Copparo

Copparo

Copparo, perla d’identità tra Estensi e agricoltura

La cittadina si è guadagnata la coppa d’oro per la produzione di pera Igp


Incastonata tra la “bassa ferrarese” e Ferrara, la cittadina primeggia nell’ambito agricolo, pur vantando la presenza di Berco (azienda produttrice di componenti per carri cingolati)
e della Ferri 1844 (specializzata nella produzione di attrezzature e mezzi per la cura del verde). Moltissimi i documenti ritrovati dagli storici fanno riferimento a Copparo come terra contesa tra Ferrara e Ravenna. Responsabile di questa controversia, era senz’altro, il fatto di essere un terreno fertile e una grandissima riserva venatoria, tant’è che i Giocoli – nobile famiglia di Ferrara di parte guelfa – furono i primi ad edificarvi un castello che in seguito divenne dimora di caccia. Gli storici, da tempo, cercano di trovare l’origine e di ricostruire l’etimologia del nome Copparo. Alcuni sostengono che provenga da Coppa Aurium (coppa d’oro). Altri, invece ad “Aucuparium“, luogo in cui è possibile andare a caccia di uccelli (“avis-capio-arium”). Comunque sia, Copparo si è guadagnata la coppa d’oro per la produzione di pera a marchio IGP. Ma vi è qualcos’altro in cui primeggia. Si tratta della presenza di ben tre Delizie: Villa della Mensa, edificata per volontà di Bartolomeo della Rovere, vescovo di Ferrara dal 1474 al 1495; Delizia di Zenzalino, attualmente di proprietà privata, salita all’onore delle cronache perché qui vi nacque Varenne (il più celebre trottatore di tutti i tempi); in ultimo ma non per importanza, la Delizia di Copparo, che all’origine si presentava come un castello turrito. Quest’ultima fu frequentata da Niccolò III e da Borso d’Este con le rispettive corti. L’edificio originale, nel 1808 fu danneggiato da un incendio e parzialmente demolito e nel 1872 i resti vennero incorporati in quello che oggi è il Municipio. A testimonianza della Delizia, si può osservare la Torre della Delizia, sede della biblioteca comunale. Un territorio che offre molto a chi lo visita, fatto di bellezze naturalistiche date dal tipico paesaggio agricolo che intercala frutteti a campi di grano dorati macchiati dal rosso dei papaveri, con la possibilità di immergersi nella cultura visitando, oltre alle delizie, importanti musei come Villa Bighi, la Galleria d’arte civica e il Museo la Tratta e ancora la splendida chiesetta romanica di San Venanzio. La sera, poi ci si può allietare degustando le prelibatezze della cucina ricca di pietanze provenienti dai ricettari della Corte Estense e non ultimo, uno spettacolo teatrale presso il Teatro De Micheli. Il sindaco Fabrizio Pagnoni, felice di poter comunicare alla cittadinanza “Copparo Città Identitaria”, informa che dopo molti mesi di chiusura forzata e due stagioni compromesse, il Teatro De Micheli ha lavorato ad una riapertura quanto più possibile inclusiva e diffusa, grazie alle scelte della gratuità, della modalità mista in presenza e in streaming in occasione del ritorno in sala e del trasferimento del palcoscenico all’esterno del teatro per l’estate. Inoltre, invita tutti a visitare la mostra dedicata all’artista copparese Italo Cinti curata da Roberto Pavinati, allestita alla Galleria civica ‘A. Costa’.
Susanna Tartari

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