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Cliccando http://www.box404.net/nick/index.php?b  si procede ad una originalissima elaborazione del nickname ANCESTRALE di una url. "La Voce di Megaride" ha ottenuto una certificazione ancestrale  a dir poco sconcertante poichè perfettamente in linea con lo spirito della Sirena fondatrice di Napoli che, oggidì, non è più nostalgicamente avvezza alle melodie di un canto ma alla rivendicazione urlata della propria Dignità. "Furious Beauty", Bellezza Furiosa, è il senso animico de La Voce di Megaride, prorompente femminilità di una bellissima entità marina, non umana ma umanizzante, fiera e appassionata come quella divinità delle nostre origini, del nostro mondo sùdico  elementale; il nostro Deva progenitore, figlio della Verità e delle mille benedizioni del Cielo, che noi napoletani abbiamo offeso.
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Post n°1741 pubblicato il 15 Dicembre 2011 da vocedimegaride

Milano, 14 dicembre. Forza nuova contesta Caselli.
Ieri, alle 21:00 presso lo spazio melampo (via c.tenca 7 - Milano)  il procuratore Gian Carlo Caselli, mentre presentava il suo ultimo libro "assalto alla giustizia", è stato educatamente interrotto, da una militante di forza nuova Milano, la quale ha letto davanti all'autore e agli ospiti della sala, una interrogazione dell'eroe anti-mafia Gioacchino Basile.
Basile, già sindacalista della cgil, denunciò a più riprese i loschi affari che, all'interno dei cantieri navali di Palermo, la mafia portava avanti indisturbata. Denunce che il più delle volte rimasero inascoltate, anche dall'allora, procuratore capo Caselli. Da quei lontani anni novanta, Basile cerca ripetutamente l'attenzione del magistrato senza successo. Ironia della sorte, la casa editrice melampo invita Basile alla presentazione di questa sera. Impossibilitato a partecipare fisicamente, Basile, chiede supporto ai forzanovisti milanesi affinché consegnassero una lettera contenente alcune domande al procuratore.
Gioacchino Basile continua la sua lotta alla mafia a Palermo non più come sindacalista della cgil ma come candidato sindaco di una lista appoggiata da forza nuova.
Ufficio Stampa
Forza Nuova Milano
340-6448991

Di seguito il testo integrale della lettera.
TITOLO: ALCUNE DOMANDE DEL COMBATTENTE ANTIMAFIA GIOACCHINO BASILE A GIANCARLO CASELLI
Dottor Caselli,
avendo ricevuto l’invito alla presentazione della tua ultima grande fatica civile e letteraria e non potendo essere presente fisicamente come avrei desiderato, ho pregato i militanti di Forza Nuova di farmi da portavoce per porgerti queste semplici domande a cui spero, finalmente, tu voglia degnarti di rispondere.
1) E’ vero o no, che, alla fine del mese di agosto del 1993, ben 168 studenti Universitari di Padova -  che partecipavano ad uno stage organizzato dal movimento “ La Rete ” - ti scrissero un’accorata lettera con la quale denunciavano l’anomalo isolamento di Gioacchino Basile, l’operaio e sindacalista della Fincantieri di Palermo, che già dal 1983, insieme ai suoi compagni di lavoro, aveva denunciato il controllo del Porto e del cantiere navale di Palermo da parte di quella famiglia criminale – i Galatolo – che aveva attuato, 4 anni prima, nel giugno 1989 il fallito attentato contro Giovanni Falcone all’Addaura?
2) E’vero o no, che lo scandalo si evidenziava indecentemente anche perché Fincantieri mantenendo salde le coperture ambientali ( politici, avvocati, magistrati, prefetti, questori, criminali e sindacalisti) pur avendo ricevuto l’ordine del mio reintegro, per sentenza del Giudice del lavoro, mi  pagava- in quel tempo già da circa 3 anni - gli emolumenti, impedendomi però di entrare nello stabilimento per lavorare e svolgere la mia patriottica attività politica contro “cosa nostra”?
3) E’ vero o no, che solo dopo circa 3 mesi dalla lettera-denuncia, spedita al tuo indirizzo presso la Procura di Palermo da parte di quegli  studenti, fui convocato in Procura dalla Dottoressa Nicoletta Bolelli, che, così come tu gli avevi perentoriamente ordinato, non volle mettere a verbale le mie  limpide ed inoppugnabili dichiarazioni sulle commistioni presenti all’interno del Cantiere, tra politica, sindacato e mafia, e sulle omissioni della magistratura? E che, se quelle mie dichiarazioni fossero state assunte con dignitosa trasparenza ed obbiettività istituzionale, avremmo già allora – pensa 18 anni fa - squarciato l’infame scenario che determinò la strage di via D’Amelio?
4 ) E’vero o no, che quelle indegne omissioni (che in buona sostanza seguivano il copione consolidato dei precedenti dieci anni) unitamente a quelle della Prefettura e del Questore di Palermo ed al vile tradimento del mio avvocato, determinarono “l’agevole corretto agire” di quell’infernale gioco delle parti che solo la mafia che ha il volto delle Istituzioni può mandare in scena?
5) E’ vero o no, che mentre andava in scena il triste teatrino dell’antimafia, di cui tu eri il solista, i Galatolo continuavano a praticare indisturbati e coperti la loro attività di dominio criminoso e militare a favore di Fincantieri e del circuito socio-economico ed imprenditoriale di Palermo?
6) E’ vero o no,  che subito dopo essermi reso conto che Paolo Borsellino era stato massacrato, insieme ai 5 poliziotti che lo scortavano, per coprire le infami omissioni della Procura di Palermo, dopo previo appuntamento telefonico, venni a Torino ad esporti i fatti? E’ vero che quella volta ti chiesi fraternamente di attivarti per la verità, qualunque verità: anche quella che avrebbe potuto vedermi nelle indegne vesti di calunniatore dei tuoi colleghi di Palermo?
7) E’ vero o no, che hai mantenuto un assordante silenzio per tutti questi anni, anche in presenza della polemica e dura lettera aperta che t’inviai anni fa a mezzo raccomandata ed alla pubblicazione online della stessa?
8) Mi potresti spiegare come mai non provi vergogna e continui ancora oggi a professarti paladino della Costituzione?  
Con ormai perduta stima
Gioacchino Basile
P.S.: CREDEVO VI POTESSE ESSERE UNA DECENZA CHE PONESSE DEI LIMITI ALL'IPOCRISIA VILE DI CHI, PER CALCOLO POLITICO O ROZZO ED IMPERDONABILE ERRORE MAI RIPARATO CON LA DIGNITA' DEGLI ONESTI, HA MOLTO DI CUI VERGOGNARSI, NEI CONFRONTI DEL PATRIOTA GIOACCHINO BASILE, DEI VALORI DELLA GIUSTIZIA, DELLA LIBERTA' E DELLA COSTITUZIONE ROZZAMENTE TRADITA CON LA SANGUINARIA STRAGE DI VIA D'AMELIO, CHE, IL 19 LUGLIO 1992, FECE LARGO ALLE INFAMI OMISSIONI DELL'ATTUALE PROCURATORE AGGIUNTO DI PALERMO VITTORIO TERESI E DEI SUOI COMPARI,... MA TU, GIANCARLO CASELLI, PER CELEBRARE IL TUO FALSO D'AUTORE, HAI SUPERATO OGNI LIMITE...

 
 
 

Il nostro feuilleton d'inverno: " 11.11.11 "

