“Confident” (L’apologia di reato colpisce ancora!) – Seconda Parte

Orbene, eccoci di nuovo. Qualche giorno fa, come immagino ricorderete bene, abbiamo iniziato a stroncare la fanfiction “Confident”, dell’autrice Nicole Drew. Ci siamo fermati circa a metà del lavoro, anche perché urgeva una pausa per tutti quanti, data la mole di cose assurde che sta per arrivare e che, credetemi, vi metterà a dura prova.

Soprattutto perché qui con noi, stavolta, ci sono anche Abby e Joel.

Prima di tutto, ricapitoliamo rapidamente: la nostra Hope qui si chiama Kelsey, come in quella certa ficcyna che ben ricorderete, ma non ne conosciamo il cognome. In effetti, in tutta la fic, il solo cognome noto è quello di Justin, che come sempre è un criminale spacciatore violento e assassino, ma di cui la nostra Hope è tanto tanto innamorata, infatti continua a dire che è una brava persona che non fa nulla di male. Anche dopo che ha picchiato (per ben due volte) Travis, il primo Decklon della storia, solo perché le respirava attorno.

Kelsey qui ha anche un fratello iperprotettivo di nome James. Dico iperprotettivo, ma metà delle volte sparisce, forse per andare in giro con il resto del Team Rocket, forse perché deve trasformarsi in cervo e scorrazzare per il parco della scuola, non lo so.

Al fianco di Justin abbiamo anche Ryan, che è quasi sempre presente nelle sue ficcyne, Chaz, che come al solito è totalmente inutile, e un personaggio nuovo, Khalil, ma pure lui non è che abbia tutta ‘sta gran rilevanza.

Inoltre, James e Justin non si possono vedere perché quest’ultimo, per fargli un dispetto, si è portato a letto Sarah, che al tempo stava con James. E malgrado Hopelsey abbia cercato di convincerlo a scusarsi, Justin insiste nel dire che non è colpa sua.

Come non era colpa di Hitler la persecuzione degli ebrei, ma vabe’…

Ricordiamo inoltre che Kelsey, che ho rinominato “la Deficiente”, è capace solo di fare casini, di mettersi nei guai andando di proposito dietro a persone pericolose (Justin ne è un chiarissimo esempio) e che secondo Justin praticamente tutti i ragazzi a parte lui sono malvagi, pronti a saltarle addosso e a violentarla, difatti Kelsey non può permettersi di fare un passo se lui non l’accompagna in giro.

I punti salienti sono grossomodo questi. Ora direi di riprendere da dove ci eravamo fermati. Se volete rileggervi la prima parte, comunque, ve la linko subito:

L’ultima volta ci eravamo interrotti quando James raggiunge Kelsey in camera sua (dove questa si era appartata con Justin) per dirle che lui e Sarah hanno deciso di rimettersi insieme, e che quindi lui e Justin possono riappacificarsi.

Certo. Così, all’improvviso, dopo anni di odio, dopo che Justin gli ha fatto una cattiveria solo per il gusto di farla senza mai mostrare pentimento alcuno o scusarsi. Si rimette con la ex che gli ha fatto le corna e tanti saluti, è tutto a posto. E si rimette con lei dopo nemmeno mezza chiacchierata (non mostrata).

Poi vibra il cellulare di Kelsey, perché Rick, un tizio mai nominato, mai comparso, mai nemmeno immaginato ma che lei conosce le ha mandato un messaggio:

Mi vibrò il telefono ma non lo presi.

Sicuramente era Rick.

Rick era il mio ex, ultimamente mi scriveva sempre e sinceramente mi spaventava.

Lo avevo lasciato tempo fa perché cercava sempre di portarmi a letto, ma io con lui non me la sentivo e una volta cercò quasi di violentarmi.

Da quel momento non avevo più voluto vederlo e l’idea di poterlo vedere di nuovo mi spaventava a morte.

Non volevo dire nulla a Justin perché pensavo di farlo preoccupare già abbastanza, e questa era una cosa che avrei potuto gestire da sola.

AAAAAAAAH!!!!

Eh, ma dai, basta!

1) Abbiamo DI NUOVO l’inserimento di un personaggio A CASO per il ruolo di kattivo! E siamo già al TERZO!

2) Da dove salta fuori ‘sto Rick? Io sapevo che prima di Justin Kelsey era praticamente una suora!

3) James, il fratello superprotettivo, non ha mosso un dito quando sua sorella è quasi stata violentata da questo soggetto?

4) Quando cercò di violentarti chiamasti almeno la polizia? No, figuriamoci, nessuno qui si degna né si degnerà mai di chiamare la polizia!

5) MA COME, GESTIRLO DA SOLA??? DA SOLA NON RIESCI A GESTIRE NEMMENO I TELETUBBIES, COME VUOI GESTIRE UNO STUPRATORE???

Abbiamo poi uno stacco e Kelsey si riconferma, per la centostiliardesima volta, la persona più cretina dell’universo, tanto da poter concorrere ai campionati appositi e quasi certamente vincerli, perché alla fine scrive a Rick e accetta di vederlo per un’ultima volta a patto che quest’ultimo, poi, la lasci in pace.

E ovviamente non dice a nessuno dove sta andando o con chi!

Insomma va al parco, dove i due si sono dati appuntamento, e siccome Rick non ci viene descritto, come qualsiasi altro personaggio che non sia Justin in questa fic, io posso solo supporne l’aspetto. E credo sia più o meno così:

Insomma, va al parco per incontrare Rick, e dopo due righe di dialogo già vola il primo ceffone (da Rick a Kelsey), poco dopo ne arriva un secondo, e lei scappa via per raggiungere… non la polizia o un passante, ma il bar dove sa che si trova Justin.

MA CHE CAZZO, GRIDA AIUTO, CHE BISOGNO HAI DI JUSTIN NELLO SPECIFICO?

Sul serio, non capisco! Ha bisogno di aiuto, perché deve per forza essere lui? Ci sono sette-otto miliardi di persone sul pianeta, solo lui ti può proteggere dalle Forze del Male?

Questo è lo stesso ragionamento che Bieber23 faceva in Protect Me, il cui titolo era infatti un programma, dato che anche lì la Hope di turno, tale Abby…

Abby: – Ehi! A me non serve la protezione di nessuno!-

Stai zitta, non cominciare anche tu! Insomma, dicevo, la Hope di turno, tale Abby, non poteva muovereun passo da sola, aveva sempre bisogno che Justin le tenesse la manina. Qui stiamo ripetendo lo stesso schema, solo più estremo.

Comunque sia, tornando alla storia in questione, tempo di dire a Justin cosa è successo che quello subito si fionda da Rick, lo riempie di botte e quasi lo strangola, minacciandolo di morte. E questo secondo l’autrice è sufficiente, perché Rick prende e se ne va con la coda tra le gambe senza fare storie. Nessuno, ancora, chiamerà la polizia, e questo lo renderà da oggi in poi un bravo cittadino, e non il problema di qualche altra ragazza per la quale svilupperà la prossima ossessione.

Poi fuffa, e tornano di nuovo i coniglietti rosa, le margheritine, gli arcobaleni e gli unicorni lisergici, perché Justin la invita a venire in Canada con lui per il fine settimana.

Passiamo al capitolo trentacinque, i coniglietti rosa, le margheritine, gli arcobaleni e gli unicorni lisergici ci accompagnano sull’aereo che i due hanno preso per andare in Canada, anche se Justin sembra un po’ nervoso:

“Justin va tutto bene?”

Annuì e mi baciò la mano.

Aggrottai la fronte. “Davvero? Non sembri uno che sta andando dalla sua famiglia”

Lui ridacchiò. “È solo che sei la prima ragazza a cui li faccio conoscere e-“

“Oddio credi che non gli piacerò? Hai ragione no non sono pronta” scossi la testa guardandolo negli occhi.

“Ma che dici, è ovvio che gli piacerai”

“No non puoi esserne sicuro. Magari gli sto antipatica o mi trovano brutta”

Iniziavo davvero ad agitarmi.

E se non gli fossi piaciuta?

Non so voi, ma io sto continuando ad avere flashback di Danger, qui.

