Scenario Come la realtà virtuale può rivoluzionare la psicoterapia

Marina Londei

Tempo di lettura: 3' 24''

Pubblicato il: 21/04/2023

Da diversi anni ormai si parla dell’uso della realtà virtuale come prezioso supporto alla psicoterapia e al miglioramento della salute mentale. Le potenzialità della tecnologia sono state studiate sin dagli anni ‘90, ma è solo nell’ultimo decennio che l’argomento è tornato in auge, col rilascio di dispositivi come l’Oculus Rift e l’HTC Vive. 

Nonostante gli impatti positivi della realtà virtuale, siamo ancora ben lontani dall’adozione di queste tecnologie per le terapie. Secondo Lisa Eadicicco di CNET i motivi di questa resistenza sono da ritrovare nei costi ancora poco accessibili dei dispositivi e nella scarsa conoscenza dell’argomento da parte dei professionisti del settore.

Rispetto ai dispositivi degli anni ‘90 e dei primi 2000 i moderni headset sono molto più comodi da utilizzare, anche se presentano alcuni problemi di usabilità soprattutto per chi indossa gli occhiali e per via della ridotta autonomia della batteria.

La realtà virtuale a supporto della psicoterapia

Nel corso della pandemia l’interesse verso la realtà virtuale è aumentato, anche per via della diffusione del Metaverso. Siamo però ancora lontani da un coinvolgimento di massa: secondo Ramon Llamas, direttore di ricerca per The International Data Corporation, ci vorrà almeno un’altra decina di anni prima che le tecnologie di VR diventino d’uso comune.

La ricerca però non si ferma: nel corso degli anni sono state pubblicate diverse ricerche sui benefici della realtà virtuale per la psicoterapia, in particolare per combattere specifiche fobie e disturbi d’ansia. 

I dispositivi di VR immergono il paziente in una situazione da lui percepita come pericolosa con tutta la sicurezza della simulazione; che sia la fobia degli aghi o della guida, come negli esempi riportati da Eadicicco, la realtà virtuale aiuta ad affrontare le paure stimolando le risposte nervose il tanto che basta per garantire l'efficacia del percorso di cura.

Quello basato sulla simulazione virtuale è un trattamento che mira a desensibilizzare i pazienti nei confronti di una certa fobia, ed è quindi particolarmente utile per agire sulle alterazioni provocate da paure derivanti da traumi. Si tratta in ogni caso di un complemento alla psicoterapia che va sempre eseguita sotto il controllo di un professionista.

La realtà virtuale può rivelarsi utile in generale per coinvolgere pazienti con cui la comunicazione è particolarmente difficile, ad esempio impostando le sessioni come un gioco; inoltre, la psicoterapia in VR aiuta a creare ambienti sicuri dove è possibile liberarsi dello stress accumulato e sentirsi protetti. La realtà virtuale offre un livello di personalizzazione elevato che può rivelarsi molto efficace per i trattamenti. 

La rivoluzione VR è ancora lontana

Le tecnologie di realtà virtuale sono per ora nelle fasi iniziali di adozione: le masse non sono ancora interessate ad approfondire i benefici di queste tecnologie, di conseguenza anche i produttori sono meno coinvolti. 

Secondo Llamas è probabile che l’headset di Apple, previsto per giugno, dia una nuova spinta al mercato e attiri l’attenzione dei consumatori. La vera svolta nel mercato della realtà virtuale la potranno dare soltanto gli utenti; quando la VR prenderà piede, allora si potrà valutare l’introduzione della tecnologia nelle terapie.

La strada è ancora lunga, ma psicologi e psicoterapeuti non possono farsi trovare impreparati al cambiamento. Esistono diverse compagnie che stanno cercando di rendere popolare la VR per la psicoterapia, come Hutchinson e oVRcome: quest’ultima non si dedica solo a produrre dispositivi per i professionisti, ma anche a distribuire precisi programmi di psicoterapia coadiuvata dalla VR. 

Anche Amelia ha sviluppato un software da usare col kit di VR che offre più di 100 simulazioni da svolgere con un professionista, anche da remoto. 

Esistono numerose testimonianze a supporto dell'efficacia della realtà virtuale nella psicoterapia; nei prossimi anni, con la progressiva diffusione degli headset, l'interesse delle masse nelle tecnologie di VR potrebbe riaccendersi e dare una nuova spinta alle terapie psicologiche.