11.11.11
di Marina Salvadore

Era stata richiamata in servizio a Milano dopo quattro anni di vita "selvatica" al Sud. Aveva rifatto, come decenni prima, la "valigia di cartone" stretta con lo spago e si preparava ad un altro immotivato ergastolo padano in quella metropoli grigia e lurida d’ipocrisia che detestava. Ovviamente, nella capitale del Dio Danaro l’attempata janara dell’antica Liternum era condannata ad occuparsi di Finanza. Messi da parte secchio e pennelli, penne ed inchiostri da "artista" controcorrente, rinchiuse in un forziere dalle serrature arrugginite le sue vandee, le sue battaglie civili, i suoi vangeli apocrifi ed i falsi amici insensibili al suo dramma. Salutò con tristezza i suoi tre pelosoni, le colonie di chiassosi volatili della vicina oasi lacustre, quotidianamente ospiti a pranzo sulla pista aeroportuale del suo giardino; salutò l’ulivo, il limone, i mandarini, il fico, il pompelmo ed il pesco nell’orto, una madre novantenne e malferma ed il suo compagno d’arte, invidiandoli. Partì. Patì… Sin dall’atterraggio a Linate del solito volo low-coast ormai decaduto a "corriera" sull’asse eterna sud-nord-sud, la schiena, come sempre, prese a dolerle… le gambe a gonfiarsi… la vista a scemarle, rendendole faticosa e maledetta la deambulazione sotto quel cielo ostile: cammino in pianura, difficoltoso – ogni volta – come una salita, scalza, sulle pietraie del monte Cranio. Che palle! Alla fine, non sopportava neppure più se stessa, la sua fisicità e le ricorrenti pucundrìe isteriche, tra un’angina e l’altra.. Riprendere servizio in "seconda istanza" il 2 novembre , dopo l’infelice reinserimento agostano e dopo due mesi di rispolverato part-time, era il massimo della sfiga: quel mattino, non riuscì a trovare neppure più l’ingresso al condominio finanziario, infilando come un automa il vialetto d’ingresso sbarrato da un pannello di vetro, tanto che si chiese se avesse sbagliato la data di rientro; magari, a Milano, il 2 novembre gli uffici sono serrati perché è più utile farne una "festa commerciale"… no…no… l’ingresso e la portineria erano al varco successivo e … aperti! L’ufficio, una sorta di loft verticale depauperato del caro vecchio eternit, offriva una vista spettacolare dai suoi alti e larghi finestroni: di qua, le sepolture del Monumentale; di là, i binari tristi e solitari della Stazione Garibaldi… di sopra, neppure a dirlo, la solita cappa lattea sporca di smog e chemics trail; di sotto, alberelli asfittici piantati con l’ausilio di squadra e compasso in giardinetti costellati di lucettine fredde come fuochi fatui. Riprese confidenza con l’intranet ministeriale: molte cose erano cambiate, negli anni, nell’organizzazione degli Uffici Finanziari di Stato: da triangolo equilatero a gotico triangolo isoscele, lo schema… per via di una selva infinita di nuove cariche direttive gerarchiche, a scelta tra direttori, sottodirettori, capi-team, capi-sala e caporali di giornata… Una volta quell’ufficio ridondava di sindacalisti di mille diverse sigle; oggi, forse per accontentare i "ribelli" a suon di "carota e bastone" i sindacalisti erano stati tutti investiti di "autorità di rango" nell’ambito della Pubblica Amministrazione; anche quelli che manco sanno leggere e scrivere… I programmi informatici ministeriali anche erano cambiati, nel tempo, ma erano addirittura peggiorati – in buonsenso e logica – ed il compianto Steve Jobs, poverino, avrebbe schiumato eterica rabbia se costretto a "frequentare" i costosi informatici della monopolista SOGEI… Per il resto, il solito "piccolo mondo antico" di travet senza guizzi, calmierati psichicamente da un tendenzioso quanto fasullo brivido di carrierismo, dopato al Valium del virtuale riscoperto orgoglio di casta dell’art. 54 della Costituzione.. Un residuo di faziosità identitaria ancora covava sotto le ceneri fredde della coltre auto-punitiva che la janara s’era inflitta per tutto il tempo a venire di quel nuovo ergastolo e, nei primi giorni del nuovo esilio, memore delle lezioni di igiene e sanità in tema di "differenziata" impartite dai soloni nordisti ai coloni sudisti, trascorse pomeriggi e serate a spasso per cassonetti condominiali nelle zone non popolari e più "fashion" della "Milano da bere". Inorridì, fino al mal di fegato, armata di guanti sterili e fotocellulare, revisionando i celebrati, padani, sacchetti monnezzari biodegradabili del CARREFOUR ed ESSELUNGA, stipati di una miscellanea di "umido", pannolini pisciati e scagazzati di infanti, duracell esaurite, polistirolo, bicchieri di vetro infranti, cartoni di pizza e carte oleate, plastica e stampa, realizzando un fotoreportages di denuncia da pubblicare eventualmente su IL MATTINO di Napoli e LA PADANIA di Milano… se solo i vandeani meridionalisti che conosceva non avessero preferito, al solito, le chiacchiere borbottone all’azione rivendicativa necessaria. Tant’è, era qui, sola e dimenticata: chi cacchio glielo faceva fare di impegnarsi oltremodo nelle solite battaglie contro i denigratori… quando si percepiva ella stessa svanita, dissolta nell’oblio delle nebbie padane, senza punti di riferimento ne’ in "patria di Scipione" ne’ in esilio; trasparente come un fantasma anche agli occhi di quegli "autorevoli" che le avevano promesso capre e cavoli per risolverle l’impaccio di quella vergognosa nuova emigrazione. Si trascinò per giorni una valigia pesante, ospite di questa o di quell’altra amica pietosa, finchè trovò asilo presso una giovane coppia con simpatica bambina urlatrice di due anni, tanto intelligente e bella quanto viziata e capricciosa: una sorta di piccola "posseduta", con tanto di gadget, l’inseparabile bambola-testimone, come nel woodoo rituale, cui mancavano di corredo solo gli spilloni da infilzarle, per fare le fattucchierie. A quel punto, la janara non sapeva più scegliere tra il purgatorio dell’Ufficio e l’inferno del nuovo domicilio milanese. Con la piccola, famelica buongustaia condannata dalla nouvelle vague pediatrica e psicopedagoga padana agli insopportabili passati di verdura ed altre puzzolenti brodaglie, attecchì molto bene la "strategia" della lasagna napoletana, del polpettone farcito, della pizza di scarola e della parmigiana di melanzane, foriera di rari ma intensi momenti di PACE… molto apprezzati anche dall’unico essere senziente di casa, una volpina dal mantello rosso che ricusò i legittimi padroni per desinare (finalmente!) e dormire con quell’insolita bipede umanoide piovuta chissà come da qualche strana galassia in una benestante ma "morigeratissima" casa milanese. In quei giorni novembrini, l’invisibile "impiagata" statale fu adibita ai soliti lavori di concetto a creatività zero, funzione passacarte scalda-sedia "informatizzata … dei fatti" e sorvegliata speciale: Irpef, Bollo, Dogane, Verbali Guardia di Finanza, Registro, Successioni ed altre amenità, trullallero trullallà… Cultrice di scienze spirituali, in ambito Successioni si ritagliò il suo piccolo spazio riflessivo: ad ogni asettica pratica di apertura o rinuncia degli eredi alla successione di un "de cuius fiscalizzato" dell’ultimo semestre, meditava sui dati anagrafici del morto, sulla condizione sociale – spesso, d’emigrato dal Sud o dal Veneto– cercando di dargli un volto, un’identità animica, unitamente ad una rispettosa prece di "accompagno" verso le Alte Sfere degli Alti Cieli; il tutto per rendere più umano, sensato e sacro quel "lavoro" usurante dell’intelletto…. Del resto, si avvicinava la fatidica data dell’11.11.11 o dell’apertura dello stargate sul golfo di Aden; giorno fatidico per sperare di veder scendere gli Arcangeli Vigilanti dal Cielo, armate di Ufo e mistiche aurore boreali non-H.A.A.R.P... insomma, l’ultimo balzo per il Grande Salto Quantico, prima degli squilli di tromba del Giudizio del 21.12.2012, pronosticato dai Maya. Quell’11.11.11, la janara scelse di trascorrerlo fulltime in doppio turno in ufficio, isolata da stimoli e messaggi subliminali esterni della città dispersiva e alienata, in attesa dei grandi cambiamenti a verificarsi che già annusava animalescamente nell’aria. Alle ore 18,00 si accorse di essere rimasta da sola in ufficio: i freddi neon da sala mortuaria che allumavano l’edificio rendevano ancor più spettrale la linea di demarcazione con l’esterno buio e puntellato di lucine mortuarie del Monumentale inghirlandato di vaporosa nebbiolina. Colta da un brivido di ancestrale paura raccolse alla rinfusa i suoi effetti personali e corse all’ascensore, per fuggire via da quella replica di Halloween. Pigiò il pulsante del piano ammezzato, per guadagnare l’uscita ma – al solito – l’ascensore riprese la sua lenta corsa in salita, fermandosi ad ogni piano, fino al nono, spalancando le porte su ancor più spaventosi ballatoi deserti, come chiamato ai piani da esseri invisibili e perfidi… Quando riuscì a guadagnare il sentiero dei fuochi fatui nel giardino condominiale, salutata dalle ondeggianti sagome scheletriche dei neri arbusti residenziali, corse affranta ed a rotta di collo verso l’uscita dell’asettico parco finanziario. Attraversò la strada deserta ed attese sotto un lampione a luce fredda, aureolato di nebbia, l’arrivo del tram n. 7 "Monumentale"… insolitamente in ritardo. Sui lucenti binari, ai suoi piedi, giaceva stecchito un povero piccione, pancia all’aria e zampette prive di piedi tese al cielo… probabilmente assassinato, come da tradizione milanese, per mutilazione da colla per davanzali o da mollichelle al veleno… ne ebbe compassione e con il manico dell’ombrello spinse delicatamente quel corpicino al riparo sotto il cordolo del marciapiedi, per risparmiargli l’ultimo scempio. Non passava anima viva in quella via da almeno mezz’ora; finalmente si udì in lontananza un rumore di ferraglia, come il barrito di un elefante africano ferito… l’urlo di un grizzly fucilato a pallettoni… il ruggire di una tigre accoltellata; un rumore straziante e da brivido, come gli effetti speciali di un film dell’orrore: era il 7 che arrivava, procedendo lentamente, con i suoi cerulei fari accesi a fendere e a spartire strascichi di nebulosa condensa sui suoi possenti fianchi, come in quadro di Munk. La carrozza di testa era per tre quarti piena e la janara trovò confortante ritrovarsi tra i suoi simili; ciononostante, seduta, si strinse nel cappotto e abbracciò l’ombrello al petto, per dissimulare il gelo dei brividi che ancora le correvano sulla schiena e quel senso di fredda solitudine che l’aveva annientata del tutto, fino a farle desiderare di abbandonare questo mondo. L’11.11.11 era ormai al tramonto e lei non aveva avvistato ne’ un angelo ne’un’astronave ne’, almeno, un omino verde dall’aspetto familiare ovvero bruttarello come uno dei suoi innumerevoli "caporali" d’ufficio… Si sentiva presa in giro anche nell’Al di Là, oltreché nell’Al di Qua… Le facce anemiche dei compagni di tram avevano, al solito, l’imprimatur del pallore cadaverico e dell’incazzatura rigor mortis, tipica dei cittadini meneghini di ogni età, censo e provenienza. Fissò negli occhi l’attempata dirimpettaia, di un grigio polvere uniforme ma dai tratti magrebini da immigrata dal Sud e le lanciò un sorriso provocatorio. Inaspettatamente, quella prese a parlarle ma senza risponderle al sorriso : "Sono Rosalia Caruso, nata a Palermo nel ’53 e morta ad agosto, abbandonata dalla famiglia in un letto del "Niguarda" (atto di rinuncia alla successione n. 398/11) … ieri mi hai pensato e… ti ringrazio; anzi, visto che sei salita sul nostro tram, tutti qui ti ringraziano. Stiamo viaggiando verso lo stargate e finalmente, dopo settimane di terra di mezzo, potremo tutti ascendere all’altissima dimensione. Grazie, per averci accompagnati fino alla soglia, con l’energia del tuo pensiero e la pietas cristiana". A quelle parole, la janara si voltò di scatto, monitorando con lo sguardo la folla, dalla testa alla coda della lunga carrozza snodata; gente in piedi e seduta; tutti, con gli occhi riconoscenti puntati su di lei e le labbra serrate. "Mi state portando con voi?", chiese allarmata e volando col pensiero a Liternum, ai suoi tre cagnoloni, al pompelmo, al mandarino, al rosmarino e l’alloro, alle tortore, al micio Osvaldo ed alla gazza ladra… "Assolutamente! – la tranquillizzò la siciliana estinta - Abbiamo voluto ricambiarti la carineria; oggi, a Milano c’è lo sciopero dei mezzi pubblici ed abbiamo deciso di darti un passaggio fino al domicilio" . "Un altro sciopero? – urlò indignata la janara - … ma se Berlusconi è stato appena "dismesso" dal governo, ora che scusa hanno per manifestare, gli italioti?" . "Ah, cara! Ormai sono felicemente fuori da questi psicodramma collettivi, non essendo più di questo mondo. Sarà un po’ dura purificarsi, lassù, dell’argilla e dei veleni assorbiti in decenni di emigrazione al nord: le umiliazioni, la solitudine, la pucundria, la fatica del sopravvivere, il razzismo padano, l’ingratitudine dei parenti... ma già inizio a sentirmi più serena. La vedi, tutta ‘sta gente? Non ce n’è uno che abbia avuto sangue padano nelle vene, a parte rare eccezioni come la sciùra Ginetta, quella vecchina seduta lì in fondo: zitella benestante, mandata a morire sola come un cane in istituto (atto di successione n. 576/11) dal nipote, il più ricco commercialista di Milano, che non le faceva visita manco a Natale da ormai dieci anni, perché troppo impegnato…". "Prossima fermata: via Farini" gracchiò la voce metallica dall’altoparlante; salì qualche altro passeggero trapassato, proveniente dall'hinterland e dalla stazione MM linea verde Garibaldi: tra gli autoctoni, alcuni arricchiti formaggiat di Gorgonzola e dintorni, qualche operaio metalmeccanico, scapoli e zitellucce democristiani e "preti spogliati" ed ex seminaristi brufolosi, una schiera di piccoli imprenditori edìli nonché diversi meridionali ex bancari ed "impiagati statali". Data l'essenza eterica questo piccolo esercito riuscì a pigiarsi senza occupare spazio nel ventre metallico della carrozza: parevano incollati l'uno sull'altro e aureolati di diafano vapore, come fossero ritratti a grandezza naturale su pannelli di carta velina bagnata di pioggia... Labbra serrate e volti imperscrutabili; chi stringeva un ombrello, chi un bastone, chi una borsetta o un sacchetto di Mani Tese... chi un rosario... chi la tesserina dell'ASL e il codice fiscale... chi un badge aziendale; ognuno recava con se' un dettaglio tracciabile della propria individualità terrena. "Prossima fermata: piazzale Baiamonti" annunciò l'altoparlante e Rosalia Caruso accennò persino un sorriso, indicando con l'indice il bus fantasma 43 in impatto ortogonale col nostro veicolo dal quale scesero molti morti importanti provenienti dal centro città; erano, questi, di consistenza più corposa, rispetto ai "cafoni" dell'hinterland: sembravano essere stati dipinti sul cartone e ciò conferiva loro anche un aspetto più "sano" e "vitale", a causa dello spessore delle loro sagome. Quasi tutti avevano un valigino, una ventiquattrore o una borsa capiente pieni di... niente. Qualcuno, addirittura, sotto il braccio o nella tascona del pastrano esibiva la copia sciupata di un quotidiano. La janara, per deformazione mentale e professionale, lanciò un'occhiata al quarto di pagina leggibile di un "Corsera" infilato come un molle gioppino a riposo nella tasca esterna di un borsone da week-end e vi lesse la data impressa del 12 novembre; verificò che altri lettori-trapassati avevano copie di Repubblica o de Il Giornale dei giorni a venire e chiese a Rosalia di intercedere presso i suoi "simili" per poterne leggere i titoli ma questa sorrise beffarda e le disse che ormai, di quei giornali, le uniche notizie interessanti erano i necrologi, per stabilire motu proprio - una volta "lassù" - gli elenchi di precedenza ai nove cieli degli Arconti. Tuttavia, generosamente, un morto fresco del centro-città le srotolò sotto gli occhi il paginone di Repubblica di due o tre giorni dopo ed ella potè leggervi, incredula e sgomenta, che l'INFERNO era in terra e che in Italia, con un subdolo colpo di Stato il Potere era finito ai vampiri banchieri del Bilderberg, di BCE, della Trilateral e di Federal Reserve... Invidiò quei compagni di viaggio, ormai fuori dal gregge presepiale del Nuovo Ordine Mondiale e liberi dalle catene delle innumerevoli fattorie-modello per allevamenti intensivi, organizzate da Cupole e Logge europeiote e d'oltreoceano. In un foglio sgualcito dell'Osservatore Romano dell'8 dicembre - giorno dell'Immacolata Concezione - in prima di copertina scorse la familiare immagine della Vergine circondata dagli Ophanim (i più alti Elohim creatori) che schiacciava la testa al serpente; finalmente, riuscì ad interpretarla fuori da ogni ulcerante metabolizzazione cattocomunista indotta dal Vaticano: Maria santissima ed extraterrestre da duemila anni (ma, forse, di millenni ne aveva molti di più) ci indicava inutilmente il vero nemico; non il solito "povero diavolo" a corredo genetico di ogni misero umano abbandonato a se stesso su questa terra ma I RETTILIANI di stirpe massonica, bocconiana, Columbus and Yale University, rotschildesca, rockfelleriana, sionista ... risorgimentista e protestante... e... chi più ne ha più ne... "metta a quel servizio", inchiappettando a sangue l'umanità, a partire dalla Culla Mediterranea della Civiltà, per la quale, la janara e milioni di altri anonimi, nei secoli dei secoli, s'erano inutilmente immolati sull'altare dell'Orgoglio Identitario, rimettendoci le penne. La Vergine, da due millenni della Chiesa di Pietro, intingeva il suo piede sinistro nel veleno della serpe ma il solito censore di quella Chiesa che MAI Cristo s'era sognato di edificare in terra aveva ben provveduto, sin dai tempi dei primi protomartiri, a cancellare dalle prime raffigurazioni mariane la testa del maiale schiacciata dal piede destro di Nostra Signora, intinto nella più vischiosa SUGNA; sugna che ora, alla fine annunciata dei tempi, tracimava, invadendo come un blob, un'onda di tsunami collosa, tutto il pianeta. "Prossima fermata: piazzale del Cimitero Monumentale"... e qui il tram fantasma incrociò, proveniente dalla chinatown di via Bramante, il disarmato tram 14 Cimitero Maggiore... "Di un'allegria sfrenata, Milano!... Ecchecacchio!... L'urbanistica tramviaria suddivisa in cimiteri, nosocomi e metalmeccanica, vedi pure Precotto e Bullona, per fare un esempio... Magari, a breve, ad ogni annuncio di fermata, sull'intersecazione di ogni nodo viario e binario della megalopoli dell'EXPO, l'altoparlante gracchierà pure, a ripetizione, un minaccioso "Fratello, ricordati che devi morire!" pensò ad alta voce la procace napoletana, toccandosi come d'abitudine il gran corno di corallo che portava da anni appeso al collo, come una potente reliquia pagana... Sorrise Rosalìa Caruso: quante volte, in vita, aveva fatto le stesse considerazioni della janara, correndo trafelata sui tacchi a spillo su e giù da un autobus e da un tram, per circa otto volte al giorno, per tantissimi anni? Intanto, la carrozza fu letteralmente invasa da fiammelle e fuochi fatui tremolanti che andarono a spiaccicarsi disordinatamente, come aeree gelatine, sui sedili e sui finestrini. "Chi sarebbero, questi trapassati informi?". "Sono i morti anonimi" rispose la bruna signora Caruso. "Nooo, non dirmelo - aggiunse la napoletana - Sono tutti gli schiavi della Chinatown, vero?". "Eh, già! Poveretti!... Anche da morti non si sono resi conto d'essere individui... Risaliranno i nove cieli molto più lentamente di noialtri: il rendersi conto di essere stati "persone" prevede un addestramento spirituale e ancestrale molto lungo; una vera e propria catarsi animica ed un ciclo di incarnazioni vorticoso e doloroso attraverso i quattro regni, dal minerale al vegetale, all'animale, prima di godere ancora dello status umano. Pensa, venivano da una delle più antiche e sapienti Civiltà... e guarda come li ha ridotti il MERCATO, il POTERE... Dagli antichi saggi degli I'Ching, con tutte le loro celesti rivelazioni... finiti direttamente nelle fauci dell'Innominabile Rettiliano che li voracizzò e che confusero col mito del Dragone... Ah! Poveretti! Se solo gli italioti aprissero gli occhi, ora che stanno per fare la stessa fine!!!". "In effetti, sciùra Rosalìa, ho sempre riflettuto sul fatto che nella chinatown ti riproducono e ti vendono di tutto: dallo spillo all'elefante... ogni genere commerciale, anche nei "servizi", è offerto a mani basse, dalla ristorazione alle immobiliari... ma - cavolo! - non ho mai visto, in tutta la città, un servizio di onoranze funebri o cimiteriali di bandiera cinese... eppure, sono la comunità straniera più antica di Milano...". "Mah! - buttò lì, divertita, la siciliana estinta - o li clonano negli scantinati o li ficcano nei tortelli al vapore e negli involtini primavera!". La napoletana, seria e compassata, intanto rifletteva su altri titoli di giornale letti in anteprima: la cassa integrazione di quelli della "Bombardier per Trenitalia", della quale, in rete, solo sei mesi prima aveva letto dei grandi successi aziendali, delle corpose commesse che avrebbero assicurato lavoro e reddito a torme di metalmeccanici con prospettive di nuove assunzioni; addirittura aveva appreso della magnificazione della miracolosa nuova manager delle Risorse Umane, una romana in carriera... ed ora, dopo le vergogne nazionali di Termini Imerese, dopo Fincantieri e la gloriosa Alenia del Sud... dopo le Officine del Salento... cotanto strombazzamento di italiote eccellenze finiva miseramente in un flop istituzionale telecomandato che avrebbe tramutato eserciti di lavoratori italiani, soprattutto del Sud, in quelle orribili ed aeree gelatine cinesi che scivolavano come muco fluorescente sui finestrini del tram 7 Monumentale... e...lei, attempata, meridionale e disoccupata per quattro anni... ancora stava lì a menarsela per quel dispettoso reintegro in servizio a Milano che - a prescindere dai sacrifici personali, familiari e di salute, di sopravvivenza costosa nella megalopoli - le avrebbe comunque assicurato "pane e cipolla". Fu investita da immensi sensi di colpa, tali da farle dimenticare l'assurdo mobbing ed i "dispetti" subiti per decenni e arrossì di vergogna nel leggere su un numero "futurista" de La Padania che anche degli Indignados, come di tutti i lavoratori a rischio con famiglia, mutui e il Natale alle porte, non v'era più traccia. "Rosalia, secondo lei gli Indignados sono il braccio armato della dittatura occulta che s'è piazzata, oggi, sul trono d'Italia?... Non riesco a non accostarli ai ciarlatani Ribelli che han fatto fuori tutto il Mediterraneo del Petrolio e dell'Oro in un lampo... E' malefico il mio pensiero?". Rosalia, sempre più evanescente durante il tragitto che volgeva al termine, strizzò complice un occhio senza risponderle. "Gli italioti... che popolo di merda!.. Finito il berlusconismo, ora gli va bene tutto, pure le supposte di ferro?... Che imbecilli! Fanno come quel pirla che per fare dispetto alla moglie si tagliò l'uccello!". " A Napoli voi dite che TRE SO' I POTENTI: 'o papa, 'o rre e... chi nun tene niente... - commentò Rosalìa - TU SEI POTENTISSIMA!... non hai una mazza da perdere... e tieni pure un posto di lavoro... pure se, come butta, la pensione non la vedrai..." D'accordo - rispose la janara - Però, che senso ha vivere da schiavi, senza sogni, senza progetti, senza ideali, piegata a 90 gradi a dire SIGNORSI' al primo caporale di giornata che non sa manco leggere e scrivere?". "Prossima fermata: via Procaccini-via Messina" fine della corsa, capolinea per il deposito... "Sarò l'unica a scendere, vero?". "Sì! - annuì la trapassata - E' stato un piacere fare quest'ultimo tratto con te. Ci hai acquetati un po' con la tua calda presenza... In fondo, anche se siamo già in una dimensione superiore alla tua, questo salto nell'ignoto ci spaventa un po'". " Pensavo di vivere un 11.11.11 come me l'ero immaginato, in chiave fantastica e cosmica - disse la napoletana - ... mi aspettavo di vedere flotte di dischi volanti, ET amichevoli... aurore boreali e passaggi di comete, le renne di babbo Natale o la processione dei Santi con i miei sogni in mano, una breccia di stargate o un qualsiasi warmhole ... invece, mi avete fatto fottere di paura e di pucundrìa... al punto che proseguirei il viaggio con voi, dato che il mondo cui appartengo mi appare, da oggi... e dopo aver letto i giornali dei prossimi giorni, più insopportabile e grigio di quanto l'abbia sperimentato in questi anni, cara Rosalìa". "Eh già! I vivi invidieranno i morti, dicono le profezie fatimite.... E' vero!... Ti auguro buon viaggio su questa terra, bella napoletana: resisti e continua a combattere. Fallo per tutti noi che abbiamo avuto poca voce e che solo grazie a te abbiamo lasciato una traccia del nostro passaggio"... Le porte del tram fantasma n. 7 si aprirono e la janara si trovò sola sotto il cartello della fermata del bus 37. Levò una mano, a salutare quelle presenze lattiginose che tremolavano dietro i finestrini; in una luce nuova, quei volti sbiaditi riacquistarono colore e splendore: esseri bellissimi, persino la vecchia Ginetta che pareva, ora, la dea Aphrodite scolpita dal Canova e giovane e sensuale, come Diva Parthenia, appariva la smorta Rosalìa... Le mucose cinesi appiccicate sui vetri presero l'inaspettata brillantezza del diamante e scintillarono di mille colori come un allegro addobbo natalizio. Seguì con lo sguardo il lento sculettamento del 7 sui pochi metri di binario per il deposito di Via Messina, d'un tratto, un bagliore di lampo risucchiò il veicolo in uno squarcio di luce apertosi nel cielo caliginoso e subito richiusosi sulla strada deserta e buia. Il 37, ovviamente non passò: ricordò che i mezzi pubblici erano di nuovo in sciopero e malinconicamente lieta per aver finalmente potuto godere del premio della visione di un piccolo stargate su Milano... ma nell'impossibilità di poterlo raccontare, senza altri testimoni di quella sua esperienza... si mise in marcia verso la via Procaccini, contenta di riabbracciare la piccola "posseduta" e la volpina rossa. Stasera... pasta e patate con la provola, evvaiii!
Lungo la via si fermò in tabaccheria e giocò al lotto i numeri dei tram e dei bus: 7 - 14 - 37 e 43, quaterna su Napoli e Milano. Uscirono tutti, tranne il 37... che non passa mai!

 
 
 

LA FINE TRAGICA DI UN COMICO

Post n°1739 pubblicato il 06 Dicembre 2011 da vocedimegaride
 
Foto di vocedimegaride

 

Non ho mai visto tanto imbarazzato il duplice premio Oscar, 

né mai tanto"ingessato" in un ruolo 

che gli sta evidentemente ormai stretto,

anche se agevolato da un ampio frak  e da una camminata alla Chaplin; 

troppo stretto, da quando Berlusconi (il  Muso ispiratore per eccellenza 

di alcunisedicenti comici italiani)  è uscito dalla scena politica. 

In due soli momenti ha sfiorato una pallida ilarità:

quando stava per piangere citando le lacrime, 

ma non le  sanguinose manovre finanziarie,  

del Ministro Elsa Fornero, con le sue rughe veraci e belle (proletarie?) 

rispetto ai volti botulinati  e lisci delle colleghe (reazionarie?) 

che l'hanno preceduta; 

e quando ha re-citato (come se fosse sua) 

una frase degli Indiani d'America 

mettendo al posto del lemma"pianeta" quello di "futuro". 