Piton: – Sì, in effetti questo richiama alla mente la prima volta in cui, nella prima storia di Danger, Kelsey e Justin andarono dai genitori di lui, che tra l’altro non vedeva dalla morte di sua sorella Jazmyn. Anche in quell’occasione il primo pensiero di Kelsey fu “e se io non gli piacessi?” a fronte del disagio del suo ragazzo.-

Shade: – Già, ma qui non sappiamo ancora come mai Justin vive per conto suo e non vede da tempo la famiglia. Io incrocio le dita… speriamo in bene, sennò potrei davvero buttare giù il palazzo, stavolta.-

Cthulhu: – Bp’jhe?- (Di nuovo?)

Gaia: – Miao.-

Saltiamo il volo fuffoso durante il quale questi due quasi si mettono a fornicare lì dove sono seduti, davanti a estranei, personale di volo, carrelli delle noccioline, i coniglietti rosa, le margheritine, gli arcobaleni e gli unicorni lisergici. Vengono bloccati solo perché arriva in tempo una hostess, grazie al cielo. Per dire loro che stanno per “decollare”, solo che nel rigo dopo Kelsey dice che scendono dall’aereo.

No, non si buttano senza paracadute, purtroppo. L’autrice si è confusa, voleva dire “atterrare”.

Insomma, arrivano a casa dei genitori di Justin, e apre sua madre. Di seguito la descrizione:

C’era una donna, una bellissima donna, e anche parecchio giovane.

La mamma di Justin? Wow.

Beh, che sia giovane ci può stare, all’epoca Pattie Mallette aveva quarant’anni (la storia è del 2015 e lei è nata nel 1975), ma sprecarsi un po’ di più non mi sarebbe dispiaciuto.

Tempo di entrare e Jaxon e Jazmyn, che all’epoca avevano sei e sette anni, gli si fiondano addosso.

Okay, la famiglia gli vuole bene e sembra che siano tutti vivi, anche se non ho ancora visto il padre, per adesso (e neanche viene nominato…). Le dita incrociate funzionano. E poi ho anche un potente portafortuna, la Zampa di Antico.

Cthulhu: (mentre gli ricresce la zampa che si è amputato) – Tn’yh kl’hee, bl’yy.- (Grande Antico, prego.)

Insomma, giro di presentazioni, baci, abbracci (sì, pure ai coniglietti rosa, le margheritine, gli arcobaleni e gli unicorni lisergici) e subito si va a letto, nemmeno si cena, in questa casa.

Il mattino dopo nevica, forse perché FINALMENTE viene detto (da Kelsey) che conoscerà il padre di Justin solo quella sera, dato che lavora.

Orbene, altro Elenco Numerato. Sto diventando Maestro di Centordesimo Livello, ormai.

1) Chi te lo avrebbe detto? E quando? NESSUNO LO HA MAI NOMINATO!

Shade: – Perché è Colui Che Non Deve Essere Nomi…-

Piton: (dandogli uno scappellotto) – Piantala di fare il cretino e prosegui.-

2) Che razza di lavoro fa per stare fuori tutta la notte?

3) Qualcuno si degnerà mai di dirci perché Justin non vive con la famiglia e magari anche perché non andava da loro da tanto tempo?

4) Justin Bieber è figlio di Pattie Mallette e di Jeremy Bieber, ma Jazzy e Jaxon sono figli ESCLUSIVAMENTE di Jeremy, che non si è mai sposato con Pattie, e anzi qualche tempo dopo la nascita di Justin i due si sono lasciati. Sono la sua sorellastra e il suo fratellastro, in realtà. Non vivono, quindi, con Pattie. Ma questo alle autrici non sembra importare, dato che continuano a fare una bella famigliola felice con tutti e cinque loro, anche se nella realtà la famiglia è allargata proprio per questo motivo. Cos’è, c’era da risparmiare personaggi?

Anzi, vorrei aprire rapidamente una parentesi: a differenza delle autrici di questi cumuli di letame io mi documento, e ho scoperto che Pattie Mallette, che nella realtà è una scrittrice e produttrice cinematografica, ha avuto una vita che, per minimizzare, definirei “interessante”.

Non ho approfondito molto la cosa, ma so che già dall’età di tre anni ha subito abusi sessuali, e tra gli autori di queste molestie possiamo annoverare il nonno di un suo amico, un babysitter e alcuni bambini del vicinato. È arrivata a dire che è stata molestata tante di quelle volte nel corso di quegli anni che finì col sembrarle normale.

L’adolescenza poi fu segnata da abusi di sostanze (all’età di 14 anni iniziò a farsi di erba, crack e LSD) e di alcool, e commise reati quali taccheggio, vandalismo scolastico (incendio) e qualche rapina.

Si mise con Jeremy quando ne aveva quindici, un anno dopo scappò di casa e sopravvisse rubacchiando qua e là, oltre che spacciando droga, e dopo un altro ancora cercò di uccidersi buttandosi sotto un camion.

Solo nel periodo poco precedente alla nascita di Justin sembra essersi rimessa a posto e ripulita, trovando una propria stabilità mentale ed emotiva. Se volete saperne di più su di lei, ha scritto un’autobiografia, Nowher but Up, che è anche stata in cima alle classifiche best seller del New York Times, in passato.

Capite, quindi, quanto è grave che le autrici di queste storie trattino con tanta leggerezza le tematiche che lei ha vissuto in prima persona? Solo in questa storia abbiamo già visto più volte alcune di queste, e guardate come sono state trattate. Lei è arrivata quasi ad ammazzarsi per la vita che faceva, poco mancava che ci riuscisse, qui invece è tutto trattato come se fossero cose normali e che non vale la pena di approfondire, servono solo a rendere Justin più figo.

Okay, torniamo a recensire, dai. Salto il resto del capitolo, c’è solo una battaglia a palle di neve coi fratellini di Justin, i coniglietti rosa, le margheritine, gli arcobaleni e gli unicorni da trip lisergico.

C’è poi lo spazio autrice, dove quest’ultima informa chi legge di stare per cominciare un’altra storia (non specifica quale, ancora) a cui dice di tenere molto. Non ci interessa troppo, per ora.

Non quanto la PRIMA RECENSIONE NEGATIVA DELLA STORIA:

Shiau!

Finalmente mi faccio sentire…dopo non so quanto haha.

Purtroppo sventolo la bandiera arancione.

Bhé, molto bella la storia fin qui…

Mi piace leggere i tuoi capitoli, ma ci sono degl’errori che devono essere evidenziati!

Nella battuta:”Devo pisciare”…ecco, dal canto mio definisco quest’espressione “volgare”.

Sarebbe stato piú piacevole:”Devo fare la pipí” o piú formale “Devo andare in bagno”.

Poi, evita di scrivere atti sessuali in ogni capitolo della storia, puó diventafe stancante per il lettore (o almeno io la vedo cosí)

Un’ultima cosa:le descrizioni. Una scrittrice, che lo faccia per professione o a livello amatoriale, deve descrivere.

Ritengo inaccetabile il fatto di non descrivere gli oggetti, gli abiti, i luoghi! (es. la stanza di justin).

So che è difficile scrivere e che quando lo si fa a volte si vorrebbe arrivare al sodo in fretta perché si vogliono gettare i pensieri su un foglio, ma bisogna saper scrivere la storia che si sta realizzando.

Mi dispiace dire questo, ma sono piccoli errori che influiscono sulla lettura.
Spero di non averti offesa 🙂

-Celeste.

GRANDEEEEE!!!

Cioè, dire che la storia è molto bella in realtà e quasi una bestemmia, ma vabe’, non si può avere tutto. Il punto è: PORCA MISERIA, LO DICO DALL’INIZIO! LE DESCRIZIONI! LE DESCRIZIONI, ACCIDENTI!

Non esiste che si scriva una storia senza descrivere niente e nessuno! Tutti i luoghi sono amorfi, i personaggi non hanno volto, gli oggetti sono generici, non sappiamo NIENTE DI NIENTE sull’aspetto di cose o persone! È una roba frustrante, e voi che leggete solo la recensione non potete rendervi conto di quanta voglia avessi di strapparmi le budella ogni volta che arrivava un personaggio nuovo che però era solo un nome senza volto!

E poi, il fatto che in quasi ogni capitolo questi due fanno sesso! Anche questa è una cosa importante! E che cavolo! Va bene, questi due stanno insieme da poco ed è normale che vadano a letto insieme, ma qui succede di continuo! Nemmeno so più quante volte lo hanno fatto, mi sono rifiutato di contare!

Risposta dell’autrice:

Ciao, allora per quanto riguarda l’espressione “devo pisciare” l’ho fatto apposta per far capire il loro rapporto, cioè parlano così come gli viene, sarebbe una cosa assurda se parlassero formalmente tra di loro. E non credo che ci sia nulla di male, se è volgare questo allora non si può più scrivere niente.

