“Dove c’è acqua, c’è vita” e in effetti il valore dell’acqua è inestimabile: è per questo che bisogna proteggere questa risorsa preziosa e utilizzarla in modo responsabile. Problematiche come la siccità, l’incremento della domanda e dell’inquinamento mettono seriamente a rischio l’approvvigionamento idrico che tendiamo a dare per scontato nella quotidianità degli usi domestici. Non a caso, secondo l’ONU nel 2030 il mondo potrebbe soffrire di una mancanza d’acqua generale del 40%.

La domanda che sorge spontanea è: come risparmiare acqua? Fortunatamente ognuno, nel proprio piccolo, può avere delle accortezze, questo se sommato nella collettività può produrre risultati sorprendenti.

Qualche numero

Solo in Italia si stima un consumo complessivo di acqua, per tutti gli usi, di circa 2800 litri al giorno pro capite. Per gli usi domestici, una persona consuma ogni giorno 245 litri di acqua potabile.

È stato calcolato che per ogni minuto passato nella doccia si consumino dai 6 ai 10 litri di acqua: ogni volta che apriamo il rubinetto di casa finiscono nello scarico circa 10 litri di acqua al minuto. Un solo rubinetto che gocciola può dissipare fino a 4.000 litri l’anno.

Per produrre un chilo di carne bovina servono intorno ai 15.000 litri di acqua, per quella di maiale e pollo circa 4.000, per la lattuga 130.

Ripensare l’uso di acqua in un’ottica anti-spreco è possibile: ecco il nostro decalogo di buone pratiche su come risparmiare acqua che si possono mettere in atto nella vita di tutti i giorni.

Docce e bagni

La doccia utilizza meno acqua rispetto al bagno, sempre che si tenga aperta l’acqua solo quando necessario. Esistono in commercio anche soffioni e rubinetti che riducono il consumo d’acqua attraverso riduttori di flusso che permettono di inglobare aria nel flusso d’acqua.

Lavaggio stoviglie e biancheria

L’uso degli elettrometrici va utilizzato a pieno carico. Nel lavaggio a mano, invece, l’acqua andrebbe raccolta in un catino piuttosto che usando solo l’acqua corrente.

Rubinetti

Ricordarsi di lasciarli aperti solo quando serve, chiudendoli, ad esempio, mentre si spazzolano i denti o ci si insapona.

Riutilizzare

L’acqua del deumidificatore o del condizionatore si può impiegare per il ferro da stiro; quella di cottura della pasta, ad esempio, possiede un notevole potere sgrassante e si può utilizzare per il primo lavaggio di piatti, posate e pentole.

Quasi la metà del fabbisogno idrico giornaliero non necessita di utilizzare acqua potabile e l’acqua piovana rappresenta una valida alternativa in quanto non contiene cloro e calcare. L’acqua piovana è perfetta per innaffiare le piante, lavare l’auto o per lo sciacquone del wc.

Inquinare meno

Non gettare negli scarichi di casa rifiuti solidi e liquidi evitando così l’inquinamento di torrenti, fiumi e mari.

Attenzione alle perdite

Attenzione al rubinetto o alle tubature che perdono: anche una piccola falla che consideriamo insignificante rischia di diventare dispendiosa. Sebbene si pensi a piccole quantità, se queste sono continuative arrivano a numeri considerevoli. È utile monitorare costantemente il contatore, questo ci permette di accorgerci in tempo reale di eventuali perdite accidentali.

Alimentazione e impronta idrica

L’acqua lascia un’impronta nel cibo. L’impronta idrica è l’indicatore di quanta acqua serve nella produzione di un alimento. Il 92% dell’acqua che consumiamo ogni giorno è “nascosto” in ciò che mangiamo: da una spesa consapevole, quindi, è possibile ridurre il dispendio di acqua, acquistando quei cibi che comportano un minore dispendio di risorse naturali. Meglio adottare un regime alimentare che privilegi cibi come frutta e verdura e limiti il consumo di carne che presenta un’impronta idrica elevata.

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