    Dopo il passato effetto scenografico  e commovente da eroe 

dell'unità d'Italia con tanto di vero cavallo e tricolore negli studi rai,

ci ha riprovato senza successo: la citazione sui partigiani tutti-eroi 

che  hanno dato la libertà  e la democrazia all'Italia  

poteva anche risparmiarsela, dal momento che Giampaolo Pansa, 

linciato dai suoi amici di partito  e "sinistri"colleghi 

per questa sua operazione di verità, 

ha squarciato la pesante coltre  di bugie  e silenzio, 

accuratamente stesa dall'agiografia  resistenziale 

e dalla storiografia (mutilata dai vincitori),

sulla guerra civile in Italia e sui feroci crimini fratricidi 

commessi in nome di una millantata "liberazione"  

che  però, è bene chiarirlo una volta per tutte,

misero in atto gli anglo-americani. 


Ecco, bene farebbe  il duplice premio Oscar 

a dedicarsi alla regia di qualche altro bel film 

o alla re-citazione della Divina Commedia, 

com'è del resto antica tradizione dei suoi corregionali.  

Un vero comico  o  lo è fine a se stesso 

(Bramieri, Fabrizi, Vianello, Proietti...)

oppure  deve svolgere una funzione culturale vera

non asservendosi a nessun regime e criticandoli indistintamente; 

altrimenti deve definirsi giullare di proprietà del re,

o il servo sciocco di un'ideologia. 

In data 5 dicembre 2011 

il millantato talento comico di Benigni  

andava a sbattere fatalmente contro quello di Fiorello, 

dopo aver tentato di arrampicarsi sugli specchi 

con una scarpa 40 ed una 42; 

e pace all'anima sua.


  Agnesina Pozzi

 
 
 

IL CAPRO ESPIATORIO

Post n°1738 pubblicato il 19 Novembre 2011 da vocedimegaride
 
Foto di vocedimegaride

IL CAPRO ESPIATORIO  DELLA FINANZA MONDIALE

E GLI AVVOLTOI, sciacalli, parassiti e affini

di Agnesina Pozzi

 

 

Individuato il capro espiatorio e fattolo "fuori", l'Italia dovrebbe

tirare un sospiro di sollievo e guardare con ottimismo al futuro

delle sue finanze. Dovrebbe, ma le cose non sono così

semplici e scontate come appaiono.

 

Per capire la complessità del problema e del KILLERAGGIO

finanziario, che sta uccidendo un po' dovunque gli Stati

bisogna di sicuro guardarsi i film di Peter Joseph a partire

da ADDENDUM in poi. Li troverete in piccoli episodi su You tube

con il titolo ZEITGEIST. 

 

A gestire tutto sono i banchieri internazionali; e i politici

altro non sono che i loro servi, consapevoli o meno.

Vogliono buttare sul lastrico le varie economie nazionali

per poi depredare i rispettivi bottini. Il nostro bottino

è davvero LAUTO. Abbiamo una riserva d'oro di tutto rispetto

e un patrimonio pubblico che fa gola a parecchi sciacalli.

 

Forse sarebbe il caso di ricordarsi cosa accadde sul "Britannia"

lo Yacht della Regina d'Inghilterra. Dal 1992 in poi partì la più

grande speculazione ai nostri danni perché essendosi svalutata

la lira, gran parte del nostro patrimonio (e specialmente energia

e telecomunicazioni) venne venduto a pressi stracciati.

Cominciò quando Ciampi era governatore della Banca D'Italia

che bruciò le riserve in valuta straniera... e invece di essere

processato...fu poi premiato con la 

Presidenza della Repubblica,

I governi Amato e Prodi fecero il resto

anche perché la Trilaterale voleva accellerare

la creazione degli Stati Uniti D'Europa ed

introdurre la moneta unica...dividendoci

invece di unirci

Adesso abbiamo il governo Monti...ma che necessità c'era

di farlo Senatore a vita?

Siamo davvero tutti ORBI? Si vuole far credere agli Italiani 

che l'operazione sia politica piuttosto che bancaria?

 

Vogliamo dimenticarci che Mario Borghezio

eurodeputato Lega Nord fece conoscere ai media

il gruppo Bielderberg  e fu picchiato in Svizzera

solo perché cercò da eurodeputato di inserirsi

nella riunione segreta? Dimentichiamolo.

Vogliamo dimenticarci la massoneria, la Goldman Sachs,

la Commissione Trilaterale, l'Aspen Institute (finanziato

da Fondazione Ford e Rockfeller..) e vogliamo dimenticare

la vcorrente "migliorista"  che in fin dei conti spaccò il PCI

e non si oppose più alla NATO? E vogliamo dimenticare

che Napolitano fu il primo dirigente comunista ad entrare

in USA?

E vogliamo dimenticare che Berlusconi, pur con tutti i suoi

difettacci, cercò di fare una politica energetica nel mediterraneo

cercando accordi con Gheddafi e Putin e questo diede molto,

molto fastidio alle lobby americane;

 

 e dimentichiamo

che con grandi polemiche riuscì a mantenere l'Alitalia

come compagnia nazionale? Chi se la voleva comprare

a prezzi stracciati?

Volevano privarci anche della compagnia di volo...così

come hanno svenduto la nostre risorse energetiche.

Dimentichiamo  tutte le campagne mediatiche

anche estere (di proprietà di chi? Non certo

di Berlusconi...).

Dimentichiamo il "Club" Bilderberg ...

(questa la lista completa

di un meeting del 2008)

 

 

BILDERBERG MEETING Chantilly, Virginia, USA 
5-8 giugno 2008
LISTA DEI PARTECIPANTI

Honorary Chairman
BEL Davignon, Etienne Vice Chairman, Suez-Tractebel

DEU Ackermann, Josef Chairman of the Management Board and the Group Executive Committee, Deutsche Bank AG
CAN Adams, John Associate Deputy Minister of National Defence and Chief of the Communications Security Establishment Canada
USA Ajami, Fouad Director, Middle East Studies Program, The Paul H. Nitze School of Advanced International Studies, The Johns Hopkins University
USA Alexander, Keith B. Director, National Security Agency
INT Almunia, Joaquín  Commissioner, European Commission
GRC Alogoskoufis, George Minister of Economy and Finance
USA Altman, Roger C. Chairman, Evercore Partners Inc.
TUR Babacan, Ali Minister of Foreign Affairs
NLD Balkenende, Jan Peter Prime Minister
PRT Balsemão, Francisco Pinto Chairman and CEO, IMPRESA, S.G.P.S.; Former Prime Minister
FRA Baverez, Nicolas Partner, Gibson, Dunn & Crutcher LLP
ITA BernabèFranco CEO, Telecom Italia Spa
USA Bernanke, Ben S. Chairman, Board of Governors, Federal Reserve System
SWE Bildt, Carl Minister of Foreign Affairs
FIN Blåfield, Antti Senior Editorial Writer, Helsingin Sanomat
DNK Bosse, Stine CEO, TrygVesta
CAN Brodie, Ian Chief of Staff, Prime Minister’s Office
AUT ‘Bronner, Oscar Publisher and Editor, Der Standard
FRA Castries, Henri de Chairman of the Management Board and CEO, AXA
ESP Cebrián, Juan Luis CEO, PRISA
CAN Clark, Edmund President and CEO, TD Bank Financial Group
GBR Clarke, Kenneth Member of Parliament
NOR Clemet, Kristin Managing Director, Civita
USA Collins, Timothy C. Senior Managing Director and CEO, Ripplewood Holdings, LLC
FRA Collomb, Bertrand Honorary Chairman, Lafarge
PRT Costa, António Mayor of Lisbon
USA Crocker, Chester A.James R. Schlesinger Professor of Strategic Studies
USA Daschle, Thomas A. Former US Senator and Senate Majority Leader
CAN Desmarais, Jr., Paul Chairman and co-CEO, Power Corporation of Canada
GRC Diamantopoulou, Anna Member of Parliament
USA Donilon, Thomas E. Partner, O'Melveny & Myers
ITA DraghiMario Governor, Banca d’Italia
AUT Ederer, Brigitte CEO, Siemens AG Österreich
CAN Edwards, N. Murray Vice Chairman, Candian Natural Resources Limited
DNK Eldrup, Anders President, DONG A/S
ITA ElkannJohn Vice Chairman, Fiat S.p.A.
USA Farah, Martha J. Director, Center for Cognitive Neuroscience; Walter H. Annenberg Professor in the Natural Sciences, University of Pennsylvania
USA Feldstein, Martin S. President and CEO, National Bureau of Economic Research
DEU Fischer, Joschka Former Minister of Foreign Affairs
USA Ford, Jr., Harold E. Vice Chairman, Merill Lynch & Co., Inc.
CHE Forstmoser, Peter Professor for Civil, Corporation and Capital Markets Law, University of Zürich
IRL Gallagher, Paul Attorney General
USA Geithner, Timothy F. President and CEO, Federal Reserve Bank of New York
USA Gigot, Paul Editorial Page Editor, The Wall Street Journal
IRL Gleeson, Dermot Chairman, AIB Group
NLD Goddijn, Harold CEO, TomTom
TUR Gögüs, Zeynep Journalist; Founder, EurActiv.com.tr
USA Graham, Donald E. Chairman and CEO, The Washington Post Company
NLD Halberstadt, Victor Professor of Economics, Leiden University; Former Honorary Secretary General of Bilderberg Meetings
USA Holbrooke, Richard C. Vice Chairman, Perseus, LLC
FIN Honkapohja, Seppo Member of the Board, Bank of Finland
INT Hoop Scheffer, Jaap G. de Secretary General, NATO
USA Hubbard, Allan B. Chairman, E & A Industries, Inc.
BEL Huyghebaert, Jan Chairman of the Board of Directors, KBC Group
DEU Ischinger, Wolfgang Former Ambassador to the UK and US
USA Jacobs, Kenneth Deputy Chairman, Head of Lazard U.S., Lazard Frères & Co. LLC
USA Johnson, James A. Vice Chairman, Perseus, LLC (Obama’s man tasked with selecting his running mate)
SWE Johnstone, Tom President and CEO, AB SKF
USA Jordan, Jr., Vernon E. Senior Managing Director, Lazard Frères & Co. LLC
FRA Jouyet, Jean-Pierre Minister of European Affairs
GBR Kerr, John Member, House of Lords; Deputy Chairman, Royal Dutch Shell plc.
USA Kissinger, Henry A. Chairman, Kissinger Associates, Inc.
DEU Klaeden, Eckart von Foreign Policy Spokesman, CDU/CSU
USA Kleinfeld, KlausPresident and COO, Alcoa
TUR Koç, Mustafa Chairman, Koç Holding A.S.
FRA Kodmani, BassmaDirector, Arab Reform Initiative
USA Kravis, Henry R. Founding Partner, Kohlberg Kravis Roberts & Co.
USA Kravis, Marie-JoséeSenior Fellow, Hudson Institute, Inc.
INT Kroes, Neelie Commissioner, European Commission
POL Kwasniewski, Aleksander Former President
AUT Leitner, Wolfgang CEO, Andritz AG
ESP León Gross, Bernardino Secretary General, Office of the Prime Minister
INT Mandelson, Peter Commissioner, European Commission
FRA Margerie, Christophe de CEO, Total 
CAN Martin, Roger Dean, Joseph L. Rotman School of Management, University of Toronto
HUN Martonyi, János Professor of International Trade Law; Partner, Baker & McKenzie; Former Minister of Foreign Affairs
USA Mathews, Jessica T. President, Carnegie Endowment for International Peace
INT McCreevy, Charlie Commissioner, European Commission
USA McDonough, William J. Vice Chairman and Special Advisor to the Chairman, Merrill Lynch & Co., Inc.
CAN McKenna, Frank Deputy Chair, TD Bank Financial Group
GBR McKillop, Tom Chairman, The Royal Bank of Scotland Group
FRA Montbrial, Thierry de President, French Institute for International Relations
ITA MontiMario President, Universita Commerciale Luigi Bocconi
USA Mundie, Craig J. Chief Research and Strategy Officer, Microsoft Corporation
NOR Myklebust, Egil Former Chairman of the Board of Directors SAS, Norsk Hydro ASA
DEU Nass, Matthias Deputy Editor, Die Zeit
NLD Netherlands, H.M. the Queen of the
FRA Ockrent, Christine CEO, French television and radio world service
FIN Ollila, Jorma Chairman, Royal Dutch Shell plc
SWE lofsson, Maud Minister of Enterprise and Energy; Deputy Prime Minister
NLD Orange, H.R.H. the Prince of
GBR Osborne, George Shadow Chancellor of the Exchequer
TUR Öztrak, Faik Member of Parliament
ITA Padoa-SchioppaTommaso Former Minister of Finance; President of Notre Europe
GRC Papahelas, Alexis Journalist, Kathimerini
GRC Papalexopoulos, Dimitris CEO, Titan Cement Co. S.A.
USA Paulson, Jr., Henry M. Secretary of the Treasury
USA Pearl, Frank H. Chairman and CEO, Perseus, LLC
USA Perle, Richard N. Resident Fellow, American Enterprise Institute for Public Policy Research
FRA Pérol, François Deputy General Secretary in charge of Economic Affairs
DEU Perthes, VolkerDirector, Stiftung Wissenschaft und Politik
BEL Philippe, H.R.H. Prince
CAN Prichard, J. Robert S. President and CEO, Torstar Corporation
CAN Reisman, Heather M. Chair and CEO, Indigo Books & Music Inc.
USA Rice, Condoleezza Secretary of State
PRT Rio, Rui Mayor of Porto
USA Rockefeller, David Former Chairman, Chase Manhattan Bank
ESP Rodriguez Inciarte, Matias Executive Vice Chairman, Grupo Santander
USA Rose, Charlie Producer, Rose Communications
DNK Rose, Flemming Editor, Jyllands Posten
USA Ross, Dennis B. Counselor and Ziegler Distinguished Fellow, The Washington Institute for Near East Policy
USA Rubin, Barnett R. Director of Studies and Senior Fellow, Center for International Cooperation, New York University
TUR Sahenk, Ferit  Chairman, Dogus Holding A.S.
USA Sanford, Mark Governor of South Carolina
USA Schmidt, Eric Chairman of the Executive Committee and CEO, Google
AUT Scholten, Rudolf  Member of the Board of Executive Directors, Oesterreichische Kontrollbank AG
DNK Schur, Fritz H.  Fritz Schur Gruppen
CZE Schwarzenberg, Karel  Minister of Foreign Affairs
USA Sebelius, Kathleen Governor of Kansas
USA Shultz, George P. Thomas W. and Susan B. Ford Distinguished Fellow, Hoover Institution, Stanford University
ESP Spain, H.M. the Queen of
CHE Spillmann, Markus Editor-in-Chief and Head Managing Board, Neue Zürcher Zeitung AG
USA Summers, Lawrence H. Charles W. Eliot Professor, Harvard University
GBR Taylor, J. Martin Chairman, Syngenta International AG
USA Thiel, Peter A. President, Clarium Capital Management, LLC
NLD Timmermans, Frans  Minister of European Affairs
RUS Trenin, Dmitri V. Deputy Director and Senior Associate, Carnegie Moscow Center
INT Trichet, Jean-Claude President, European Central Bank
USA Vakil, Sanam Assistant Professor of Middle East Studies, The Paul H. Nitze School of Advanced International Studies, Johns Hopkins University
FRA Valls, Manuel  Member of Parliament
GRC Varvitsiotis, Thomas Co-Founder and President, V + O Communication
CHE Vasella, Daniel L. Chairman and CEO, Novartis AG
FIN Väyrynen, Raimo Director, The Finnish Institute of International Affairs
FRA Védrine, Hubert Hubert Védrine Conseil
NOR Vollebaek, Knut High Commissioner on National Minorities, OSCE
SWE Wallenberg, Jacob Chairman, Investor AB
USA Weber, J. Vin CEO, Clark & Weinstock
USA Wolfensohn, James D.  Chairman, Wolfensohn & Company, LLC
USA Wolfowitz, Paul  Visiting Scholar, American Enterprise Institute for Public Policy Research
INT Zoellick, Robert B.  President, The World Bank Group

Rapporteurs
GBR Bredow, Vendeline von Business Correspondent, The Economist
GBR Wooldridge, Adrian D. Foreign Correspondent, The Economist

 

e dimentichiamoci pure che Monti si è sperticato nelle lodi

a Gianni Letta...che nel 2007 fu nominato ADVISOR

della Goldman Sachs;


 

e dimentichiamoci pure il trattato di Lisbona,

dimentichiamo il nuovo Governo Mondiale

che sarà istaurato a partire dal 2012.

Coraggio, ci siamo quasi e chiudete tutti gli occhi,

contenti che il "dittatore" Silvio si sia sacrificato

per tutto questo popò di roba in background? 

bene.

 

Quindi si, si, dimentichiamo tutto e lasciamo

che l'opera di globalizzazione finanziaria sia portata a compimento.

Mettiamo quindi  la testa sotto la sabbia,

senza troppe storie;

lasciando però  ben visibile il culo, fuori.

 
 
 

SVENTURATA QUELLA NAZIONE.....

Post n°1737 pubblicato il 19 Novembre 2011 da vocedimegaride
 
Foto di vocedimegaride

 

‎"Sventurata quella nazione che lascia

la religione per l'opinione,

il viottolo di campagna per il vialetto di città,

la saggezza per la logica.



Sventurata quella nazione

che non tesse gli indumenti che indossa,

non pianta ciò che mangia,

ne pigia l'uva di cui beve il vino.


Sventurata quella nazione sottomessa

che vede la perfezione della virtù 

nella pompa del conquistatore,

ai cui occhi la bruttezza dell'oppressore   diventa bellezza.