Gli atti sessuali sinceramente non mi sembra proprio di scriverne tanti, anzi sono parecchi capitoli che non fanno nulla.

Per le descrizioni sono abbastanza d’accordo, magari non lo faccio molto ma non la ritengo una cosa essenziale, certo in alcuni casi sì, ma non penso che sia fondamentale descrivere ‘la stanza di Justin’.

Detto questo non so cosa dirti, è il mio modo di scrivere, a chi piace bene, sennò nessuno vi obbliga a leggere la mia storia. Ciao. 🙂

Sempre meglio delle risposte che dava Bieber23 a chi le muoveva mezza critica… ma comunque ci si è tranquillamente pulita le chiappe, direi, con la recensione.

Cioè, per la miseria…

1) NON TI SEMBRA DI SCRIVERNE TANTI??? Okay, ora basta, torno indietro e li conto!

Uno, due, tre, quattro…

NOVE! SONO NOVE!

E poi, col cavolo che non le scrivi da parecchio, l’ultima volta è stata nel capitolo trentadue! Tre capitoli fa!

2) Le descrizioni dici che non sono essenziali? NON LO SONO??? SONO IL FULCRO DI OGNI BUONA STORIA! DI OGNI DANNATA TRAMA! SENZA IL LETTORE NON RIUSCIRÀ MAI A IMMEDESIMARSI DAVVERO! A VEDERE CON GLI OCCHI DEI PERSONAGGI!

Si possono omettere per i personaggi meno importanti, per le comparse, per qualcuno che appare e scompare! Ma anche lì ci sono limiti, almeno qualche cenno bisogna darlo, tipo un capo di vestiario, la costituzione, il colore dei capelli, cose così… per i personaggi importanti, tipo i protagonisti, i secondari o che comunque compaiono spesso, è INDISPENSABILE descrivere! E così gli ambienti! Soprattutto quelli in cui si passa più tempo!

3) La cosa “allora non si può più scrivere niente”, che equivale a “non si può più dire niente” è la solita difesa da due soldi di chi vuole essere volgare ma poi non vuole le critiche. Presenti Pio e Amedeo?

4) Se non ti piace non leggere. Lo slogan preferito delle autrici.

Datemi una parete.

Cthulhu: (cercando di agguantarlo) – Tnr’yk!- (Fermati!)

Purtroppo sono più veloce di lui, infatti è già andato a prendere cazzuola e malta bubbolando in R’lyehano.

Mentre lui ripara i miei danni passiamo al capitolo trentasei, che già comincia coi due in mutande che stanno mettendosi a letto (e meno male che non c’erano poi tante scene di sesso e simili!), ma per fortuna non riescono a copulare perché Jaxon e Jazzy entrano frignando che non riescono a dormire.

E andare dalla madre no? No, andiamo dal fratello che non vedono mai e dalla ragazza appena conosciuta e dai loro coniglietti rosa, le margheritine, gli arcobaleni e gli unicorni da trip lisergico.

Boh, vabe’… e poi, ancora c’è il mistero di Jeremy: Hopelsey ci aveva detto che lo avrebbe conosciuto quella sera, e invece nemmeno è apparso. In tutto il capitolo c’era solo la battaglia a palle di neve, e ora andiamo già a letto. Di nuovo senza cena.

Che siano tutti in castigo?

Dopo che i due riescono a fare addormentare i bambini li riportano nei loro letti e poi si ritirano in camera di Justin. La scena di sesso, per fortuna, non avviene.

Segue però altra fuffa, sempre costellata dai soliti coniglietti rosa, le margheritine, gli arcobaleni e gli unicorni da trip lisergico, senza contare i trip mentali di Hope che continua a truciolarmi i maroni pensando a quanto è bello Justin, a quanto è fortunata a stare con lui, a come ci sta bene…

Siete fortunati a non leggere ‘sta roba direttamente e ad avermi come filtro. È roba capace di stendere.

Joel infatti è sdraiato in un angolo in pieno stato comatoso, al momento. Anche se la mazza da golf insanguinata lì accanto potrebbe avere parte della responsabilità.

Abby: (con sguardo innocente) – Non so di cosa parli.-

Ellie: (estraendo il machete) – Ehi! Prima di iniziare a giocare mi devi avvertire!-

Shade: (prevedendo l’ennesima guerriglia) – Oh, per l’amor… Gaia, le lascio a te, che io ho da fare!-

Gaia: – MIAO!-

Mentre la mia gatta atterra le due ragazze e le strazia di fusa e pucciosità per impedire loro di concentrarsi sul combattimento, noi andiamo avanti con la recensione.

Siamo alla mattina successiva, quella della partenza, dato che ormai è il terzo giorno, e Justin decide di giocare un piccolo scherzo a Kelsey:

“A che ora abbiamo l’aereo?” gli chiesi.

“Uhm, tra venti minuti”

“COSA?” strillai.

Rise. “Sto scherzando, mezz’ora”

Ah, perché, secondo te è meglio?

Solo per superare i controlli prevolo ci vuole almeno un’ora!

Nonostante ciò, abbiamo ancora fuffa piena di coniglietti rosa, margheritine, arcobaleni e unicorni da trip lisergico con la quale si riempiono di sviolinate a vicenda su quanto sono belli.

EH CHE PALLE!

Ah, finalmente appare (brevemente) il padre di Justin, che è lì a salutarli con il resto della famiglia.

Finalmente è tornato dal lavoro! È stato fuori tutto il fine settimana, torna solo domenica mattina?

E siccome non sono ancora abbastanza in ritardo (ho tagliato un sacco di roba, perché fidatevi, con tutte le sviolinate, docce, trucco e parrucco, baci e abbracci, coniglietti rosa, margheritine, arcobaleni e unicorni da trip lisergico mezz’ora è passata più che abbondantemente…) Pattie chiede a Kelsey di trattenersi un momento per parlare in privato:

“Sai che io non lo vedo spesso come vorrei, e che voglio il meglio per lui” fece una pausa. “Io non posso farlo, e quindi vorrei che gli stessi vicino il più possibile. Justin è molto più fragile di quello che sembra o che vuole far vedere, perciò vorrei che non lo lasciassi mai solo, so che lo ami, lo vedo, e quindi ti prego di ricordarglielo sempre. Ti chiedo di aiutarlo quando ne avrà bisogno e di ascoltarlo sempre, anche per le cose più stupide. Di non abbandonarlo mai, se farà qualche sciocchezza. E poi abbraccialo, abbraccialo anche per me. È fortunato ad aver incontrato una ragazza come te” le se spezzò la voce.

Insomma, le solite sviolinate.

Io ho cominciato venticinque capitoli fa.

Saltiamo tutto il resto, che è un grosso pezzo di capitolo, fuffoso, inutile e pieno di sviolinate e coniglie… vabe’, avete capito.

Capitolo trentasette, casa di Meg, Kelsey si prepara per una festa (quindi c’è stato un timeskip) dove ovviamente andrà con Justin, figuriamoci se non fanno le cose in simbiosi…

Ah, non andranno in macchina, malgrado Justin abbia una Ferrari (ricordate?) della quale ancora non conosco la provenienza, ma in moto.

Anche quelle non costano poco, solo di assicurazione se ne va uno stipendio, praticamente. Costano più delle auto. Ma chissene, Justin è figo, deve avere solo il meglio, lasciamo stare la coerenza.

Saltiamo la fuffa, siamo alla festa. Mentre ballano Justin dice che tornerà subito e si allontana per prendere da bere:

Passarono diversi minuti ma Justin non era ancora tornato, e pensai ci fosse fila.

A un certo punto sentii quello che sembrava uno sparo.

E subito dopo un altro.

La gente iniziò ad urlare e a scappare, mentre io rimasi immobile.

E certo, qualcuno inizia a sparare e tu sei l’unica a rimanere immobile! C’è un motivo se ti ho ribattezzata “la Deficiente”!

Se non altro, per una volta c’è una reazione umana da parte delle comparse di questa orrida fic, che iniziano a scappare al suono degli spari! Quasi credevo che sarebbero rimasti fermi lì dov’erano anche loro!

Mentre tutti fuggono via spaventati, comunque, Kelsey si riconferma come la Deficiente, perché dice di non potersi muovere, deve prima aspettare Justin.

E che è, un giochino BDSM in cui la Sub deve aspettare che il Dom le dia l’ordine di muoversi, mantenendo la posizione, per quanto scomoda essa sia?

