Dal capolettera al logo

«Le miniature sono opere bellissime. Sono pitture preziose capaci di trasferirci, al di là dello stupore e dell’ammirazione per la dimensione, anche un gran numero di informazioni sulla storia passata, sui contenuti dei testi, sulla cultura e sulle tecniche antiche. Sono oggetti meravigliosi i libri delle biblioteche, i libroni dei cori, i librini portatili. Contengono illustrazioni incantevoli, esecuzioni perfette, colori e forme sorprendenti. Decori, cornici, arabeschi. Tutto fatto a mano con una accuratezza e una abilità impressionanti ancora dopo secoli e secoli. Tutto in uno stato di conservazione spesso incredibilmente sano. Le superfici e i pigmenti sono così luminosi che in inglese le miniature sono chiamate “illuminations”. […]
Le miniature fanno sorgere un silenzio mentale, meditativo, come quello che probabilmente invadeva le menti degli ammanuensi all’interno dello scriptorium. Preghiere e lavoro. Lotte, guerre, rivoluzioni, urla e disperazione fuori; pace, silenzio e contemplazione dentro». (De Lucchi 2016)



Franco dei Russi
Cristo morto osannato dagli angeli, in iniziale R
Settimo decennio del XV secolo



Nei manoscritti miniati il capolettera era di dimensioni maggiori rispetto alle altre consonanti e vocali seguenti, e veniva decorato con disegni particolari.

Con la professoressa di religione abbiamo visto qualche esempio.

   

Anche noi abbiamo creato il nostro capolettera, trasformandolo in un logo che ci identifichi.
Qualcuno l’ha poi stampato sulla propria maglietta, indossata all’Expo scuola.

Andrea Barutta

Alvis Naka



Gabriele Marin

         

Gianpietro Ferrari



Matteo Meloni

           

Marius Miron



Marius Miron, Matteo Meloni, Alvise Favero, Expo scuola 2017

Classe 2E