La società azteca

Tlatoani (plurale tlatoque) è un termine della lingua Nahuatl che in epoca precolombiana indicava il re nelle città di dominazione azteca. Letteralmente significa “Colui che può parlare”, il Tlatoani di Tenochtitlan era il rappresentante terreno di Quetzalcòatl e Tezcatlipoca quindi un signore semi-dio

i re di Tenochtitlan, Texcoco e tlacopan venivano chiamati con l’appellativo di Hueyi Tlatoani (“riverito oratore“), in riferimento alla particolare influenza del loro potere sui territori circostanti.

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il re azteco Montezuma II.

LA CASTA SACERDOTALE AZTECA.

In lingua nahuatl il termine per indicare il sacerdote era tlamacazqui, e significava “donatore di cose”. La principale responsabilità del sacerdozio era il fatto di assicurare che agli dei venisse dato il necessario sotto forma di offerte, cerimonie e sacrifici.

Il Tlatoani di Tenochtitlan era a capo del culto di Huitzilopochtli, e quindi della religione di Stato dell’impero azteco. Aveva particolari doveri religiosi in vari riti a livello statale. Nel centro religioso di Tenochtitlan, il tempio più importante era il templo Mayor, composto da una doppia piramide con due templi sulla sommità. Uno era dedicato a Huitzilopochtli e si chiamava Coatepetl (“montagna serpente”), mentre l’altro era per Tlaloc. Sotto al Tlatoani si trovavano gli alti sacerdoti dei due templi (uno per tempio). Queste due figure vantavano il titolo di Quetzalcoatl; per la precisione quello di Huitzilopochtli era Quetzalcoatl Totec Tlamacazqui mentre quello di Tlaloc era Quetzalcoatl Tlaloc Tlamacazqui. Gli altri importanti templi si trovavano nei quattro quartieri della città: ad esempio il tempio chiamato Yopico era in Moyotlan ed era dedicato a Xipe Totec. Inoltre tutti i Calpulli avevano speciali templi dedicati ai protettori del calpulli. I sacerdoti venivano istruiti presso il Calmecac se erano di famiglia nobile, o presso il Telpochcalli se invece erano comuni cittadini.

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la casta sacerdotale azteca.

L’ESERCITO AZTECO.

L’esercito azteco era organizzato su due livelli. I cittadini comuni formavano i reparti che venivano guidati dai tiachcahuan e dai calpoleque . I nobili erano organizzati in società guerriere professionistiche. Oltre ai Tlatoani, tra i capi militari aztechi si trovavano gli Alti Generali, i Tlacochcalcatl ed i bassi Generali, i Tlacateccatl . I Tlacochcalcatl ed i Tlacateccatl avevano anche il compito di nominare il proprio successore prima di ogni battaglia, in modo da venire rimpiazzati immediatamente in caso morissero. Anche i sacerdoti prendevano parte alla guerra, portando sul campo di battaglia le effigi degli dei. L’immagine sotto mostra un Tlacateccatl, un Tlacochcalcatl ed altri due ufficiali (probabilmente sacerdoti) noti come Huitznahuatl e Ticocyahuacatl, tutti vestiti con gli abiti tlahuiztli.

La società più numerosa era quella delle aquile  e dei giaguari . Indossavano le pelli degli animali da cui prendevano il nome, pelli di giaguari o piume d’aquila. Molti di questi guerrieri sono raffigurati nei vari codici o attraverso le statue. Anche la poesia azteca utilizzava spesso la metafora difrasale “In cuauhtli, in ocelotl” (le aquile, i giaguari) per riferirsi ai nobili in guerra. Il quartier generale di Aquile e Giaguari era il Quauhcalli, la “casa delle Aquile”, situato nella zona religiosa di Tenochtitlan.

le armi usate dal esercito azteco.