Poi, finalmente, arriva qualcuno, e stranamente è Chaz.

“Kelsey?”

Mi voltai, era Chaz.

“Chaz hai visto Justin?” gli chiesi subito.

“Kelsey dobbiamo andare via” disse prendendomi per il braccio.

“Non me ne vado finchè non trovo Justin. JUSTIN” strillai.

Ovviamente la Deficiente è troppo deficiente per fare una cosa più che ovvia e permettere a Chaz di compiere forse l’unica azione utile di tutta la sua vita in tranquillità, ma alla fine Capitan Inutile riesce a farla salire in macchina, rassicurando poi Hope durante il viaggio: quanto accaduto, a sentir lui, “non è nulla di grave”.

NULLA DI GRAVE IL FETIDO CULONE DEL DEMONE TORO, HANNO SPARATO IN MEZZO ALLA FOLLA, MICA GETTATO UNA CACCABOMBA!

Piton: – Non è che quelle siano tanto divertenti, sai? Me ne hanno gettate diverse in ufficio.-

Shade: – Già, mi chiedo chi possa essere stato…-

Insomma, Kelsey torna a casa, per nulla rassicurata (infatti Chaz è totalmente inutile, come sappiamo) e inizia a bombardare Justin di messaggini e chiamate a cui lui non risponde, aumentando la sua paranoia e il mio desiderio di schiacciarmi i maroni per rimanere sveglio.

Poi, tanto per vanificare l’unica cosa utile mai fatta da Chaz, ovvero portarla a casa al sicuro, Hopelsey prende un taxi e si fa portare a casa di Justin. Non so dove siano i genitori e il fratello di lei. Non pervenuti, diciamo.

Justin si rifà vivo solo alle quattro e mezza del mattino, molte ore più tardi (Kelsey ci dice di essere a casa sua verso le nove) trovando la sua Hope in piena crisi di astinenza, giustamente sorprendendosi per la sua presenza lì:

“Quell’idiota di Chaz, gli avevo detto di stare con te”

Hai chiesto alla creatura più inutile del pianeta di fare qualcosa, davvero ti aspettavi un risultato diverso?

Abbiamo poi la… spiegazione… degli eventi accaduti alla festa:

“Dimmi che è successo stupido” disse.

[…]

“Niente di grave, in realtà. Quei pezzi di merda hanno voluto dare spettacolo”

“E cosa volevano?”

“C’è stato un problema con delle consegne e a quanto pare era…urgente”

Ci sono più dettagli nei libretti delle istruzioni dei mobili Ikea. Perché, come vedete, non viene spiegato NULLA! Non sapremo MAI cosa è successo di preciso né perché! E così sarà sempre per tutte le altre situazioni tipo questa!

Lasciamo stare il resto, non succede niente di che. Passiamo al capitolo trentotto.

Saltiamo un chilo e mezzo di fuffa, rientrando dal supermercato dove ha fatto la spesa per sé e Kelsey (che al momento è ancora da lui), Justin trova un tizio non meglio identificato che sta per suonare alla porta, a cui deve dare “le carte”.

Quali carte? Quelle dei Pokemon?

Io ho un Charizard di prima generazione, da qualche parte, e un Magneton, un Machamp e un Blastoise. Tu cosa hai?

Anche questa cosa comunque si risolve in nulla, perché in tipo tre righe questo prende “le carte” e se ne va. Io pensavo che fosse uno spacciatore di droga, adesso si è messo pure a vendere le carte dei Pokemon…

Saltiamo ancora altra fuffa, altre sviolinate, altri coniglietti rosa, margheritine, arcobaleni e unicorni da trip lisergico, suona il telefono di Justin: stavolta è Lydia la #troja, che non si sentiva da un po’.

Siccome dobbiamo trapanarci ancora un po’ i genitali, Kelsey toglie di mano il telefono a Justin e risponde al suo posto.

Anche stavolta, la cosa dura quanto una bolla di sapone, è solo un allungamento di brodo come quasi tutto quello che è successo in questi ultimi venti capitoli… riassumiamo tutto dicendo che per l’ennesima volta, Lydia viene cazziata e mazziata.

Nello spazio autrice, Nicole Drew promette che nel prossimo capitolo, nel relativo spazio autrice, ci sarà una sorpresa.

E quale sarà mai, mi chiedo?

Siccome sono curioso, decido di rovinarmi la sorpresa e di rovinarla anche a voi. Andiamo subito a vedere.

ECCOCI QUA!

ALLORA, INTANTO VORREI RINGRAZIARVI PER LE BELLISSIME PAROLE NELLE RECENSIONI, SIETE DEI TESORI!

ORA VI SPIEGO… DATO CHE POTREI A BREVE TERMINARE LA STORIA, E MI DISPIACEREBBE MOLTO, STAVO PENSANDO DI FARE IL SEQUEL, OVVERO IL CONTINUO IN UN’ALTRA STORIA.

PERÒ, COME VI AVEVO GIÀ INFORMATE, HO INTENZIONE DI INIZIARE ANCHE UN’ALTRA STORIA, QUINDI HO PAURA DI NON RIUSCIRE A SCRIVERE DUE STORIE CONTEMPORANEAMENTE…

IN REALTÀ HO GIÀ MOLTISSIME IDEE PER ENTRAMBE LE STORIE, QUINDI VOLEVO CHIEDERVI UN CONSIGLIO.

POTREI SEMPLICEMENTE CONTINUARE QUESTA, METTENDO TUTTO IN QUESTA STORIA SENZA CREARE UN SEQUEL, ANCHE PERCHÈ NON SO QUANTO VERREBBE LUNGO, E POI UNA VOLTA FINITA, INIZIARE QUELLA NUOVA.

OPPURE POTREI PROVARE A SCRIVERLE ENTRAMBE CONTEMPORANEAMENTE.

NON SO, DITEMI SE VOI AVETE PREFERENZE.

PREGO OGNUNO DI VOI CHE SEGUE LA STORIA DI ESPRIMERE IL SUO PARERE IN UNA RECENSIONE, ANCHE SE NON AVETE MAI RECENSITO, VI PREGO È MOLTO IMPORTANTE!

Capite perché sessantacinque capitoli? Sono due storie in una, sicuramente le lettrici hanno optato per quest’ultima scelta. La storia stava languendo e agonizzando, non stava succedendo più una sega, tutte le possibili svolte, i possibili drammi, le opportunità di dare una mossa alla trama, che fossero roba da telenovela come appunto la ex arrivista che torna alla carica, la gang rivale che decide di iniziare una guerra col protagonista, la parte in cui conosciamo la famiglia di Justin, tutto questo viene trattato con tale superficialità che ormai è più che evidente anche a Joel che è ancora in coma nell’angolo che l’autrice non ha più né voglia né idee (malgrado affermi il contrario)…

… eppure le hanno detto di continuare. E io mi ritrovo a trucidarmi lo scroto con una storia su Kelsey che è lunga più o meno quanto Danger, anche se grazie al cielo meno scandalosa, per quanto trash possa essere.

Orsù, riprendiamo a recensire.

Il capitolo trentanove si apre con roba inutile, prosegue con roba inutile e finalmente, quasi a metà, succede qualcosa di interessante: Kelsey si sveglia a casa di Justin e non lo trova, quindi si offende a morte perché se n’è andato a fare qualcosa senza essere in simbiosi con lei (sul serio, una tenia ha più vita privata di questi due…), così lo chiama tutta arrabbiata:

“Tesoro, non posso parlare adesso” disse abbastanza piano.

M’infuriai ancora di più.

“Beh grazie per avermi lasciata da sola. Non puoi parlare con me?”

“Un secondo” lo sentii bisbigliare. “Non sai quanto è stato difficile lasciarti ma-“

“Oh, lo immagino” lo interruppi sarcastica.

“No, dico davvero. E la smetteresti di fare la spiritosa se sapessi cosa è successo”

Alzai gli occhi al cielo. “Allora dimmelo”

“Hanno arrestato Khalil” disse.

Spalancai occhi e bocca. “Cosa?” strillai.

Lo sentii sospirare. “Vengo subito”

Mi sentii malissimo e anche una stupida. “N-no Justin non serve, io sto bene, devi stare con lui”

“No, arrivo” disse e chiuse la chiamata.

