La stagione dell’uva

Ottobre, nel cuore dell’autunno.
Ottobre  è il mese del vino e della vendemmia.
E tutto ciò riporta al passato, alla memoria di un gesto che si perpetua da secoli.
Uva, tralci di vite, boccali ricolmi di vermiglio nettare.
Un gesto secolare, una mano che si alza verso il cielo per celebrare una nascita, un matrimonio, una vittoria.
Gli antichi romani erano famosi per le loro libagioni, ai tempi del Medioevo i nobili sorbivano il vino da coppe di pesante oro intarsiate di pietre preziose.
Ancora oggi usiamo sederci attorno a tavole imbandite di ogni ricchezza e ognuno alza il proprio calice, in un gesto beneaugurante.
Prosit!
In estate l’uva matura al sole.
Questi sono filari di terra d’Emilia in alcune immagini dell’agosto appena trascorso.

E’ una terra ricca e rigogliosa e si incontrano lungo la strada terreni coltivati.

E sono tralci e pampini.
E sono grappoli che soavi pendono dai rami.
Rami che non si spezzano, nel mistero bello della terra.

E grappoli dai chicchi tondi e sodi, tutto ciò che è in natura è perfetto, l’ha disegnato il più sapiente degli artisti e nulla è lasciato al caso.
Il contorno delle foglie, il colore chiaro e acerbo degli acini che ancora devono maturare, la superficie opaca, scura e piena dei frutti che sono già pronti per essere colti.

Colui che ha saputo immaginare il grappolo d’uva ha voluto che fosse armonico e simmetrico, gli acini stretti l’uno all’altro a formare una fresca cascata, da cogliere, da gustare, da mordere per dissetarsi.

L’uva succosa, dalla quale nasce il vino, il nettare sublime che riscalda i cuori e riempie i calici.
Con misura, perché resti un piacere lieto ed appagante.
Nunc est bibendum, dicevano gli antichi.
E allora alziamo i calici e brindiamo all’autunno, alle terre ricche e rigogliose, alle vigne cariche di grappoli, al sole dell’estate che regala l’uva di ottobre.

34 pensieri riguardo “La stagione dell’uva

  1. nunc est pulsanda tellus. Bel post. Mi fa pensare ai piccoli piaceri della vita che troppo spesso ci dimentichiamo di celebrare. A mio nonno paterno tra i filari. A tutto un mondo abitato da me bambina che non esiste più

  2. Che meraviglia! Quando si parla di viti e vendemmia mi sento subito a casa. Vivo in una zona famosa per il vino, sai Miss? L’Oltrepo’ Pavese! Splendide colline! Un’amante della natura come te le conosce di sicuro!

  3. E’ tempo anche da noi di vendemmia Miss, e per me è uno dei periodi più belli dell’anno! Avevo anch’io preparato un post. Ma devo sistemarlo. E’ stupendo vendemmiare e come dici tu, si vede proprio in questo momento che la terra è rigogliosa! Un bacio.

  4. Eh, sì. Soprattutto quando la natura si tinge dei colori dell’autunno! Che splendida stagione! La mia preferita.

  5. Il vino, grande piacere della vita. E ovviamente la Fletch che è grande estimatrice (del piacere di vivere dico) non poteva non farne un post.
    Ultimamente però sto bevendo di meno. Il nuovo motto del Moka è che il vino fa bene all’uomo, quando a berlo è la donna. 🙂

  6. Diverse volte mi hanno proposto di andare a fare la vendemmia, ma la sola idea di infilare le mani in mezzo a tutta quell’uva e, di conseguenza, alle api che gli ronzano attorno, mi fa rabbrividire 😀

  7. Prosit cara Miss Fletcher! Quanti bei ricordi hai suscitato in me. Coroi, odori, sapori…. ti abbraccio in questa prima notte di ottobre
    Susanna

  8. Mi hai ricordato quando da giovane studentessa universitaria, per racimolare un po’ di soldini feci la vendemmia.15 giorni di forbici, filari interminabili e sole. Dall’alba al tramonto. Un ‘esperienza bella ma tosta. La sera crollavo, ma anche con gli occhi chiusi vedevo grappoli d’uva. 🙂

  9. Miss, un tempo si usava piantare rose a capo di ogni filare… la rosa fungeva da spia, perchè manifesta per prima eventuali malattie che possono intaccare la vigna (un po’ come il canarino in miniera)… qui in Toscana, quel tocco di poesia in più mi è capitato di vederlo…

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