Mezzogiorno, 3 dicembre 2015 - 11:15

Etna, eruzione: Messina e Reggio Calabria invase dalla cenere

Disagi nell’area dello Stretto e in Calabria per l’attività stromboliana in corso da tre settimane sul vulcano catanese. La notte scorsa spettacolare fontana di lava. Ingv: «Evento parossistico fra i più violenti dell'ultimo ventennio»

di Redazione online

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CATANIA - È ripresa in tarda mattinata l'attività operativa dell'aeroporto di Reggio Calabria, chiuso stamani in conseguenza della cenere provocata dall'eruzione dell'Etna. Il primo volo effettuato, dopo la riapertura, è stato il Reggio-Milano delle 12.10. La cenere proveniente dall’Etna ha invaso tutta l’area dello Stretto di Messina e la città di Reggio, con conseguenti disagi per gli abitanti.

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Etna, cenere e lava: immagini spettacolari dal web

Messina

A seguito dell’eruzione dell’Etna e del vento una gigantesca nube scura ha sovrastato tutti i territori dei Comuni jonici e si teme una pioggia di sabbia vulcanica. Messina si è svegliata sotto una coltre di cenere. Pericolo sulle strade della città, soprattutto per chi viaggia con i ciclomotori. Case, autostrade e terrazze sono piene di sabbia nera.

Fontana di lava

La notte scorsa una spettacolare fontana di lava ha caratterizzato l’eruzione del vulcano. Brandelli di magma incandescente sono ricaduti nella zona sommitale dell’Etna. Il fenomeno è durato poche ore ed è poi ripresa l’attività stromboliana che da circa tre settimane è presente sul vulcano. L’Etna è costantemente monitorato dagli esperti dall’Ingv di Catania.

«Parossismo tra i più violenti degli ultimi 20 anni»

«L'evento parossistico di questa notte si colloca fra quelli più violenti dell'Etna dell'ultimo ventennio». Lo afferma la sede di Catania dell'Ingv in merito alla fontana di lava dal cratere ‘Voragine’ che ha caratterizzato la notte scorsa l'eruzione attiva dal 19 ottobre scorso sull'Etna. L'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania aggiunge che «le ottime condizioni meterologiche hanno permesso di osservare l'evento con la rete di telecamere visive e termiche di sorveglianza dell'INGV-Osservatorio Etneo e da numerose località intorno al vulcano». L'acme del parossismo è avvenuto fra le ore 1:20 e 02:10 circa, quando una sostenuta fontana di lava ha raggiunto altezze di ben oltre 1 km; alcuni getti di materiale incandescente hanno raggiunto l'altezza di 3 km sopra la cima del vulcano. La nube di materiale piroclastico è stata spostata dal vento verso nordest, causando ricadute di cenere su abitati come Linguaglossa, Francavilla di Sicilia, Milazzo, Messina e Reggio Calabria. All'alba l'attività eruttiva era sostanzialmente cessata, anche se alcune deboli emissioni di cenere sono avvenute ancora sia dalla Voragine sia dal Cratere di Nord-Est e dal piccolo cratere a pozzo apertosi recentemente sull'alto fianco del Nuovo Cratere di Sud-Est.

Gli altri episodi

La stessa Voragine è stata luogo di due parossismi particolarmente intensi, il 22 luglio 1998 e il 4 settembre 1999, con caratteristiche simili a quelle del parossismo della notte scorsa. Entrambe hanno prodotto fontane di lava, che nel caso del 4 settembre 1999 hanno superato 2000 metri in altezza, e colonne eruttive (quella del 22 luglio 1998 ha raggiunto un'altezza di 12 km sopra il livello del mare) con abbondante ricaduta di materiale piroclastico, nel settore meridionale del vulcano nel primo caso, e orientale nel secondo. Anche in passato la Voragine si è distinta per la sua capacità di produrre episodi parossistici eccezionalmente violenti, come nel febbraio del 1947, nel luglio-agosto del 1960 e nell'agosto del 1989.

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