PIZZOFERRATO, SINDACO: “BASTA DICERIE SU COVID”. ASSESSORE VERI’: “FESTE ORIGINE CONTAGI”

di Azzurra Caldi

17 Gennaio 2021 07:50

Chieti - Sanità

PIZZOFERRATO – Giorni difficili a Pizzoferrato, paese in provincia di Chieti a 1.251 metri di altitudine che, dopo aver superato senza particolari criticità la prima ondata, si trova ad affrontare un’emergenza sanitaria a causa di un importante focolaio Covid che conta oltre 70 contagiati su circa mille abitanti.

Il caso del paese, blindato con apposita ordinanza del presidente della Regione Marco Marsilio e dove è scattato nei giorni scorsi lo screening di massa, è finito sotto i riflettori attirando l’attenzione anche dei media nazionali per quelle che potrebbero essere le cause della diffusione del contagio, in primo luogo quella della tradizionale uccisione del maiale.

Non si tratterebbe di un caso isolato, visto che a Pizzoli, in provincia dell’Aquila, nei giorni a cavallo di Natale, si è sviluppato un focolaio con circa 15 contagiati innescato proprio da un gruppo di persone impegnato nella tradizionale macellazione casalinga del maiale e della storica “panonta”.





Ma il sindaco di Pizzoferrato, Palmerino Fagnilli, non ci sta a far passare questa ricostruzione e sui social sbotta: “Il Covid19 ci ha improvvisamente travolti in una escalation di contagi che ha portato, purtroppo, al numero che ha reso necessaria la misura per il contenimento della diffusione. Numero che è rimbalzato sui media locali, di bocca in bocca, di pagina in pagina, di tastiera in tastiera.
Purtroppo, accanto al dovere di cronaca e alla diffusione di dati reali ed effettivi, di bocca in bocca, di tastiera in tastiera, di pagina in pagina si sono rincorse anche le ipotesi, le congetture, le dicerie e le interpretazioni fantasiose e folkloristiche dei dati e delle cause. Pizzoferrato è stata aggredita dal Covid, come tantissime altre località dell’Abruzzo, dell’Italia e del Mondo, ma non a causa di uccisioni di maiali e di banchetti luculliani”.

Ma mentre il primo cittadino, comprensibilmente,  definisce “interpretazioni fantasiose” quelle riportate dalla stampa, l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì sembra avere altri riscontri: “In alcune aree, come Pizzoferrato – dice all’Ansa l’assessore regionale della Lega – nell’ambito del tracciamento dei contatti è emerso che all’origine dei contagi ci sono feste ed eventi tipici della tradizione abruzzese. Si tratta di eventi considerati belli e importanti per la nostra tradizione – sottolinea – ma che rappresentano momenti di aggregazione. In questo momento vanno completamente abbandonati perché fanno aumentare in modo esponenziale i contagi. Bisogna assolutamente evitare i momenti conviviali”.

Per il sindaco però si tratta però di un semplice “numero che è rimbalzato sui media locali, di bocca in bocca, di pagina in pagina, di tastiera in tastiera. Purtroppo, accanto al dovere di cronaca e alla diffusione di dati reali ed effettivi, di bocca in bocca, di tastiera in tastiera, di pagina in pagina si sono rincorse anche le ipotesi, le congetture, le dicerie e le interpretazioni fantasiose e folkloristiche dei dati e delle cause”.

“Pizzoferrato – continua – è stata aggredita dal Covid, come tantissime altre località dell’Abruzzo, dell’Italia e del Mondo, ma non a causa di uccisioni di maiali e di banchetti luculliani. E questo possiamo fornirlo come dato ufficiale: la eterogeneità dei contagi (dall’anziano che vive solo in casa al bambino, dalle frazioni al paese, dall’operaio al professionista) non consente di individuare la causa in un momento preciso e determinato che appartiene alla comunità. Nessuna convivialità incosciente, campagnola ed incivile. E questo sia ben chiaro a tutti. Stiamo lavorando. Sta continuando la campagna di screening, attraverso il personale della Asl e oggi, e lo dico con reale commozione e senso di riconoscenza, la nostra gente si è recata ad eseguire il tampone, nonostante imperversasse la bufera e nonostante i mezzi che ci sono stati concessi non consentissero una celerità nelle operazioni”.





“Intere famiglie, erano in attesa composta, aspettando il proprio turno ed anche i più piccini, vestiti con il tutone colorato per la neve e non per andare a sciare, ma per andare a fare il tampone; queste immagini dolorose, ma di profonda ed umana bellezza, resteranno impresse nella mia memoria per il resto della mia vita. Ecco questa è la comunità di Pizzoferrato, che io rappresento: gente che non si arrende, con una grande forza, senso di responsabilità, di solidarietà e di generosità, gente il cui spirito ti entra nell’anima. Questa gente in questi giorni sta combattendo la propria battaglia contro un mostro e non è stata risparmiata neppure dalla bufera, aggredita su ogni fronte, anche da qualche giornalista e anche da qualche leone da tastiera: ci piace pensare, nonostante tutto, che, solo qualche volta, le tirature, gli odiens, ma anche i like, offuschino il senso critico e si finisca per fornire una interpretazione che possa restituire visibilità anziché realtà, ci piace anche pensare che, solo qualche volta, il bisogno di distinguersi, possa condurre ad estemporanee manifestazioni di pensiero, ad estemporanee immagini, che dovrebbero catturare l’attenzione, ma che finiscono per offendere il diritto di cronaca ed il diritto di critica, che dovrebbero invece esaltare e che nulla hanno a che fare con la verità, con la realtà e, nel nostro caso, con il Covid, con Pizzoferrato, con la sua comunità e con le cause del contagio, ci piace pensare questo perché noi amiamo volare alto, come i nostri cieli”.

“In pochissimi giorni – spiega – abbiamo fatto lo screening sul 72% della popolazione ed i dati che ci stanno restituendo ci fanno sperare di poter avanzare l’ipotesi di chiedere la revoca dell’Ordinanza regionale, già nei prossimi giorni e prima ancora che la stessa vada a naturale scadenza ovvero il 22 gennaio. Ringrazio i dipendenti comunali, che lavorando senza sosta, fino a tarda sera, hanno reso possibile le operazioni di screening attraverso le prenotazioni, la elaborazione dei dati, l’allestimento delle postazioni e l’assistenza alle operazioni. Ringrazio la Asl e gli operatori che hanno effettuato i prelievi anche in avverse condizioni atmosferiche, il medico del nostro paese che ha prestato costantemente la propria collaborazione. Ringrazio gli amministratori comunali, che sono stati tutti operativi ed hanno assicurato la loro presenza constante in Comune durante queste operazioni”.

“Ma soprattutto ringrazio tutti i cittadini che hanno aderito in massa alla compagna di tracciamento della popolazione e non si sono fatti scoraggiare neppure dalla bufera. Pizzoferrato è una località meravigliosa e la sua comunità ha uno spirito che entra nell’anima. Questi sono i fatti. Questa è la verità”, conclude Fagnilli.

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