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Gli abitanti si chiamano: monticianesi o monticianini.

Monticiano

 
 

 

 

La Merse, che nel suo corso risale a nord dalla zona di Montieri fino a Orgia per poi scendere alla confluenza con l'Ombrone a sud di Montepescini, circonda, si può dire, il comune di Monticiano, costituendone per lunghi tratti i confini occidentale ed orientale.

Il territorio è quindi prevalentemente collinare, avendo nel monte Quoio (647 metri) la massima altitudine. Il territorio appartenne per la maggior parte, fino dall'antichità, a Volterra, rientrando prima nei limiti dello Stato etrusco, poi in quelli del municipium romano, e infine, nel Medioevo, nella diocesi ecclesiastica, salvo la parte sud-orientale e i dintorni di San Lorenzo a Merse, di pertinenza dell'episcopato senese.

Nel Medioevo Monticiano era un castello appartenuto ai vescovi di Volterra, sul quale Siena dominò a partire dal Duecento; solo nel 1554 Monticiano passò sotto il dominio fiorentino dei Medici che, nel 1629 (per opera di Ferdinando II), offrirono il feudo al conte Orso Pannocchieschi d'Elei, la cui signoria - attraverso i discendenti - terminò nel 1749.
 

Del Castello di Monticiano, a pianta all'incirca rettangolare, è ancora leggibile il giro delle mura, sulle quali sono state costruite abitazioni, salvo il lato di nord-est, andato distrutto. Delle altre opere fortificatorie rimangono un paio di torri, di cui una rotonda, ed una porta molto rimaneggiata all'estremità sud-ovest. Costruzioni medioevali si conservano nella caratteristica piazzetta, detta della Concordia.


 

 

 

 

 

I principali insediamenti medioevali della zona sono: Castel di Tocchi, presso la omonima pieve, appartenne agli Ardengheschi, oggi il Castello di Tocchi si presenta come un insieme di costruzioni organizzate intorno ad uno spazio interno, con una porta di accesso ancora ben conservata e affiancata da una torre; San Lorenzo a Merse, nel Medioevo conosciuto come Foiano, che si articola su una imponente massa poligonale sulla parte alta della collina, cui si collega il borgo fortificato, il cui giro di mura è rintracciabile nelle case esterne, come pure identificabili sono le porte-torri che davano accesso al paese; il medioevale Castiglione lungo Farma è forse identificabile nell'odierno Castellaccio, su una collina boscosa ove emergono tracce di cinte murate, addirittura di origine preistorica.
Da ricordare sono anche Monte Quoio, di cui restano tratti di basamento delle mura, e Renna, che all'inizio del Trecento era sede di una piccola comunità rurale e dove restano i ruderi di una torre di pietra.
 

Un caso particolare di fortificazione è quello relativo alle Terme di Petriolo. Le prime notizie documentate dei "bagni" risalgono al 1230. Pochi anni dopo la gestione dei medesimi appare già organizzata secondo un sistema di affitto regolamentato dal comune senese.
Nella seconda metà del Duecento furono addirittura promosse ricerche di nuove vene termali, con l'ampliamento e il potenziamento dei bagni, tanto che la gabella relativa, di solito data in appalto, rappresentò un cespite notevole di introiti nella finanza pubblica senese del tempo.
Petriolo ebbe anche importanza strategica nell'ambito del territorio senese: per questo nel Trecento fu sede podestarile e poi vicariale, e nel secolo successivo ebbe una cinta muraria (1404-1419), poco dopo ulteriormente potenziata.


La notorietà dei Bagni di Petriolo nel Medioevo fu notevole, stando anche alle testimonianze letterarie (quali i "Sonetti dei Mesi" di Folgore da San Gimignano) e vi soggiornarono personaggi illustri, tra i quali, almeno tre volte, tra il 1460 e il 1464, il pontefice Pio II.
Poi, sotto la concorrenza di altri bagni del Senese, come quelli di Vignoni e di San Filippo, i Bagni di Petriolo decaddero e intorno alla metà del Cinquecento erano ormai abbandonati. Del complesso fortificato rimane il giro delle mura in pietra, salvo il lato orientale, con alcune torri.

Interessante è il medioevale edificio delle Terme, costituito da un seguito di quattro locali con volte a crociera, di cui una sola integra, che si aprono verso l'esterno con quattro grandi arcate a tutto sesto, sorrette da pilastri ottagonali ornati di capitelli.
Nello stabilimento si utilizza un'acqua solforosa termale (38-46 °C), che viene indicata come rimedio nelle malattie del ricambio, nelle forme artritiche e nella gotta. 

 

 
 
 
 

 

Il territorio di Monticiano, immerso tra le alte colline dominate dal Monte Quoio (647 m) e le valli del Merse e del Farma, fu scelto come base logistica dalle prime formazioni partigiane senesi e diventò zona di operazione bellica contro le truppe tedesche. Numerosi gli episodi che ancora oggi sono scolpiti nella memoria degli abitanti più anziani, come l'eccidio di partigiani a Scalvaia, a pochi chilometri dal paese. Oggi Monticiano è un paese che vive prevalentemente di agricoltura, dello sfruttamento dei boschi e di turismo.
Farma e Merse, due fiumi uniti non solo dal fatto che il primo è affluente del secondo, ma perché con entrambi si identifica un bacino tra i più importanti in Italia per valore ambientale e naturalistico. Un ambiente in difesa del quale per lunghi anni è stata combattuta una dura battaglia contro la costruzione di due invasi che avrebbero dovuto dissetare la Maremma ma che avrebbero anche devastato un territorio tra i più ricchi di flora e fauna dell'Italia centrale. Ora quella battaglia sembra vinta, ma il pericolo corso è stato grande. In Toscana è solo in queste acque che si può trovare ancora la lontra, mentre nello stagno della Troscia si abbeverano tassi, cinghiali e caprioli e vivono rare specie di tritoni. In queste zone si trovano anche vegetazioni di tasso e di faggio, di solito presenti a un'altezza di 800 metri ma che qui superano appena i 200.

 

 

Per visitare il sito ufficiale del Comune di Monticiano: www.comune.monticiano.si.it

 

 

 
 
 
 

Monticiano

Pictures

   
 
 
 

 
 

Monticiano, Terme di Petriolo


 
 

 
 

Monticiano, la romanica Chiesa dei Santi Giusto e Clemente

Monticiano, uno scorcio della Chiesa dei Santi Giusto e Clemente

 
 
 
 

 
 

Monticiano, uno scorcio del borgo

Monticiano, uno scorcio del borgo

 
 
 
 

 
 

Monticiano, una porta d'accesso al borgo

Monticiano, uno scorcio del borgo

 
 
 
 

 
 

Monticiano, uno scorcio del borgo

Monticiano, uno scorcio del borgo