In Trentino ci sono oltre cento orsi, ma crescono soprattutto i lupi: sono più di duecento

diGiacomo Costa

I dati del Rapporto Grandi Carnivori: la presenza dei lupi nei boschi sempre più diffusa. Si calcolano almeno 29 branchi

Gli orsi sono più «confidenti», si avvicinano con meno diffidenza alle aree antropizzate, ma i danni che causano sono comunque «stabili», anche se in senso puramente statistico visto che è difficile definire «stabile» un bilancio che parla di oltre 300 episodi in un anno, praticamente dieci mesi su dodici in cui ogni giorno si sarebbe verificato un problema di qualche tipo. Eppure, dall’ultimo rapporto Grandi carnivori, emerge forse ancora più allarmante la presenza dei lupi nel territorio trentino, che dieci anni fa si riducevano a un solo branco e che oggi invece si dividono i boschi della provincia tra 29 gruppi, in numero variabile che conta tra i 3 e gli 11 componenti e che quindi porta a stimare il numero complessivo di esemplari attorno ai 200.
Ieri, nel corso della sua seduta «in trasferta» a Livo, in val di Non, la giunta provinciale ha presentato il rapporto Grandi carnivori 2022, oltre 50 pagine in cui non si traccia solo il quadro delle presenze in Trentino di orsi, lupi, linci e sciacalli, ma anche quello relativo a predazioni, danni, migrazioni, prevenzione, catture, formazione e informazione, attività d’emergenza. 

I dati sono dell'anno precedente all'aggressione mortale

I dati fanno tutti riferimento allo scorso anno, quindi ovviamente mancano tutti quelli relativi agli ultimi mesi, a cominciare dalla tragica aggressione da parte dell’orsa Jj4 culminata con la morte del 26enne di Caldes Andrea Papi. Per di più, viste le metodologie dello studio, il 2022 non è uno degli anni più fruttuosi per quanto riguarda il censimento degli animali: il monitoraggio genetico intensivo è infatti portato avanti a periodi alterni, e il ‘22 era un anno «di pausa» per quanto riguarda gli orsi, che hanno visto raccolti solo i campioni organici particolarmente importanti (orse con cuccioli, esemplari problematici, morti); il 2023, viceversa, è già iniziato nel segno del censimento intensivo. Per i lupi, al contrario, lo scorso era proprio l’anno dedicato al monitoraggio approfondito, che però non si è ancora concluso e quindi dati più precisi saranno forniti nel corso dei prossimi mesi. Anche così, comunque, i numeri del rapporto mostrano dinamiche nette: i plantigradi, il cui numero nel 2021 (anno di monitoraggio intensivo) era stimato tra i 73 e i 92 elementi, hanno vissuto una stagione particolarmente fertile, con il numero record di 14 nuove cucciolate per altri 25 esemplari che si sono andati ad aggiungere al totale. 

La popolazione ursina si riduce, i canidi aumentano

La popolazione ursina si è poi ridotta di soli tre animali: uno trovato morto e in stato di decomposizione in seguito a un possibile scontro con un altro orso, un altro investito sulla strada e la terza, l’orsa F43, deceduta durante le operazioni di anestesia e cattura. Da evidenziare, poi, la diversissima distribuzione di maschi e femmine (come spesso viene spiegato dagli esperti): se i primi si spostano in un’area totale di oltre 41 mila chilometri quadrati che ha al centro la provincia trentina, le seconde si concentrano in appena 1.726 chilometri quadrati, tutti entro i confini del Trentino occidentale. I lupi presentano numeri anche più impressionanti: dal 2013 al 2015 si contava un solo branco, poi sono diventati tre (2016), 13 (2019), 17 (2020) e oggi sono almeno 29, di cui cinque presenti «marginalmente» in provincia, ma comunque presenti; di questi, almeno 18 nuclei famigliari sarebbero riusciti a riprodursi nel corso dello scorso anno, che ha visto anche la formazione di almeno tre nuove coppie. Ci sono anche un discreto numero di lupi solitari, almeno un’altra quarantina in tutto, stando alle stime. Nel 2022 sono stati trovati morti 14 esemplari, la maggior parte investiti ma c’è stato anche un caso di lupo rimasto intrappolato in un recinto elettrificato.

I numeri dei danni e dei «contatti» uomo-animali

 I canidi tendono a concentrarsi sulla parte orientale del territorio provinciale, ma qualche branco insiste anche a occidente.
Il rapporto prende in esame anche i danni registrati: ci sono 301 episodi legati agli orsi, per 172 mila euro di danni in parte già indennizzati, e 162 casi riconducibili a lupi (a cui si aggiungono almeno 363 predazioni di selvaggina), per 165 mila euro totali, un dato in calo. La squadra di emergenza provinciale per l’orso è uscita 40 volte nel 2022, andando incontro a sette contatti diretti e dieci dissuasioni a colpi di proiettili di gomma e ringhi di cane. Ci sono stati 19 casi di incontro uomo-orso, di cui due falsi attacchi, e sette investimenti stradali (tutti, tranne uno, conclusi con l’orso ferito ma vivo). Oggi si stimano 25 esemplari problematici nel territorio. Monitorate anche le presenze di linci (un maschio, lo stesso da anni) e sciacalli dorati (sette, al momento), che però con numeri tanto ridotti non sono causa di danni o preoccupazione.

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8 luglio 2023 2023