  • Atlatl: un lancia dardi azteco usato per lanciare piccole frecce, chiamate tlacochtli, con grande forza ed a maggior distanza rispetto all’uso a mani nude. Alcuni murali a Teotihuacan raffigurano guerrieri nell’atto di usare quest’arma tipica delle culture mesoamericane del Messico centrale.
  • Tlahuitolli: arco.
  • Mitl: freccia.
  • Micomitl: faretra.
  • Yaomitl: frecce da guerra con taglienti punte in ossidiana.
  • Tematlatl: fionda per pietre, fatta in fibra di agave
  • Macuahuitl:Bastone”, essenzialmente una spada in legno con lame affilate in ossidiana sui lati. Era l’armamento base dei gradi superiori della gerarchia. Era nota anche in Spagna col nome Taino di “macana”. Un colpo sferrato con quest’arma era in grado di decapitare un cavallo.
    • Tepoztopilli: lancia in legno con lame affilate in ossidiana in cima.
    • Quauhololli: semplice clava con una sfera in legno alla sommità.
    • Huitzauhqui: clava in legno tempestata di lame in ossidiana.
    • guerrieri-aztechi
      in alto guerriero azteco, in basso a sinistra guerriero azteco del corpo aquila mentre in basso a destra guerriero azteco del corpo dei giaguaro.

      I MERCANTI AZTECHI.

      Prima della caduta dell’impero gli Aztechi vantavano un’economia stabile guidata da un mercato commerciale di successo. I mercati, situati al centro di molte comunità, erano ben organizzati e gestivano la compravendita di ogni possibile oggetto, come riportato dai conquistadores al loro arrivo. I mercati regionali, noti come tlanecuilo, operavano soprattutto col baratto di utensili e cibo, compresi oro, argento ed altre pietre preziose, vestiti e cotone, pelli animali, prodotti agricoli o selvatici e manodopera. Le rotte commerciali degli Aztechi non erano utili solo per il commercio in sé, ma anche per la socializzazione, dato che fornivano un luogo in cui le persone si scambiavano informazioni tra varie regioni. Questo tipo di rotte venivano usate principalmente per la compravendita di cibo prodotto localmente, dato che serviva poca strada per arrivare al mercato. Data la mancanza di animali domestici i mercati locali divenivano necessari. La nobiltà acquistava i propri beni dalle terre vicine, da luoghi distanti all’interno dall’impero ed anche da oltre confine, creando la necessità di stabilire rotte commerciali con altri stati e imperi.

    • Il commercio a lungo raggio veniva svolto da mercanti chiamati Pochteca. Questi mercanti occupavano un ceto sociale elevato nella società azteca, subito sotto alla nobiltà. I pochteca erano responsabili della fornitura di materiale alla classe nobile, che costoro usavano per mostrare il loro potere. Questi materiali venivano spesso ottenuti da fonti esterne. A causa del successo dei pochteca molti dei mercanti divennero potenti quanto i nobili, ma erano obbligati a nascondere il loro potere in pubblico.I più alti ufficiali dei pochteca erano i pochtecatlatoque. I pochtecatlatoque erano i più anziani tra i pochteca, e non viaggiavano più, ma piuttosto fungevano da amministratori che controllavano i giovani pochteca e gestivano i mercati. Il secondo gruppo di pochteca era rappresentato dai mercanti di schiavi, noti come tlatlani. Spesso ci si riferisce a loro definendoli i più ricchi dei mercanti, dato che giocavano un ruolo importante nella gestione degli schiavi usati nei sacrifici umani.Il terzo gruppo di commercianti su lunghe distanze era quello dei tencunenenque, che lavoravano per conto dei regnanti gestendo commerci personali.Un gruppo di commercianti spia, chiamati naualoztomeca, formava l’ultimo gruppo di pochteca. I naualoztomeca venivano obbligati a travestirsi durante i viaggi, dato che trasportavano beni rari. I naualoztomeca venivano anche usati per recuperare informazioni dai mercati, e riferirle ai pochteca di grado superiore.Tutti i commerci sul territorio dell’impero azteco erano regolati dagli ufficiali che controllavano i mercati per assicurare che i compratori non venissero truffati. Dato che i mercati erano enormi, nelle città che superavano i 20000 abitanti l’organizzazione diventava cruciale.
    • mercanti-aztechi
      i commercianti aztechi.

      I CONTADINI AZTECHI.

