Sumirago stemma

Sumirago

Sumirago
Villa Molino - sede del Municipio

Situato sulle colline moreniche dello Strona, è costituito da cinque diversi centri abitati: a settentrione Caidate, il più elevato (m 422); Sumirago il capoluogo (m 372); Menzago (m 381) e Quinzano, quello più a sud ed anche il meno elevato (m 332); all'altezza di Sumirago ma più a est si trova infine Albusciago (m 385). Sumirago divenne capoluogo di comune nell'anno 1869, con la soppressione dei comuni di Menzago, Caidate, Quinzano e Albusciago e la loro annessione ad esso con decreto di Vittorio Emanuele II.

I toponimi che terminano in 'ago' solitamente hanno derivazione gallica o gallo-romana. Solo a Quinzano e Albusciago sono stati però rinvenuti reperti che testimoniano la presenza di un nucleo abitativo in epoca romana. Una pergamena del IX sec. informa che il conte Alpicario di Alemagna possedeva in Villa Samoriaco e a Quintani delle proprietà che donava al monastero di S. Ambrogio di Milano.

Sumirago, aggregato ad Albizzate fu feudo dei Visconti, annovera la settecentesca Villa Molino, già dei Marchesi Stanga che sorge proprio alla sommità del colle, oggi sede del Municipio, e la chiesetta di S. Maria o della Beata Vergine della Purificazione.

Già in epoca carolingia esisteva nel piccolo centro abitato denominato Semirago, Salmoirago, Samoirago, donato nell'800 da Carlo Magno alla sua nutrice, una chiesetta dedicata alla Purificazione di Maria. Citata per la prima volta in un documento, la “Cartula Ordinationis”, datato 850 d.C. e successivamente nel duecentesco “Liber Historiae Sanctorum Mediolani” di Goffredo da Bussero, la chiesa di Santa Maria, o della Beata Vergine della Purificazione, è stata restaurata nel 1992. La cappella e interamente affrescata con un ciclo dedicato all’infanzia di Gesù: la Natività, l’Adorazione dei Magi, la Presentazione di Gesù al Tempio. La distribuzione delle scene affrescate e quella tipica dei cicli lombardi del 500 e trae ispirazione dalle opere di Masolino da Panicale del non distante battistero di Castiglione Olona, oltre che da opere similari di artisti lombardi. In particolare, le due figure di San Giovanni e di San Lorenzo, le più belle e le meglio conservate si richiamano alle opere di Bernardino Luini. Nel corso dei restauri sono state riportate alla luce sepolture oggi visibili sotto la protezione di lastre di cristallo.

Sumirago
Sumirago e il Monte Rosa al tramonto dal campanile di Albusciago
Foto di Claudio Montagner

Alla fine del 1700, Sumirago passa in proprietà ai marchesi Sola-Cabiati, imparentati con i Visconti. Dopo la guerra del 1915-18, i marchesi Sola-Cabiati cominciano a vendere ai propri affittuari i terreni di loro proprietà. Nel 1958 cedono anche la loro villa e il parco al dottor Salvatore Molino che nel 1986 la cede a sua volta al Comune.

La chiesa parrocchiale di San Lorenzo, con torre seicentesca, esisteva già ai tempi di san Carlo Borromeo, che vi pernottò.

Sumirago San Lorenzo

Caidate pare debba il suo nome ai Celti che nel 400 a.C. occuparono l'Italia settentrionale. Abitavano nelle grotte di cui era ricco il territorio e da Cai (grotte in celtico) pare derivi il nome del paese. Secondo altri studiosi, Caidate deriva dal romano Ca Vidatae, ossia 'case ricoperte di viti', con chiaro riferimento alla coltivazione della vite, assai diffusa ancora all'inizio del secolo e che dava un vino pregiato. Al pari del territorio circostante, passò poi sotto i Longobardi e verso il 1300 sotto i Visconti.

Sumirago Caidate
Caidate - Panorama Ovattato
Foto di Domenico De Lucia

Il Castello Visconteo, di origine medioevale e in ottimo stato di conservazione, domina la Valle dell'Arno e faceva parte dell'antico sistema difensivo a controllo del percorso posto a fondovalle che collegava la Pianura Padana con le Alpi.

Caidate Castello Belgiojoso

La parrocchiale di S. Giovanni Evangelista fu edificata nel 1760 "col denaro dei ricchi e col lavoro dei poveri" come riporta un'iscrizione latina all'interno.

Nel centro storico, sorge la chiesetta di San Genesio con all'interno affreschi raffiguranti S. Antonio e S. Carlo, restaurata nel 2013 da Giuseppe ed Edoarda Barbiano di Belgiojoso in occasione del matrimonio della figlia Margherita e riaperta al pubblico.

Sumirago San Genesio
Foto di Sabrina la Sabry Cattaneo

Sumirago Caidate
Panorama da Caidate
Foto di Claudio Montagner

Albusciago vanta origini antichissime confermate dal ritrovamento di vasi funerari del II sec. d.C. Probabilmente faceva parte dei 'vici minori', i piccoli villaggi dell'impero romano. Notizie di Albusciago si ritrovano in taluni antichi codici dell'852 relativi alla spartizione di terreni e proprietà.

Nell'era delle signorie, appartenne ai Visconti di Crenna. Nei secoli seguenti Albusciago è stato di proprietà di ricche e nobili famiglie, quali i Castiglioni e i Locarno. Furono questi ultimi a cedere le loro proprietà ai contadini dando loro la possibilità di divenire proprietari terrieri.

