Origgio stemma

Origgio


Corte Fabbrica e Villa Borromeo - foto R. Morandi

Sorge nella parte meridionale della provincia di Varese, in una bella pianura tra i torrenti Lura e Bozzente.
Indissolubilmente legato alla storia e allo sviluppo di Origgio, è il torrente Bozzente, con le sue periodiche esondazioni.

Originariamente il Bozzente dopo aver attraversato Cislago, Gerenzano e Uboldo disperdeva completamente le sue acque nei boschi di Origgio e Lainate. Nel 1604, in seguito a una paurosa piena che l'anno precedente aveva portato distruzione anche a Origgio, il conte Renato Borromeo, proprietario delle terre del paese, sottoscrisse con il sindaco del Ducato di Milano il "Contratto Borromeo" in base al quale il corso del Bozzente veniva allontanato dai centri di Cislago, Gerenzano, Uboldo e Origgio con una deviazione verso sud-ovest mediante la costruzione della diga di San Martino a Mozzate e la realizzazione del Cavo Borromeo, che portava le acque del Bozzente a disperdersi a Origgio nel Bosco del Conte Borromeo, il quale metteva a disposizione “1.600 pertiche”; qui lo spagliamento avveniva mediante una
fitta rete di canaletti, che ancora oggi si possono intravedere nel sottobosco.

Purtroppo però nel 1756 ci fu una disastrosa alluvione, che distrusse la diga di San Martino, e il torrente ritornò al suo corso originale con ingenti danni, costringendo gli amministratori dell'epoca a redigere un progetto di separazione tra il Bozzente ed i suoi affluenti, ossia il Fontanile di Tradate e il Torrente Gradeluso; tali opere terminarono nel 1762. Nel 1960 invece il Torrente venne fatto confluire nel Fiume Olona, incanalando le sue acque da Origgio fino a Rho.

Ancora oggi il bacino inferiore del Bozzente è frequentemente interessato da fenomeni alluvionali, fra i quali si ricorda quello storico del 1976 e quelli più recenti del 2002 e del 2010, quando addirittura alcune aziende di Origgio dovettero restare chiuse per due settimane.

La prima citazione storica di Origgio risale all'835, quando viene indicato con il nome di Oleoductus tra i possedimenti del monastero di S. Ambrogio di Milano. Sicuramente abitato sin da epoca romana, si sviluppò sotto la dominazione longobarda. Nel 1473 venne ceduto in enfiteusi perpetua al conte Giovanni Borromeo, che si impegnava a pagare all’Abate di S. Ambrogio L. 200 imperiali all’anno. Da allora i Borromeo legarono il loro nome al paese e più tardi ne divennero proprietari.

Dal 1805 al 1815 fu aggregato al vicino Uboldo; ritornato autonomo dopo l'armistizio di Villafranca, divenne frazione di Saronno sotto il regime fascista, dal 1927 al 1946.

A partire dal 1998, gli spazi urbani di Origgio sono stati 'arredati' con sculture di Autori, sia affermati che emergenti, da Balderi a Fiume, da Mondino a Nespolo, da Rossello a Spagnulo.

Da vedere:

- la CHIESA DI SAN GIORGIO, di origine longobarda, citata in un documento del 1181, conserva all'interno un antico Crocefisso ligneo. Il campanile risulta leggermente inclinato per un errore di costruzione.

Origgio San Giorgio

- la CHIESA DELLA BEATA VERGINE MARIA IMMACOLATA CONCEZIONE, parrocchiale, del 1700 e successivamente ampliata nel 1912. Conserva dipinti del 1700 che raffigurano episodi della vita di San Carlo Borromeo e numerosi mosaici realizzati nell'ultimo decennio.

Origgio Beata Vergine Maria


- il SANTUARIO DELLA MADONNA DEL BOSCO, lungo la strada che conduce alla frazione Muschiona, edificato sul luogo di un'antica cappella dedicata alla Madonna Addolorata

Origgio Santuario della Madonna del bosco


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il CASTELLO BORROMEO, costruito nel 1200 su un lieve rialzo del terreno e circondata da un fossato come abbazia fortificata, di cui restano due lati del quadrilatero originale, presenta un'alta torre di difesa. Intorno al 1850 un'ala viene demolita e la struttura diventa una dimora residenziale.
Il castello è tutt'ora abitato dalla famiglia Borromeo. Il parco presenta alberi secolari tra cui i due gelsi all'ingresso che facevano parte della piantagione originaria atta all'allevamento del baco da seta.



- la TORRE DEI CADUTI, realizzata nel 1924, era sorta come serbatoio per l'acqua potabile. In forma di Torre, portava una campana da suonare con mesti rintocchi a ricordo dei caduti. Nel 1941 la campana fu rimossa e consegnata per le necessità di armamento bellico. L'attuale campana, simile alla precedente fu collocata nel 1946 alla fine della guerra. Nei lati si trovano due fontane addossate alle facciate per tutta l'altezza dello zoccolo e del rivestimento a bugnato.

Origgio Torre ai Caduti


- la TORRE SCHIAPPARELLI, all'interno del parco comunale, da cui l'astronomo Giovanni Virginio Schiaparelli (1835-1919), compì importanti ricerche sulle comete.

Origgio Torre Schiapparelli
Foto di Filippo Impieri

- Il BOSCO BORROMEO (o Bosco del Conte), è situato nella parte sud-ovest del Comune di Origgio e copre una superficie di circa 100 ettari; il suo valore ambientale è dovuto soprattutto alla sua stessa presenza, infatti è una delle poche aree boschive rimaste intorno all’area milanese, rappresentando la propaggine meridionale dei boschi del Bozzente.

Per secoli questo bosco ha rappresentato il recapito finale delle acque del Bozzente, fino a quando, nel 1960, è stato incanalato per confluire nel Fiume Olona; la rete dei canaletti che serviva per la laminazione delle acque è tutt’oggi visibile e il bosco, in caso di alluvione, è ancora in grado di svolgere il compito originale.

Origgio Bosco del COnte

 


Curiosità, tradizioni, leggende e ... un po' di storia

 

- da Progetto CIVITA - Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Regione Lombardia alcune notizie storiche sul comune di Origgio