 

Sventurata quella nazione

che combatte l'ingiustizia nei sogni,

ma cede al torto durante la veglia.

Sventurata quella nazione che alza la voce

soltanto alle cerimonie funebri,

che dimostra stima solo presso la tomba,

e aspetta a ribellarsi

solo quando ha il collo minacciato dalla lama di una spada.

Sventurata quella nazione la cui politica è fatta di sotterfugi,

la cui filosofia è impostura, la cui industria è fatta di rattoppi.

Sventurata quella nazione che saluta l'oppressore

accogliendolo con suoni di piffero e rulli di tamburo,

per poi mandarlo via a suon di fischi

e accogliere il successivo con canti e squilli di tromba.

Sventurata quella nazione in cui il saggio non ha voce,

il campione è cieco e l'avvocato balbettante.

Sventurata quella nazione in cui ogni tribù

pretende di essere una nazione a sé."



Da "Gibran, Massime spirituali"

 
 
 

L'ERA DEL CINGHIALE BIANCO A STRISCE ROSSE

Post n°1736 pubblicato il 15 Novembre 2011 da vocedimegaride
 

 

L'ERA DAL CINGHIALE BIANCO A STRISCE ROSSE 
E DEGLI SCIACALLI

 di Agnesina Pozzi

http://agnesepozzi.splinder.com/post/25752117/lera-del-cinghiale-bianco-a-strisce-rosse

 

Non esultate imbecilli di quanto sta accadendo all'Italia:

le dimissioni di Berlusconi  sono davvero allarmanti  e

dovrebbero spingerci a fare delle riflessioni ONESTE intellettualmente.

La cosa principale da ribadire è che siamo in DEMOCRAZIA

 (anche se è orba, monca, bugiarda); e la cosa più logica  e onesta da fare

 è che ciascuno riconosca le proprie responsabilità senza puntare l'indice all'altro

per criminalizzarlo o, peggio, chiederne la forca. 
Il lancio delle monetine cui è stato sottoposto Berlusconi

mentre si recava al Quirinale non solo è incivile e fuorviante

 (anche perché lui è pieno di soldi fino alla nausea),

ma se fosse stato ONESTO e giusto,  da parte di chi l'ha effettuato, 

avrebbe dovuto riguardare innanzitutto, e soprattutto, Penati 

per mano di quanti diventano i moralizzatori e i forcaioli dell'ultim'ora.
  


Berlusconi, storto o morto è un rappresentante di questa democrazia

ed è stato eletto democraticamente, perché votato dalla maggioranza degli italiani

e non solo di destra e di ex centro ma anche da chi come me,  

aveva sempre idealizzato la sedicente sinistra grazie a bugie storiche,

inganni ideologici, illusioni rivoluzionarie ACRITICHE di gioventù

e cieca fedeltà a presunti leader;  e ne aveva fatto parte attiva e propositiva

per poi uscirsene DISGUSTATA,

perché non era assolutamente vero
che Che Guevara fosse un eroe,
e il "Capitale" di Marx non poteva essere una Bibbia

perché scritta da uno che non aveva MAI lavorato in vita sua

che  comunismo significasse libertà  

così come cantavo nei cortei...(Russia, Cina, Cuba docent)

disgustata e incazzata come me....accorgendomi che un sostantivo

era diventato aggettivo dispregiativo. 

Infatti ho avuto conferma e contezza di quanto siano "sinistre"

le criminalizzazioni degli avversari, di come sia  "sinistro"

ricorrere alla delegittimazione mediante la calunnia, di come sia "sinistro"

 ironizzare sui difetti fisici (sic: IL NANO per Berlusconi e Brunetta),

 di quanto sia "sinistra" e grottesca  una satira che pretende di far ridere

 su un handicap fisico causato da un ictus (Bossi)

di quanto sia "sinistro" tentare di fare ribaltoni a suon di processi,

di puttane prezzolate, di giornalai e di comici.

Ma davvero pensate che Berlusconi sia il male assoluto dell'Italia?

Davvero avete  creduto che si fosse in una dittatura?

Davvero pensate che sia uno sfruttatore della prostituzione?  

Siete solo disonesti intellettualmente ed imbecilli e ciechi:

Berlusconi è stato il miglior rappresentante che l'Italia abbia avuto

e  gli avete buttato addosso solo MERDA, smerdando l'Italia a livello internazionale.
Ciò non è stato né civile né  costruttivo perché  

in caso contrario  era necessario essere LEALI avversari

e riconoscere che le uniche riforme che sono state fatte  le ha fatte il suo governo.

Tanti miei amici di  "sinistra" hanno criticato le riforme a prescindere

...senza nemmeno leggerle, senza nemmeno conoscerle

e capirne la portata rivoluzionaria. Le vere riforme sono sempre impopolari

e la storia gli darà ragione, a patto che sia una storia ONESTA,

non come quella che ci è stata propinata,

monca di verità, dal 25 aprile ad oggi.

A tale proposito vi invito a leggere i libri di Giampaolo Pansa,

anche lui criminalizzato dalla "sinistra" a cui apparteneva,

solo per aver voluto essere ONESTO e

squarciare un velo sulla storia che hanno scritto i vincitori

con la DAMNATIO MEMORIAE dei vinti uccisi.

Dico io,  grazie a quei partigiani onesti

che hanno  affiancato gli Anglo-Americani nella liberazione dell'Italia.

Grazie e grazie, ma.... se tutto si svolse onestamente ed eroicamente

perché ancora  si nascondono le VERE IDENTITA' dei capi?

E perché non si consente alle famiglie degli uccisi di poter piangere i loro morti?  

Come possiamo pensare che questa sia una democrazia compiuta?

Se la storia si riappropriasse della sua verità

e se chi pretende di fare storia oggi fosse onesto,

non permetterebbe che Berlusconi sia paragonato ad un dittatore.

Eppure è accaduto.  

E' accaduto che si inneggiasse alla libertà di stampa negata,

quella stampa che è tanto libera in Italia (e ancor di più nelle reti mediaset)

come in NESSUNA parte del mondo da permettersi ingiurie,

calunnie, delegittimazioni, processi alle intenzioni, satira incivile,  

e chiamate ad improbabili rivolte (di stomaco).

E' accaduto di tutto e di più e  la sedicente opposizione, i

nvece di agire per il bene dell'Italia  

ne ha sistematicamente minato la credibilità internazionale.

Anche l'opposizione a mani giunte ha svolto il suo ruolo ipocrita,

tacendo per opportunismo, muovendosi come una canna a seconda del vento.
 

NESSUNO HA MAI FATTO PROPOSTE
ed è certo che una sana opposizione, in un paese democratico
ostacola ciò che la maggioranza fa di sbagliato
ma dovrebbe sostenere ciò che  fa il bene del paese.
Si deve dedurre che
NON C'E' STATA UNA SERIA E SANA OPPOSIZIONE


Ci son stati degli eventi devastanti durante i suoi  mandati,

l'11 settembre, il terremoto all'Aquila

 (unico evento sismico italiano che ha visto una rapida sistemazione

per quanto difettosa dei terremotati in tempi record;

in Belice, Irpinia e Basilicata...ancora ci sono baracche...),

la tentata s-vendita dell'Alitalia, l'invasione dei Cinesi...

e l'invasione di Lampedusa a causa delle crisi dei paesi nordafricani,

 i disastri ambientali, i No-Tav,  i black Block, Genova,

la crisi monetaria internazionale...

Infine,  non l'hanno lasciato governare quelle stesse serpi che ha covato in seno

 (ex fascistone Fini, sdoganato, riabilitato grazie a Berlusconi

al punto da portarlo all'onore della Presidenza della  Camera)

e che grazie a Berlusconi erano state votate.
 I vermiciattoli subdoli e veleniferi, ottenuto il riconoscimento e i relativi privilegi,

hanno poi lasciato un buco di 25 deputati

ma NON LA POLTRONA. Che coerenza!

Questa è disonestà... e nessun centro a mani giunte

e nessuna sinistra o "sinistra" ha osato chiedere le dimissioni di Fini...

anzi hanno tentato di strumentalizzarlo e tirarlo per la giacca e,

 mentre nelle pubbliche convention si impediva a rappresentanti sindacali di parlare...,

 il "compagno" Fini veniva accolto con applausi. Che coerenza anche questa..vero?

La democrazia traballante, monca e cieca,

che è nata sulla barbarie di Piazzale Loreto

e sulla damnatio memoriae dei vinti ed infoibati

ha SPRECATO una vivissima intelligenza

ed una indubbia capacità imprenditoriale come quella di Silvio Berlusconi.
Non dimentichiamo che l'euro aveva sopravanzato il dollaro

(intollerabile per i padroni del mondo; sic. USA)

e  che Berlusconi ha irritato moltissimo

perché voleva fare per "conto suo" una politica energetica del Mediterraneo.

Gliel'hanno fatta pagare cara.
Adesso qualcuno vorrebbe farci credere che la crisi finanziaria in Italia

sia colpa di Berlusconi e che, fattosi da parte

tutto si risolverà con un governo tecnico?

L'America non ha tollerato che l'euro superasse il dollaro

e si è inserita come il cavallo di troia strizzando l'occhio ai furbetti europei.

Caro Obama non c'è un cazzo da stare contenti...

pensa piuttosto al popolo americano che continua ad essere ingannato

circa la grandezza e la potenza americana.

Siete un bluff e non avete oro che possa dar valore

alla vostra carta straccia  con simboli massonici, chiamata "dollaro".

 Mio fratello Gianni stamattina mi ha detto una cosa strabiliante,

molto intelligente che potrebbe risolvere la situazione;

a parte l'abolizione dei privilegi ai Parlamentari

e la decurtazione degli stipendi stratosferici ai manager,

 basterebbe che si obbligassero TUTTI quelli

con un reddito superiore a 10.000 euro al mese

ad acquistare il 20% in titoli di Stato  

e a non poterli vendere prima di due-tre anni.

 

PENSATECI!

Berlusconi ha fatto malissimo a dimettersi ma  ha anche fatto benissimo.  

Ha fatto malissimo perché  ha assecondato ingerenze insopportabili  di altri Stati

 ed ha ceduto al RICATTO seguito all'azione di  killeraggio finanziario,

ma ha fatto benissimo a dimettersi perché così vedrete che nulla succederà di nuovo

 se non lacrime & sangue.

Ci daranno gli speculatori mondiali la sicurezza che uscito di scena Berlusconi

il mercato si riprenderà, nel frattempo ci rilasseremo

e saremo anche fiduciosi verso il sedicente governo "tecnico".

Poi però ci spremeranno come barbabietole da zucchero

e ci  finiranno come cavalli stremati, appena possibile.
 



Mai nella storia si era verificata una situazione del genere;

sarà che è arrivata l'era del cinghiale bianco,

come diceva Battiato..ma strisce rosse. Dio ci aiuti.

PS: forse è anche l'era degli sciacalli...
davvero patetico se non francamente ridicolo il brindisi di Bersani.

Brindava a che cosa?

Berlusconi continuerà ad essere amato, continuerà a spendere i suoi tanti soldi

ed anche a pagare splendide puttane nei Bunga Bunga.

Caro Bersani puoi ubriacarti o ingozzarti di porchetta  e salamelle

per festeggiare non so cosa

dato che  non hai vinto elezioni né sei allo stadio

e non capeggi un'opposizione che sia degna di definirsi tale.


Nonostante le gozzoviglie  o le feste della dis-unità,  

continuerai a roderti il fegato

per non essere riuscito ad essere come Berlusconi

neppure nella presunta negatività dello stesso;

 resterai un mediocre parrucchiere di scimmie urlatrici.
Sei forse contento che tutti quelli che hanno votato Berlusconi

sarebbero psicopatici in preda ad un transfert?

Ma che cavolo vanno cianciando sti filosofi del mio stivale italiota?

Perché non sottolineano la coerenza dell'"handicappato"

(così visto dai vostri giullari) Bossi, che se ne va all'Opposizione,

rispetto al PD che appoggia un bocconiano?

Brindate, brindate in piazza "a' boccò!"...
Con Draghi alla BCE e Monti Premier (due più americani che italiani)

...stiamo davvero freschissimi.

Questa è una vera azione di killeraggio finanziario

ome ben spiegato nei film di Peter Joseph del ciclo Zeitgeist.

Ormai le guerre moderne si fanno così, a colpi di finanza!

Invece di fare tante chiacchiere cominciate a dimezzarvi lo stipendio,

moralizzatori del cazzo, cari paraculi bianchi a strisce rosse 

e date  finalmente il buon esempio

 invece di avallare il massacro finanziario che subiranno le famiglie,

anche grazie a voi

che avete messo l'Italia nel culo del porco internazionale.

 

Complimenti.

 

 
 
 

LA LETTERA APERTA DI GIOACCHINO BASILE A BRUNO CONTRADA

   

APPELLO PATRIOTTICO AL DOTTOR  BRUNO CONTRADA

Egregio dottor Contrada,

tanta acqua è passata sotto i ponti e dalle due sponde opposte dalle quali ci siamo scrutati con diffidenza per anni, sulle rive della nostra Palermo, ora la visuale sembra essersi ampliata sull’orizzonte della reciproca matura consapevolezza e delle infernali esperienze vissute, tant’è che da qualche tempo, in vittoria di onestà intellettuale, partecipo con estrema passione delle affettuose cure delle sue più tenaci sostenitrici, Agnesina Pozzi e Marina Salvadore, che sostengono anche le mie annose battaglie per la Verità. Siamo ad una svolta epocale, al salto quantico… al risveglio della coscienza (per chi ne è fornito!) e certamente questa rapida transizione, come avviene durante l’ultima spinta di un parto, toccherà l’apice del dolore ma la gioia della neonata, purificata consapevolezza, innocente da ipocrisie e menzogne, ripagherà noi e chi dopo di noi della fatica e del dolore, dall’ingiustizia subita. Siamo di origine e formazione culturale ben diversa ma nella sua tragedia concordo con quanto da lei stesso amaramente commentato, citando Eugenio Montale: << L’unica speranza è l’imprevisto >>… aggiungendo, poi: << Mi trovo qui non certo per riacquistare la libertà perché non so cosa farmene e perché ho quasi finito di scontare tutta la pena, ma esclusivamente ed unicamente per evitare di lasciare ai miei figli ed ai miei nipoti un nome infamato. Solo per questo>>… Dottor Contrada, mi permetto di dirle che lei sa benissimo che “l’imprevisto possibile” stà dentro di lei. Le demoniache accuse che l’infernale branco di iene e sciacalli le ha lanciato per inchiodarla “all’ingiusto ruolo del traditore delle Istituzioni” è un‘infamia pesantissima che potrà esser lavata solo con un poderoso atto di coraggio spirituale ed umano, che solo lei può tirare fuori dalla coscienza per lavare il suo onore di  uomo fedele a quello Stato dal volto criminale che dalla fine degli anni 70 e fino al 19 luglio 1992 utilizzò in funzione militare “cosa nostra” contro gli uomini delle Istituzioni leali alla Costituzione.

Lei, di quello Stato che forse ancora oggi domina “il nostro scenario democratico” (sic.) è stato il “fedelissimo servitore ideologico” offerto in olocausto per  strategica opportunità morale (sic.), dopo la strage di via D’Amelio, alle fameliche infamie di quei criminali che strisciavano ai suoi piedi e che, poi, con la rottura del patto infame di quello Stato e la conseguente disarticolazione di “cosa nostra”  si sono infine sbranati fra di loro come gli squali della “Signora di Shanghai”.

Io e lei seppur su fronti diversi, ripeto, siamo stati traditi e sconfitti dal quel potente fronte della menzogna politico-istituzionale che Pascal descriverebbe così: << Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quello che è forte fosse giusto.>>

Sono ormai trascorsi quasi 20 anni da quel maledetto 19 luglio 1992  che fece uscire dalla scena della vita un magistrato onesto che applicando semplicemente la Legge avrebbe messo in ginocchio il sistema criminale di quei governi e di quello Stato.

Dottor Contrada, lei meglio di me sa che il mostro che dobbiamo tentare di sconfiggere o mettere in difficoltà è “la mafia dal volto istituzionale”:<< Una sorta di coordinamento trasversale tra fiduciari del potere al quale molti sono stati chiamati e moltissimi quelli che aspirano a partecipare per convinzione ideologica o per meschina convenienza personale>>. Lei era ed è ancora  fedele al giuramento prestato allo Stato; Stato che, purtroppo,  per quel sentire ideologico politico-istituzionale non ha mai voluto riconoscere una vera dignità al popolo siciliano. Dottor Contrada, ormai credo che ci resta ben poco da vivere, ben poco da dare… perché ci han preso tutto: Lei ha 80 anni ed ha molte patologie pesanti; io, di anni ne ho 62 ma dentro di me s’annidano le infami polveri d’amianto che di tanto in tanto si fanno sentire, avvisandomi che da un momento all’altro potrebbero reclamare la mia vita. Dottor Contrada, ormai null’altro ci resta che la fede in Dio e la speranza di lasciare ai nostri figli ed alla nostra gente quella testimonianza di serena verità, fatta anche di errori ideologici, che metta il vero volto della mafia alla luce della storia, perché la giustizia, grazie allo strutturale deficit di Magistrati valorosi  in Sicilia è  lettera morta. Raccontiamo, dottore, ai nostri figli la vera Storia della bistrattata Sicilia, perché conquistino la Dignità ed il senso di appartenenza, perché senza Identità non si ha diritto a Dignità. Siamo ancora a questo mondo ed abbiamo ancora un po’ di fiato per alitare Verità e Onore: unica vera eredità che possiamo lasciare ai nostri eredi ed al nuovo mondo… Cominciamo a purgarci dagli “imprevisti possibili” e dai condizionamenti di rango.
Cordialmente

Gioacchino Basile

 
 
 

REQUIEM AETERNAM DONA EIS DOMINE

Post n°1734 pubblicato il 09 Novembre 2011 da vocedimegaride
 
Foto di vocedimegaride

fine di tutte le speranze
nella sedicente "Giustizia":
respinta la revisione 
del Processo a Bruno Contrada

di Agnesina Pozzi



Abbiamo voluto illuderci, cara Marina
e amici  sostenitori dell'innocenza di Bruno Contrada
che l'8 novembre 2011 potesse portare luce,
con l'aiuto dell'Angelo Ariel, nelle foschie di un processo
kafkiano, iniquo, assurdo, monco, che si concluse,
dopo una iniziale assoluzione, 
in una condanna per l'eccellente protosbirro d'Italia
(il quale ancora detiene il primato assoluto
nella denuncia ed arresto di mafiosi..).