Cioè, ma sul serio? Il tuo amico è stato arrestato e tu corri come un cagnolino appena la Deficiente ti telefona? Persino Kelsey ti dice di lasciar stare, di rimanere lì… questa è una cosa grave! Oltre che sorprendente, finalmente la polizia fa qualcosa…

Okay, Khalil è un cretino, gestisce il giro di droga veramente da cani, è anzi strano che non lo abbiano arrestato prima… ma cavolo, qui rischi anche di finire nei guai pure tu, sai? Sei colpevole di spaccio quanto e più di lui!

Infatti quando Justin torna, anche Kelsey pensa che, se hanno preso Khalil, potrebbe finirci in mezzo anche lui, ma il nostro Bedboy non è molto meno deficiente della sua Hope:

“No, lo hanno preso perchè è stato un idiota a farsi beccare, non sanno nulla di noi” mi rassicurò.

“Justin potrebbe accaderti lo stesso un giorno, e io non voglio che tu vada in prigione, ti prego dobbiamo trovare una soluzione” dissi nel panico più totale.

“Abbiamo qualche possibilità che Khalil non venga arrestato, e in tal caso non smetteranno di tenerlo sotto controllo”

“È questo il punto, devi… devi finirla con queste cose”

Mi guardò negli occhi e mi accarezzò il viso. “Non posso farlo finchè vivo qui”

ARGH! ELENCO NUMERATO, A ME!

1) MA PERCHÉ? CHI DIAVOLO TI COSTRINGE??? Lo fai perché sennò resti senza soldi? Allora fai una cosa nuova TROVATI UN LAVORO!

2) Spiegami COME e soprattutto PERCHÉ hanno arrestato Khalil! La tua non è una spiegazione! Devi darmi uno straccio di motivo! Io lettore PRETENDO di sapere per quale motivo succede quel che succede! Lo DEVO sapere! È una regola BASILARE della buona scrittura!

3) HAI DETTO CHE LO HANNO ARRESTATO E POI DICI CHE AVETE QUALCHE POSSIBILITÀ CHE NON VENGA ARRESTATO! MA CHE CAZZO VUOL DIRE??? DECIDITI, LO HANNO ARRESTATO O NO?

Piton: – Ed ecco che gli prende un altro attacco di isteria…-

Gaia: (di nuovo stravaccata sul suo cuscino preferito) – Miao!-

4) E che cavolo significa “non sanno nulla di noi”? Finché è in custodia presso la polizia può sempre parlare per cercare di ottenere un qualche sconto di pena, mica è impossibile! Non so nemmeno quali accuse precise abbiano mosso contro di lui, né quali siano le prove! Se si vedesse messo all’angolo potrebbe decidere di venderti, pezzo di idiota!

Tornando al punto uno del mio elenco, dato che, per qualche motivo che non mi è permesso comprendere (essendo io un umano ragionevolmente razionale), Justin non può non spacciare droga, Hopelsey gli chiede allora di andare via con lei, così potrà smettere. Anche se mi sembra assurdo, nell’assurdità della storia questa decisione ha ugualmente una logica.

Ovviamente Justin non vorrebbe sradicare Kelsey da casa sua (ed è anche giusto così, non è corretto che lei si sacrifichi per il suo bene, è lui che gioca a fare lo spacciatore! Lei è solo la Deficiente che gli va dietro!), ma Hope insiste con le solite sviolinate stracciamaroni.

Poco dopo la nostra protagonista torna a casa con lui per dire a tutti che se ne andranno entrambi dalla città, città che ancora non so quale sia. Rientrata, trova tutta la famiglia più Sarah che la aspetta:

“Io e Sarah ci sposiamo”

E rieccoci con la Fiera delle Stronzate.

Vi siete rimessi insieme tipo IERI, dopo qualcosa come ANNI che vi eravate lasciati perché lei TI AVEVA MESSO LE CORNA con un tizio che hai sempre detestato (salvo perdonarlo totalmente a caso dopo che tu e Sarah vi siete riappacificati) e subito vi sposate?

Questa notizia comunque fa cambiare idea a Kelsey, che adesso non se la sente più di partire con Justin.

Timeskip di una settimana e rilasciano Khalil.

Così.

Tuttavia, Justin afferma che ora lui e i ragazzi non possono più rimanere, e devono andarsene per forza.

Quindi lui e Hope fanno sesso (e siamo a dieci) e durante l’amplesso Kelsey, che è Deficiente, cambia idea un’altra volta: ora vuole andarsene via di nuovo.

Perché sappiamo che questi due vivono in simbiosi, quindi deve andargli dietro per forza.

Passiamo ora al capitolo quaranta, Justin ha appena finito di trivellarsi Kelsey e le dice che partiranno già quella sera stessa.

Alla faccia della fretta.

Di seguito c’è la scena in cui la famiglia esprime le sue opinioni:

Avevo parlato con tutta la mia famiglia.

Mio padre non fu d’accordo nemmeno un po’, tanto che smise di parlarmi.

Mia madre fece lo stesso, ma sapevo che in fondo aveva fiducia in Justin, e lo faceva più che altro per stare dietro a mio padre.

Ad ogni modo, entrambi non avevano voce in capitolo, se avevo deciso di andarmene era una decisione mia e basta.

Inaspettatamente James fu l’unico che sembrò accettare la cosa.

Le esprime per modo di dire, tanto se non sono d’accordo con la Hope allora è inutile che parlino, giusto?

MA PORCA DI QUELLA VACCA COL MORBO DELLA MUCCA PAZZA, NO CHE NON VA BENE!

1) Hai detto perché ve ne andate? Hai spiegato che dovete scappare perché Justin ha paura che la polizia (che è già strano che esista, mi ero ormai rassegnato al contrario…) lo catturi? E che lo potrebbe fare perché è UNO SPACCIATORE E UN CRIMINALE?

2) Tuo padre smette di parlarti e tua madre fa lo stesso ma capisce e ha fiducia in Justin? QUESTE NON SONO REAZIONI NORMALI! Non per dei genitori! Sarebbe stato più normale se avessero invece iniziato a urlare, o almeno a chiedere maggiori spiegazioni, a pretendere di sapere tutta la storia, a cercare una soluzione alternativa, a fare QUALSIASI ALTRA COSA!

3) James che accetta la cosa? JAMES CHE ACCETTA LA COSA??? FINO A DIECI SECONDI FA ODIAVA JUSTIN COME CTHULHU ODIA IL DISORDINE! Adesso gli sta bene tutto? Sa perfettamente chi è Justin, cosa fa per vivere, è evidente che sappia già come mai deve sparire! E gli sta bene che sua sorella scappi con uno spacciatore ricercato?

4) Tu vai ancora a scuola, Kelsey! TUTTI QUANTI ANDATE ANCORA A SCUOLA! AL LICEO! Anche se tecnicamente siete tutti più che adulti.

ARGH! DEVO RIPRENDERE A SPACCARE LE PARETI COL CRANIO!

Cthulhu: (con cappellino di carta, cazzuola e paiola) – Fl’kgy! N’huk r’he luw’eh nja klhut bu!- (Fermo! Non ho ancora finito di riparare questa!)

Joel: (finalmente uscito dal coma e con la testa tutta fasciata) – C’è del caffè?-

Ho rotto qualche altra parete e fatto imbestialire di nuovo Cthulhu, e nel frattempo Kelsey, Justin e compagnia hanno finito il tragitto in auto:

“Uhm, Justin?”

Si girò a guardarmi con un sorriso furbo sul volto. “Sì?”

“Non c’è un aereoporto qui”

Frenò la macchina parcheggiandola. “Oh, non te l’ho detto?”

Lo guardai, impaziente. “Detto cosa?”

Mi sorrise di nuovo prima di scendere dall’auto e venire ad aprirmi la portiera.

“Non andremo, esattamente in aereo” disse.

Corrugai la fronte, agitata da tutto quel mistero.

Si mise a ridere e mi prese per mano. “Vieni”

Lo seguii e mi portai una mano alla bocca quando vidi ciò che avevo davanti agli occhi.

“Andremo con quello?” strillai senza smettere di guardare lo jet.

Mi serve già un altro Elenco Numerato.

1) LO JET? LO JET???

2) Non c’è l’aeroporto? E da dove dovrebbe decollare “lo” Jet, dalla pista dei Lego?

3) MA LO SAI QUANTO COSTA UN JET PRIVATO???

4) Chi diavolo lo pilota questo Jet? Chi ve lo ha procurato? Lo avete trovato nelle sorpresine Kinder?

