Ritrovato in Valtrompia il corpo del runner Fabio Ferrari, fatale un incidente in montagna

diValerio Morabito

Le squadre del soccorso alpino e della guardia di finanza, impegnate nelle operazioni da domenica, hanno riconosciuto il cadavere del 55enne a circa due mila metri d'altezza

Runner scomparso da domenica in Valtrompia, ricerche inutili per ora

Fabio Ferrari, 55 anni

La speranza si è spenta intorno alle 15 del 31 gennaio, quando uno dei gruppi di ricerca coordinato dai carabinieri forestali ha trovato, a 1.900 metri d’altezza, il corpo di Fabio Ferrari. I militari dell’arma e il personale del soccorso alpino, grazie ai binocoli, hanno avvistato in lontananza una macchia in località Baita Prada, non distante dal monte Muffetto e i Corni del Diavolo. Così si sono avvicinati e hanno riconosciuto il cadavere del 55enne. Poi, tramite un elicottero, hanno trasportato il corpo del runner alla piazzola di Bovegno.

Qui, intorno alle 17, si è proceduto al riconoscimento del cadavere da parte dei familiari. In seguito il magistrato ha concesso il nulla osta e la salma è stata ricomposta nella sala del commiato dalle onoranze funebri di Provaglio d’Iseo. Stando alla ricostruzione della dinamica dei fatti, l’ingegnere appassionato di corsa è scivolato e poi precipitato per circa 100 metri in un canalone mentre percorreva una cresta in località Baita Prada ed è morto sul colpo.

Una zona, quella dei sentieri del paese della Val Trompia, particolarmente insidiosa soprattutto in questo periodo dell’anno quando, a causa del ghiaccio e della neve, c’è il rischio di cadere lungo i vari percorsi o, peggio, in qualche canale. L’ultimo contatto con i familiari è avvenuto intorno alle 10.40 di domenica. La compagna Natascia gli aveva scritto su WhatsApp. Poi non ha avuto più notizie. Del resto, come confermato da Omar, presidente dell’Atletica Franciacorta Oxyburn, «era una abitudine di Fabio durante gli allenamenti mettere off-line lo smartphone»

Dopo tre ore, ovvero il tempo impiegato di solito dal runner per percorrere una trentina di chilometri, l’escursionista non è più tornato a casa. Così sono scattate le ricerche. Un centinaio di persone, tra forze dell’ordine e volontari, ha partecipato alle operazioni nella zona di Bovegno. Con loro anche un elicottero della guardia di finanza. Il 55enne, stando al raccontato dei suoi amici runner della Val Trompia, nell’ultimo periodo si allenava per sentieri impegnativi. 

Proprio come quelli in località Baita Prada. L’aveva già fatto in altre occasioni, ma in questa circostanza qualcosa è andato storto. «Abbiamo escluso da subito — racconta ancora Omar — un allontanamento volontario. Da casa, tra l’altro, era uscito con l’abbigliamento tipico del runner». Poi ha lasciato l’auto in località Graticelle, a Bovegno, e ha proseguito a piedi. Amante dello sport, oltre ad essere stato un runner esperto, il 55enne in passato è stato istruttore di paracadutismo a Verona.

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30 gennaio 2024 ( modifica il 31 gennaio 2024 | 07:12)