Panni stesi e cielo azzurro di Fontanigorda

Nel culmine dell’estate ecco la gioiosa bellezza dei panni stesi nell’aria fresca di Fontanigorda, uno spettacolo che sempre mi incanta.
Semplice candore e blu in perfetta armonia con i petali delle sontuose ortensie.

E ancora azzurro, bianco, alberi e sole radioso d’estate.

E una coperta rossa messa a prendere aria spicca nel chiarore di una mattinata estiva.

E poi diverse tonalità di rosa e ancora un’allegra copertina a quadretti che danza davanti alla finestra.

Un perfetto gioco di linee, sulla corda da stendere l’esatta tonalità di verde del rigoglioso cespuglio.

E colori pastello e ancora sole e luce.

E poi certe tonalità di blu anche se, in realtà, non era mia intenzione fotografare questi panni stesi, a me interessava immortalare l’airone che si era andato a posare sul tetto proprio dietro queste magliette.
Vedete le sue ali grigie aperte proprio dietro la maglia grigia? Un perfetto gioco di sfumature anche se, in questo caso, avrei gradito maggiore collaborazione da parte del magnifico pennuto!

E poi morbida spugna rosa, un asciugamano a quadretti e un colpo di vento che fa attorcigliare il bucato attorno alla corda.

E i monti, gli spioventi tetti di tegole, le case, le cascine, il tempo dell’estate e dei panni stesi nel cielo azzurro di Fontanigorda.

Finestre, fiori e gatti

E questa è una storia di Fontanigorda ed è una storia di finestre, fiori e gatti e poi è anche una storia di sguardi diffidenti che brillano da lontano, tra le lucide foglie.

E poi è una storia di rose gialle e di candide tendine.

E c’è da dire che non tutti hanno sempre voglia di socializzare, a volte prevale una certa cautela.

Mentre i fiori sbocciano davanti alle persiane verdi.

E mentre qualcuno si sporge per capire cosa succede in giro.

Si aprono generosi i petali bianchi e delicati e nell’aria si spande un delizioso profumo.

Nel frattempo ognuno cerca il proprio posto al sole, magari dietro a una bella zanzariera che garantisce una meritata pace.

Rimane soltanto da stabilire se sia meglio accoccolarsi in un verso oppure nell’altro, c’è da rifletterci!

Trionfano gloriose le ortensie dal colore vivace e ancora dondolano sugli steli altre romantiche rose.

E gironzolando per Fontanigorda davvero paiono non terminare mai queste bellissime storie di finestre, fiori e gatti.

La vita semplice

La vita semplice ha il profumo dolce della lavanda e quello intenso della legna tagliata che durante l’inverno riscalderà le case.
La vita semplice è imperscrutabile, disarmante e per questo semplicemente vera.

Sboccia tra i fiori di un bouquet così composto dalla maestria della natura.

E abita sotto ai tetti di tegole rosse, nella quiete di Fontanigorda.

La vita semplice ha il sentore di una rosa ricercata e la freschezza del bucato sospinto dall’aria lieve.

Una panchina, una finestrella, un ferro di cavallo appeso accanto alla porta, le tendine candide.

Una strada che scende tra luce e ombra e tra i colori belli della vita.

La vita semplice rimane in miracoloso equilibrio davanti a un muro di pietra e rifiorisce ancora e ancora.

E si conquista con fatica e così matura, nella ricchezza degli orti.

Sa essere dolce la vita semplice, un piccolo splendido mistero che alcuni hanno il privilegio di saper custodire.

Ortensie di Ferragosto

Il colore tenue e delicato delle ortensie, dal lilla al celeste.
Le foglioline tenere e verdi, il sole che si posa sui fiori e con lui una farfalla leggera, in magnifico e meraviglioso equilibrio.
E la luce sfiora quelle ali sottili, ne disegna i contorni e ne esalta le sfumature mentre illumina i fiori gloriosi delle ortensie.
È la perfezione assoluta della natura, ve la dono in questo giorno di festa per augurare a tutti voi buon Ferragosto!

Quiete tra le ortensie

Il ritmo della Val Trebbia è dolcemente lento.
Lo scandiscono il ronzare delle api, il canto delle cicale, il suono del vento che lieve passa tra le foglie.
Il tempo scorre, senza alcuna fretta e nella frescura della campagna con i suoi silenzi incantati.
E così si assapora questa magnifica pace, dono impagabile dell’estate.
Una buona lettura, un momento tutto per sé e una sdraio, in queste quiete, tra le ortensie.

