Bologna, cantieri alle ex scuole Ferrari: i cittadini insorgono contro i «mostri urbani»

diFrancesca Blesio

In via Toscana 136 sorgeranno due edifici di 6 e 8 piani con 50 nuovi appartamenti. Il Comune: «Situazione ereditata, abbiamo provato a mediare, non è servito»

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I cantieri e come sarà

Gru e operai sono già al lavoro nel vuoto lasciato dall’abbattimento delle scuole Severino Ferrari. «Nella zona pedecollinare sud-est di Bologna — come si può leggere nella brochure del progetto — all’interno del quartiere San Ruffillo, sta sorgendo il nuovo complesso residenziale “Toscana 136”». Si tratta di un grattacielo composto da due edifici, uno di 6 piani e uno di 8, per un totale di 50 appartamenti. Siamo alla fine di via Toscana, a pochi metri da Rastignano e dal verde delle colline bolognesi. Di fronte alla voragine di oggi sono arroccate case su tre piani, ombreggiate da imponenti cedri del libano. Intorno ai 2.550 metri quadri di superficie delle ex scuole sorgono un’elegante villetta bianca con bifore e un muro di gelsomini a circondarla, una casetta gialla gestita dall’Antoniano con un verdeggiante giardino impreziosito da statue a grandezza d’uomo, il Centro Acqua San Ruffillo di Hera e il giardino Marco Walter Battacchi da poco dotato di nuovi arredi e giochi. Facile immaginarsi la reazione di chi vive nei dintorni alla notizia di un mastodontico stabile pronto a sorgere laddove un tempo generazioni di bambini imparavano a scrivere salendo al massimo una rampa di scale.

Il comitato 

Appena la notizia si è diffusa si è formato un comitato di cittadini. Si chiama «Mostri urbani via Toscana», così sono stati ribattezzati i due palazzi in fase di costruzione, non proprio una nota di gradimento per il nuovo complesso immobiliare che secondo la proprietà, la Rerum Capital s.p.a., invece «dialogando con l’intorno, contribuirà al miglioramento della qualità della vita del quartiere». A gioire sono le piccole attività commerciali della zona (a pochi passi dai nuovi palazzi sorge anche il Mercato rionale di San Ruffillo) che temevano la realizzazione dell’ennesimo supermercato e che invece avranno nuovi potenziali clienti e pure facoltosi (un trilocale da 94 metri quadri e due bagni al quarto piano, ad esempio, è in vendita a 477.500 euro).

La previsione: peggiorerà la qualità della vita

«Bologna è giustamente conosciuta per gli alti livelli qualitativi in termini di servizi ai cittadini che è riuscita a creare negli anni. Negli ultimi tempi numerosi interventi sembrano andare in direzione contraria, in nome di una “ragionevole densificazione edilizia” — attacca il comitato — In via Toscana, al posto di una vecchia scuola verranno realizzati decine di appartamenti grazie ad un permesso pieno di deroghe. E di monetizzazioni di oneri e standard. Questo significa che ci saranno meno parcheggi, meno verde pubblico. In sostanza un aggravamento delle condizioni insediative. Vogliamo capire se e come è possibile mitigarne l’impatto e per questo formuleremo proposte».

Eredità della giunta Guazzaloca 

In questa partita sono stati coinvolti il Quartiere Savena e il Comune di Bologna, nella figura dell’assessore all’Urbanistica e all’edilizia privata Raffaele Laudani. «Questa storia comincia agli inizi degli anni Duemila. Eravamo ai tempi della giunta Guazzaloca quando fu fatta una variante al piano regolatore dell’85 — racconta Laudani — Il Comune diede l’area in permuta a Carisbo s.p.a. ottenendo in cambio la realizzazione di un altro plesso scolastico. Per questo noi abbiamo sentito la responsabilità di trovare un accordo con l’attuale proprietà per vedere se si riusciva a ridurre l’intervento ad altezze più compatibili con il contesto circostante». La risposta non è stata quella che residenti e amministrazione avrebbero voluto. «Noi avevamo chiesto di ridurre le altezze proponendo di recuperare questa capacità edificatoria perduta da un’altra parte magari su aree che potevamo mettere noi a disposizione ma dopo varie interlocuzioni la proprietà ha ritenuto di andare avanti con il suo progetto come era nelle sue facoltà. Contestualmente si è detta disponibile a fare interventi di riqualificazione sulle aree verdi limitrofe. Vedremo cosa il Quartiere riterrà più utile per le esigenze dei cittadini della zona». Nel frattempo a Palazzo d’Accursio sono al lavoro per cercare di governare meglio situazioni come queste, «con diversi interventi di variazione agli strumenti di regolazione delle micro trasformazioni».  

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24 aprile 2023 2023