Censin

In questa foto più recente, del 1927, vediamo più in dettaglio tali edifici laterali



si vede anche, sullo sfondo, oltre tali edifici, la passerella pedonale e tranviaria costruita nel 1909, con la scalinata dell'accesso pedonale.
I tram (linee 3 e 20) che percorrevano la passerella, provenienti da via Cernaia, la imboccavano invece con un curvone sulla sinistra; dopo il 1960 tale curvone, allargato, asfaltato e alzato, servì anche per l'accesso al nuovo cavalcavia stradale; tutto quanto è stato recentemente abbattuto con la costruzione della "balena", come io chiamo la nuova stazione ferroviaria (passando per corso Inghilterra, sembra davvero un enorme cetaceo, "spiaggiatosi" in quel sito), conservando, come reperto, solo il moncone della scalinata di accesso pedonale.
Durante la guerra, sotto l'imbocco della passerella, chiudendola con reti, era stata realizzata una grande conigliera, per fornire alla popolazione un po' di proteine animali in tempi così grami.
Vediamo in primo piano, diretto verso corso San Martino, un tram della linea 13, da Lucento a Valsalice, soppressa nel 1966 nel quadro dell'abolizione dei tram da Oltrepo e precollina.
La passerella era percorsa invece dai tram 3 (da piazza Toselli a piazza Robilant) e 20 (dalla Villa della Regina a corso Racconigi, con capolinea all'altezza del mercato coperto); quest'ultima fu tra le prime linee tranviarie ad essere soppressa e sostituita da autobus (l'H, progenitore dell'attuale 56) nel 1955, a causa della pericolosità del tratto precollinare lungo la ripida via Villa della Regina, causa di diversi incidenti (gli anziani di Borgo Po ricordavano ancora il caso di una vettura che, per un guasto ai freni, piombò come un bolide su piazza Gran Madre e corso Casale, deragliando e fermandosi per fortuna contro il parapetto lungo il Po, che fortunatamente resse, evitando che precipitasse nel fiume coi suoi occupanti), ed anche per liberare definitivamente da binari e fili la prospettiva di piazza San Carlo, che la linea attraversava nel lato Nord da via Maria Vittoria a via Santa Teresa.
Tornando alla stazione: l'aspetto attuale delle ali laterali si deve al restyling svolto sempre in occasione dell'elettrificazione della Torino - Milano (1960 - 1961; l'esercizio ufficiale della trazione elettrica iniziò nella primavera del 1961); in tale occasione si costruì anche il sottopassaggio (fino ad allora occorreva attraversare i binari, con tutti i rischi del caso), e, sacrificando parte dello scalo merci, dal lato di piazza 18 dicembre si realizzò il capolinea dei treni della Canavesana (SATTI), coi tre binari tronchi e relative pensiline (il prolungamento di tali treni verso Lingotto - Trofarello - Chieri data solo dall'inizio di questo secolo).

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Marmox

La strada più orizzontale in basso è corso Lombardia che confluisce su via Pianezza, che più in alto raggiunge via Foglizzo e la vicina chiesa.
Mentre via Pianezza prosegue sulla destra, sulla sinistra dirama via Verolengo.
Più in alto a destra ci sono i capannoni delle ferriere tra via Nole e via Valdellatorre, e ancora più su, tutti gli altri stabilimenti tra via Verolengo (area Vitali) e la zona dell'attuale Ipercoop di via Livorno.
Sulla Dora notare l'attraversamento del ramo destro del canale Ceronda mediante il ponte canale.
Quello in basso a sinistra dovrebbe essere il cimitero di Lucento.

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forever_juve

Vero (anche quello detto da Marmox). Il campo sportivo era quello vecchio di Lucento, il cui ingresso era sulle retrostante via Foglizzo. Al suo posto, ora, sorgono degli edifici credo scolastici. Di fatto, era posto dall'altro lato della strada rispetto all'attuale campo sportivo del Lucento, che sorge tra corso Lombardia e via Valdellatorre, sul terreno prospiciente l'ex cimitero di Lucento.

Censin

Una delle prime volte che andai alla Tesoriera (nel 1982), un anziano della zona, nato e cresciutovi, mi disse che un tempo il parco era conosciuto come il giardino del diavolo; non seppe però spiegare il perchè.....

Modestino Balabam

Si credeva che all'interno del parco vagasse il fantasma a cavallo del primo proprietario della villa...per l'appunto il tesoriere del Re.

giuseppe tubi

Io l'episodio lo sentii raccontare da mio nonno (che stava in Borgo Po dove aveva anche la bottega da barbiere) ma in maniera leggermente diversa e meno drammatica. Un tram fermo in Piazza Gran Madre e scarico (non so se ci fosse allora il capolinea) a cui mollarono improvvisamente i freni.

Breus

D'altra parte, si sa, il denaro è lo sterco del diavolo ed il tesoriere del Re doveva essere nella ..... fino al collo!