Infine, dopo un mare di fuffa, palpeggiamenti, sviolinate, coniglietti rosa, margheritine, arcobaleni e unicorni lisergici, otteniamo LA SECONDA INFORMAZIONE GEOGRAFICA DELLA STORIA!

Stanno andando a Las Vegas!

D’altra parte, ancora non so DA DOVE sono partiti. E non ci viene detto quanto dura il volo, nemmeno ci viene descritto qualcosa tipo fase di decollo o di atterraggio (come è solita fare l’autrice. Le descrizioni, come ha detto lei, non sono importanti, del resto…).

E il loro alloggio?

Rimasi ancora più sorpresa quando vidi la nostra nuova casa.

Era enorme e splendida, c’era addirittura una piscina.

SONO CRIMINALI IN FUGA! DOVREBBERO TENERE UN PROFILO BASSO! NON BRUCIARE MILIONI CON QUESTA ROBA!

E poi, questi milioni, dove diavolo li trovano? Justin vendeva droga ai suoi compagni di scuola! Da dove saltano fuori tutti questi soldi? Dalla vendita delle carte dei Pokemon?

E a proposito di denaro e mantenimenti:

[…] Domani ti iscriverò alla scuola, devi riposare”

Lo guardai. “Tu sei già iscritto?”

Mi accarezzò il viso senza smettere di guardarmi. “No, io e i ragazzi non verremo a scuola, avremo da fare la mattina”

Mi corrucciai. “Vuoi dire che andrò a scuola da sola? Ma non conosco nessuno”

“Credimi, preferirei che le cose restassero così, ma ti farai presto degli amici. L’importante è che siano ragazze”

Aggrottai la fronte. “E voi cosa farete?”

“Lavoreremo in un’azienda, non so bene di cosa si tratti ma ha sistemato tutto Ryan”

E questo dovrebbe bastare? Come al solito non c’è nessuna spiegazione, chi legge deve accettare le cose decise dall’autrice perché sì! Sono logiche e giuste perché lo dice lei, non permette la benché minima immedesimazione, non fornisce alcun dettaglio, alcun approfondimento, niente!

Porca paletta se è frustrante!

Ah, sappiate che a causa di questa roba, mentre scrivo, io sono molto più volgare, verbalmente parlando, persino più di quanto appaio qui, ma mi sentono solo i miei assistenti. A volte scandalizzo anche Cthulhu.

Non posso farci niente, questa fic mi strappa a forza le imprecazioni!

È tutto troppo assurdo, troppo buttato lì a casaccio, troppo fatto alla perché sì!

A proposito di questo:

Mi svegliai prima ancora che la sveglia suonasse.

Non che avessi dormito, comunque.

Non facevo altro che pensare a ciò che aveva detto mio padre, e al fatto che non mi avrebbe più rivolto la parola.

In realtà non avevo mai avuto buonissimi rapporti con lui, non mi piaceva per niente il fatto che rientrasse a casa ancora ubriaco.

………………………………

Adesso ci vado io a ubriacarmi…

E prosegue, lamentandosi con Justin che lei e suo padre hanno litigato e lui le ha detto delle cose brutte.

QUANDO? QUANDO, CHE NON HA DETTO UNA SOLA PAROLA???

“Mio padre è un ubriacone del cazzo, sarebbe capace di venire ubriaco. E se se la prendesse con te?”

DA QUANDO, CHE PRATICAMENTE NON LO ABBIAMO MAI NEMMENO VISTO?

E poi, un ubriacone che vola fino a Las Vegas per fare a botte con uno criminale armato e abituato a fare a pugni con altri criminali pericolosi e che ha la metà dei suoi anni come minimo? Ah, io avrei più paura per tuo padre, onestamente!

Postilla: quando scendono a colazione Ryan si lamenta che li hanno sentiti mentre facevano sesso durante la notte. Siamo a undici.

Passiamo poi a quando Justin porta Hopelsey a scuola: in quattro e quattr’otto l’iscrizione è fatta, sul momento, senza preavviso, ad anno scolastico iniziato, senza dare spiegazioni sulla situazione, senza che siano state fatte trasferire le schede accademiche relative a Kelsey dalla vecchia scuola né qualsiasi altra cosa che dovrebbe normalmente avvenire in queste situazioni, e arriva una segretaria con tutti i fogli e gli orari:

Una signora ci raggiunse. “Qui ci sono tutti gli orari e le aule delle lezioni, ho cercato di metterla con più ragazze come mi ha richiesto, ma, come sa, è impossibile che non stia con nessun ragazzo. Bene, se è tutto chiaro, potete andare. Inizia domani” Justin le fece un cenno e lei se ne andò.

“Justin!” strillai.

“Mh?”

Allargai le braccia. “Non posso crederci che hai fatto quella richiesta! Niente ragazzi, sul serio?”

“Beh, qualcosa in contrario? Volevi conoscere qualcuno?”

Chiusi gli occhi cercando di calmarmi. “Sei un’idiota”

Fece spallucce. “Non posso impedire che tu non veda neanche un ragazzo, comunque. Dovrebbe bastarti”

[…]

“Non sarai arrabbiata, vero?”

Lo guardai in cagnesco e lui sorrise.

PORCA MISERIA, MA ANCHE BASTA!

E dai! Questa è l’estremizzazione definitiva della gelosia del Bedboy! Ma che razza di idee ha (o quantomeno aveva all’epoca in cui ha scritto questa fic) Nicole Drew riguardo ai ragazzi, o comunque agli uomini in generale?

Justin qui è geloso oltre ogni possibile immaginazione e logica! Una mascolinità tossica all’ennesima potenza! Roba che la terrebbe chiusa in casa se solo gli passasse l’idea per la testa!

E lui se la ride pure!

Poi tornano a casa e fanno sesso sotto la doccia.

Siamo a dodici.

Meno male che non ne metteva poi così tante di queste scene, eh?

Il capitolo si conclude poi con lo spazio autrice, in cui pubblicizza la nuova storia “Frail”, che però non trovo tra quelle pubblicate, quindi o l’ha cancellata o ha cambiato il titolo. E già che c’è ne approfitta per inserire uno stralcio di un capitolo. Così, a casaccio.

Nemmeno me lo considero, non dovrebbe nemmeno esserci, e non è pertinente alla recensione.

Proseguiamo.

Siamo al capitolo quarantuno. Ne mancano ventuno alla fine (dico ventuno perché, malgrado siano sessantacinque, alcuni non erano veri capitoli, quindi non li conto).

È il primo giorno nella nuova scuola, per Kelsey, e dopo tre petosecondi le si para davanti un ragazzo di nome Nash con cui fa amicizia all’istante. Quest’ultimo le presenta le sue nuove Amiche Generiche, Lexy e Maya.

La giornata scolastica viene fatta durare in tutto una manciata di righe, con pochi o nessun avvenimento, e poi è subito ora di andarsene, con Justin che la preleva all’entrata.

Perché qualsiasi scena che non include Justin non merita d’essere scritta.

Ah, Lexy viene subito inquadrata come #troja:

“Devo andare, ragazzi”

“C’è il tuo ragazzo?” chiese Nash.

Annuii, ansiosa di rivederlo.

“Ce lo farai conoscere?” chiese invece Lexy sistemandosi i capelli.

Mi ricordò Lydia e le ragazze che frequentava prima Justin ed ebbi un nodo allo stomaco.

L’intensità, le emozioni, il pathos! Che scena, gente! Che scena!

Okay, basta fare l’idiota, andiamo avanti.

Kelsey parla a Justin dei suoi nuovi amici, e come nomina Nash questo già s’arrabbia e inizia a mugugnare come se gli avessero fatto un’offesa personale.

Davvero, io mi sono rotto di questa storia che tutti i maschi sono entità infoiate e prive di raziociniio che come vedono Kelsey ci vogliono subito provare e quindi lui deve ringhiare come un pitbull! Col cavolo che “è solo una storia”, è offensivo!

Va bene, i fatti di cronaca dimostrano che ci sono dei veri pezzi di… materia organica anfibila, quella che piaceva tanto al Sergente Hartman di Full Metal Jacket… ma la soluzione non è limitare la libertà di una donna (o meglio, delle donne) di fare amicizia e stringere legami sociali, o costringerla a girare col bodyguard pure quando deve andare a comprare il pane… andrebbe piuttosto risolto il problema del maschilismo al livello sociale, maschilismo di cui lo stesso Justin, che in questa storia viene trattato come il paladino delle donne, in realtà e assolutamente colpevole! Anzi, ne è il campione indiscusso!

