Anticoli Corrado, il paese dei pittori e delle modelle

Nel pittoresco borgo di Anticoli Corrado (a 58 km da Roma, nel cuore della Valle dell’Aniene), in mostra gli “Autoritratti di Fausto Pirandello”,  figlio del Premio Nobel Luigi, dal 25 luglio al 15 ottobre a Palazzetto Brancaccio che ospita il suggestivo civico Museo di arte moderna e contemporanea.

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È noto come “Il paese degli artisti e delle modelle” Anticoli Corrado, essendo stato meta privilegiata di molti pittori stranieri provenienti dal Nord-Europa alla ricerca di paesaggi, colori e prospettive tipici della campagna romana. Fin dall’inizio dell’’800, seguendo le orme di Poussin, Lorrain, Hackert, importanti artisti percorsero la vallata dell’Aniene e parve loro scoprire un angolo di paradiso. Ancora oggi gode di ampia fama e notorietà a testimonianza di quanto pittori, scultori, sceneggiatori, registi e attori abbiano sempre apprezzato i paesaggi romantici, l’aria buona e la vita appartata dei piccoli paesi.
(Link video Vimeo suggerito (1.54′): Borghi da Vivere. Anticoli Corrado. Itinerari culturali nella Valle dell’Aniene. / Altre immagini del borgo QUI).

Ma il borgo è famoso anche perché negli anni ’30 vi arrivò Luigi Pirandello assieme al figlio Fausto. Pier Luigi Pirandello, nipote del Premio Nobel e primogenito di Fausto riteneva che ad Anticoli, nella Villa San Filippo, Luigi Pirandello avesse concepito la sua ultima opera, “I giganti della montagna”, rimasta incompiuta. In questa casa di vacanza e di lavoro si dilettava anche a dipingere perché nella famiglia Pirandello tutti dipingevano: “Cominciai a desiderare di poter dipingere – scrive Fausto- vedendo dipingere mio padre. Se mio padre dipingeva, dipingeva anche mio fratello e questa petulanza indispettiva me solo, cui per l’età tenera si vietava l’esercizio di quelle arti belle”.  Ma se “pittare”, scrive Emilio Cecchi, serviva a Luigi “soprattutto come una specie di meditazione”, per Fausto la pittura divenne la principale forma di espressione ed un mezzo per differenziarsi dal celebre padre.

LA MOSTRA

Autoritratto di Fausto Pirandello 1940 – fonte FB

La mostra in atto al Civico Museo di arte moderna e contemporaneaFausto Pirandello: gli autoritratti (1921-1972) si concentra sull’aspetto che più tormentò il figlio del grande drammaturgo, quello dell’identità. Attraverso l’autoritratto l’artista mette in scena il conflitto e l’angoscia della propria esistenza nel tentativo di dare una forma stabile al sé (quasi ad interpretare il desiderio di cui parlava Freud di “vivere una pluralità di vite”) o non piuttosto il dubbio, l’interrogazione sulla consistenza e il senso della propria identità? Quanto il problema dell’identità ha avuto a che fare con l’arte di Fausto Pirandello, con il suo nome, le vicissitudini della famiglia, con l’essere figlio del famoso scrittore premio Nobel? Quando si parla di identità non ci si riferisce soltanto a ciò che si riceve per nascita, ma anche a quello che si costruisce nella relazione con gli altri e quanto essa ci determina.

L’arte diviene per il figlio pittore un supporto identitario fertile e potente, così che il suo accanirsi nella realizzazione degli autoritratti, (nel corso della sua carriera ne ha realizzato più di cento fra olii, disegni, incisioni, acquerelli, pastelli), se da una parte sembra quasi illustrare l’impossibilità di conoscersi attraverso l’osservazione della sola apparenza fisica, dall’altra diviene fonte di salda auto-affermazione. Nel tentativo di mettere assieme i pezzi della propria storia di vita collegandoli in una rete di senso, l’artista  mette in scena sé stesso in una specie di frontiera fluttuante per conoscere, decentrandosi, ciò che è dentro e che non sarebbe così com’è, se non ci fosse quel particolare fuori.

Fausto Pirandello – autoritratto 1938- Coll. privata courtesy Galleria Lombardi

Dalla prima incisione del 1921, in cui il pittore ritrae sé stesso mentre dipinge un nudo di donna, all’ultimo autoritratto noto datato 1972, la rassegna indaga il percorso artistico di  Fausto Pirandello attraverso  il tema fondamentale dell’autoritratto permettendo di coglierne l’evoluzione: dal segno analitico degli anni della formazione con Sigmund Lipinsky alla scomposizione cubista del dopoguerra,  passando attraverso l’espressionismo intriso di valori tonali del periodo della “Scuola   romana”,  fino al ritorno ad una realtà oggettiva, ma esasperata, della maturità – sottolinea Manuel Carrera curatore della mostra, autore del saggio che fa anche il punto su dati finora rimasti ambigui, quali la cronologia di interventi e ritocchi su importanti dipinti, le ragioni della presenza di più versioni di uno stesso quadro, la datazione di alcuni   autoritratti.

In mostra una trentina di pastelli tra cui l’autoritratto donato da Giovanna Carlino Pirandello e l’acquerello donato nel 2007 alla città di Tarquinia dal figlio del pittore  Pierluigi Pirandello. Accanto alle opere, fotografie d’epoca, tra cui i ritratti eseguiti dal pittore e fotografo Emanuele Cavalli.