Le nevratenie  dei denigratori di professione
che, a nemmeno 24 ore dalla notizia di revisione
(Corsera, Antimafia 2000, Salvo Borsellino & Co, Repubblica
et affini) si contorcevano a NEGARE perfino l'evidenza
e la sostanza di un documento,
avrebbero dovuto ben farci capire come sarebbe finita;

Una  sedicente, millantata ed agognata "giustizia", 
abbastanza schizofrenica
da imprigionare gli innocenti
elargire privilegi e protezione a criminali incalliti,
sconti pena agli assassini di professione,
patteggiamenti ai criminali recidivi;
da dare credibilità ai presunti pentiti
"ad orologeria";
da ignorare onorati testimoni,
accettare revisioni per non revisionare un cazzo,
ha confermato di essere quello che è:

un CADAVERE maleodorante
in avanzato stato di decomposizione.

Non resta quindi,
per la "pietas" che spetta ai morti,
recitarle un Requiem in lacrime,
insieme a tutte le ectoplasmatiche
ed evanescenti coscienze
che fanno parte integrante
dei suoi mefitici miasmi:

Lacrimosa
Lacrimosa dies illa,
qua resurget ex favilla
judicandus homo reus.
Huic ergo parce, Deus.
Pie Jesu Domine,
dona eis requiem!

E, sempre in virtù di quella "pietas"
che si deve ai morti
occorre coprire  adeguatamente
quest'orrido cadavere.



Orsù, gettatele addosso
qualche toga sgualcita
opportunamente cosparsa di piscio cosmico
miracolosamente sgorgato
da borsellini di coccodrillo.

Adesso tutti i piagnucoloni,
i giustizialisti, i sedicenti antimafiosi
gli svergognabili, i vergognosi,
i giornalai della disinformazione,
gli opportunisti,gli attogati pendant
potranno dormire sonni tranquilli.

REQUIEM AETERNAM DONA EIS DOMINE
perché il pericoloso sputtanatore
delle loro meschine coscienze
Bruno Contrada, supersbirro infamato d'Italia,
resterà invece avvolto
dall'ignominia e nelle oscure
macchinazioni dell'Ingiustizia terrena, 
così come vuole la legge inversa:
"nel dubbio, condannate l'innocente"

Soddisfatti?





 
 
 

INVOCAZIONE ALL'ANGELO della SAGGEZZA e delle cose nascoste

Post n°1733 pubblicato il 08 Novembre 2011 da vocedimegaride
 

ARIEL il Leone di Dio, è l'Angelo della Terra e 
di tutti gli esseri viventi;
il Rivelatore delle cose nascoste, dei misteri; 
il più potente tra tutti e nostro Reggente, 
mia adorata Marina, 
a cominciare proprio da oggi 8 novembre 2011 che, 
non solo, è il tuo compleanno 
ma è anche il giorno in cui il processo di revisione
per Bruno Contrada arriva 
come un risarcimento karmico proprio a te 
che tanto ti sei battuta e, a finire, 
il giorno dopo il mio compleanno 
che cade l'11-11-11 
quando si apriranno le porte dimensionali.
In questa felice e potentissima congiuntura 
voglio esortare il nostro amato guardiano, 
affinché possa svelare 
tutti i misteri che circondano 
la vergognosa vicenda processuale 
di Bruno Contrada 
ed anche la tua personale vicenda lavorativa, 
partita forse proprio dal tuo interesse giornalistico 
sul caso "nazionale"...



Signore, voglio liberarmi dai lacci della materia, 
per percorrere i Tuoi Spazi infiniti, 
il Tuo Mondo Spirituale.
Voglio andare oltre il mondo concreto, materiale,
per saturarmi di eternità!

Svelami Angelo ARIEL, 
tutti i Segreti racchiusi 
nella Tua Divina profondità
perché io possa trasmetterli 
 alla Società dei miei fratelli Umani.

Illumina, Signore, i miei centri 
di percezione spirituale, 
perché io possa rivelare e mostrare ai miei fratelli 
i tesori nascosti, 
addormentati nelle profondità
del mio e del loro essere.

E a quel punto, concedimi la grazia di portare a buon fine la mia esistenza,
perché la mia riuscita sarà anche la Tua 
e quella del Creatore e Signore dell’Universo, 
per il sommo Bene di tutti.


Un abbraccio dentro il mio cuore
sia a te che a Bruno

Agnesina Pozzi

 
 
 

Basile su "via D'Amelio": IL SILENZIO E' ASSENSO?

Gioacchino Basile interviene, il 19 ottobre scorso, scrivendo ancora ad Antonio Ingroia sugli ultimi teoremi relativi alla trattativa Mafia-Stato: ci fu?... non ci fu?... ci fu…  ma fu condotta solo da presunti bersagli designati?... Resta il fatto, insindacabile, che a tutt’oggi alcuno dei destinatari delle sue numerose e pubbliche missive – da Ingroia a Caselli ai fratelli Borsellino, al P.M. Teresi, a Pietro Grasso, ecc… - ha MAI querelato per diffamazione Gioacchino Basile… eppure, sappiamo per esperienza, quanto siano suscettibili e carenti di spirito i professionisti  dell’Antimafia!

Egregio Antonio Ingroia,

i Suoi teoremi investigativi mi convincono sempre più del fatto che Lei faccia parte di quel potentissimo teatrino che, attraverso le verità reinterpretate, ubriaca la Verità fino ad uccidere la speranza nelle coscienze della gente.
Io non so ancora in modo definitivo se Lei ci è o ci fa... So soltanto che Lei ha già operato contro di me e la Verità, la quale indica inoppugnabilmente, che L'URGENTE STRAGE DI VIA D'AMELIO E’ AVVENUTA NELL'INTERESSE DELLE ROZZE ED INDEGNE OMISSIONI DI QUELLA PROCURA DI PALERMO CHE TRADI’ PAOLO BORSELLINO.
A me piace ancora pensare - anche se ormai comincio a crederci sempre meno - che Lei, Giancarlo Caselli, Pietro Grasso ecc... nascondiate le vostre difficoltà e la vostra indifferenza verso la Verità, dietro e dentro un’ attività di “coraggioso" impegno, con il fumo depistante di teoremi che, utilizzando piccoli pezzi di verità, tracimano poi miseramente nel depistaggio più ridicolo.
Dottor Ingroia, c'è un copione storico, un copione che ho già visto interpretato decine di volte dai parenti più stretti dei morti ammazzati, nelle infelici borgate della mia Palermo. Essi non potendo contrastare gli assassini dei loro cari, stavano alle regole di quell'infame teatro borgataro, recitando il copione dell'omertosa indifferenza di chi ha già dato contro la mostruosità d'un potere che appare infernale ed invincibile.
Sì tutti, egregio dottor Ingroia, anche Salvatore Borsellino e sua sorella Rita, ma non Gioacchino Basile che a tutti voi risponde con alcuni brani di Antonio Gramsci:
"Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime. Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.
Dottor Ingroia, so perfettamente che ancora una volta mi sto esponendo a pericolosissime ritorsioni; a potenti che hanno la disponibilità di "pentiti" pronti a recuperare la memoria dopo 20 anni, pur di salvarsi da nuovi capi d’ imputazione ma, grazie a Dio, non riesco ad aver paura, Lui mi ama… perché ama la Verità.

filo diretto con Gioacchino Basile, candidato sindaco a Palermo/2012 su facebook al link
https://www.facebook.com/#!/pages/Gioacchino-Basile-sindaco-di-Palermo/221509287909464

 
 
 

IL SILENZIO E' D'ORO

di Marina Salvadore

Il nostro silenzio durato l’intera settimana appena trascorsa finisce oggi. Partecipi di una “maggioranza silenziosa” che va sempre più ingrossando le fila dei senzienti intolleranti alle cronache, agli orridi “scoop” dei soliti pennivendoli globalizzati, il nostro religioso silenzio è da interpretare quale rispettoso segno di omaggio e cristiana pietas al Leone di Libia il rais Gheddafi, alla sua famiglia ed al suo Popolo: allo Stato Sovrano Libico, oltraggiato, invaso, occupato, stuprato e… prossimo al saccheggio sulla migliore partitura di stampo risorgimentale che vide, 150 anni fa, aggredire e morire il “mediterraneo italico”, il grande, ricco e civile Sud dell’Italia allora nascente! In un secolo e mezzo la tecnologia ha semplicemente modificato la qualità del potenziale bellico, gli strumenti di comunicazione per la manipolazione dell’informazione ma le strategie, le tattiche estreme e soprattutto le bieche motivazioni di “guerre mai onorevolmente dichiarate” e sferrate con gragnole di fantasiose, lerce calunnie e intrighi internazionali, quasi sempre di stampo anglosassone o massonico quando non subdolamente di carattere “religioso” da parte dei soliti noti guerrafondai affamati e voraci, sono le medesime! La cosa più indegna e schifosa è che accanto agli squali “bilderbergheschi” a far da pesci-pilota e spazzini… nettabriciole, praticamente… ci siamo quasi sempre noi italiani, pronti a correre SEMPRE in soccorso del vincitore, a salire sul suo carro: pronti a tradire i trattati di cooperazione e di amicizia, a rinnegare l’originaria, antica, consanguinea mediterraneità, a fare da scendiletto, stuoino puliscifango e nettamerda per suole e tacchi di stivali con speroni calzati dai dittatori mundialisti; “sciuscià” da latrina pubblica, da lupanare di periferia, siamo e lo dimostriamo costantemente, così come lo dimostra la nostra STORIA! Ci reputiamo “occidentali”, “europei”… quindi civilizzati; noi siamo quelli del Telefono Azzurro, degli assistenti sociali e giudici che tolgono bimbi a genitori giudicati bizzarramente incapaci di crescerli; quelli che reputano diseducativa e orripilante la favoletta di Cappuccetto Rosso… eppure, ad ogni ora del giorno e della notte, per giorni interi, per “educare globalmente”, deviare politicamente con messaggi subliminali grandi e piccini, siamo stati spettatori rincoglioniti e asettici di overdose di orride immagini di moribondi linciati a sangue, giustiziati dinanzi all’occhio vigile di un volgare videotelefonino, nuovo status symbol… dell’oltraggio immondo di cadaveri; che si chiamassero Gheddafi padre e figlio quei corpi, poco importa - sinceramente, nel profondo, nutriamo dubbi sulle loro identità, stante le bufale giornalistiche ammanniteci durante una ignobile “guerra-lampo” durata mesi e mesi… e l'insolita cattura e rottamazione del cadavere-cimelio di Bin Laden, in precedenza  - e non dimentichiamo che tre giorni prima dello show necrofilo libico ci spacciarono per “fossa comune” di resti umani di giustiziati dal rais una comune discarica di resti animali da lavorazione di comunissimo macello… e orde di fieri “ribelli” sempre a sparare, sorridenti, su muretti o in aria… con immagini di repertorio; in alcuni casi con sullo sfondo delle incomprensibili bandiere… indiane! Mah! Non un solo psicopedagogo o puericultore… o procura… o tribunale dei minori… o membro dell’osservatorio per la censura tv è insorto! ... e stiamo qui a menarcela, tra stuoli di ipocriti intellettuali e vedettes televisive, escort e sgallettate ... ad interrogarci sul volgare bullismo eretto a nobile "anarcoinsurrezionalismo" di  Er Pelliccia e compagni. Siamo una chiavica!
*******

.Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario! 
16 cose che i libici non rivedranno mai più
1 – Non vi è alcuna bolletta elettrica in Libia; l’elettricità è gratuita per tutti i cittadini
2 – Non vi è alcun interesse sui prestiti, le banche in Libia sono di proprietà dello Stato e i prestiti concessi a tutti i suoi cittadini hanno, a norma di legge, lo zero percento di interesse.
3 – Avere una casa è considerato un diritto umano in Libia.
4 – Tutti i novelli sposi in Libia ricevono 60 mila dinari (US $ 50.000) da parte del governo per acquistare i loro primo appartamento contribuendo così all’avvio della famiglia.
5 – Istruzione e cure mediche sono gratuite in Libia. Prima di Gheddafi solo il 25 per cento dei libici erano alfabetizzati. Oggi, la cifra è dell’83 per cento.
6 – Se un libico volesse intraprendere una carriera agricola, riceverebbe terreni agricoli, una casa in campagna, attrezzature, sementi e bestiame per avviare la propria attività, il tutto gratuitamente.
7 – Se i libici non fossero riusciti a trovare il sistema medico o scolastico di cui avessero avuto bisogno (in Libia), ci sarebbero stati dei fondi governativi per andare all’estero e non solo, avrebbero ottenuto mensilmente US $ 2.300 / al mese per indennità di alloggio e auto.
8 – Se un libico compra una macchina, il governo sovvenziona il 50 per cento del prezzo.
9 – Il prezzo del petrolio in Libia è di $ 0,14 per litro.
10 – La Libia non ha un debito estero e le sue riserve monetari sono pari a $ 150 miliardi (ora congelate).
11 – Se un libico non è in grado di trovare lavoro dopo la laurea lo stato paga l’equivalente dello stipendio medio per la professione. (ciò vale anche per le professioni per cui non serve una laurea)
12 – Una parte degli introiti derivanti dalla vendita del petrolio libico viene accreditato direttamente sui conti bancari di tutti i cittadini libici.
13 – Una madre che dà alla luce un bambino riceve 5.000 dollari USA.
14 – 40 pagnotte di pane in Libia costano $ 0,15.
15 – Il 25 per cento dei libici è laureato.
16 – Gheddafi rese possibile il più grande progetto mai sperimentato al mondo di irrigazione, conosciuto come il Great Manmade River project, al fine di rendere disponibile più facilmente l’acqua nella regione desertica
ricevuto da Alfredo Martino.

 
 
 

Sùdico o Sudicio?

di Marina Salvadore

CANTANAPOLI a Sinistra e a Destra…

Il listino identitario abbinato al listone di De Magistris, candidato alle recenti comunali partenopee, faceva capo al Partito del Sud dell’illustre reazionario nonché assessore di Gaeta, il mitico Antonio Ciano. Per Napoli, la listina  vandeana comprendeva alcuni amici a me cari che – spesso – in passato, mi avevano affiancata in iniziative identitarie; motivo per cui, in campagna elettorale me li inimicai, semplicemente facendo loro notare la frittata indigeribile delle loro storiche rivendicazioni e la commistione con personaggi, “ideali” e politiche giacobine legate al partito dello “scassator cortese” che giusto nei tempi della propaganda napoletana s’era messo a fare ipocritamente il “sudista” d’assalto! Se non altro, la sottoscritta, inopportunamente derisa dagli ex amici aspiranti ai seggi di Palazzo San Giacomo, aveva avuto in passato la coerenza di candidarsi - consapevolmente senza speranza (ma solo per diffondere ad una più vasta platea gli ideali identitari) - nel partito ch’era stato del suo Maestro, l’insigne Angelo Manna… Inutile ricordare che ALCUNO di quei gregari borbonisti mescolati ai giacobini “demagistrini” fu elevato, dopo lo sfruttamento, al soglio pontificio municipale! Il presidente Napolitano  - di nome e di censo… ma non di spirito – provvedeva nel frattempo ad abboffare di centocinquantesimi e retoriche in particolare il territorio partenopeo, laddove – ipocriti! – furono per maggior parte i rappresentanti locali – rispetto alle amministrazioni del nord – a sostenere le più disparate ed assurde sponsorizzazioni e patrocini di tricolorate, garibaldesche, 1799vine, eccetera… manifestazioni; probabilmente solo per spartirsi un po’ di fonderelli allegramente istituiti per queste inutili celebrazioni delle quali non frega niente a nessuno. Il bello è che Napolitano è venuto proprio di recente a Napoli, per un pomposo convegno intellettual-chic sulla solita solfa della insperata FORTUNA toccata a Napoli, ai meridionali ed a tutto il Sud scaturita dalla fiabesca risorgimentale e dall’intuizione unitaria, perdendo così l’occasione ultima per restituire finalmente Dignità ai napoletani in quanto PRIMI FRA GLI ITALIANI ad aver sostenuto con ORO, SUDORE e SANGUE la deforme neonata Italia… finendo con l’avallare ancor più il carattere coloniale e subnormale del Sud intero, laddove al nord, invece, molti localisti istituzionalizzati si sono addirittura rifiutati di celebrare il 150.mo italiota! Orbene, il nostro sindaco double-face che ti fa? Si adegua meravigliosamente alla parure che fa pendant con la sua fascia nuova di zecca e l’elmo integrale di Scipio strombazzato impropriamente nell’inno attribuito a Mameli e a mezzo stampa magnifica l’effimera Repubblica Partenopea, l’Unità d’Italia, il Risorgimento con annessi e connessi, disconnettendosi come fa una biscia in autunno dalla calda pietra al sole estivo: animale a sangue freddo, il nostro primo cittadino… ma, tant’è, non potrebbe essere altrimenti chi si lancia a capofitto nella competizione politica nella convenientissima colonia sudista, tutta ancora da sfruttare e dove la gente è ormai abituata al disinteresse totale per le cose istituzionali e non ha occhi che per se stessa, individualmente. E’ però ridicolo che lo “scassator cortese” venga a dare lezioni di “cazzimma” proprio a noialtri e che i nostri vecchi amici del Partito del Sud si ostinino, con presunzione ed arroganza, a non fornire le debite spiegazioni a chi li ha votati, ne’ a prendere le distanze dalle “istituzionali” ed ipocrite esternazioni del loro illustre capomandria, addirittura invitato, giorni fa, a dòcere, riacclamato ed applaudito, di sudismo – o di sudicismo? – al loro terzo, alteratissimo congresso, dove il problema “etico” si concentrava tutto sulle patelle attaccate alle poltroncine dei geni coordinatori sul territorio da scalzare, esattamente sul modello dei Partiti degni di questo nome, di tessere e consensi nonché di rappresentanti effettivi almeno in consiglio comunale; praticamente, di quei partiti e partitelli che i nostri vecchi amici del Sud hanno sempre schifato…. o, forse, invidiato… come la gatta col lardo irraggiungibile.  Il leit-motiv è sempre lo stesso: anche le pulci c’hanno la tosse! Non è amore per la polemica, questa amara  constatazione che esula dalla comune verve causidica peculiare all’”italiozia” conclamata… ma la pandemia del “tirammo à campa’” che ha colpito anche chi ne credevamo immune o vaccinato, che si dice erede di fieri e forti “briganti”, offende gli ideali, i valori e le lotte di chi da decenni, in ambito meridionalista, dignitosamente sacrifica faccia, tempo e danaro alla Causa di Rivendicazione Identitaria. Sull’altra sponda, invece, il partito nazionale in cui militò il maestro Angelo Manna e che va ulteriormente striminzendosi nel tempo, come un golfino infeltrito in lavatrice… per i troppi “lavaggi”… a Napoli ed in Campania ha obliato del tutto gli insegnamenti e le efficaci prerogative identitarie locali che furono del loro più rappresentativo e votato leader carismatico; quello che prese più voti di Almirante, a Napoli e contorni, per intenderci… ed il cui luminoso passaggio nell’arco costituzionale della prima repubblica era testimoniato da uno stemma borbonico nella sede federativa provinciale cittadina che svettava sui manifesti più recenti inneggianti al nazionalismo! Angelo Manna è come se fosse ancora vivo presso le schiere di convinti meridionalisti eppure i suoi sopravvissuti colleghi di partito ed “amici” hanno sempre declinato gli inviti della base a rispolverare quell’amarcord identitario e sempre attuale, se non altro per carpire consensi, invece di sparire inesorabilmente. Ciò che più fa accapponare la pelle è che la nouvelle vague direttiva campana con un unico esponente che ha guadagnato un seggio locale è perfettamente ignorante in tema di meridionalismo e soprattutto della vandea, vita e morte di Angelo Manna. Soprattutto i giovani della federazione sembrano essere sempre più globalizzati nel “politically correct” – politichese banale - privo di anima e di cuore… ma soprattutto di orgoglio identitario: se ne saranno mai accorti dell’olocausto e della shoah di intere generazioni di giovani meridionali, da150 anni ad oggi? Figuratevi che al loro ennesimo campus giovanile indetto nella nostra amena provincia, in concomitanza con la marcia mondiale degli “indignados”, il 15 ottobre, loro avevano in programma un corteo in un addormentato paese di provincia , sì… ma – testualmente -  per chiedere il ritiro delle truppe italiane dalle “guerre” americane, tanto per distinguersi. No comment!