Ortensie e farfalline

Tra le bellezze di Fontanigorda bisogna sempre ricordare le magnifiche ortensie che con i loro colori deliziosi abbelliscono i giardini e fioriscono generose sulle scalinate.
Ci sono ortensie di diversi colori, questo ricco cespuglio ha fiori dai toni color pastello, un trionfo di armoniose sfumature.

Rosa acceso che si ravviva al calore del sole.

E tenue celeste, sulla foglia li accanto si posa una leggera farfallina.

Un’altra, nera e bianca, plana sui petali delicati.

Ed è una sinfonia di colori, una bellezza semplice eppure grandiosa.

Ancora foglie tenere, di verde vivace brillante.

E fiori magnifici, grandi e ondeggianti, così carichi di luce.
Appena un fremito, un battito di ali, il respiro impercettibile della vita.

Tra ortensie e farfalle, nel tempo d’estate, a Fontanigorda.

Il linguaggio dei fiori nel 1924

Alcune cose del passato a volte riservano proprio delle belle sorprese, così eccomi qui a condividere con voi alcune curiosità tratte da un libricino da poco e molto consunto trovato per caso su una bancarella.
Il volumetto risale al 1924 ed è una pubblicazione omaggio della Società Anonima delle Terme di San Pellegrino, su quelle pagine chiaramente si illustrano le proprietà delle acque minerali e degli altri prodotti della società ma ci sono anche diverse altre curiosità, a esempio ho trovato molte ricette che spero di provare presto.
Oltre a ciò alcune paginette sono dedicate al linguaggio del fiori e ho così pensato che se questo linguaggio andava bene nel 1924 allora può essere perfetto anche per noi, ecco!
Così ecco qui un post profumato, colorato e a suo modo sorprendente.
Ad esempio ho scoperto che la menta significa saggezza, il mughetto ritorno al bene e i narcisi vendetta in amore.

La tuberosa è sinonimo di ebbrezza voluttuosa, la pervinca significa amicizia durevole e la viola del pensiero si usa per dire: pensa a me!

E quanta dolcezza racchiude il tenero lillà, questo fiore odoroso indica i primi moti d’amore.

Oltre al significato dei singoli fiori sul libricino si legge che un fiore offerto rovesciato ha un significato opposto al proprio.
E si dice sì sfiorando con le labbra il fiore ricevuto, si dice no strappando un petalo e buttandolo via.
A proposito poi delle rose regali riporto per intero un breve paragrafo e preciso che per bottone si intende bocciolo:

Un bottone di rosa spogliato delle spine ma non delle foglie significa: io non temo più, io spero.
Spogliato delle spine e delle foglie significa: non v’è più speranza né timore.
Una rosa sbocciata posta tra due bottoni significa segretezza.

E poi la rosa rossa indica amore ardente, quella bianca amore innocente e la rosa gialla significa invece amore infedele.

Ma le sorprese non sono finite, le generose ortensie indicano freddezza, lo avreste mai detto?

E le semplici bocche di leone sono invece sinonimo di ferocia, mai avrei potuto immaginarlo!

Ma poi ecco spuntare timide le graziose verbene che significano sincerità di affetti.

E la profumata lavanda che indica il silenzio.

Sono le tracce di un tempo distante e più romantico, una piccola curiosità scoperta sfogliando un libricino forse appartenuto a qualche affabile padrona di casa del passato che magari lo avrà tenuto da conto per poter consultare il calendario, le ricette o forse proprio il linguaggio dei fiori: e questo, come è ovvio che sia, rende il libretto ancor più prezioso.
Vi saluto così, con una semplice margherita, da sempre sinonimo di amore e bontà.

 

Panni stesi d’estate a Fontanigorda

Questa è una storia di aria, di sole e fili da stendere, è una storia di tovaglie ora riposte nei cassetti dei comò nelle seconde case e di magliettine chiuse in valigia per essere riportate in città, questa è una storia di panni stesi di Fontanigorda durante il tempo della calda estate.
Questa è una storia di bucati piccini, di case color salvia e di cielo sereno sullo sfondo.

E poi è un’avventura di lenzuoli che si impigliano nelle rose tra antiche case di pietra.

E di diverse gradazioni di celeste contro il turchese invincibile.

E di rosa e di arancio e di ortensie generose.

E poi è una storia di ondeggianti tinte pastello così abilmente sospese nel calore di luglio.

Di persiane aperte, finestrelle, colori confetto e rose profumate.