IL RUOLO DI ANTICOLI CORRADO NELL’ARTE 

Una precedente mostra aveva privilegiato i lavori eseguiti ad Anticoli, dove per parecchi anni l’artista trascorse lunghi periodi. Ritratti, paesaggi, nature morte, bagnanti rendevano conto di un’arte che trasse ispirazione dalla pittoresca cittadina dell’Aniene, divenuta fra gli anni ’20-’40 meta privilegiata di artisti provenienti da ogni parte del mondo. Vi passarono Rodin e Corot, Böcklin, Picasso e Duchamp, Kokoschka, Rafael Alberti, Mestrovic, Wilson, Sterne, Capogrossi, Arturo Martini, Virgilio Guzzi, Orazio Amato, Felice Carena, Emanuele Cavalli… E per un insieme di circostanze l’arte ha qui permeato la vita dei suoi abitanti rendendoli protagonisti di opere straordinarie. Oggi Anticoli rimane una meta ambita per quanti subiscono il fascino dei luoghi della memoria.

Per avere un’idea abbastanza precisa di cosa avvenne in quel periodo che vide Anticoli Corrado al centro del dibattito artistico e letterario, basta visitare i tre piani del palazzetto Brancaccio che ospita il civico Museo di arte moderna e contemporanea. Né va dimenticato quanto il cinema abbia contribuito a far conoscere questo posto: nel 1969 il borgo laziale servì da set per il film “Il segreto di Santa Vittoria” di Stanley Kramer con  Anna Magnani, Anthony Quinn, Virna Lisi, Renato Rascel, Giancarlo Giannini… Arturo Martini realizzò la fontana in piazza utilizzata come sfondo per le riprese del film.

Una sala del museo di Antico Corrado – Ph. Raimondo Luciani

Tra questi romantici strapiombi sulla valle dell’Aniene, fra gli stretti vicoli e le case arroccate che nulla hanno perso  della loro autenticità si intrecciarono storie d’amore e d’arte fra pittori che si innamorarono delle loro modelle, contadine bellissime  affrescate come  Madonne  e le sposarono anche, è rimasto famoso il caso delle sorelle Toppi: Natalina sposò lo scultore Attilio Selva, Candida e Augusta furono la prima e la seconda moglie del pittore Pietro Gaudenzi, Margherita sposò lo scultore svizzero Paul Osswald, Angelina divenne la moglie dello scultore Domenico Ponzi.

Fausto Pirandello appartiene alla folta schiera di pittori italiani e stranieri profondamente innamorati del piccolo ed incantevole borgo, i quali, già a partire da metà Ottocento, lo scelsero come luogo in cui vivere e lavorare all’insegna del mito romantico che ha origine nel Grand Tour.

Fausto (Roma 1899 -1975), nasce quando Luigi Pirandello ha 32 anni. Ha 5 anni quando il padre pubblica il “Fu Mattia Pascal”, 18 quando vanno in scena i primi successi teatrali, 21 quando vengono rappresentati i “Sei Personaggi in cerca d’autore”. Vi fu con il padre un rapporto intenso e difficile: dal celebre scrittore e uomo di teatro Fausto cercò, attraverso la pittura, di differenziarsi, ma anche di ricostruire delle relazioni che gli riuscivano umanamente difficili e complicate. La fuga liberatoria a Parigi, nell’inverno del 1927, è l’occasione giusta per allontanarsi. Porta con sé la giovane Pompilia d’Aprile, bellissima modella di Anticoli Corrado, che sposa a Montparnasse. Qui entra in contatto con il vivace gruppo degli Italiens de Paris, De Chirico, Savinio, Tozzi, Paresce, Campigli, Sciltian, Severini.  Dichiara: “Picasso e Derain sono i miei maestri fra i pittori contemporanei. Ammiro molto anche Braque e il mio compatriota De Chirico”. Ha 30 anni quando espone alla Galleria Zak di St. Germain-des-Prés. Dopo il triennio parigino, Fausto Pirandello torna a Roma, dove nel 1936 muore il padre. Dopo anni di sperimentalismo, dubbi, amarezze, difficoltà, giunge il tempo della maturità artistica, quando assume in pieno quell’audacia e libertà concettuale, che lo confermeranno nell’espressione delle sue emozioni.

Francesca Graziano

Info pratiche:

Fausto Pirandello: gli autoritratti (1921-1972)
Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea
Piazza Santa Vittoria, 2 – 00022 Anticoli Corrado (RM)
25 luglio – 15 ottobre 2021
Orari: Martedì – venerdì: h. 10-16 / Sabato – domenica: h. 10-18

Approfondimenti:

https://www.museoanticoli.it/fausto-pirandello-gli-autoritratti-1921-1972/
https://www.museoanticoli.it/
https://www.facebook.com/museoanticolicorrado/

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Francesca Graziano
Giornalista culturale, storico della psicoanalisi, vaticanista accreditata presso la Sala Stampa della Santa Sede. Lauree in Lettere classiche e in psicologia clinica presso l'Università La Sapienza di Roma. Collaborazioni con quotidiani, periodici e riviste specializzate (cartacei ed online) per arte, cultura, spettacolo. Premi per meriti culturali.

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