 
 
 

LA GRANDE ARMATA

di Marina Salvadore

La profezia si sta avverando; la realtà del risveglio dell’umanità è in atto:  il salto quantico c’è stato, il pianeta ha cambiato frequenza e catastrofisti e globalizzanti delle grandi “Cupole” mondiali iniziano a dar segni di cedimento nervoso. L’onda cosciente che s’è levata lungo ogni coordinata geografica viene negata, così come la fratellanza extraterrestre, dai governi, imperialisti e colonizzati, con ogni mezzo mediatico e con boicottaggi palesi. “Indignados” è dir poco; anzi, niente: ghettizzati in compartimenti stagni mentali, mescolati nell’immaginario collettivo dei Potenti alle orde barbare e terroriste, abbigliati di bandiere ideologiche di convenienza ed esposti al pubblico ludibrio in ormai sempre più deboli tentativi di manipolazione dell’informazione e delle masse. Al di sopra e d’intorno a questa umanità risvegliata c’è un’energia nuova, cosmica, positiva e propositiva che sfida, nella sua semplicità, ogni complottistica e depistaggio, ogni tentativo di corruzione e di dispersione: le schiere sono composte, motivate e non servirà a nulla la strategia del Divide et Impera, grazie alla quale ogni impero, ogni nazione, ogni centro di potere si è garantito, fino ad ora, privilegi ed eserciti di schiavi. Il calendario Maya, inteso come tempo verticale, è al suo compimento e le cronache del tempo misurato in orizzontale, dalla memoria dell’Akasha integrata nel “qui ed ora” perenne, le scriveremo noi senzienti risvegliati, sulla lavagna cosmica della nostra coscienza evoluta. Non è stata una pura coincidenza, di questi giorni, la “riscoperta” scientifica del neutrino e la sconfessione delle vecchie teorie che ridondano nei libri degli atenei dei sedicenti, limitati  “illuminati”. La velocità della Luce è più modestamente “le nostre gambe”, il nostro “pensiero” perché noi umani su ogni piano dimensionale siamo fatti di Luce. Questa prima data del 15 ottobre, che vedrà l’onda umana nelle piazze e nei cortei del globo ad affermare pacificamente la propria identità ed intrinseca essenza è il primo flebile segnale del cambiamento in atto ma è prezioso e irripetibile, come il primordiale primo getto di una fonte dal fianco di una vetta estrema, perché si è irradiato con un effetto domino ai più diversi paesi, a popolazioni diverse per razza, cultura, colore, lingua e regime: ecco, dov’è il vero prodigio! A tutti coloro, ancora attaccati come cozze allo scoglio dell’individualismo, poco servirà mistificare ed ostacolare l’ascesa della coscienza collettiva: madre Terra è anch’essa un organismo vivente e respira e sogna e si rigenera con noi al medesimo ritmo eterno delle maree e del pulsare delle stelle, in un tempo infinito, in un universo sempre in espansione, in moto perpetuo sull’immaginario binario di quella vorticosa ruota agitata dalla forza centripeta della nostra galassia. Il motore del cosmo è l’Amore che significa perfezione, armonia, integrazione di forze ed elementi e che nulla ha da spartire col concetto di amore sessuale inculcatoci da dogmi e precetti di sette, chiese e regimi che lo hanno esasperato,  sfruttato, colpevolizzato e snaturato perché strumentale al potere sulle masse, come il danaro e il successo, dirigendo e manipolando i desideri dei singoli. Ancora in rodaggio benché lanciati in corsa su questa riscoperta Via di Damasco è importante che non ci si lasci fuorviare dalla diabolica e seduttiva menzogna dell’adeguamento dei ranghi a quelli dei più recenti cosiddetti “ribelli” che – manipolati subliminalmente attraverso lo strumento universale della rete – sono caduti come mosche a farsi ammazzare in lotte fratricide per la conquista al Potere Mondiale di qualche pozzo di petrolio, qualche sbuffo di gas e qualche litorale mediterraneo, devastando il precario equilibrio conquistato nei secoli da popoli sempre perseguitati da derubare. Ciò che è avvenuto in Libia, in Tunisia, in Egitto ed in altri paesi ch’erano la culla della civiltà mediterranea è la cartina di tornasole della follia dei Potenti consapevoli d’essere alla fine dei loro “tempi”.

La marcia dei superficialmente detti indignandos, sarà sicuramente disturbata ed oltraggiata da infiltrati incappucciati che impugneranno vessilli rossi o neri, che brandiranno spranghe, che ricorreranno alla violenza inneggiando ai falsi miti populisti e para-pacifisti. Sta a noi emarginarli dalle fila; a noi, disarmati e senza bandiere; noi che abbiamo spalle larghe per sollevare il mondo, tanta sabbia nei sandali e.. nel volto scoperto occhi pieni di Desideri !

 
 
 

CONTRADA: Revisione o Rottamazione?

di Marina Salvadore

Accadeva che a neppure 24 ore dalla pubblicazione della incredibile notizia della revisione del processo a Bruno Contrada,strombazzata urbi et orbi dalle principali testate giornalistiche nazionali, i soliti inaciditi denigratori di professione, a scelta tra Corsera, Antimafia Duemila, Salvatore Borsellino Repubblica and company, senza supporto di fonti certe, provvedevano a smentire – col solito “spirito di patata” che richiederebbe il test del palloncino da parte del (dis) Ordine dei Giornalisti -  ricollegando l’informazione in loro possesso ad un sedicente quanto inidentificabile funzionario del Tribunale di Caltanissetta intervistato a riguardo. La strategia “cianciminesca” adottata e palleggiata da questi noti profeti della parapsicologia giudiziaria, attuata con i soliti mezzi “de relata” in sedute medianiche con “apporti” di defunti, larve e fantasmi ed episodi di abduction in altre dimensioni, vorrebbe vanificare, esattamente com’è accaduto nel processo a Contrada,  ogni razionale e documentabile fonte; altrimenti detta “prova certa” e ad infamare con bassa calunnia il lavoro professionale di quanti, da anni, insistono con scienza e coscienza in un ultraventennale contenzioso che sta sfiorando, oramai,  i termini dell’Epica… e del “fantasy”. La maggior parte dei senzienti non ha – ovviamente – dato peso a questo infantile tentativo di depistaggio ma la ottuagenaria vittima, già provata emotivamente da continue docce scozzesi, sicuramente avrà accusato l’ennesimo colpo al suo già precario equilibrio psicofisico. Che questa strategia serva per infliggere colpi d’ariete all’inossidabile lucidità e memoria di Bruno Contrada, sopravvissuta miracolosamente ad attentati d’ogni tipo che hanno minato, in tutto questo tempo, solo il suo fisico? Com’è possibile pensare, inoltre, che il suo tenace difensore d’improvviso non sappia neppure distinguere tra un decreto di citazione ed una ordinaria comunicazione della Corte adìta? Mi appello al buonsenso ed al minimo quoziente intellettivo dei seguaci dei “giornalai” e “professionisti dell’Antimafia” succitati: non siete stanchi d’essere trattati come dei mentecatti e manipolati come ciechi zombies dai vostri falsi idoli? Qual è il vostro tornaconto… dov’è la vostra soddisfazione intima… perché vegetate, passivi, nelle perversioni sadomasochiste? A quanto pare questo morboso voler mettere “ordine” preconcetto nella vergognosa vicenda, arrampicandosi sugli specchi, testimonia il patologico disordine mentale e morale di pupari e pupi; a maggior ragione di luce propria s’irradia il povero capro espiatorio, finendo col far luce egli stesso  sulla propria bandita e blindata vicenda ed accumulando consensi in progressione geometrica! Come dire... “vi state dando la zappa sui piedi” , beceri Torquemada-bonsai, degni di una mascherata di Halloween! Il decreto di citazione (00073/2011), per l'udienza dell'8 novembre prossimo per la richiesta di revisione della sentenza, eccolo qua, per gradire: la Corte avverte il legale di comparire alle 9 per essere presente alla relazione della causa, proporre i mezzi a difesa e udire la sentenza che verrà pronunciata “Chi dice che questo annuncio è un falso o è ignorante o è in malafede - avvertiva l’avv. Lipera - In base al codice di procedura penale le possibilità che ha la corte di Appello che riceve la domanda di revisione di una sentenza sono due: non ammetterla o decidere di andare oltre emettendo decreto di citazione a giudizio… Qui abbiamo il decreto di citazione, l'invito a Contrada a comparire, a sentire la relazione, a proporre i mezzi di prova e ad ascoltare la sentenza”. Se vi è dibattimento vuol dire che l’udienza è pubblica! Nel codice di procedura penale l’udienza dove si discute dell’ammissibiltà alla revisione non esiste! Altro è il pronostico sulla sentenza e qui, ognuno secondo coscienza, si affida all’esperienza o alla palla di cristallo, a seconda del grado di esaurimento nervoso cui il caso Contrada l’ha ridotto! Le ultime notizie riguardano l’ennesima istanza per la sospensione della pena dinanzi al tribunale di sorveglianza di Palermo,con udienza al prossimo 25 ottobre ed il buonsenso sconsiglierebbe ai giudici, a imminenza del fine-pena e proprio nella circostanza della revisione del processo, l’accanimento terapeutico sull’illustre detenuto, perché finirebbero scioccamente con l’avallare la messe di sospetti sul trattamento “particolare” riservato a Contrada in tutti questi anni e renderebbero manifesta o – parafrasando il loro gergo – “indiziaria” a loro carico la “immanenza” della misura restrittiva ed altre vessazioni che – generalmente – si tende a risparmiare persino ai pendagli da forca. In breve, se si continuerà a confondere il “perseguitare”  con il “perseguire” sarà del tutto decifrabile ed esasperatamente spinto alle più diverse fantasie complottiste l’oscuro disegno tracciato come un cerchio satanico intorno alla figura del generale Contrada… soprattutto nel momento presente – stando alle cronache – di gabbie aperte a ben nove mafiosi, in una delle solite procure del sud, per inoperosità del giudice... che il ministro Brunetta non esiterebbe a definire un “fannullone”… e che – al solito – sarà invece redarguito con un affettuoso buffetto dall’organo di autogoverno della magistratura, adducendo a discarico del lavativo irresponsabile la carenza di personale nei tribunali, laddove – contraddittoriamente – il problema ultracentenario del debito pubblico sarebbe riconducibile per somma parte all’esuberanza strepitosa di posti nella P.A. e nei ministeri! In un paese dove la Polizia è costretta a portarsi da casa la fotocopiatrice e il materiale di cancelleria ed a fare il pieno alle “volanti” di tasca propria, il giudice irresponsabile è la cartina di tornasole del paradosso italiano. Tornando alla revisione del processo a Contrada, questa riassume in se’ solo l’eccezionalità di uno scoop: il periodico sudario che cala sulla vicenda e sull’Uomo, in media ogni due anni si alza come un polveroso sipario ed i giornali di nuovo prendono a macinare titoli e trafiletti sul caso, i gruppi dei socialnetwork ed i blog si rimettono in moto come una vecchia Fiat 500 in un gennaio padano e si scopre che Bruno Contrada è ancora di questo mondo… ch’è più vecchio e malato…e ch’è sempre in giustiziato… qualche politico salta fuori dal cesto, all’occasione, per comiziare sulla Giustizia; qualche altro, per prendersi il merito di una crociata in suo favore… altri, per cincischiare in Parlamento di Patti Stato & Mafia bipartisan, i cui responsabili sono ancora tutti là, inamovibili: invecchiati pure loro ma diabolicamente sani, longevi e sempre con le mani in pasta, dietro o innanzi le quinte. Sapere che Contrada sarà “revisionato” dagli stessi che l’hanno condannato lascia il tempo che trova e non servirà lanciare la monetina per leggere il segnale d’auspicio; potrebbe essere condannato un’altra volta, sottoponendosi ad un altro giudizio… oltretutto, è costume degli “intellettuali”, togati o pennivendoli o politici che siano, di rigirare la frittata: laddove s’intendeva che fosse il gatto col tocco a stuzzicare il topolino in gabbia potrebbe verificarsi un patetico scambio dei ruoli, con il topolino vittimista togato che si dice stuzzicato dal gatto avvocato… e le favole di Fedro non finiscono col “vissero tutti felici e contenti” delle fiabe dei Grimm : c’è differenza tra le favole e le fiabe, come tra le miserie umane e le speranze celesti. Se davvero si voleva evitare questa follìa totale del caso Contrada non si doveva consentire alla “creatività” dei magistrati di inventarsi un reato che il Codice non contempla: il concorso esterno in associazione mafiosa. Occorreva cambiare la legge penale, istituire una commissione parlamentare d’inchiesta sull’uso spropositato dei “pentiti”; nel nostro caso, basta citare il pentito Mannoia ed i “pentiti d’essersi pentiti” Giuga e Pulci… Se davvero si voleva intervenire, a livello governativo, per restituire dignità e verità a Contrada e non solo a Contrada, occorreva che quei politici sempre col fazzoletto in tasca pronti ad asciugare le lacrime degli ingiustiziati ed a farsene propaganda, portassero a compimento la Riforma della Giustizia, prima di passare ad altri incarichi e cariche: il tempo, le opportunità ed i mezzi  li hanno avuti, approfittando fin troppo della nostra pazienza e abusando del nostro consenso. La notizia della revisione del processo a Contrada, a molti di noi è sembrata cosa persino scontata, dopo i recenti incidenti “cianciminiani” che hanno investito l’allure di Ingroia e colleghi: occorreva una ”pezza” per ricucire lo strappo mediatico e questo, la Corte di Appello di Caltanissetta, l’ha capito ed ha infine provveduto, giocando proprio sull’eccezionalità della notizia, favorendo così la deviazione della pubblicistica dalle news su Ingroia e Ciancimino… ma anche da quelle su Conso, Scalfaro e “patti oscuri” dei quali non si vuole dire… ad altri “scoop” degni di nota. … e c’è da sperare che entro l’8 novembre qualche ghiotta cianciminata venga a toglierci le castagne dal fuoco… e qualche cornuto minotauro dal Labirinto degli Dei.