      Gli Aztechi che vissero prima della conquista spagnola erano una società basata su un’agricoltura prosperosa, e riuscirono a farlo senza l’uso della ruota o di animali da soma domestici. Esistevano quattro metodi di successo per fare l’agricoltore. Il primo, il metodo basilare dell’agricoltura azteca, era chiamato “coltivazione a pioggia”. Gli aztechi usavano la coltivazione a terrazze  nelle zone collinose, o nelle zone inutili nella normale agricoltura. Il terrazzamento permetteva un incremento della superficie coltivabile, impedendo l’erosione del suolo. Le terrazze venivano costruite tramite la costruzione di mura in pietra parallele al contorno della collina. Le terra veniva poi portata all’interno delle mura, formando un livello pianeggiante coltivabile. Esistevano tre tipi di terrazze, ognuna specifica per particolari tipi di terreno: terrazze lungo il contorno delle colline (pendii ripidi), semi-terrazze (pendii dolci, i muri erano fatti con agave invece che con pietre), e terrazze con canali incrociati. La tecnica del terrazzamento era usata soprattutto nelle zone montuose.

      Nelle valli dell’impero si usavano sistemi di irrigazione. Le dighe portavano l’acqua dalle fonti naturali ai campi. Questo permetteva regolarmente ottimi raccolti. LA prosperità di un campo non dipendeva quindi dalla pioggia. I sistemi di irrigazione erano presenti ben prima dell’arrivo degli Aztechi. Loro costruirono però i canali artificiali  ben più elaborati dei precedenti. riuscirono anche a deviare buona parte del Cuauhtitlan per rifornire di acqua ampie zone coltivate. La rete di canali rappresentava un sistema molto complesso ed intricato.

      Nelle paludi che circondavano il lago di Xochimilco gli Aztechi svilupparono una nuova tecnica per la coltivazione del mais. Costruirono i cosiddetti “Chinampa” I chinampa erano aree di terra sopraelevata, erette alternando strati di fango preso dal fondo del lago con piante ed altra vegetazione. Questi “letti sopraelevati” erano larghi dai 2 ai 4 metri, e lunghi tra i 20 ed i 40. Si alzavano di un metro dal livello dell’acqua, ed erano separati tra loro da stretti canali che permettevano ai contadini di spostarsi con le canoe. I chinampa erano estremamente fertili ed offrivano, in media, sette raccolto l’anno. Per poterli piantare i contadini creavano dei “letti di semi”, zattere di canne, su cui si piantavano i semi da far crescere. Una volta spuntati venivano spostati nei chinampa. Questa tecnica abbassava notevolmente il tempo necessario alla crescita.

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      contadini aztechi al lavoro.

      Nonostante buona parte delle coltivazioni avevano luogo all’esterno dei centri abitati, nelle città si usava un’altra tecnica di coltivazione su piccola scala. Ogni famiglia aveva il proprio giardino in cui piantava mais, frutta, erbe, medicinali ed altre piante.

      Dei tanti tipi di cereali che crescevano tra gli Aztechi, il mais era sicuramente il più importante. La dieta azteca era basata sul mais che cresceva in tutto l’impero, sui terrazzamenti, nelle vallate paludose e nei chinampa. Le donne pestavano il mais per produrre impasti, schiacciandolo tra una pietra chiamata mano ed una pietra piatta chiamata metatate. Con questo impasto creavano le tortilla.

      Tra gli altri vegetali coltivati dagli Aztechi c’erano avocado, fagioli, patate dolci, pomodori, Chia, Amaranto e peperoncino. Le coltivazioni tipiche delle zone non montagnose erano quelle di cotone, frutta, cacao e alberi della gomma.

       SISTEMA DI MONETA TRA GLI AZTECHI.

    • molti sanno che prima del contatto con gli europei le civiltà precolombiane il cacao era sconosciuto nel Europa ma è forse a conoscenza di pochi il grande valore che il cacao stesso aveva per quelle civiltà, in particolare per gli aztechi. gli aztechi lo importavano attraverso il commercio, e si trattava dunque di una merce relativamente rara e preziosa (il clima dei loro territori che si estendono più o meno sull’attuale Messico rendeva difficile la coltivazione) il cacao veniva bevuto nella Xocoatl una bevanda amara per nobili e guerrieri. i chicchi di cacao venivano anche usati come moneta. un documento del 1500 circa dice che ad esempio, indicava il prezzo di un tacchino in 100 grossi chicchi di cacao o 120 raggrinziti. 80-100 chicchi potevano essere scambiati con un piccolo mantello o con una canoa piena di acqua fresca.
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    • chicchi di cacao le monete degli aztechi e di tutti i popoli mesoamericani.