Monaco, Settembre 1972, Antonella, Michele e gli altri “cavalieri che fecero l’impresa”…

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L’inizio di Settembre del 1972 fu colorato indiscutibilmente di azzurro. Alle Olimpiadi di Monaco la Scherma italiana diede il consueto apporto al medagliere olimpico con due splendidi Ori, grazie alla tecnica di Antonella Ragno, nel fioretto Femminile e alla squadra di Sciabola, con la forza e l’impeto di Michele Maffei e compagni, che piegarono la fortissima Unione Sovietica, avversario ricorrente dei campioni nazionali. Andiamo con ordine: Antonella Ragno dopo una faticosa qualificazione al girone finale, riuscì ad accaparrarsi la medaglia del metallo pregiato, grazie a 4 vittorie e una sola sconfitta (non c’era allora l’eliminazione diretta), realizzando il suo acuto maggiore nell’assalto contro la sovietica Belova, ed attendendo il match decisivo, con il duello tra francese Demaille e l’altra sovietica Gorokova. Con la vittoria della transalpina, per la veneziana trapiantata a Firenze (sposata con il pallanuotista olimpionico a Roma 1960 Gianni Lonzi) si schiusero le porte del trionfo, giusto premio per una carriera gloriosa, giunta alla fase finale. E la gloria olimpica toccò anche i ragazzi dell’Italsciabola, capitanati dal fuoriclasse Michele Maffei,  dai cugini Montano (Mario Aldo papà di Aldo, e Mario Tullio) e dall’altro campione toscano Rolando Rigoli, senza dimenticare Cesare Salvadori, in quell’occasione riserva. Furono proprio Maffei e Rigoli a dare il meglio di loro con ben 7 vittorie sulle 9 conquistate dagli azzurri, mandando KO una squadra sovietica fortissima, composta dai fuoriclasse Sidiak e Vinoukurov, rinverdendo i fasti di Nedo Nadi e della squadra trionfante ai giochi olimpici di Parigi 1924, quelli immortalati nel film di Hugh Hudson “Momenti di gloria” premio Oscar 1981. Da ricordare la vibrante telecronaca di Beppe Viola sui canali Rai, realizzata da uno dei cantori dell’ironia abbinata allo sport, che in quell’occasione lasciò spazio all’ emozione e all’impeto, quasi in simbiosi con i ragazzi del CT Attilio Fini in Pedana.  Furono grandi giornate per la Federscherma, pronta a dare il suo consueto contributo all’Italia e fu probabilmente l’ultimo bel momento di quella Olimpiade, rovinata irrimediabilmente dall’irruzione dei terroristi palestinesi nel Villaggio bavarese, con il sequestro e la morte degli atleti israeliani. Fu il manifestarsi sinistro della violenza e del terrore, nel luogo deputato invece all’incontro e alla fratellanza dello sport. I cupi anni ’70 si erano palesati, e da Monaco, tutto il “circus” olimpico cambiò. Irrimediabilmente…

Gianluca Guarnieri

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