 
 
 

URCA! C’HO I “POTERI” !

di Marina Salvadore

Avrete notato, spero, l’insolito  silenzio-stampa di “Megaride” per tutta la settimana di Passione della piccola volpe Amanda e dei toto-giornalai di regime… eppure, ne avevo di argomenti da trattare, magari più patriottici e identitari… ma – sapete com’è? – quando una ha appena effettuato il “salto quantico”, dopo qualche annetto di meditazione profonda e studi paranormali di radionica, radioestesia,  elettromagnetica, ufologia e criminologia intuitiva applicata… embe’ necessita di un po’ di silenzio per l’alchemica ”Opera al nero… al rosso… al bianco”… diciamo pure per la solita “Opera dei Pupi TRICOLORATA”!... Soltanto la sottoscritta e pochi altri, tra cui il Dipartimento di Stato americano con gli alieni “grigi” e “rettiliani”, presentivamo da tempo gli esiti trionfali del più fenomenale affare di politica internazionale sotto l’impero mundialista: provate, per credere, a rileggere cronologicamente a ritroso i miei paranormodotati, vecchi, scritti dall’Akasha di questo misero “blog” intuitivo!... Non potete nemmeno immaginare la soddisfazione, ieri sera, ad un’ora mancante al verdetto per i fidanzatini di Perugia, mentre dialogavo con Katia Anedda di “Prigionieri del Silenzio” al telefono dall’est europeo per LAVORO… Commentavamo la trasmissione del pomeriggio “La vita in diretta” che - FINALMENTE – aveva trattato anche se in modo un po’ affrettato e incasinato il caso Parlanti a confronto col “fenomeno” Knox… quindi, prima di salutarci, abbiamo provato a confrontarci sui pronostici del verdetto in scadenza… ma io ho fatto di più: senza ausilio dell’ormai superata palla di vetro, di pendolo e tarocchi… solo concentrandomi con la supervista di Super Pippo…  le ho persino predetto titolo, ospiti in studio, videoservizi e affini dello special di Porta a Porta con tutti i “vespasiani” (altra razza aliena…ta )  che sarebbe stato trasmesso in tivvù in tarda serata! Urca! C’ho i POTERI, ragazzi!… Sono FELICE ma al tempo stesso molto preoccupata, perché inizio ad essere “pericolosa” per me stessa e per gli altri: temo, infatti, d’essere rapita dai “grigi” per abduction e di fare la fine dei “manchurian kandidate”, come Lee Oswald … o di essere sequestrata dalla CIA, per subire l’onta dei loro “trattamenti sanitari obbligatori” del metodo Tavistock… Dite che ho fatto confusione tra il Necronomichon, i Quaccheri, i Catari, i Prigionieri del Silenzio, Federal Reserve, la Farnesina,  Walt Disney e Morgan Stanley? Può essere! Intanto, c’ho preso!!! Cara piccola Amanda Fox, mi appello a te: quando sulla tua amata Italietta pioveranno come nel Giudizio Finale “stars and stripes” a volontà, per radere al suolo il BelPaese di Pulcinella, ti prego, da quel milione di dollari di contratti per libri, films e talk-show, destina almeno l’uno per mille ai poveri “alleati” prigionieri del silenzio sulla più grande vostra portaerei nel Mediterraneo. Un tozzo di pane non si nega neppure agli schiavi! …Ah! Dimenticavo… da donna a donna civettuola… complimenti per la bella cera e l’ottimo look sfoggiato al Processo!... Ti prometto che nel totale esilio della mia cella, sferruzzerò un bel paraculo caldo caldo di lana per i tuoi freddi inverni di Seattle!

 
 
 

CARLO PARLANTI ringrazia... i "vespasiani"

di Marina Salvadore

Non entro nel merito del processo d'appello per il truce assassinio di Meredith Kercher: la "pietas" mi obbliga a condividere in equa misura l'intimo dolore dei genitori della vittima e degli imputati, fiori appena sbocciati e spezzati nella tossica discarica umana ed il cui pregiato profumo non goduto della loro "primavera" negata rimarrà un sacro mistero per l'eternità! In quanto cittadina italiana, però, asfissiata dal gas allucinogeno dell'informazione pennivendola di regime, mercenaria senza Patria ma patriota del Villaggio Globale... dove l'Italia la fa da zerbino internazionale, nonostante l'allure... sono orripilata, sgomenta e parecchio "incazzata" per il leccaculismo allo straniero che ci tiene sotto il tacco e la totale amnesia della nostra Identità e Dignità; se non altro, in memoria della nostra gloriosa Storia e Civiltà che diffondemmo dal Mediterraneo all'Occidente quando l'"invenzione" della DEMOCRAZIA era autentica... forse, ancora un'utopia che si sforzava di affermarsi pragmaticamente con un codice morale eppoi con le Leggi: il DIRITTO di cui fummo, innegabilmente, la culla! Democrazia che si esportava a suon di pensatori e filosofi e di cocci nelle urne nelle agorà e non a botte di missili, com'é d'uso nel Villaggio Globale... del quale ci sfuggono pure i confini. Piuttostoché un giudizio sui metodi dei nostri colonizzatori psichici é urgente il richiamo severo ai NOSTRI amministratori; a quelli che legiferano e dovrebbero rappresentare al meglio la nostra bandiera, servirla senza servirsene... ed ai loro aedi e cantori in passerella. Anche Carlo Parlanti era un ragazzo promettente, spigliato e "toscano quanto basta", forse, da risultare - a volte - irriverente: un ragazzo eclettico come tanti altri che - dalla NASA al CERN di Ginevra, in riscatto del derubato Meucci - per quell' intelligenza e fantasia che vanno ben oltre le notevoli competenze professionali, si sono affermati nei decenni recando onore alla propria Patria. Un ragazzo il cui dramma non ha meritato nemmeno l'ombra di un gossip giudiziario in stile Amanda Knox... neppure una minima protezione di Stato, in stile stragisti del Cermis, per intenderci... neppure una puntata intera di Porta a Porta, com'è avvenuto l'altra sera in un estenuante, sfibrante, pollaio dei soliti esperti prezzolati, in ordine ai "soliti noti" giovani imputati di Perugia. Anche Carlo Parlanti ha una mamma ma, si sa, é una mamma italiana; di quelle retoricamente chiamate ad offrire figli alla Società, al Progresso, alla stregua di fattrici: se un figlio "gli va a male"... o scade come lo yogurth perché incappato in qualche anomala vicenda umana, alcun solerte Bruno Vespa - statene certi - correrà con la telecamera ad organizzarle un tempestivo ed utile Porta a Porta, sebbene, nel caso di specie, uno tra i maggiori presenzialisti "vespasiani" sia un illustre criminologo che all'assurda vicenda Parlanti ha di recente dedicato un superbo dossier che avrebbe meritato, davvero, il lustro di uno strombazzamento pubblicitario, più della nuova acconciatura e total look della signorina Knox. A dire il vero, di tanto in tanto, qualche anima pia sul Territorio si ingegna d'organizzare un dibattito, un convegno sul caso Parlanti... ma in maggior parte gli "intellettuali" che sono oltreché narcisisti anche avvezzi a parlare per ascoltarsi, finiscono col ritenere in ristretti ambiti filosofici il dramma di Parlanti... che necessiterebbe, invece, di azione ed impegno più ruspanti, magari attraverso roboanti sit-in, cortei, fiaccolate... manifestazioni che siamo soliti, in questo paesucolo, dedicare a falsi miti stranieri, in virtù di perniciosa esterofilia o quando - non addirittura - certa "sinistra" e certi "ribelli" non scendono in piazza per l'onore dei nuovi eroi romantici, quasi sempre assassini o pendagli da forca aureolati di falsa ideologia. Il digiunatore di punta  della Repubblica ha mai fatto un "fioretto" per Carlo Parlanti? Anche la mamma di Carlo Giuliani é "mamma" ma è diventata pure senatrice ed al suo figlio scapestrato, un altro fiore negato alla sua primavera, intitolarono persino un'aula del Partito della Rifondazione Comunista al Senato (sparito il partito sparì anche la targa)... anche la mamma del coetaneo di Giuliani, il carabinierino assaltato Placanica é "mamma"... come lo erano la mamma di Giuda e la mamma di Gesù, per intenderci. Anche i nostri governanti hanno una mamma... e pure i giornalai, ce l'hanno... come pure "sarebbe" mamma Rebecca White la mentitrice squilibrata che ha spedito ingiustamente all'inferno il nostro Carlo Parlanti: elenco secondo un apparente disordine mentale le mamme e le mammòccole (la contrazione letterale é facilmente comprensibile)... pensando anche alla mamma di Cesare Battisti, il cui figlioletto se la spassa col culo di fuori a Copacabana, dopo aver ammazzato figli di altre mamme. E' proprio sull'onda rabbiosa del ricordo massacrante di Battisti che più forte urla l'indignazione per il silenzio e l'ignavia italiote sul caso Parlanti: Non è ammissibile - é inconcepibile ed amorale - che le Istituzioni ed i Giornalai si siano dati tanto da fare, sprecando tempo, danaro e dignità, per occuparsi della feccia italiota, guadagnandoci anche in brutte figure a livello internazionale, prendendo sonori schiaffoni in faccia dagli arroganti stranieri... piuttostoché tutelare Carlo Parlanti, strombazzare su di lui fino alla nausea in probabili ed improbabili "vespasiani" d'opinione, scassando le bolas all'infinito com'è accaduto per la signorina Knox, Battisti, il pentito Spatuzza, il fidanzatino di Garlasco, il mostro dell'annoso processo Claps, l'ignara Franzoni di Cogne, "zio Michele" di Avetrana e cugine, il "soldato non gentiluomo" Parolisi... Forse Carlo Parlanti non ha l'allure pruriginosa di questi nuovi miti italioti. Sta di certo che a febbraio p.v. scatterà per lui l'ambito traguardo del fine pena; chissà in quali condizioni di salute tornerà nel gregge degli italioti, dopo essere stato abbandonato come un naufrago sull'"isola che non c'é" dell'anomia sociale, dell'oblio di Stato. L'ultima cosa utile che potreste ancora fare per lui, fingendo finalmente che vi stia a cuore, cari "vespasiani" illustri, é dimenticare - in questa settimana topica dedicata urbi et orbi alla signorina Knox ed al dramma incombente del suo trucco e parrucco per la libertà - i fantasmi e gli incubi dei troppi reality show che rimandano dell'Italia nel mondo l'ologramma di una surreale fiction, piantare i piedi per terra e magari - a livello diplomatico - anche i pugni sul tavolo... Nella pragmatica America, quando una persona viene accusata di violenza, la legge prevede che a fine pena (in america se ne sconta l' 85% di quella comminata) il giudice debba decidere,  a seguito di una perizia psichiatrica, se il soggetto sia ancora pericoloso o possa tornare libero nella societa’; protocollo che condividiamo ampiamente, viste proprio le cronache nere che in Italia ci funestano il quotidiano. A riguardo, il problema che potrebbe insorgere nel caso di Carlo Parlanti, e che questa perizia venga effettuata con troppo ritardo...  anche perche nellultimo anno il sistema detentivo californiano -  detenendo 2500 persone accusate di violenza che era obbligatorio sottoporre a visita psicologica per il rilascio sulla parola -  e molto in ritardo sui tempi. Per assurdo, questo puo voler dire estendere il tempo di detenzione a Carlo Parlanti. Ché il nostro governo almeno in questo si attivi velocemente! La cosa piu assurda e che Carlo,  da diverso tempo, subisce visite psicologiche riconducibili allo sciopero della fame fatto qualche anno fa; sciopero, per ottenere i rapporti sulla documentazione ed altro materiale che supportò il lavoro degli illustri autori di quei libri e dossiers sul suo caso e che lo scagionano. Ancora oggi, in pratica, il nostro Carlo Parlanti viene visitato da uno psicologo per appurare la sua eventuale pazzia, solo perche chiede a gran voce verita e giustizia! Cari "vespasiani" ed affini, credete forse che la dottoressa Agnesina Pozzi, la sottoscritta e TUTTI i poco autorevoli italiani del Comitato per Carlo Parlanti non abbiamo un cavolo da fare nella vita? Siamo sobbarcati di impegni quotidiani e professionali, di rogne e tragedie dovute alla vostra assurda gestione del Paese... siamo i primi a dover far fronte, con le pezze fredde in fronte, all'annunciata crisi mondiale per pagare Federal Reserve e Banca Centrale Europea... eppure, troviamo ancora in noi la DIGNITA' inculcataci dai nostri padri e troviamo SEMPRE il tempo e l'occasione per combattere le Iniquità, l'Ingiustizia e la vostra Ignavia! No, non é generosità, la nostra: é intelligenza... é saggezza: chiunque, tra noi o i nostri figli, rischia d'essere un novello Carlo Parlanti!

segue video-appello della dottoressa Pozzi ad Oprah Winfrey per Carlo Parlanti

 
 
 

Caso CONTRADA: FATE LUCE !

da m.me Angela Piscitelli dalla Francia

“Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L’angelo disse: «Non sten­dere la mano con­tro il ragazzo e non far­gli alcun male! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiu­tato tuo figlio, il tuo unico figlio». Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete impi­gliato con le corna in un cespu­glio. Abramo andò a pren­dere l’ariete e lo offrì in olo­cau­sto invece del figlio.” Genesi, 22

Entra l’autunno. Il sole obli­quo si dibatte e soc­combe anzi­tempo alla notte sotto le neb­bie. In fondo il mon­diale fra­stuono delle borse, le urla scom­po­ste dei poli­ti­canti, il pat­tume giudiziario-giornalistico che inca­paci di difen­derci siamo costretti a subire mal s’appone a una sta­gione pen­sosa. Il quo­ti­diano è ancora utile a ben luci­dare i vetri al rien­tro dalle vacanze. Non altro. Ma oggi, qual­cosa è cambiato.
Il tri­bu­nale di Cal­ta­nis­setta ha ammesso la revi­sione del pro­cesso a Bruno Con­trada. La noti­zia è dap­per­tutto, per­fino nel Cor­sera web che negli ultimi tempi si è spe­cia­liz­zato in pet­te­go­lezzi da por­ti­ne­ria e bag­gia­nate antigovernativo-giustizialistiche. Que­sta parola: “revi­sione” appare come un’orchidea miste­rio­sa­mente fio­rita in una disca­rica. Non sta­remo qui a rac­con­tare la sto­ria di un grande ser­vi­tore dello Stato, pale­se­mente inno­cente, incri­mi­nato dal pen­ti­ti­smo da cas­setta e dai mestie­ranti dell’antimafia a piri­pac­chio, sbat­tuto in galera al posto di chi, dolo­sa­mente lo accusò, non diremo dei suoi occhi accesi di sde­gno e di stu­pore, delle sue indi­ci­bile sof­fe­renze morali e di que­gli eroici silenzi che solo un lim­pido amor Patrio può imporre alla voce d’un giusto.
Tutti sanno chi è Bruno Con­trada. Pochi lo hanno difeso nel corso dei lun­ghi anni bui, nes­sun mestie­rante della poli­tica garan­ti­sta da stra­pazzo ha digiu­nato per lui.
Mas­sa­crato nel corpo e nello spi­rito ha con­dotto con disu­mana dignità la sua bat­ta­glia con­tro la morte della giu­sti­zia in Ita­lia. E’ il sim­bolo pestato e ingiu­riato del lungo letargo delle coscienze che ha get­tato nel coma la nostra fra­gile democrazia.
C’è un giu­dice a Cal­ta­nis­setta? Forse si, ed in que­sto “forse” si strin­gono, sma­grite e feb­brili, tutte le nostre spe­ranze. Dalla mala­giu­sti­zia tutti siamo stati, chi più, chi meno, dan­neg­giati e feriti. Ecco: saremmo pronti a dimen­ti­care le nostre pic­cole mise­rie, i nostri anni per­duti, le ves­sa­zioni rei­te­rate, se mira­co­lo­sa­mente in fretta, venisse il giorno della piena ria­bi­li­ta­zione del gene­rale Con­trada, se l’”Ingrata Patria” che ha preso a mani basse spu­tando sul gene­roso figlio, gli ren­desse, al cre­pu­scolo della vita onore ed anche glo­ria. Sapremmo in quel giorno che ancora un’Italia esi­ste e potremo tor­nare a rico­no­scerci in Lei per rico­struire insieme. Sapremmo che non siamo orfa­nelli vaga­bondi espo­sti ad ogni insi­dia del male, ad ogni mostruosa per­so­ni­fi­ca­zione dell’odio e della ven­detta. Sapremmo che solo dove c’è giu­sti­zia può esserci spe­ranza e rico­min­ce­remmo a sperare.
Poi, certo ci sono le scar­tof­fie, i rituali, i pro­ce­di­menti e i cavilli. Ci sono gli ira­condi e i ven­di­ca­tivi. Ed anche le toghe rin­ghiose che cre­dono che la giu­sti­zia sia il pro­prio tor­na­conto ideo­lo­gico. C’è la buro­cra­zia. C’è pure Sal­va­tore Bor­sel­lino. Pre­si­denti della Repub­blica e tri­bu­nali non hanno mai fatto un mira­colo. Danni, molti. Tut­ta­via: è lecito chie­dere un segno di esi­stenza in vita a que­sta brulla terra che vor­remmo arden­te­mente chia­mare ancora Patria?
La vera giu­sti­zia rifugge le chiac­chiere e i trat­tati e si ripara nelle coscienze. La sua essenza non è forse di que­sto mondo, eppure vi abita. Che qual­cuno bussi, per una volta, alla sua porta. Per Bruno Con­trada, ma soprat­tutto per tutti noi.

 
 
 

BRUNO CONTRADA: ACCETTATA L'ISTANZA DI REVISIONE DEL PROCESSO !

Post n°1724 pubblicato il 24 Settembre 2011 da vocedimegaride
 

NOTIZIA BOMBA !

Ancora non abbiamo definito i dettagli
ma la notizia appena giunta al nostro
"Comitato per Bruno Contrada"
é quella che pazientemente abbiamo atteso,
insieme all'Illustre nostro EROE ed ai suoi cari
per lungo tempo e troppe tribolazioni!
... Inutile agitare forme pensiero negative...
e giudicare alla stregua di una sonora beffa
questa SPLENDIDA notizia
che giunge nei termini dell'ormai FINE PENA:
Con Bruno Contrada abbiamo SEMPRE PUNTATO
alla sua piena riabilitazione
ed al riscatto del suo ONORE!

