Gemonio

Gemonio
dal giornale parrocchiale "Il Campanile di Gemonio"
Foto di Occhiodigitale.it

Situato lungo la provinciale che conduce a Varese, ha il nucleo antico arroccato sulla collina, con edifici rustici e residenze signorili ben conservate.

Viene citato la prima volta in un documento dell'807, con il quale un certo conte Alcherio, proveniente da Lindau, acquista dei beni in Lamundo (Gemonio) e Cistello (Cittiglio). Dopo varie traversie Alcherio, si stabilì nel Varesotto, a Sumirago e fece pio dono dei suoi
beni, al monastero milanese di S. Ambrogio.

Membro della Pieve di Cuvio, sottoposto alla giurisdizione del vescovo di Como, nel medioevo entra a parte, con tutta la Valcuvia, del Contado del Seprio e nel 1450 divenne feudo della famiglia Cotta, che lo cedette nel 1728 a Giulio Visconti Borromeo Arese. Passò poi ai Litta Visconti Arese che lo tennero sino al 1797.

Nadina Vannetti vi guida alla scoperta di Gemonio: il paese e i suoi sentieri.

Da vedere:

Gemonio San Pietro


- la CHIESA DI SAN PIETRO , una delle più belle e significative chiese romaniche della provincia. Monumento Nazionale.

Nata probabilmente come cappella all'epoca della regina Teolinda (sec. VII) venne donata nel 172 da Re Liutprando al monastero di S. Pietro in Ciel d'Oro di Pavia. I monaci la restaurarono, completarono la costruzione della attuale navata centrale, costruirono il campanile, edificarono la navata di sinistra.

Dopo essere passata sotto la giurisdizione della Pieve di Cuvio, la chiesa nel 1500 divenne parrocchia di San Pietro in Gemonio.

Negli anni della peste (1631-32) la chiesa funse da lazzaretto e fu intonacata a calce. Nel 1693 venne acquistata un'ancona usata e completata con un cenacolo opera dello scultore Bernardino Castelli, di Velate, che fece anche i busti reliquari.

L'altare si trova ora nella attuale parrocchiale dedicata a S. Rocco e alla B.V. Addolorata. Attorno al 1700, svolse funzione cimiteriale.

Agli inizi del 1900 la piccola chiesa di S. Pietro venne restaurata e , nel 1912, dichiarata Monumento Nazionale.

Il piazzale antistante la chiesa è circondato dalle cappelle di una Via Crucis, edificate nel sec. XVII, restaurate dal pittore G.B. Jemoli nel 1930 e riammodernate nel 1985 da Albino Reggiori che ha realizzato le 14 formelle in ceramica che illustrano le scene della Via Crucis.

Gemonio San Pietro

Gemonio Museo Floriano Bodini

- il MUSEO CIVICO FLORIANO BODINI, nel centro storico, in una corte contadina settecentesca.

Ospita opere d'arte contemporanea raccolte dal celebre scultore allievo di Francesco Messina e autore di preziose sculture, tra cui il "Paolo VI" per il Duomo di Milano, il ritratto del "Cardinal Ferrari" per il Duomo di Parma, l'altare maggiore del Duomo di Varese, il "Monumento ai Caduti del Lavoro" per la città di Carrara, "il Monumento a Paolo VI" per il Sacro Monte di Varese.


Gemonio San Rocco


- la PARROCCHIALE DI SAN ROCCO conserva opere di intaglio di Bernardino Castelli e l'altare appartenuto un tempo alla chiesa di S. Pietro

- Palazzo Clivio, il Castello Jemoli e la Cà De Lazzari, del XVII secolo, oltre ai caratteristici e numerosi affreschi devozionali posti sui muri delle case, dipinti fra il XVII e il XIX secolo.


