LE FOTO AVERSA. E scempio fu: abbattuto l’antico muro del Palazzo Orineti. Manco a dirlo di fronte ai mostri di cemento di Della Gatta

5 Gennaio 2024 - 17:28

Si tratta di un’operazione già pianificata a suo tempo dall’assessore Marco Villano, uomo di fiducia di Stefano Graziano. Tutto ciò a pochi mesi dalle elezioni. Dicono che vogliono farci un giardino, ma il sospetto è che diventi un parcheggio “a disposizione” del costruttore di San Cipriano. L’indignazione dell’ex consigliera comunale Eugenia D’Angelo che parla senza mezzi termini di “scempio che continua”

AVERSA (G.G.) – Casertace negli ultimi giorni sta ad Aversa molto di più di quanto non ci stia di solito. Ne senso che ci siamo fisicamente. Giriamo in auto o a piedi, studiamo i luoghi più delicati della città, quelli in cui si sono consumate, a nostro avviso, gravi violazioni di legge in materia edilizia, entriamo in incognito in attività commerciali che ugualmente riteniamo fuorilegge.

Ciò allo scopo di preparare, a favore dei nostri lettori, qualcosa di importante, che vada al di là dello strumento consueto dell’articolo scritto per presentare e rappresentare una città disonorata dai palazzinari come e anche di più lo fu la Napoli del famoso film “Le mani sulla città” di Francesco Rosi, al cui soggetto e alla cui sceneggiatura partecipò anche il grande scrittore Raffaele La Capria.

Ad Aversa manca l’Edoardo Nottola della situazione, cioè il consigliere comunale e allo stesso tempo anche imprenditore, costruttore d’assalto, interpretato da Rod Steiger.

Ad Aversa ci sono tanti piccoli Nottolini, piuttosto. Gente che a 70 anni di distanza dal contesto di ambientazione di quel film ritengono che il riempire di cemento ogni decimetro quadrato sopravvissuto possa rendere compatibile la propria bulimia da accumulazione del danaro ad una vivibilità appena sufficiente dei cittadini. Non era così negli anni ’50, a maggior ragione non è così oggi, in un tempo in cui le città serie lavorano ogni giorno per aumentare gli spazi fisici di vivibilità, le aree assegnate al passeggio, alla socializzazione e al gioco dei bambini, ovvero a quelli che tecnicamente sono definiti standard.

Un Comune, un’amministrazione come l’ultima di Aversa, che chiude un occhio, anche due, e che spesso si rende complice di un progetto di sviluppo sempre in verticale, un verticale che cancella ogni speranza di una vivibilità orizzontale è, a nostro avviso, un’amministrazione tecnicamente criminale.

Ci hanno anticipato, i signori del cemento. Ci ha anticipato colui che è stato, per se stesso, ma soprattutto in nome e per conto di Stefano Graziano, il garante di questi interessi, il nottolino più tendente al Nottola.

Stiamo parlando dell’ex assessore Marco Villano che ha agito e che probabilmente agisce ancora in stretta connessione con il dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale Raffaele Serpico.

Avevano progettato la demolizione del muro antichissimo che costeggia via Santa Marta, in pieno centro storico, di fronte a quella che rappresenta la quintessenza della mentalità verticale, della speculazione che la fa in barba ad ogni legge: i palazzi che il noto costruttore di S.Cipriano d’Aversa Nino Della Gatta – già presidente, figuratevi un po’, dell’Unione Industriali di Caserta – sta costruendo nel cuore di una zona A, utilizzando in maniera sconcia la volumetria di un vecchio opificio in un terreno che le famiglie Pozzi-Landolfi gli hanno venduto nel 2014 con la garanzia che solo ad Aversa si può dare, costituita da un permesso a costruire e da una serie di Scia, cioè da un titolo di terreno edificabile, che invece edificabile non è, come abbiamo dimostrato in decine di articoli, che se vorrete troverete facilmente scrivendo “via Santa Marta Casertace” in qualsiasi motore di ricerca.

L’altro giorno ci siamo passati e ci siamo accorti che quel muro, in piedi fino a qualche giorno prima, era stato abbattuto per favorire la nascita di un cervellotico, farneticante spazio giochi, un piccolo parco che in realtà, diciamocela tutta, non vuole essere tale, ma solo un parcheggio messo a disposizione di Della Gatta, dato che questi spera di avere ancora a disposizione potenti mezzi per poter vincere al Tar contro il provvedimento che ha bloccato il cantiere con la firma del già citato dirigente Raffaele Serpico, costretto a ciò dalle martellanti inchieste di Casertace.

E non è un caso che oggi, a denunciare il misfatto, sia Eugenia D’Angelo, ex consigliera comunale e in procinto di candidarsi a sindaco di Aversa in una coalizione della sinistra ambientalista che magari chi scrive non voterebbe nella sua caratterizzazione politica rappresentata dai simboli delle liste, ma che invece il sottoscritto voterebbe senz’altro nel momento in cui, tra tutti i candidati a sindaco di cui si parla, sarebbe proprio Eugenia D’Angelo a meritare la croce del voto elettorale, per la serietà e la coerenza mostrata durante l’ultima consiliatura, per le sacrosante battagli di legalità che porta avanti.

Il post da lei pubblicato e corredato dalle fotografie del muro abbattuto parla senza mezzi termini di “scempio che continua”.

Il muro del giardino di Palazzo Orineti era un valore storico che andava tutelato “per la sistemazione (parola che la D’Angelo cinge con due virgolette) del giardino (?) sono stati stanziati più di 100mila euro, sottratti – continua l’ex consigliera – dai fondi Pics destinati alla ristrutturazione del Leonardo Bianchi della Maddalena“.

Guarda caso – nota la D’Angelo in piena coincidenza con il nostro punto di vista – il muro è stato abbattuto proprio di fronte al complesso residenziale che la società La Morgetta Srl, riferibile alla famiglia Della Gatta sta realizzando nel terreno dell’ex falegnameria Pozzi, completamente bruciata da oltre 50 anni”.

La valutazione di Eugenia D’Angelo è netta: “Che cosa non si farebbe per gli amici – dice – anche realizzare un giardino-piazza-parcheggio di fronte a un complesso residenziale che vorrebbe sorgere in una strada strettissima e a senso unico. Queste somme avrebbero potuto essere destinate alla ristrutturazione o, quantomeno, all’iniziale ristrutturazione di Palazzo Orineti e dei bellissimi affreschi da esso contenuti”.

L’ex consigliere e probabile candidato a sindaco definisce “bieca stupidità amministrativa” l’operazione di abbattimento di quel muro.

Nostra conclusione: aspettatevi grandi sorprese.