NOTA:
Il processo di revisione comincerà il prossimo 8 novembre davanti alla Corte d'appello di Caltanissetta.
Fortuita coincidenza:
l'8 novembre é il compleanno di Marina Salvadore,
leader del Comitato per Bruno Contrada:
regalo più bello non si poteva desiderare!

 
 
 

Pesce lesso e uova alla woodCoque…

(… e solita minestra riscaldata -  il menù dietetico del nosocomio FateBeneFratelli d’Itaglia)

 di Marina Salvadore

Ripeterò fino alla noia che i salami ed i pesci lessi berlusconiani non godono della mia preferenza a tavola: sanno di poco, anche se serviti su vassoio d’argento e spolverati di ingannevole peperoncino per attizzare il gusto proibito per certe prouderiés interiori, al limite delle fastidiose emorroidi. Tuttavia, certi chef de rang di alcune pittoresche Procure si ostinano a globalizzare il Menù delle loro mense e cenacoli, alla stregua di fast-food per nosocomi e brefotrofi delle ASL, con precotti, decotti e stracotti… perdendo in originalità ed eclettismo, in tradizione e peculiarità d.o.p. Tant’è, da Milano, per Roma e Napoli e fino a Palermo la catena monopolista di “autogrill”, mense, trattorie ed altri luoghi di “ristoro” italioti ha finito col nausearci e rifiutiamo il cibo-spazzatura in un anelito di digiuno purificatore, magari ricorrendo – stremati e per la gioia delle multinazionali del farmaco – a dubbi integratori e vaccini, anelando all’esterofilia che pur patologicamente ci connota. Per restare in termini cucinieri, siamo ex gastronauti cascati dalla padella alla brace. Senza interrogare la palla di cristallo, in prossimità dell’ascesa al “soglio pontificatore” napoletano di De Magistris – il sindaco “scassator cortese” -  preventivammo in concomitanza il primo posto nell’Hit Parade Giudiziaria della inespressiva ed emarginata Procura di Napoli; la cenerentola sorellastra delle più celebrate Milano, Palermo e Caltanissetta, blasonate di stelle Michelin come una eterna  notte di San Lorenzo. Infatti, alcune toghe distintesi per numerosi flop (per i quali alcuno si è sognato di richiedere loro il risarcimento per grave danno erariale… tanto ci pensano quei cojotes di contribuenti!) si ritrovarono come in un sabba tutte riunite, anche in veste diversa, nel Porto Franco napolitano, meglio  noto al mondo come ‘o Triàtro (il Teatro). Saprete – vero? -  che anticamente le cattedrali ed i teatri erano luoghi di mercato, di saltimbanchi, di “ristoro”, di vajassate e preghiera, a far da cornice ad un altare o ad un palcoscenico… Ebbene, nei moderni templi giudiziari, consacrati alla Legge ed alla Giustizia, la tradizione s’è rinnovata, anche se con un “allure” più figa e modaiola, falsamente austera e nobilitata. I napoletani, poi, sono talmente calorosi, ospitali e generosi che persino la sua Procura senza abbisognare della regolare denuncia di una “parte lessa” (pardon; Parte LESA!) istruisce in automatico processi a tutela delle ignare vittime! Certe volte si ha persino l’impressione che tutta questa opprimente munificenza non richiesta – terapeuticamente, alla stregua di una cura ricostituente a botte di uova alla woodCoque che i “malpensanti pazienti parti lesse” si ostinano a vivere come TSO (trattamento sanitario obbligatorio) – servano a coprire dei roboanti sensi di colpa per l’inattività del passato ovvero, per dirla alla Brunetta, le gravi responsabilità dei nullafacenti della P.A. napoletana: coloro i quali, oggi, sembrano yuppies in carriera con lo zainetto in spalla, zelanti e solerti, attenti come falchi… sono gli stessi che non hanno MAI preso provvedimenti e misure drastiche contro la Monnezza ed i Monnezzari, per esempio, insensibili del tutto al puzzo mefitico che dal “floppizzato” processo a Bassolino e all’Impregilo si levava attorno e dentro la Procura. Sono gli stessi “dipendenti statali” a capo o sottoposti della Procura che non ci hanno MAI riferito sugli esiti del processo detto “scandalo COSMOFILM e Regione Campania”, sono gli stessi che ieri bofonchiavano sull’immissione dei loro “colleghi” nella Giunta Municipale e che oggi, invece, impreziosiscono il pantheon di San De Magistris… Purtroppo, sono gli stessi che all’atto dello sprint “aziendale” o new wawe gestionale, hanno pensato bene di indagare il neo-eletto presidente Caldoro per lo scandalo Rifiuti e, per  l’annosa emergenza DIA, il fantastico, ineccepibile capo della Mobile napoletana, dott.Pisani… che dire di più?  Per quanto riguarda, poi, “Giggino ‘o flop” fulminato sulla via di Damasco, come non rammentare le sue gesta nel floppone del processo POSEIDONE (fa pure rima!) e godercelo, finalmente libero da manìe di persecuzione e ferini luoghi mentali, lanciato entusiasticamente, senza ombra di dubbio, nel faraonico progetto WATERFRONT di Porto Fiorito e Marina di Vigliena… o anche dell’annosa questione della colmata di Bagnoli per la futura piccola regata “alleata” a stelle e strisce di vele meno famose; “veline”, certamente più insignificanti e meno remunerative a livello di ritorno pubblicitario per l’immagine della colorita “cartolina di Napoli” delle “più  famose al mondo” VELE di Scampia! Giggino è un Grande: ancora deve iniziare a fare il sindaco che già s’è organizzato il suo Partito nazionale “L’Italia è Tua!”  A botte di uova alla woodCoque, pesci lessi e solita minestra, la nuova Dieta Mediterranea della filantropologica Procura Napoletana vieta l’uso del sale… in zucca…  e Napoli, capitale del prossimo simposio aerospaziale – come ai tempi dei vilipesi Borbone -  si vede portar via in Padania, sotto gli occhi, la gloriosa ALENIA… Le “veline” dell’America’s Cup saranno, invece, le prefiche alle esequie dei defunti storici Cantieri di Castellammare… Funerali a piedi per Napoli, perché i bus dell’Iris IVECO – praticamente FIAT – hanno le gomme a terra… Se questo significa “SCASSARE”, cari togati napoletani, la “mission” intellettual-chic degli Illuminati è stata appieno centrata! Vi é piaciuto " 'o cocco munnàto e bbuono"?... ma - dico io - "cù tutti 'sti guaje ca tenìmm' 'a casa nostra... e facciamola finita di guardare al... "pelo nell'uovo... alla woodCoque"!!! Napoli ringrazia e vi chiede di smetterla di volerle bene. Prima o poi, qualche uovo marcio dal caratteristico odor di zolfatara scatenerà una pandemia biblica e renderà intolleranti anche voi all’ovetto di giornata alla woodCoque; noi, abbiamo già - come disse donna Concetta al suo cardiologo -  il "polistirolo alto"  nel sangue;-))

**************
Nota: E' doveroso da parte nostra elogiare pubblicamente il gip napoletano dott.a Amelia Primavera che ci ha riconciliati con l'amministrazione giudiziaria, composta in maggioranza da quei magistrati  silenziosi e sconosciuti al volgo che lavorano con scienza e coscienza e non conoscono ribalte e "passerelle" ne' hanno l'allure di quelle rare "soubrettes" che spadroneggiano in tivvù ed ai convegni e che scrivono (per venderli) prima i libri eppoi le sentenze !!!  Notiamo con tristezza come i pennivendoli di regime - che borbottano quotidianamente come pentole di fagioli a proposito della "Casta" - abbiano del tutto dimenticato di omaggiare CHI SERIAMENTE LAVORA, APPLICANDO LA LEGGE ED E' D'ESEMPIO ALLA SOCIETA' !

 
 
 

CAZZULLATE e MAZZULIATE

Spett.le Redazione  "Io donna", Milano,
con preghiera di inoltrare al
Dott. Aldo Cazzullo

Gent.mo Dott. Cazzullo,
mi permetto di confutare alcune sue legittime opinioni, espresse su “Io donna” del 10 settembre 2011:
-“Sarebbe bello che qualche verso e qualche lacrima fossero riservati anche alle donne dei patrioti che fecero l’Italia e restituirono agli italiani una patria”.
-“Io credo che sarebbe bello anche vedere versare qualche lacrima per i martiri di Casalduni, di Pontelandolfo, di Civitella del Tronto, di Bronte, di Gaeta, massacrati dai “liberatori” piemontesi agli ordini di criminali di guerra e macellai pre-nazisti come Enrico Cialdini, Giuseppe Govone, Manfredo Fanti, Pietro Fumel e tanti altri fratelli d’Italia e amici del Sud.
Una patria l’avevamo, e loro, gli stranieri francopadanopiemontesi ce l’hanno tolta.
Ma poi, quali sarebbero queste eroine che fecero l’Italia: la camorrista e tenutaria di bordello Marianna De Crescenzo? Le escort (oggi si dice così), che operavano nel suo lupanare a San Giovanni a Teduccio, “Rosa ‘a pazza”, Luisella a lume ‘e iuorno”, detta così perchè amava incontrare i clienti in una stanza dove le candele erano sempre accese, Nannarella quatto renare”, detta così perchè con quattro spiccioli accontentava tutti, vecchi e bambini, nordici e sudici, tutte pazze per il tombeur de femmes, il Dittatore -come avava farsi chiamare- Don! Giuseppe Garibaldi?
E i patrioti chi sarebbero: gli uomini della “onorata società” come Michele ‘o Chiazziere, specializzato in ritiro delle tangenti degli ambulanti di piazza, Tore ‘e Crescienzo il mammasantissima della camorra napoletana -fratello della nobildonna signorina Marianna- che insieme al traformista doppiogiochista e traditore Don! Liborio Romano andarono ad accogliere (con tutte le eroine peripatetiche ben scollacciatte, ‘mprofumate e ingioiellate, il Duce Don! Giuseppe Garibaldi, che da Salerno giunse comodamente a Napoli in una carrozza di lusso della “ferroviucola” dei Borbone?”
“...il vero danno è’ l’idea che i mali del Sud siano colpe di altri italiani.....ingannano il Sud costruendo un mito falso e consolatorio di un’età dell’oro interrotta dalla conquista da parte del Nord”
“I danni del Sud non sono colpe di “altri italiani”, ma di un popolo straniero: i piemontesi. Ed è inutile insistere su quel che eravamo. Eravamo quel che eravamo e nessuno vi aveva chiamati a “salvarci”, se non i picciotti della mafia siciliana e i camorristi della camorra napoletana. Stop.
Non siamo venuti noi ad occupare proditoriamente il Piemonte!
Età dell’oro o del bronzo, è ormai storicamente conclamato che il Regno delle Due Sicilie era la Svezia e il Piemonte il Burundi. La Civiltà era a Napoli, la Barbarie a Torino. Stop.
Nessun mito, né falso, né consolatorio: quella che Lei chiama la conquista (la conquista!!!, se lo dice Lei!) da parte del Nord fu per la precisione solo e semplicemente una feroce e belluina aggressione armata di stampo colonialistico imperialistico da parte della vorace nascente borghesia capitalistica francopadanopiemontese. Non occorre consultare Marx per scoprire che il Sud era per il Piemonte di allora ciò che furono poi, per i Savoia del XX Secolo, la Libia, l’Eritrea, la Somalia, la Grecia, l’Abissinia, l’Albania: territori di conquista per la espansione del loro mercato capitalistico.
Le colpe di quegli stranieri calati dal Nord come gli Unni ci furono e furono gravissime e imperdonabili. I nemici del Sud di ieri furono gli aggressori francopadanopiemontesi; quelli di oggi sono i negazionisti come Lei! I meridionali hanno il dovere morale di dire la verità su quella che tutte le potenze europee definirono, sdegnate, una mattanza, un genocidio, una guerra di sterminio, un crimine contro l’umanità, una guerra di pulizia etnica.
Nazisti! Per dieci lunghissimi massacranti anni, gli invasori francopadanopiemontesi hanno devastato, incendiato e depredato tutto ciò che c’era da depredare. Non hanno avuto misericordia per nessuno: come i nazisti e peggio dei nazisti hanno fatto scempio delle carni di vecchi e bambini, hanno stuprato centinaia di fanciulle sotto gli occhi atterriti dei genitori, hanno impiccato, decapitato, fucilato, oltraggiato e mutilato a colpi di baionetta i corpi degli oppositori che chiamarono briganti.
La documentazione in tal senso è debordante. Se ne faccia una ragione, Dott. Cazzullo.
“... sparando balle pazzesche tipo i 24 mila... soldati borbonici sepolti nella calce viva nel forte di Fenestrelle... in realtà i detenuti furono in tutto poco più di un migliaio... “
“E già, poco più di un migliaio di sporchi terroni. Cosa vuole che contino un migliaio di “beduini africani”, come ci definivano i pacifisti alla Cialdini? E quanti furono esattamente, Dott. Cazzullo? Ce lo dica Lei. E ci spieghi: qual’era il trattamento riservato a questi fortunati ospiti della fortezza di Fenestrelle? La dica la verità: Fenestrelle era un ameno Centro Benessere gestito dalla Congregazione per la Salvezza della Terronia, guidata dal Capo della Protezione Civile Enrico Cialdini, il quale accoglieva misericordiosamente quella plebaglia, teppaglia e marmaglia borbonica sottoponendola ad accurate visite mediche con particolare riferimento al pertugio anale;
poi li sottoponeva a rigorosa dieta per liberarli dalla nota e fastidiosa pinguedine dei terroni, offrendo loro una ricca scodella settimanale di escrementi francopadanosavoiardopiemontesi d.o.c.;
poi gli faceva -sempre grauitamente, con un fondo appositamente allestito dal re “galantuomo”- le saune giornaliere, esponendoli nudi alla temperatura di 20 gradi sotto zero;
infine, una bel sonnellino -eterno- nella calce viva.
Evviva l’Italia unita e affratellata calabro-piemontese!
Insomma. Dott. Cazzullo, non è mai stato sfiorato dal dubbio che il vero sparatore di “balle pazzesche” sia Lei, come quando in Tv, da Serena Dandini, ha sparato la sua effervescente cazzullata inventando il mito di ducecento!!! eroine che fecero l’Italia?”.
“Juri Bossuto che ha studiato il caso ha trovato notizia di 4 decessi...”
“Ha studiato il caso! E chi è questo valente studioso? Glielo dico io: uno studente che ha svolto una tesina sul caso Fenestrelle, ben caldeggiata e propagandata dalla Redazione Piemontese de “La Republicca. A lui e al giornale in esame ho inviato una lettera nella quale confutavo l’approccio rudimentale, approssimativo e superficiale delle sue argomentazioni. Naturalmente nessuna risposta.
E per concludere:
L’unità d’Italia non è avvenuta su basi di uguaglianza, ma come egemonia del Nord sul Mezzogiorno, nel rapporto territoriale città-campagna. Cioè, il Nord concretamente era una “piovra” che si è arricchita a spese del Sud e il suo incremento economico-industriale è stato in rapporto diretto con l’impoverimento dell’economia e dell’agricoltura meridionale...
... "Lo Stato italiano (leggasi sabaudo) è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono di infamare col marchio di briganti".
.
Dott. Cazzulo, è Antonio Gramsci! Anche lui reazionario, conservatore oscurantista neo borbonico? Anche lui sparatore di “balle pazzesche”?
E Gaetano Salvemini? E Guido Dorso? E Giustino Fortunato? E Nicola Zitara? Tutti filo borbonici retrogradi, destrorsi e neo nostalgici?
Dott. Cazzullo, dovete farvene una ragione: non potete più nascondere la Verità. E’ finita per i negazionisti. La Verità oggi vola libera su internet e nessuno potrà mai più occultarla. E’ internet, bellezza!
Io non lo so se i neoborbonici dicono bugie. So per certo, Dott. Cazzullo, che la vostra, quella che voi occupanti abusivi del Sud, voi vetero e neosavoiardi somministrate da 150 anni è l’Enciclopedia della Menzogna e che nessuno di voi, mai in nessun caso e per nessuno motivo, accetta un confronto serio, scientifico, ragionato e documentato con i veri storici del “Risorgimento” che potrebbero ridicolizzarvi. Questa la dice lunga sulla vostra lunga coda di paglia. Avete mentito e continuate a mentire spudoratamente. Il vostro Eroe dei vari mondi, il pacifista ghandiano, non violento e parasocialista Garibaldi, nelle sue memorie, nel 1874, dopo aver -finalmente!- realizzato che era stato una marionetta nelle mani dei suoi pupari, lo “Statista” e il “Galantuomo” scrisse:
Quando i posteri esamineranno gli atti del governo e del Parlamento italiano durante il risorgimento, vi troveranno cose da cloaca”.
Cose da cloaca! Dott. Cazzullo!
E questa volta ci aveva azzeccato!
Distinti saluti.
Dott.Antonio Grano
antonio.grano@tin.it
www.antoniograno.it
15 settembre 2011

 
 
 
 
 

PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
immagine                                                   www.inarsciociaria.it 

 

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E' dedicato agli amici del nostro foglio meridionalista questo video, tratto da QUARK - RAI 1, condotto da Piero ed Alberto Angela, che documenta le origini della Nostra Città ed il nome del nostro blog.

 

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I consigli di bellezza
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RITENZIONE IDRICA? - Nella pentola più grande di cui disponete, riempita d'acqua fredda, ponete due grosse cipolle spaccate in quattro ed un bel tralcio d'edera. Ponete sul fuoco e lasciate bollire per 20 minuti. Lasciate intiepidire e riversate l'acqua in un catino capiente per procedere - a piacere - ad un maniluvio o ad un pediluvio per circa 10 minuti. Chi è ipotesa provveda alla sera, prima di coricarsi, al "bagno"; chi soffre di ipertensione potrà trovare ulteriore beneficio nel sottoporsi alla cura, al mattino. E' un rimedio davvero efficace!


Il libro del mese:



 

 
 
 
 

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