Eccoci qua. Continui passaggi tra zona rossa e arancione a causa di errori della Regione Lombardia, Premier dimesso per una crisi di governo immotivata, causata da un politico scellerato in piena pandemia e crisi economica, continui passaggi dalla didattica a distanza a quella in presenza, classi in quarantena… Questa è la nostra vita. Non stupisce che la gente si butti sul cibo. Quella è l’unica risorsa che ci resta, a noi che abbiamo la fortuna di avere sempre un piatto in tavola. Ecco un modo per risparmiare senza rinunciare al gusto: le interiora, che io adoro. Sono squisite, economiche e con le stesse calorie degli altri tagli di carne. La lingua di manzo non è comoda da comprare, perché è enorme, ma quella di maiale è più piccola. Io ne trovo in vendita 2 insieme per un totale di 600 gr. Ho trovato in internet una ricetta su un sito di una gastronomia umbra, ho provato a cucinarla e, signori miei, secondo me è buona da morire: si scioglie in bocca! La pentola a pressione come al solito ci aiuta a ridurre i tempi di cottura e gli sprechi energetici.
Ingredienti:
2 lingue di maiale per un totale di 600 gr.
1 barattolo di polpa di pomodoro
1 cucchiaio di olio evo umbro
1 carota
1 gambo di sedano
1 cipollotto
1 spicchio d’aglio
1 bicchiere di vino rosso
rosmarino, salvia
Ciuffi di finocchio secco
sale
Preparazione:
Sciacquate bene le lingue e ponetele nella pentola a pressione con rosmarino, salvia e sale, coprendole di acqua. Fate cuocere dal sibilo per 30/40 minuti.
Intanto pulite e tagliate a pezzi sedano, cipollotto, carota, aglio (quest’ultimo tritato, ma se preferite potete tritare al mixer tutto insieme).
Aprite la pentola a pressione, prelevate le lingue e spellatele a mano. Dovrebbe risultare facile, altrimenti tagliate via la parte bianca con un coltello.
Rimettetele nella pentola a pressione con le verdure, gli aromi, il vino e il pomodoro. Chiudete la pentola e cuocete per altri 30 minuti dal sibilo. Fate riposare, aprite, tagliate a fettine la lingua e servitela con la salsa e, se volete, con un filo d’olio.