Venaus, il miracolo dell'olio del Parore

Se Borgone è la capitale della nuova olivicoltura valsusina, con tanto di sagra, ancora un po’ da limare in alcuni suoi aspetti ma pur sempre la prima, Venaus è sicuramente il luogo dove la passione, vista l’altitudine, la vocazione pregressa e il numero di abitanti, è maggiore quando si parla di questa pianta presente in valle in sparute enclavi sin dai tempi dei romani e che nell’ultimo decennio, complici i cambiamenti climatici, sta conoscendo una stagione vigorosa di nuovi adepti. Venaus è così, soprattutto in campo agricolo. Quando prende la passione, è un fiorire di idee e di seguaci che forse nessun altro paese riesce a mettere insieme in così poco tempo. È stato così per la mela, è stato così per il marrone, è stato a maggior ragione così anche per l’olivo. Ai profani la conformazione e l’esposizione del territorio di questa parte basale di val Cenischia può far storcere il naso, ma se la parte orientale non ha un’esposizione ideale, per usare un eufemismo, e quella settentrionale, i primi contrafforti del Pampalù, ce l’avrebbe anche ma è roccia vera, difficilmente gestibile agronomicamente, è quella parte verso occidente, verso Novalesa, che in questi anni si è scoperta con un’insperata... 

Su Luna Nuova di venerdì 30 giugno 2023