LA VITA DISPERATA DEL PORTIERE MORO

Di Mario Pennacchia

Editore: I libri Isbn/Guidemoizzi.

Anno: 2001

Pagine: 100

Disponibile per consultazione presso la Biblioteca Granata in via Filadelfia 29/D Torino

Il giornalista Mario Pennacchia, scrittore e opinionista televisivo, ha curato la biografia di Giuseppe Moro, classe 1921, definito portiere di grandissimo talento, pararigori, nazionale. Cadde in disgrazia perchè aveva la reputazione di personaggio scomodo e corruttibile. A questo si aggiunse la pessima gestione degli affari e lo spreco di denaro che lo portò alla miseria. Giocò nel Torino per un paio di stagioni disputando due ottimi campionati, pur senza legare particolarmente con l’ambiente. E’ stato uno che ha saputo ispirare artisti diversi come Dino Zoff, e Pier Paolo Pasolini, non a caso. Memorabile.
Anni cinquanta. La carriera di Giuseppe Moro, portiere acrobatico con un talento per le parate impossibili, comprende molta serie A e qualche presenza in Nazionale. Tradito dal suo carattere, si scontra con allenatori e dirigenti, e infine nel mondo del calcio italiano sembra non esserci più posto per lui. Va ad allenare in Tunisia, è povero e disperato: si presenta alla redazione del Corriere dello Sport in cerca di solidarietà. Il direttore Antonio Ghirelli lo presenta a un allora giovane cronista, Mario Pennacchia, che per giorni e giorni raccoglie il suo sfogo. Le dieci puntate scritte in prima persona, in presa diretta, pubblicate in “Terza pagina” e seguite dai lettori come un romanzo d’appendice che riscopriamo qui integralmente, sono l’omaggio a una scuola di giornalismo sportivo oggi scomparsa, e il racconto della discesa agli inferi di un uomo disposto per questo a svelare le eterne miserie, piccole e grandi, del mondo del calcio.

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