Curiosità, tradizioni, leggende e ... un po' di storia


- La chiesa salvata dal coraggio di un prete

- da Progetto CIVITA - Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Regione Lombardia alcune notizie storiche sul comune di Gemonio


Gemonio , riflesso nel prato , allagato
Foto di Roberto Lucini


San Rocco
Foto di Giancarlo Tiranti

Gemonio San Pietro
San Pietro
Foto di Cristina Mainini

Cenni Corografici Storici Statistici della Valcuvia Brevemente e Liberamente esposti di Michele Lajoli - Milano 1876

Questo, secondo l'opinione dei più, è ritenuto il più bel paese della Valle. Posto sul pendio di un'amena collina coltivata a broli ed a vigneti, fabbricato in semicircolo da levante a ponente, coronato da belle e civili palazzine, Gemonio presenta un vago aspetto. Difeso a settentrione dai colli sovrastanti, laddove si gode una vista estesa ed incantevole, il suo clima jemale è assai dolce e temperato: poco si ferma la neve in confronto dei finitimi paesi. Gemonio è popolato da circa mille persone, ed ha l'estimo censuario di Scudi 22,569. 3.
Sulla Viganella che scorre a mezzodì, e serve a demarcare il confine col territorio comunale di Trevisago, oltre ad alcuni molini per le granaglie, un torchio per l'olio, una sega idraulica per i legnami d'opera, vi sono due Fabbriche di carta a mano d'ogni qualità, una dei signori Fratelli Del Signore, e l'altra del signor Eugenio Fasana: avvi pure una macchina per ridurre in pasta il legno dolce, colla quale, mescolata a quella degli stracci, si fabbrica carta atta a qualunque uso; ne sono proprietarj i signori Fratelli Del Vitto.
Sul Boese, che segna il confine territoriale di Gemonio con Brenta e Cittiglio esistono altri molini per i cereali, uno dei quali, di ragione del signor Giovanni Stella, fu recentemente trasformato secondo il miglior sistema angloamericano e macina giornalmente circa cinquanta quintali di frumento.
I prodotti che danno maggior lucro alla popolazione sono galletta e vino: non v'ha difetto degli altri prodotti perché il suolo è di natura forte. Sulla fine dell'anno 1872 fu instituita a Gemonio una Latteria Sociale per la confezione del burro e del formagio, la quale per essere stata la prima che sorse nel Circondario di Varese, e per la scelta qualità dei prodotti ottenne dal Ministero d'Agricoltura, Industria e Commercio il premio di lire mille e duecento colla medaglia d'oro: altra medaglia d'argento le venne in seguito conferita dalla benemerita Società agraria di Lombardia pel burro e formaggio ottimamente lavorati, che presentò all'esposizione parziale dei prodotti di caseificio tenutasi in Varese nell'anno 1873 presso quel solerte Comizio Agrario. La Latteria di Gemonio ha cento venti Socj e lavora giornalmente circa cinquecento litri di latte: due abili ed intelligenti Casari appositamente chiamati dalla Svizzera dirigono questa novella industria.
Esiste pure in questo Comune una Società di mutuo soccorso per l'assicurazione del bestiame bovino, disciplinata dal relativo regolamento, che viene rigoroamente osservato e rispettato dai Socj. Avvi anche una Società Filarmonica che promette di farsi brava, essendo appassionata per la musica.
La Chiesa Parrocchiale che fu dedicata a San Rocco, dopo che la peste bubonica fece grande strage fra gli abitanti, ha un bel pronao d'ordine jonico, cui si accede per maestosa gradinata. Sono meritevoli di osservazione due confessionali, e più specialmente il pulpito egregiamente scolpito in legno ad ornati e figure rappresentanti diversi fatti della Storia sacra; e così pure il gruppo rappresentante la Vergine Addolorata da pochi anni rimodernato, che trovasi nella capella a destra entrando vicina all'Ara maggiore, la quale non è men degna di rimarco per la varietà e ricchezza dei marmi, quantunque lo stile risenta del barocco. Questa Chiesa è stata pochi anni or sono, dipinta da bravi artisti, che tanto nella parte ornamentale quanto nelle figure diedero saggio di essere provetti nel maneggio del pennello.
