Dusino San Michele è un piccolo comune dell’Astigiano situato situato circa 20 chilometri a ovest di Asti nei pressi del confine con la provincia di Torino. Dal punto di vista geomorfologico non fa parte del Monferrato, ma si trova sul bordo orientale dell’Altopiano di Poirino: questa zona corrisponde a un’antica pianura alluvionale, in cui sono riconoscibili tracce del modellamento fluviale del Quaternario antico.

 

Qualità dei dati e consistenza della serie

Nell’aprile 1928 l’allora Ufficio Idrografico del Po installò a Dusino un modesto osservatorio meteorologico: fu collocato alla quota di 262 m s. l. m. presso la Chiesa di San Michele e, nel corso degli anni, le osservazioni furono affidate ai parroci che si succedettero in paese. In questo studio verranno analizzati i dati relativi all’altezza della neve fresca (HN): si tratta di un parametro annotato sui registri ufficiali che all’epoca venivano inviati a cadenza mensile dall’osservatore all’Ufficio Idrografico. I registri non sono mai stati digitalizzati, perciò non si trovano online se non per pochi valori parziali ricavabili dalle tabelle riassuntive caricate nel progetto “Annali” sul sito dell’Ispra Ambiente (http://www.acq.isprambiente.it/annalipdf/). Per questo motivo le schede originali sono state reperite dall’autore di questo studio nell’archivio dell’Arpa Piemonte a Torino in Via Pio VII, dove oggi sono conservate. I dati disponibili coprono un periodo che va dal 1928 al 2000. Si è deciso di estendere l’analisi fino al 1924 grazie alla presenza di misurazioni derivanti da altri due osservatori situati nelle vicinanze: Ferrere d’Asti (5 km a sud-est) e Roatto (6 km a nord-est), entrambi posti a quote altimetriche simili, rispettivamente 287 e 256 m. Le misure effettuate in queste due località, assieme a quelle dell’osservatorio di Castelnuovo Don Bosco (10 km a nord di Dusino, 260 m), sono state utilizzate per ricostruire o stimare alcuni dati mancanti o imprecisi nel periodo analizzato.

Le maggiori lacune ed imprecisioni si sono riscontrate tra gli anni ‘50 e gli anni ‘60, in parte dovute al succedersi di due diversi osservatori. Per il recente ventennio 2001-2020, in assenza di misure effettuate in loco, si è provveduto a stimare i totali della neve fresca caduta nell’anno idrologico attraverso i dati di Alessandria, Asti, San Paolo Solbrito (AT) e Cambiano (TO). Perciò per il periodo 1924-2000 sono disponibili i dati a cadenza giornaliera, mentre per gli anni compresi tra il 2001 ed il 2020 sono disponibili i soli totali dalla neve fresca caduta a livello stagionale. L’unica eccezione è rappresentata dal dato mensile del marzo 2010 che si è deciso di stimare poiché molto significativo trattandosi di un valore record all’interno della serie.

Quasi la totalità delle misure effettuate corrisponde all’altezza della neve fresca giornaliera (HN): normalmente negli osservatori afferenti all’Ufficio Idrografico il rilevamento veniva svolto una volta nell’arco di 24 ore, spesso ad un orario prefissato del giorno (di solito alle ore 8/9 di mattina) e così è avvenuto anche a Dusino. Fa eccezione il breve periodo compreso tra il 1948 ed il 1953 e pochi anni tra il 1954 ed il 1969 in cui le misure si riferiscono all’altezza del manto nevoso (HS): in questo caso l’altezza della neve fresca giornaliera è stata ricavata calcolando la differenza tra i dati misurati ogni 24 ore. “Questo metodo in cui la neve fresca viene considerata pari all’incremento del manto rispetto al giorno precedente, durante le nevicate prolungate può indurre parziali sottostime a partire dal 2° giorno per via dell’assestamento del manto nevoso, tuttavia tale effetto è trascurabile a bassa quota” (Nimbus n°72, pag. 34). Inoltre, una differente modalità di misurazione per così pochi anni all’interno di una serie pressochè secolare non ha causato disomogeneità apprezzabili, perciò si è deciso di non correggere questi dati, ad eccezione del solo episodio del 4-6 gennaio 1954: come per il caso del marzo 2010, trattandosi di un valore record all’interno della serie, si è preferito stimare l’altezza della neve fresca (HN) dell’evento in modo da poterlo rendere confrontabile con le altre nevicate più abbondanti rilevate tramite lo stesso metodo di misura.

Andamento dei totali di neve fresca caduti nell’anno idrologico (periodo ottobre-settembre che racchiude la stagione invernale padana) dal 1924 al 2020 a Dusino San Michele (AT, 262 m). La linea tratteggiata nera indica la media dell’interno periodo analizzato (44.2 cm), la linea rossa sottile indica la tendenza, mentre la linea rossa più spessa rappresenta la media mobile sui 5 anni. Appare netta la tendenza alla diminuzione degli apporti nevosi (-36.5%/97 anni), visibile soprattutto a partire dalla fine degli anni ’80.

 

Evoluzione della nevosità nell’ultimo secolo e distribuzione delle nevicate

Considerando la serie nella sua interezza (1924-2020) cadono mediamente 44.2 cm di neve a Dusino. Per analizzare la distribuzione delle nevicate mese per mese è necessario prendere in considerazione la media del periodo 1924-2000, data l’assenza nell’ultimo ventennio dei dati a cadenza mensile: in questo arco temporale di 77 anni cadono mediamente 20 cm a gennaio, 11.3 cm a febbraio, 11 cm a dicembre, 2.8 cm a marzo, 1.9 cm a novembre, 0.2 cm ad aprile e 0.1 cm ad ottobre.