È una poesia di vento, ringhiere, nuvole leggere e tinte accese, poi certi terrazzini donano di giorno in giorno sempre nuovi stupori.

È anche un gioco di quadretti e di plaid da stendere sul letto nelle fresca estate della Val Trebbia.

Ed è una danza di luci e di ombre, un gioco di contrasti, una sorpresa, una bellezza che amo sempre ritrovare nel tempo d’estate e dei panni stesi a Fontanigorda.

La casa delle ortensie

La casa delle ortensie era in qualche luogo pacifico e silenzioso, doveva esserci un grande giardino e forse c’era un dondolo per le pigrizie estive, c’era un tavolo rotondo, una fontanella con acqua zampillante e un’aiuola con tenere margherite.
E c’era una scala di pietra circondata appunto da cespugli di ortensie, è il punto nel quale è stata scattato questo ritratto di famiglia.
Poi c’era tutto ciò che non possiamo vedere e che era racchiuso là, nella casa delle ortensie: un comò di legno scuro, una poltrona di vimini con un cuscino di velluto rosso, un pesante libro di geografia, un calamaio, l’inchiostro, un vaso di porcellana francese.
Un lume sempre acceso, nello studio del capofamiglia, un uomo dal portamento ritto e austero qui ritratto vicino a due dei suoi figli maschi.

Quella casa delle ortensie doveva avere molte stanze e armadi ricolmi di abitini chiari, sottogonne di pizzo, nastri bianchi, camiciole sottili, fazzoletti con le cifre.
E bambole, cerchi da far correre nelle strade ampie, passatempi per le ore del gioco e dello svago.
Le figlie femmine avevano i capelli a caschetto, la frangia, i fiocchi sulle scarpette, le calze bianche.
Incertezza e timidezza, tutta una serie di sensazioni che non si sanno spiegare.

Fratelli e sorelle, ognuno è una gioia, ognuno porta in dote una virtù diversa.
Braccia incrociate, un po’ di pazienza per questa storia della fotografia, un’esperienza da raccontare!
Un momento cruciale, poi da grande riguardarsi sarà pure un’emozione: una sorta di broncio, forse una certa sfrontatezza mista a una forma di esitazione.
Uno di quei momenti lì, ecco.

Poi ci sono sempre le cose che non puoi vedere e quelle che non puoi sentire.
La voci allegre, la ninna nanna per tutti, i girotondi in giardino, le corse giù per le scale, i quaderni con i compiti, le poesie imparate a memoria, i timori, gli abbracci e le dolcezze dell’infanzia.
E lo sguardo amorevole e paziente di una madre, gli occhi che ridono della bimbetta, la posa sicura del ragazzino.

Tutto questo accadeva il 12 Luglio 1916.
E c’era un giardino, c’era una scala di pietra e c’era un’intera famiglia, era il tempo del ricordo e della condivisione.
E il sole era caldo, in quello scorcio d’estate, in quei giorni fiorivano le ortensie.

Azzurro e fili da stendere d’estate

Quanto azzurro illumina il cielo dell’estate: intenso, pulito e terso, essenza della bellezza di questi luoghi.
Azzurro di cielo e rosa di un accappatoio steso, color panna è l’ombrellone per ripararsi dal sole.

Fontanigorda (2)

Diverse sfumature di lilla, il profumo delle ortensie e note di verde acqua sospese nell’aria.

Fontanigorda (3)

Estate.
Estate è nei toni blu del jeans e negli abiti da bimba che asciugano al sole contro il verde del bosco.

Fontanigorda (4)

E poi turchese, proprio come il cielo e giallo come i girasoli.

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E come i fiori che sbocciano nei vasi mescolati a vivaci tonalità d’arancio.

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E ancora arancio e ancora turchese della Val Trebbia.

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E poi note più chiare, tenui, quasi polverose.

Fontanigorda (7)

Tuttavia, come sempre nella vita, è tutta una questione di punti di vista.
Guarda.
Sono ancora gli stessi panni stesi.
Lenzuola danzanti, nuvole vaghe e aria fresca d’agosto.

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E poi rosso, rosso, tante volte rosso.

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E ancora celeste e una molletta solitaria sospesa nel vuoto.

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E poi sole caldo, prati, cuscini e montagne.

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E accenti pallidi, note confetto e sfumature di ortensie.

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E azzurro di cielo e di lenzuola, azzurro e fili da stendere che si incrociano nel chiarore dell’estate.

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