Censin

Probabilmente si tratta di due incidenti diversi: in piazza Gran Madre, dove ora è il capolinea del 13 sbarrato e del ora bus 13, vi era in passato il capolinea del 4 sbarrato e, dal 1966, del 4 (dopo la soppressione del tratto lungo corso Moncalieri fino alla Barriera di Piacenza); può darsi che una vettura si sia sfrenata e, essendo la piazza in leggera pendenza verso il Po, si sia messa in movimento da sola.
In altri capilinea collinari (il 13 a piazzale Adua, il 3 e poi il 2 in piazza Toselli, il 21 a piazza Marco Aurelio, ecc.) per evitare simili incidenti vi era uno "scambio di sicurezza": lo scambio rimaneva commutato, durante la sosta del tram, su un binario morto che terminava leggermente interrato, in modo che, anche in caso di rottura del freno di stazionamento, la vettura di fatto si arrestava dopo pochissimo spazio; alla partenza, prima di mettere in moto, il manovratore commutava lo scambio sul binario di corsa; al termine del passaggio della vettura, lo scambio si riposizionava automaticamente sul binario morto.

turtu63

corso Lecce;bello senza le auto parcheggiate tra gli alberi

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Censin

Bello anche il filobus 54 che si intravede sulla destra......

Censin

In riferimento alla foto di corso Gabetti, desidero fare alcuni precisazioni.
La riforma dei trasporti pubblici urbani del 1966, incentrata principalmente sulla riduzione del deficit Atm e dei costi, prevedeva la scomparsa totale dei tram da Oltrepo e precollina, ivi considerati antieconomici e poco funzionali, con un traffico limitato che non giustificava il loro mantenimento (ma vi era anche la volontà di realizzare l'"asse di scorrimento veloce Nord - Sud" utilizzando i corsi Moncalieri e Casale); fermo restando il mantenimento della linea 5 (ora 15) fino a Sassi, per il collegamento su rotaia con la cremagliera di Superga, era prevista anche la soppressione delle linee tranviarie di cui in foto si vedono le vetture, il 3 e il 22, senza sostituzione con bus, considerato che si potevano considerare "doppioni" di altre linee: il 3 dell'autobus H (poi rinumerato 56), di cui era già previsto il prolungamento dalla Villa della Regina a largo Tabacchi, il 22 del tram 4 che faceva capo alla Gran Madre, con cui oltretutto condivideva i binari in via Cibrario e via Nicomede Bianchi; ma la ventilata soppressione provocò una levata di scudi da parte dei ragazzi frequentanti le scuole ubicate nell'ex "Figlie dei Militari" (un liceo scientifico e un istituto per geometri) e delle loro famiglie, preoccupati per i disagi che ne potevano derivare; l'Atm ritornò sui suoi passi: considerato che il parco autobus non era sufficiente a rimpiazzare i tram soppressi, nè era previsto a breve l'acquisto di nuovi mezzi, si decise per il mantenimento della linea 22, rinumerata 2, prolungandola sui binari già del 3 fino a piazza Toselli. Per la linea 3 era dunque prevista la soppressione, ma le proteste stavolta arrivarono dagli abitanti di borgo San Paolo, che si sentivano penalizzati; si decise così di mantenere la linea, "dirottandola" però verso la Barriera di Milano, per via XX Settembre e corso Giulio Cesare, fino al capolinea della sopprimenda linea 18 in via Sempione, volendo così istituire un collegamento diretto tra due quartieri operai come borgo San Paolo e Barriera di Milano, in un'epoca in cui la "tariffa oraria" era ancora di là a venire (sarebbe arrivata solo nel 1978).
Con la riforma della rete del 1982, i binari lungo corso Gabetti divennero parte della nuova linea 3 di "metropolitana leggera", con la costruzione del nuovo capolinea in piazza Hermada; capolinea e binari peraltro ora inutilizzati, visto che il capolinea non è ad anello e può essere utilizzato solo da vetture bidirezionali; con la "messa a riposo" alla fine dello scorso anno dei jumbo tram della serie 7000, e con i tram Citiway appena sufficienti per il funzionamento della linea 4, la linea 3 è ormai limitata a prima del ponte Regina; con gli abitanti della zona che hanno sempre malvisto i binari lungo corso Gabetti e ancor più il capolinea di piazza Hermada, è probabile che il tutto venga smantellato, facendo così scomparire gli ultimi binari tranviari della precollina.

