Mezzogiorno, 15 dicembre 2014 - 10:05

Escort, depongono cinque ragazze
«Il Cav? Dava 5 mila euro per sesso»

Parla Montereale: «Il mio appartamento svaligiato dopo lo scandalo»
Tocca pure a Grazia Capone, Roberta Nigro, Barbara Guerra e Clarissa Campironi

di Redazione online

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BARI - Si è conclusa l’udienza che prevede la deposizione delle ragazze al processo per Gianpaolo Tarantini, Sabina Began e altre cinque persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento, favoreggiamento e induzione alla prostituzione di 26 ragazze portate da Tarantini, tra il 2008 e il 2009, nelle residenze di Silvio Berlusconi. Oggi ha parlato Barbara Montereale mentre Altre due ragazze, Roberta Nigro e Clarissa Campironi, che citate per deporre oggi al processo non sono comparse senza giustificato motivo, sono state condannate a pagare 300 euro di ammenda. L’udienza è stata rinviata al prossimo 2 febbraio. Su richiesta dell’accusa, e con il consenso delle altre parti processuali, i giudici hanno acquisito la testimonianza di Grazia Capone rilasciata il 30 settembre 2013 nel corso del processo-stralcio a carico dell’avvocato Salvatore Castellaneta, condannato ad un anno di reclusione con rito abbreviato.

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Escort, l?udienza a Bari

Le ragazze
Ha deposto Montereale che ha riferito di aver subito un furto (come denunciato anche da Patrizia D’Addario) dopo lo scandalo. Il furto avvenne nel marzo 2009: alla giovane furono rubati anche gli oggetti di bigiotteria avuti in regalo dall’ex Cavaliere in occasione della sua partecipazione alle feste a Palazzo Grazioli. «Si diceva in giro - ha riferito Montereale - che se si passava la notte con Berlusconi per una prestazione sessuale si avevano 5 mila euro. Non so se è vero. Me lo dissero sia Patrizia D’Addario sia Gianpaolo Tarantini». Il pubblico ministero ha approfondito con la testimone il contenuto di alcune registrazioni di conversazioni fatte da Patrizia D’Addario all’insaputa di Montereale qualche tempo dopo i fatti. Sui regali dati alle ragazze per le serate trascorse con Berlusconi, Montereale ha dichiarato già alla scorsa udienza, e lo ha ribadito oggi in aula, di aver ricevuto due buste contenenti 10 mila euro complessivi. Pantaloni ginnici grigi, scarpe Nike bianche e fucsia, tshirt sotto una giacca nera, la giovane, su disposizione del Tribunale, ha parlato dando le spalle al pubblico e alle parti processuali. La testimonianza di Grazia Capone, soprannominata l’Angelina Jolie di Bari, ex dipendente dell’ufficio stampa privato del leader di Forza Italia è stata acquisita da una precedente deposizione. La donna ha già deposto in un processo-stralcio all’avvocato Salvatore Castellaneta il 30 settembre 2013, al termine del quale il legale fu condannato a un anno di reclusione. In quell’occasione Capone disse ai cronisti che Silvio Berlusconi «mi propose di diventare la sua fidanzata, ma io rifiutai»; specificò di sentire «ancora il Cavaliere, è una persona alla quale voglio bene» e sottolineò che l’ex premier «è una persona onesta, e non ha nulla da temere». Capone arrivò ad Arcore perché sognava di fare cinema e teatro e sperava nell’aiuto dell’allora presidente del Consiglio.

L’ira del presidente del tribunale
La prossima volta che durante l’interruzione dell’udienza una testimone verrà intervistata dai giornalisti e avvicinata dai fotoreporter «caccerò tutti i giornalisti, compresa Raitre» che sta riprendendo tutto il dibattimento per «Un giorno in pretura». Cosi il presidente della seconda sezione penale del tribunale di Bari, Luigi Forleo, ha diffidato cronisti e fotocineoperatori presenti al processo escort dopo che un avvocato ha segnalato al tribunale che, durante la pausa dell’udienza, la testimone Barbara Montereale è stata «assalita da giornalisti e fotoreporter e ha rilasciato interviste» ad alcune tv.

Le telefonate
La ragazza in un colloquio telefonico intercettato con Tarantini durante le indagini si vantò di aver trascorso da sola una notte con l’allora capo del governo.
Dice Tarantini: «Con chi stai mo’, con le ragazze vicino?».
Capone: «No, io e lui e basta».
Tarantini: «Ah quelle se ne sono andate».
Capone: «Tutte... le ha mandate tutte». (...)
Tarantini: «Ma è rimasto contento?».
Capone: «Assolutamente! Io ho bisogno di dormire un po’, sono andata a letto tardissimo, cioè a letto... ho dormito un’ora».

La ricostruzione
Al giudice che la ascoltò poi nel processo a carico di Castellaneta (condannato per aver reclutato Capone e Lucia Rossini) disse che tra lei e Berlusconi non ci fu mai sesso quella notte. «Io e Berlusconi - sottolineò - abbiamo solo chiacchierato, nient’altro». La notte in questione è quella trascorsa nella villa di Arcore, tra il 28 e il 29 settembre 2008, il giorno del compleanno di Berlusconi. Capone raccontò di aver partecipato ad una festa e di essersi allontanata per fare una doccia perché era fuori dalla mattina e aveva bisogno di rinfrescarsi. Una volta uscita dal bagno, in slip e accappatoio, si accorse - disse al giudice - che tutti gli altri ospiti erano andati via e che lei era rimasta sola con l’ex premier. «Siamo andati in camera da letto e ci siamo fatti un po’ di coccole sul letto, senza sesso - rimarcò - abbiamo soltanto chiacchierato tutta la notte». Successivamente Capone e Berlusconi si sono incontrati più volte perché tra i due - secondo il racconto della ragazza - era nata un’innocente relazione sentimentale. «Io ero affascinata da lui, e lui da me - raccontò -. Berlusconi apprezzava la mia intelligenza». Meno piccanti dovrebbero essere le audizioni delle altre ragazze. Solo Clarissa Campironi durante le indagini disse di aver partecipato ad una festa a Palazzo Grazioli («salimmo in casa senza che ci venissero controllate le borse e i documenti») dove assistette ad un «evidente tentativo di corteggiamento di Patrizia D’Addario nei confronti di Silvio Berlusconi poiché risultò palese che ne ricercasse le attenzioni».

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