Ed è una cosa offensiva perché alla fin fine, non lo pensa solo Justin! Anche Kelsey, più volte, è stata gelosa senza alcun motivo, di tutte le femmine che respirano al punto da non volere che Justin le vedesse (a parte Meg), quindi è evidente che si tratta veramente di un modo di pensare dell’autrice. Il capitolo ce ne offre subito un altro esempio:

“È che… c’è Khalil di sotto, ed è… è con una ragazza” conclusi disgustata.

S’infuriò all’istante. “Ha portato qui una ragazza? È coglione?” si diresse verso la porta ma lo afferrai per il braccio.

“Non puoi andare di sotto!”

Mi guardò, era furioso. “Certo che devo!”

“No Justin. Sarà nuda, non voglio che tu la veda!” strillai.

Alla fine Justin capitola e rimane a letto con lei, ma quando Kelsey si sveglia scopre che è andato di sotto a litigare con Khalil. Litigare, perché mentre Justin, in qualità di capobranco, può accoppiarsi quando e quanto vuole, i Maschi Beta e Gamma necessitano del suo permesso!

Scena fuffosa e inutile, comunque, così come praticamente tutto ciò che succede dopo, a parte che Nash, a scuola, la invita a passare da lui per stare un po’ insieme come amici.

Tornata a casa Kelsey riceve un messaggio dal ragazzo e, quando Justin scopre dell’invito, ecco come vanno le cose:

“Non se ne parla”

“Cosa?”

“Hai capito, non ti muoverai di qui”

Portai le braccia al petto. “Sai che non puoi farlo, vero?”

S’innervosì. “Perchè cazzo vuoi andare da lui? Non stai bene con me? Se è così sono io a dirti di andartene!”

Oh, ma che bella relazione serena e per nulla abusiva che hanno!

“Tu mi… mi mandi fuori di testa, Kelsey. Voglio che tu sia felice ma voglio che lo sia con me”

“Devo solo passare un paio d’ore con lui, Justin, non ci dobbiamo sposare!”

Scosse la testa, frustrato. “Tu non… no. Non andrai a casa di uno sconosciuto prima ancora che io lo conosca. Fine del discorso”

“Non ti fidi di me” constatai, guardandolo male.

“Non mi fido degli altri. Non mi fido di lui. Non puoi sapere quali sono le sue intenzioni, perciò resterai qui”

Lo guardai, sbalordita da ciò che stava dicendo. “Non sei mio padre!”

A quell’affermazione mi guardò come se fossi stata un alieno. “Sono il tuo ragazzo!” strillò.

Sospirai.

Aveva ragione.

Se lui mi avesse detto di dover uscire con una ragazza, molto probabilmente l’avrei preso a pizze.

E ad ogni modo non sarebbe accaduto, perchè si stava dedicando soltanto a me e, da quando stava con me, non aveva più messo gli occhi su nessuna ragazza.

Non che io lo facessi coi ragazzi, ma lui le evitava proprio.

Provai l’istinto irrefrenabile di abbracciarlo, e un attimo dopo ero tra le sue braccia.

Abby: – E voi leggete questa roba?-

Ellie: – Le cose, da queste parti, vanno così…-

Shade: – Io mi lamento mai di voi e delle vostre attività?-

Abby: – Certo.-

Ellie: – Più volte al giorno.-

Shade: – … è perché voi siete due psicotiche. Ora state zitte e lasciatemi andare avanti!-

Piton: – In ogni caso, se posso dire la mia, riconosco in questi dialoghi… quelli tra Kelsey e Justin, non i vostri, che sono solamente ridicoli piagnistei tra bambini… i segnali di una pericolosa relazione tossica e palesemente basata sull’abuso. Sta praticamente segregandola in casa, come Shade aveva tristemente predetto poco tempo fa. Le cose stanno degenerando, e nella realtà potrebbero solamente peggiorare. Se continuassero così, infatti, nel mondo reale si avrebbe solamente un’escalation di abusi, prima verbali e poi, inevitabilmente, anche fisici, e poco importa se fino ad ora Justin non ha mai picchiato Kelsey. È comunque un violento che ha messo le mani addosso ad altri ragazzi in più occasioni, non si è mai fatto problemi a portarla via di peso da situazioni in cui lui era a disagio perché non gli piaceva che lei avesse intorno altri ragazzi, ha una convinzione titanica che qualsiasi ragazzo sul pianeta sia pericoloso e/o voglia provarci con lei, e lui e i pochissimi ai quali garantisce la sua benedizione sono gli unici a poterla frequentare… non è una cosa normale, questa, né come relazione né come qualsiasi altra cosa. Oltre a essere disturbante e offensiva è anche estremamente preoccupante.-

Ellie: – Ma tu non sputi mai?-

Shade: – … Ellie… vai a contare le pallottole.-

Siamo adesso al capitolo quarantadue. Justin sta accompagnando a scuola Kelsey perché vuole assolutamente conoscere questo Nash. Come lo vede, ecco cosa succede:

“Quel Nash? Cazzo no” riaccese il motore e sfrecciò via, lasciandomi perplessa.

“Che stai facendo?” lo guardai accigliata, senza capire.

“Non ci posso credere. Devi stargli lontana Kelsey, mi hai capito? Non avresti mai dovuto conoscerlo” gridò, continuando a guidare.

Cercai di seguirlo. “Mi stai dicendo che lo conosci?”

Fece una risata nervosa. “Se lo conosco? È un pezzo di merda e… non posso credere che sia qui!”

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Giuro… mi sta venendo da piangere.

Ancora una volta, sarà tipo la quarta o quinta, non mi ricordo nemmeno più, JUSTIN SI TROVA DAVANTI A UN SUO VECCHIO NEMICO SBUCATO FUORI DAL NIENTE!

Ma porca miseria… l’ennesimo liceale che però ha dei trascorsi con Justin, che è segretamente un criminale incallito e non vede l’ora di fargliela pagare… ormai questi non sono più colpi di scena, Nicole Drew sta ripetendo all’infinito le stesse situazioni e gli stessi schemi!

E Justin, come al solito, non si degna di dare spiegazioni: è kattivo e basta, e Kelsey accetta tranquillamente la cosa, quindi lo deve fare anche chi legge. Non ci viene data alcuna informazione di background, non ci viene spiegato chi è davvero Nash, cosa ha fatto per mettersi contro Justin né quanto effettivamente pericoloso lui sia.

Il che mi fa anche dubitare che possa esserlo davvero… considerando la gelosia estrema di Justin, potrebbe benissimo essersi inventato tutto per convincere Kelsey a non vederlo mai più!

E poi, se anche fosse davvero un criminale, perché va ancora a scuola? Vabe’…

Passano un paio di giorni, durante i quali Kelsey torna tranquillamente a scuola, malgrado debba stare lontana da Nash… solo che adesso è lui a non esserci, non viene a scuola e non si sa perché.

Poi un bel giorno Kelsey decide che non ha più voglia di frequentare:

“Non voglio più andare a scuola”

Mi scrutò attentamente. “Perchè?”

“C’è qualcuno che ti infastidisce?” aggiunse agitato, prima che potessi rispondere.

Sbuffai, poi sorrisi leggermente. “No, niente del genere. È solo che non riesco a concentrarmi, non riesco nemmeno più a studiare e… nulla, non mi va”

Ah beh, allora va bene, se non ti va hai un buon motivo per interrompere gli studi prima del diploma…

Scherzi a parte, ha diciannove anni, avrebbe dovuto diplomarsi già da un anno, e invece va ancora al liceo. Sarà anche maggiorenne e in diritto di interrompere gli studi, ma ciò non toglie che, senza nemmeno un diploma, il massimo che potrà fare nella vita sarà la cameriera nelle tavole calde e poco altro. Non una gran prospettiva di vita, mi pare.

Beh, comunque Justin è d’accordo e dopo tre giorni di ricerche Kelsey inizia a lavorare come bagnina “in un grande centro”.

Non so cosa sia “un grande centro”, ma comunque anche i bagnini DEVONO PRENDERE UN DIPLOMA dopo aver seguito APPOSITI CORSI DI FORMAZIONE, dato che sono responsabili, oltre che delle condizioni dello stabilimento in cui lavorano, anche delle vite delle persone.