Nell’ultimo secolo la tendenza è volta ad una netta diminuzione degli apporti nevosi, pari al -36.5%/97 anni. Analizzando il grafico soprastante è possibile notare un drastico calo dei totali annui dalla fine degli anni ‘80, dovuto soprattutto a tre inverni consecutivi pressochè privi di neve (appena 3 cm in totale tra il 1987-88 e il 1989-90). Durante gli anni ‘90 trova conferma questa diminuzione, tanto che risultano, fino ad allora, il decennio meno nevoso con appena 26.7 cm: non nevicava così poco dagli anni ‘20 in cui si misurò un primo importante calo degli apporti nevosi. Nonostante i dati di Dusino siano incompleti per quel decennio (la serie inizia dal 1924), è già possibile riscontrare inverni molto avari di neve come il 1924-25 con 0 cm e il 1927-28 con 6 cm. Negli anni 2000 segue una netta ripresa degli apporti nevosi, che culmina con le stagioni del 2008/09 e del 2009/10 in cui cadono rispettivamente 99 e 93 cm: all’interno della serie si posizionano rispettivamente al 6° e al 9° posto tra gli inverni più nevosi in assoluto, inoltre si tratta della terza coppia di inverni consecutivi con più neve dopo il duo ‘85-86/‘86-87 e ‘44-45/‘45-46. Successivamente, a partire dal 2013/14, inizia un nuovo periodo avaro di neve che culmina con l’inverno 2019/20 in cui cadono appena 0.5 cm: per la prima volta dal 1924 vengono misurati 7 inverni consecutivi con apporti inferiori alla media. Per questo motivo l’ultimo decennio risulta il meno nevoso in assoluto con 24.3 cm.

La nevosità negli ultimi 30 anni è calata di oltre un terzo (-36.8%) rispetto al trentennio precedente: se nel periodo 1961-90 cadevano mediamente 50.0 cm, tra il 1991 ed il 2020 sono attesi appena 31.6 cm.

Andamento delle medie dell’altezza della neve fresca (HN) caduta a Dusino nei vari trentenni a partire dal 1931-60 fino ad arrivare al recente 1991-20: è possibile notare un importante calo degli apporti nevosi tra ’61-90 e ’71-00 divenuto ancor più marcato tra gli ultimi due trentenni.

 

I grandi inverni e le nevicate più abbondanti

In quasi un secolo di misurazioni, dal 1924 ad oggi, la stagione invernale più nevosa è stata il 1985/86 con 181 cm caduti. Il dato, davvero notevole per questa zona di pianura, appare abbastanza isolato all’interno della serie (se si tiene conto che il 2° inverno con più neve ha totalizzato 129 cm, cioè 52 cm in meno) e quasi eguaglia i totali di neve fresca caduta in quella stagione in località ben più nevose come Ovada e Cuneo, che accumularono rispettivamente 195 e 187 cm. A Dusino furono 11 gli episodi nevosi con accumulo e 18 i giorni di neve, compresi tra il 18 novembre 1985 e l’1 marzo 1986; nel gennaio 1986 caddero 107 cm rendendolo il mese più nevoso di tutta la serie.

L’episodio nevoso più abbondante dell’inverno 1985/86 corrisponde al celebre evento del 29-30-31 gennaio e 1 febbraio 1986 in cui caddero 83 cm, valore secondo nell’intera serie solo alla “nevicata del secolo” del 4-6 gennaio 1954, la più abbondante di tutto il Novecento sull’Astigiano di pianura, durante la quale caddero 90 cm a Dusino e 95 cm ad Asti con altezze massime al suolo (HS) rispettivamente di 70 e 75 cm. Proprio l’inverno 1953/54 a Dusino è stato il 2° più nevoso in assoluto con 129 cm.

I dieci inverni più nevosi dell’ultimo secolo a Dusino: distaccato da tutti gli altri l’eccezionale 1985/86 con 181 cm e, dopo il 1953/54 con 129 cm, sono diverse le stagioni invernali con accumuli di neve fresca intorno al metro.

Le dieci nevicate più abbondanti degli ultimi 97 anni a Dusino: il primato spetta all’incredibile episodio del 4-6 gennaio 1954 dove caddero 90 cm, ma subito dopo troviamo il più recente evento del 29-30-31 gennaio e 1 febbraio 1986 con 83 cm; diversi sono gli episodi tra 40 e 50 cm tra cui due nevicate avvenute nel nuovo millennio: 28-29 gennaio 2012 (45 cm) e 6-7 gennaio 2009 (40 cm).

 

Nevicate precoci e tardive

Nel periodo 1924-2020 la nevicata più precoce corrisponde al 27 ottobre 1979 con 4 cm (peratro anche l’unico episodio con accumulo nel mese di ottobre) e quella più tardiva al 25 aprile 1972 con 3 cm. Se le nevicate nel mese di ottobre sono incredibilmente rare, lo stesso non si può dire per la neve di aprile: nel periodo analizzato si contano 4 eventi con accumulo. Il più abbondante è rappresentato dall’episodio del 20 aprile 1954: in assenza di misurazioni a Dusino, è stato stimato un valore di 10 cm attraverso diversi rilevamenti effettuati in zona (6 cm a Castelnuovo Don Bosco, 9 cm ad Asti e 15 cm a Ferrere d’Asti). Oltre al già citato evento del 1972, negli anni più recenti troviamo gli episodi del 17-18 aprile 1991 (3 cm) e del 15 aprile 1998 (3 cm).

 

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Dati raccolti ed elaborati da Paolo M. Faggella

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