CEPPALONI - La Fiera della Porziuncola: una tradizione che si rinnova anno dopo anno In primo piano

Il 31 luglio e il 1 agosto Ceppaloni non manca di riproporre un evento che affonda le sue radici in un passato molto datato: la fiera della Porziuncola, con annessa sagra dei fusilli e del formaggio pecorino. Tanti sono i fedelissimi che prendono parte all'appuntamento. Pochi tuttavia ne conoscono la storia.

Il punto forte delle sagre estive, si sa, sono i piatti da degustare, il buon vino e la musica vivace. Ceppaloni, anno dopo anno, ha saputo riconfermare la sua fama proprio per la qualità di questi elementi. In particolare, il bel paesello, abbarbicato su una collina e dominato da un maestoso castello medioevale, si è fatto apprezzare per gli ottimi prodotti culinari offerti. I fusilli fatti a mano e il formaggio pecorino di produzione locale hanno saputo conquistare i più fini palati.

Interessante è però scoprire le origini di tutto ciò.

Seguendo l'odore del buon formaggio e varcando le mura dell'imponente maniero che sovrasta la collina ceppalonese, si arriva dritti dritti al 1437, quando gli allora feudatari, Ilaria Scillato e Francesco Orsino, ottennero dal re Alfonso d'Aragona il permesso per tenere un mercato, una volta all'anno, nel Feudo di Ceppaloni di domenica, anziché di martedì.

A questa fiera venne successivamente dato il nome di “Porziuncola”. Il nome non è casuale.

Essa evoca infatti San Francesco e l'indulgenza tradizionalmente concessa a tutti coloro che visitavano una chiesa francescana, nel periodo del 1 agosto.

A Ceppaloni è appunto presente un convento francescano (che vale la pena visitare) e nell'adiacente Chiesa della SS. Annunziata si trova conservato un dipinto ad olio, il Perdono di Assisi, raffigurante la solenne indulgenza plenaria concessa il 2 agosto 1216 dalla Vergine a S. Francesco.

Con il decreto del 1808, Gioacchino Napoleone, re delle due Sicilie, autorizzò il Comune di Ceppaloni a svolgere una fiera proprio dall'ultimo giorno di luglio al 3 agosto. Ciò segnò la definitiva consacrazione della fiera della Porziuncola, la quale venne quindi fatta coincidere con il periodo dell'indulgenza francescana. L'evento religioso si fuse con quello 'commerciale'.

Fu in quest’ultimo periodo che la “Porziuncola” raggiunse il suo massimo splendore,svolgendosi, con regolarità, il 31 luglio d’ogni anno a Ceppaloni Capoluogo. Qui (ospitati nel convento francescano della SS. Annunziata) si recavano espositori provenienti dai paesi vicini (Montesarchio, Santa Paolina e Atripalda). Nella fiera, i commercianti vendevano prevalentemente animali, attrezzi per la vendemmia e la frutta di stagione. Il grande giorno iniziava con la gara dell’animale cosiddetto “meglio preparato”, dove veniva premiato l'animale più bello per ogni specie. Particolare risalto era dato a pecore ed agnelli che, oltre ad essere pettinati e lavati, venivano anche addobbati con fiocchi vari.

Altra gara molto importante era quella dedicata alla preparazione del formaggio pecorino.

Generalmente erano le donne ad accorrere in piazza per mostrare la propria abilità nella preparazione del formaggio. Una giuria ad hoc assegnava il premio a quello migliore.

La sera si proseguiva con i festeggiamenti, mangiando fusilli, pecorino, capicollo e salsicce.

Da quel tempo, apparentemente lontano, le tradizioni emergono quasi intatte nel presente e vengono così riproposte, anche quest'anno, a Ceppaloni, nei giorni del 31 luglio e 1 agosto.

Per dare ulteriore spazio al passato, nel chiostro della SS. Annunziata, verrà allestita anche una mostra dedicata alla civiltà contadina, con foto d'epoca ed attrezzi agricoli, oggi caduti in disuso. La mostra ha già riscosso parecchio successo nelle scorse edizioni, destando l'attenzione degli amanti del genere ma anche molto quella dei bambini. Occasioni simili hanno infatti l'indubbio merito di avvicinare le generazioni del futuro a quelle del passato, consentendo di scoprire un mondo spesso lasciato nel dimenticatoio.

ELISABETTA TRANFA

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