Censin

In riferimento alla foto di corso Gabetti, desidero fare alcuni precisazioni.
La riforma dei trasporti pubblici urbani del 1966, incentrata principalmente sulla riduzione del deficit Atm e dei costi, prevedeva la scomparsa totale dei tram da Oltrepo e precollina, ivi considerati antieconomici e poco funzionali, con un traffico limitato che non giustificava il loro mantenimento (ma vi era anche la volontà di realizzare l'"asse di scorrimento veloce Nord - Sud" utilizzando i corsi Moncalieri e Casale); fermo restando il mantenimento della linea 5 (ora 15) fino a Sassi, per il collegamento su rotaia con la cremagliera di Superga, era prevista anche la soppressione delle linee tranviarie di cui in foto si vedono le vetture, il 3 e il 22, senza sostituzione con bus, considerato che si potevano considerare "doppioni" di altre linee: il 3 dell'autobus H (poi rinumerato 56), di cui era già previsto il prolungamento dalla Villa della Regina a largo Tabacchi, il 22 del tram 4 che faceva capo alla Gran Madre, con cui oltretutto condivideva i binari in via Cibrario e via Nicomede Bianchi; ma la ventilata soppressione provocò una levata di scudi da parte dei ragazzi frequentanti le scuole ubicate nell'ex "Figlie dei Militari" (un liceo scientifico e un istituto per geometri) e delle loro famiglie, preoccupati per i disagi che ne potevano derivare; l'Atm ritornò sui suoi passi: considerato che il parco autobus non era sufficiente a rimpiazzare i tram soppressi, nè era previsto a breve l'acquisto di nuovi mezzi, si decise per il mantenimento della linea 22, rinumerata 2, prolungandola sui binari già del 3 fino a piazza Toselli. Per la linea 3 era dunque prevista la soppressione, ma le proteste stavolta arrivarono dagli abitanti di borgo San Paolo, che si sentivano penalizzati; si decise così di mantenere la linea, "dirottandola" però verso la Barriera di Milano, per via XX Settembre e corso Giulio Cesare, fino al capolinea della sopprimenda linea 18 in via Sempione, volendo così istituire un collegamento diretto tra due quartieri operai come borgo San Paolo e Barriera di Milano, in un'epoca in cui la "tariffa oraria" era ancora di là a venire (sarebbe arrivata solo nel 1978).
Con la riforma della rete del 1982, i binari lungo corso Gabetti divennero parte della nuova linea 3 di "metropolitana leggera", con la costruzione del nuovo capolinea in piazza Hermada; capolinea e binari peraltro ora inutilizzati, visto che il capolinea non è ad anello e può essere utilizzato solo da vetture bidirezionali; con la "messa a riposo" alla fine dello scorso anno dei jumbo tram della serie 7000, e con i tram Citiway appena sufficienti per il funzionamento della linea 4, la linea 3 è ormai limitata a prima del ponte Regina; con gli abitanti della zona che hanno sempre malvisto i binari lungo corso Gabetti e ancor più il capolinea di piazza Hermada, è probabile che il tutto venga smantellato, facendo così scomparire gli ultimi binari tranviari della precollina.

Censin

Aggiungo ancora che la riforma dei trasporti del 1966 ebbe effetti disastrosi, per chi non poteva usare l'auto, per l'età o per le condizioni economiche: diverse linee tranviarie vennero comunque soppresse (come, per l'Oltrepo, il 13, il 21 o, sulla sponda "cittadina" il 12, la linea "classica" per il Cimitero); infatti, nemmeno un autobus venne acquistato per far fronte all'aumentata domanda di mezzi su gomma!
I tempi di attesa alle fermate dei bus divennero biblici, con mezzi (piccoli, con due sole porte, salvo poche vetture articolate) sovraffollati all'inverosimile, col bigliettaio "cerbero" che, assiso sul suo "trono", invano cercava di mantenere l'ordine a bordo. Direi che questa infelice riforma contribuì a far aumentare il malcontento giovanile e studentesco (ragazzi e studenti costituivano la maggior parte dei passeggeri), esploso poi nell'autunno del 1967 e continuato negli anni successivi...

parella boy

Foto stupenda! ...io sono nato nel 1958 in via Arona, la via parallela a quella che si vede in primo piano, che è via Orta, andando verso via Michele Lessona, e quando andavo a passeggio in corso Lecce da piccolo (parlo degli inizi anni '60) via Orta non aveva già più sbocco sul corso, ma mi ricordo bene il viale fra le due zone erbose....a giudicare dalle dimensioni degli alberi, la foto dovrebbe essere datata circa 1953 o 1954, perchè (fonte archivio La Stampa) nel 1950 i residenti lamentavano l'assenza degli alberi sul viale, e alcune mie foto di famiglia datate con certezza 1953 mostrano gli alberi più o meno della stessa grandezza....se guardate la destra estrema della foto, si può notare la casa rosa che sorge fra via Ornavasso, corso Lecce e via Lessona, costruita negli anni '20 dallo stesso impresario del palazzotto Arduino, che è di fronte su via Lessona; quell' ingresso era di una panetteria con annesso forno, ed ora vi risiede la pizzeria Domus.....che bei ricordi...grazie Turtu!!!!!

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parella boy

Scusa Censin....magari mi sbaglio e tu che sei più grande di me te lo ricorderai meglio, ma quello non era il 34? A me pare di ricordare che fosse il filobus a guida centrale, che andava verso corso Trapani e poi Siracusa....

isabella66

ma scusa, Via Orta ha lo sbocco su Corso Lecce......

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"Fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza".
Inferno, Canto XXVI

giuseppe tubi

Forse intende che si ferma nel controviale...

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turtu63

prima di essere 34 era 54

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parella boy

Infatti, intendevo dire proprio quello.......

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parella boy

Vedi che si impara sempre qualcosa di nuovo? E ti ricordi per caso quando cambiò numero? Grazie in anticipo....