del nucleo antico, la CHIESA DEI SANTI COSMA E DAMIANO, anteriore al Mille, con ingresso dalla torre campanaria (unico esempio in Lombardia) è abbellita all'interno da affreschi quattrocenteschi. Il campanile-torre faceva probabilmente parte del sistema di difesa di Castelseprio. La chiesa è quasi interamente inglobata in altri edifici e, all’esterno, è visibile solo il maestoso campanile. All’interno del fusto del campanile, all’inizio del 900 è stato realizzato un serbatoio per l’acquedotto. Il campanile è caratterizzato anche dalla presenza di un pregevole orologio meccanico manuale, tutt’ora funzionante, del 1899.

- a Schianno, la CHIESA DI SAN GIORGIO, ospitò S. Carlo durante la sua visita nel 1574 e conserva una serie di affreschi di Isidoro Bianchi da Campione e in sacrestia è conservato un affresco di pregevole fattura della fine del Quattrocento raffigurante la Madonna del Latte. A sinistra delle facciata si trova la cappella dell'adorazione, raggiungibile anche dall'interno.

Gazzada San Giorgio

- a Schianno, VILLA NECCHI DELLA SILVA, probabilmente la "casa da nobile" che i Castiglioni di Schianno possedevano in zona nei secoli XV-XVI.
Nel 1564 morto senza discendenti l’ultimo dei Castiglioni di Schianno, di nome Nicolao, i beni passarono ai figli della sorella Violante, che nel 1519 era andata sposa a Giovanni della Silva. Agli eredi fu imposto l’obbligo di aggiungere il cognome dei Castiglioni, di assumerne lo stemma e di rispettare le volontà testamentarie di Nicolao, che volle vincolare in perpetuo tutti i suoi beni affinché tutti gli eredi potessero goderne i frutti, appunto impedendo loro di alienarli se non in casi eccezionali e specificamente previsti. Fu per questo che tutto il patrimonio si conservò quasi intatto nella famiglia Della Silva Castiglioni fino alla rivoluzione francese, con la quale però vennero aboliti tutti i vincoli che impedivano la libera circolazione dei beni.

Dell’attuale villa esiste una descrizione sommaria nell’inventario che venne redatto nel 1564, alla morte del Castiglioni. Era costituita da un corpo di fabbrica orientato sull’asse est-ovest, con un porticato su colonne esposto a sud. Posteriormente, a nord, si apriva la corte rustica, con l’elegante ballatoio in legno e l’ingresso rinascimentale in cotto, elementi che ancora sussistono.

Secondo le tradizioni familiari, all’inizio del secolo scorso, essendo improvvisamente crollato il campanile della Chiesa di S. Marco a Venezia, il proprietario di allora, Giovanni della Silva Castiglioni, preoccupato della vetustà della villa, la fece abbattere e sostituire con un modesto caseggiato che anch’esso sopravvive inglobato nell’attuale complesso. Giovanni della Silva non ebbe figli maschi e sue eredi furono le quattro figlie femmine, una delle quali, Vittoria, aveva sposato Ludovico Necchi Villa, uno dei fondatori della Università Cattolica, dichiarato Servo di Dio dalla Chiesa di Roma.

Nella seconda metà del Novecento, Antonio Necchi Villa della Silva, figlio di Vittoria, volle riportare all’antico splendore tutto il complesso, inglobando nella villa sia i rustici, allora quasi cadenti, sia il modesto fabbricato dell’inizio del Novecento, sia la corte, che venne lastricata con le basole della pavimentazione di piazza S. Marco, che allora il comune stava dismettendo. I proprietari della villa oggi sono i due figli di Antonio.

L’edificio ed il parco sono oggi tutelati dal Ministero dei Beni Culturali per il loro interesse storico e artistico.

Gazzada Villa Necchi

 


Curiosità, tradizioni, leggende e ... un po' di storia


- da Antiqua.mi un articolo su 'La collezione Cagnola di Gazzada'

- da Progetto CIVITA - Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Regione Lombardia alcune notizie storiche sul comune di Gazzada Schianno



Gazzada - Santa Croce
Foto di Stefano Bianchi


Gazzada... da villa Cagnola
Foto di Graziano Zampieri


Villa Cagnola
Foto di Giovanna Valerio Armando


Villa Cagnola - Fontana e vista lago
Foto di Graziano Zampieri


Il Lago di Varese visto da Villa Cagnola
Foto di Natalino Castelli

Gazzada Villa Cagnola
Parco di Villa Cagnola
Foto di Elisa Pollastri


Nell' Antiquario della Diocesi di Milano dell'arciprete oblato Francesco Bombognini - 1828 - si legge:

Sovrasta a Biguggiate la GAZZADA, detta comunemente Gaggiada, la di cui parrocchiale, dedicata alla santa Croce, ha un vago altare di marmo. Termina qui la Val-Bossa. È osservabile il palazzo Perabò, rinomato per l'amenità delle vedute lontanissime che offre. Questa famiglia ebbe un Giacomo Perabò, che nel 1200 era primate e consigliere della repubblica di Varese.

Dopo pochi passi ecco SCHIANNO, sede antica di nobili famiglie, fra le quali nell'859 era celebre quella d'un certo Lupo, vassallo dell'arcivescovo, e signore di Cologno. Fuori di Schianno si vede l'antica parrocchiale di s. Martino, che fu matrice anche della Gazzada; anzi fu qui una collegiata con arcipretura nel 1288, dipendente però dalla plebana di Varese.

Nel distretto di Schianno è celebre un luogo detto il Luco, dove, secondo una volgare opinione, convenivano i Gentili ai loro sacrifizj da una città situata in queste vicinanze. Il Luco è una pianura di circa 500 pertiche, circondata da collinette, per modo che ne risulta un anfiteatro. Poco lungi vi sono due campi, detto l'uno Auriga e l'altro Arena, che ci rammentano per lo meno i tempi romani. Ignoriamo se in questo luogo siansi pur rinvenute delle anticaglie.

Qui appresso si vedono gli avanzi dello spedale detto delle nove fontane, erettovi nel 1177 da Fra Alberto da Brignano colla chiesa di s. Tommaso di Cantorberì, che fu in quell'anno canonizzato. Si sottoscrisse alla carta di fondazione Algisio proposto di Varese, ed Arderico arciprete di Schianno, forse perché sin qua si estendeva la parrocchial sua giurisdizione.