La Chiesa di San Pietro posta fuori dell'abitato di fianco alla strada provinciale Varese-Laveno era anticamente la parrocchiale, quando, secondo narra la cronaca, il paese di Gemonio era alle radici della collina: al giorno d'oggi serve soltanto pel servizio funebre essendovi vicino il cimitero. Intorno all'informe piazza che le sta davanti vi sono le cappelle della Via Crucis, alcuna delle quali ancora discretamente ben conservate: la Chiesa non ha altro pregio, tranne quello di essere fra le più antiche che esistono nella Valcuvia.
Il beneficio parrocchiale di Gemonio è di libera collazione del Vescovo di Como, ed è stimato il più pingue della Pieve di Cuvio, quantunque il reddito principale derivi dai fondi stabili che possiede nel Comune.
Gemonio fu patria d'uomini che in ogni tempo si distinsero nelle arti, nelle lettere e nelle scienze, e specialmente sortirono dalle famiglie Beltramini, Cellina, Jemoli, Perabò e Salvini. Il ragioniere Rocco Cellina, che cessò di vivere nel 1811 lasciò l'intera sua sostanza a beneficio del paese, instituendo la Condotta medico-chirurgica per gli ammalati poveri, colla gratuita somministrazione dei medicinali, la scuola elementare maschile, ed una Causa Pia amministrata dalla locale Congregazione di Carità, che presta soccorsi ai cronici, alle vedove, ed alle zitelle in occasione del loro collocamento in matrimonio. Il nome del Cellina è giustamente benedetto e ricordato con indelebile gratitudine e riverenza.
Benemerita alla città di Como si rese Maria Jemoli conjugata Comolli lasciando eredi d'ogni suo avere i piccoli del povero ricoverati in quell'Asilo d'infanzia, cui venne in tal guisa assicurata esistenza florida e duratura. La Civica Comense Rappresentanza fece eseguire ad onore e ricordanza della generosa benefattrice un condegno monumento marmoreo sotto il porticato di quel maestoso Cimitero, ed uno più grande d'affetto e riconoscenza rimarrà eternamente scolpito nel cuore di coloro che ne godono il beneficio.
A Gemonio ha residenza il Medico Condotto ed un Notajo, che ora sono entrambi del paese. Fra gli edifici pubblici merita menzione un acquedotto costrutto nel 1845 con rilevante spesa, derivando l'acqua da fonte purissima e perenne, che scaturisce dal vivo ceppo nella valletta di Vicciorone, distante tre buoni chilometri dall'abitato, dove fu poi ripartita in quattro sbocchi, i cui sopravvanzi alimentano altre vasche che servono di pubblici lavatoi, indi passano ad irrigare fondi di private proprietà.
In un boschetto vicino al paese si vedono tuttora pochi ruderi di fortificazione, da che il fondo annesso, trasse e conserva il nome di Castello. Quivi si trovarono alcune anticaglie, che furono donate al Museo patrio di Varese.
Il giorno 20 luglio 1636, come risulta da autentico originale processo Gemonio fu saccheggiato ed incendiato dalle truppe alleate di Francia, Parma e Savoja, che erano acquartierate nel Castello di Besozzo, per avere gli abitanti loro rifiutate le chieste razioni di viveri e foraggi. Rilevantissimo fu il danno patito per quella sciagura, e gli abitanti rimasti senza casa e senza tetto furono costretti a rifugiarsi fra le selve, ed ivi ripararsi sotto baracche improvvisate di frondi e foglie: e taluni fra i più colpiti in quella luttuosa circostanza, abbandonarono il desolato paese.
Sulla collina che sovrasta l'abitato di Gemonio a sud-est, nell'anno 1848, anno fatale di speranze e di sventure, campeggiò co' suoi il prode Garibaldi, e fece passare per le armi una spia austriaca sorpresa ed arrestata a Gavirate: da Gemonio mosse al combattimento di Morazzone.
Gemonio dista da Cuvio Capoluogo della Valle e del Mandamento sei chilometri circa: il suo territorio confina a levante con quello di Azzio, a mezzogiorno con quello di Trevisago, a tramontana con quelli di Brenta e di Cittiglio, ed a ponente col territorio di Caravate.