La chiesa di San Siro è del 1400, come attesta il primo nucleo di stile romanico nella base del campanile in pietre e sassi. Nel 1584 per volere di San Carlo Borromeo viene fondata la Parrocchia di Albusciago. Presso la parrocchia, è visitabile il Museo del Presepio.

Sumirago San Siro
Foto di Nadia Rossi

Menzago, sorge sulla cima di una collina, a 381 mt., circondato da pianori, boschi e vallette. La presenza della nobiltà terriera è testimoniata da un portale con stemma visconteo e da un 'castello' (un gruppo di edifici a "C" aperto verso la valle dell'Arno) di fine '800.

La chiesetta di S. Eurosia, anteriore alla parrocchiale, conserva tele barocche e un pregiato altare ligneo policromo del '600.

 Menzago Sant'Eurosia altare

La chiesa parrocchiale dedicata a San Vincenzo Martire venne eretta nel 1500 e allungata di ben 12 mt. tra il 1900 e il 1902. Dal sagrato si domina la valle e si gode un bel panorama delle Alpi.

Suggestivo il laghetto di Menzago, uno stagno di circa un ettaro, che in primavera si copre di ninfee.

Menzago Laghetto
Foto di Michele Galante

Menzago laghetto
Foto di Julian Giulio

Quinzano San Pietro fu feudo dei Visconti e conserva la villa dei Della Croce, famiglia che si insediò in paese nel XIV sec. Nel 1864 assunse il suffisso San Pietro per distinguersi da altre località omonime.

La chiesa di San Pietro è citata nel Liber notitiae sanctorum Mediolani (XIII sec.) e poi costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano. Conserva antiche sculture lignee policrome del '700.

Quinzano San Pietro

Sumirago Quinzano
Foto di Gabriele Bistoletti

 


Curiosità, tradizioni, leggende e ... un po' di storia

 

- da Progetto CIVITA - Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Regione Lombardia alcune notizie storiche sul comune di Sumirago

 

Sumirago
Sumirago - San Lorenzo
Foto di Rita Colli

Sumirago
Foto di Barbara Stecco

Sumirago
Caidate di Sumirago - Cascina Immacolata
Foto di Gabriele Bistoletti

Nell' Antiquario della Diocesi di Milano dell'arciprete oblato Francesco Bombognini - 1828 - si legge:

SUMIRAGO, detto anticamente Salmojragum. Si hanno notizie fin dal secolo VIII. Un certo conte Alpicario, che era il marito della nutrice della figlia di Carlo Magno, qui aveva il suo soggiorno.
Nel 1279 si sa che questa terra dipendeva dal soppresso monastero imperiale di s. Ambrogio, il quale vi manteneva un giudice per amministrare la giustizia.
Fin dal detto secolo VIII si vedono nominate in Sumirago due chiese, una di s. Lorenzo, l'altra di s. Maria; la prima serve oggi di parrocchiale, ed è degna di osservazione la bella torre che serve per le campane, eretta da poco più di un secolo. Si osserva pure un bellissimo stradone, che da Somirago mette a Menzago.

MENZAGO, piccola parrocchia smembrata dal vicino ALBIZAGO ai tempi di s. Carlo, celebre per l'amenità del suo cimitero, che presenta agli occhi una sterminata vaghissima prospettiva.

QUINZANO. Un'epigrafe gentilesca scolpita in marmo, trovata in una chiesa campestre di Venegono, e riferita dal Castiglioni e dal Grutero, ha dato luogo di conghietturare che un certo Q. Quinzieno Quinziano, custode del telpio della Fortuna, ed aruspice, abbia dato il suo nome a questa terra.
Il Carisio e Camillo Sitoni, nei loro manoscritti ci danno ragguaglio d'un monastero situato altre volte nella contrada di Brisa di questa nostra città chiamato di s. Maria di Quinzano, il quale, trasferitesi altrove le monache, fu convertito in abitazioni private.
Alcherio della Croce, che per lettere ducali di Gian Galeazzo, primo dei duchi Visconti, fu chiamato Nobilissimo e dilettissino cittadino, ed è stipite d'una nobilissima discendenza, fondò, con suo testamento del 1420 27 settembre, una cappella sotto il padrocinio di s. Antonio nella Chiesa parrocchiale di Quinzano con una dotazione assai ragguardevole, ad elezione, e col giuspadronato perpetuo de' suoi discendenti. Nell'anno 1567 visitando s. Carlo questa pieve, e trovati i redditi parrocchiali troppo tenui, ottenne dai discendenti dell'Alcherio, nobili della Croce, l'assenso per l'unione d'essa cappella ai fondi parrocchiali, riservato ai medesimi e a tutta la loro posterità il diritto d'elezione e di giuspadronato di cotesta parrocchia che tuttora possiede.

CAIDATE sorge su di ameno colle. Nel 1288 vi era un monastero dedicato a s. Michele, di cui non si ha altra memoria. Il palazzo della casa Biglia ritiene la forma di forte castello, che forse fu necessario nei tempi, in cui sempre bollivano le guerre civili. La chiesa parrocchiale dedicata a S. Giovanni Evangelista, recentemente fabbricata, è di vaga architettura. La famiglia Bianchi, che qui fiorisce, è orionda da Velate, ed è delle più antiche e nobili del nostra Stato.