Non che io affiderei mai nelle mani di Kelsey la vita di qualcuno, a parte quella di Ellie che magari così affoga e si leva di torno…

Inoltre, il collega di Hopelsey, qui, è un certo Lucas (solo nominato), che poi è anche il nome del tizio che l’ha rapita l’ultima volta quando ha fatto irruzione con tutta la banda in casa di Justin, ma vabe’… l’autrice inizia pure a riutilizzare gli stessi nomi, oltre che gli stessi schemi…

Il capitolo si chiude con Kelsey che esce prima dal lavoro e va a trovare Justin in azienda, lo vede ridere con una collega a caso, che pare chiamarsi Rosie, e da lì partono i treni della gelosia che manco lo avesse visto mentre ci faceva sesso… per lei è peccato capitale pure ridere con questa ragazza.

Come al solito, per l’autrice se due persone stanno insieme significa che non possono più nemmeno respirare la stessa aria di persone del genere opposto, devono fare tutto in simbiosi e devono passare insieme ogni momento.

Salto circa metà del capitolo quarantatré, che tanto è solo fuffa straripante di inutile gelosia, poi una sera Justin torna a casa ubriaco, ma anche qui si risolve tutto in nulla, perché se ne va a letto quasi senza fare storie e fa pace con Kelsey appena sveglio.

Il mattino dopo, dato che Justin non era andato a lavorare il giorno prima, viene aggiornato dai suoi amici:

“Justin, Carlos vuole parlarti” disse Ryan.

“E cosa vuole?” chiese lui distrattamente mentre giocava col mio viso e mi faceva ridere.

“Non sei venuto ieri e… devi andare a Chigaco questo fine settimana, tu e Rosie dovete prendere informazioni”

Alzai gli occhi al cielo e aspettai la risposta di Justin.

Lui non smise di guardarmi. “No”

“No cosa?” chiese Khalil.

“Non ci andrò” rispose.

I suoi occhi non si erano spostati dai miei.

“Non puoi scegliere, è importante Justin”

Sbuffò. “Non posso. Non passerò due giorni senza la mia ragazza e soprattutto non li passerò con un’altra”

E pensi che a qualcuno freghi qualcosa? Si parla di lavoro, qui, è già tanto che non ti abbiamo fatto un richiamo per non esserti presentato, se ti rifiuti di andare per un motivo così banale sei fortunato a non incorrere in sanzioni di qualche tipo!

Ma niente, lui insiste che non ci vuole andare, e anzi, se Kelsey non gli dicesse che anche lei deve lavorare passerebbe DI NUOVO la giornata a casa con lei!

Bimbo, la lo capisci o no che devi lavorare per vivere? Sennò stai pure a casa, ma non aspettarti di avere ancora il tuo posto quando ti degnerai finalmente di fare l’adulto!

E guardate come parla col suo capo quando arriva in ufficio:

Entrai nello studio di Carlos, intento a parlargli.

“Bieber” disse lui, appena mi vide. “Finalmente, avvicinati”

Mi sedetti sulla sedia di fronte a lui.

“Non lo farò” dissi senza giri di parole.

Mi guardò per un po’, poi rispose. “Non è una richiesta, è un ordine”

Non potei fare a meno di ridere. “Io non prendo ordini da nessuno. Non starò due giorni fuori città con un’altra ragazza, fine”

Sapete come la conversazione procederebbe normalmente? Con Carlos che insisterebbe dicendogli che di quello che vuole lui non frega niente, che lui è il suo capo e gli ordini che gli dà deve accettarli eccome, sennò può andarsene e non farsi più rivedere.

Invece, in questo cumulo di letame che l’autrice spaccia per storia Carlos decide di trovare un compromesso e farlo partire da solo.

Ah, e sapete qual è il lavoro che dovrà svolgere?

[…] “Farai finta di essere interessato alla figlia del capo, e una volta conquistata, riuscirai facilmente a rubare le informazioni”

Ellie: – Ma dai, questo è spionaggio aziendale! È un reato grave! Ma che razza di azienda è questa?

Shade: – Non lo so, ma all’improvviso Carlos cambia completamente tono, e da ragionevole (anche troppo ragionevole) quale era prima, adesso minaccia Justin dicendogli che se non lo farà rovinerà sia lui che i suoi amici. Da dirigente d’azienda a boss mafioso in un attimo!-

Gaia: – Miao!-

Salto il resto del capitolo, passiamo al quarantaquattro, Justin parte e le cose sono anche qui estremamente fuffose. Tutta roba che serve solo ad allungare il brodo. Anche lo svolgimento dell’incarico di Justin a Chicago occupa solo un pagrafrafo striminzito, e nemmeno ci racconta niente… c’è questa Emily e la porta a cena, poi due righe dopo si salutano. Nemmeno mezzo dialogo, l’unica battuta che lei pronuncia è “a domani”.

In pratica, il niente.

E nel paragrafo dopo è già domenica e Justin dovrebbe tornare in serata.

Nonostante questo, è ancora con questa Emily e si accinge ad andarci a letto perché deve rubarle le informazioni… mah…

Vi spiego: secondo l’autrice, l’unico modo che ha Justin per svolgere il compito affidatogli da Carlos è andare a letto con questa Emily. Quando in realtà non c’è alcun motivo per farlo. Deve farle credere di essere interessato a lei? Bene. Ma non serve a niente farci sesso.

La scena, difatti, è così ridicola da essere grottesca, anche se alla fine Justin riesce comunque a ottenere le informazioni pur rifiutandosi di fare sesso con lei. Vi risparmio anche l’assurda colluttazione con le guardie di sicurezza chiamate da Emily, che Justin riesce a stendere senza problemi pur essendo da solo contro due energumeni.

Il resto del capitolo è totalmente inutile, anche se tornano i coniglietti rosa, le margheritine, gli arcobaleni e gli unicorni lisergici.

Arriviamo al capitolo quarantacinque, che sto cominciando a saltare quand’ecco che mi imbatto in qualcosa di sconvolgente:

La settimana passò in fretta e un attimo dopo io e Justin avevamo già preso l’aereo per Los Angeles.

Ero agitatissima.

Avrei rivisto la mia famiglia, mio padre… e diamine, James si stava per sposare!

FINALMENTE MI VIENE RIVELATO DOVE STRACAZZO ABITAVANO PRIMA!!!

HO DOVUTO ASPETTARE QUARANTACINQUE CAPITOLI PER SAPERLO! QUARANTACINQUE!

Solo una domanda mi sorge spontanea: ma Justin non era ricercato ed è dovuto andar via da Los Angeles perché aveva paura della polizia? E ora ci torna tutto tranquillo?

Comunque, arrivati al luogo della cerimonia, che non so se è in chiesa o in municipio, ma vabe’, Kelsey si allontana con James e Justin si ritrova da solo col padre di lei, che è giustamente arrabbiato con lui:

“Si può sapere chi cazzo ti ha invitato?” sbottò subito.

Non perse nemmeno un secondo, accettai la sfida.

“La mia ragazza” lo provocai.

Rise di nuovo. “La tua ragazza… non sai nemmeno allacciarti le scarpe, ragazzino, come puoi prenderti cura di una ragazza?”

Quella volta, fui io a ridere. “Però, almeno è simpatico”

Fece un passo verso di me. “Sono più che serio. Non lascerò che rovini la vita di mia figlia, è giovane e non può legarsi a uno squilibrato come te”

Per quanto mi riguarda posso dare ragione al padre di Kelsey senza alcun problema, ma siccome dobbiamo invece darla per forza a Justin perché l’autrice ha deciso così, poche righe dopo il signor Padre di Hope tira un pugno al nostro Bedboy, a cui grazie al cielo lui non risponde o partirebbe la rissa.

Salto il resto del capitolo, di nuovo pieno di fuffa, sviolinate reciproche su quanto si amano e quanto sono belli, ma soprattutto coniglietti rosa, margheritine, arcobaleni e unicorni lisergici

Il matrimonio, naturalmente, non viene neanche preso in considerazione, infatti la parte di cui sopa occupa tutto ciò che rimane del capitolo, che è pure una grossa parte, e nel quarantasei è già passata una settimana, quindi di James e Sarah non ce ne può fregare di meno.

Joel: (agitandosi rannicchiato a terra con la testa tra le mani) – SARAH! SARAH!-

Shade: – Qualcuno dia le medicine al nonno.-

In questo capitolo non succede niente, se non che adesso Justin inizia a essere geloso anche dei suoi stessi amici, infatti siccome Ryan e Kelsey si mettono a scherzare e a fare battute su quanto lei sia bella (echepalle!) il nostro Bedboy, da uomo maturo e razionale qual è, inizia a frignare e se ne va tutto offeso.

Piton: – Ecco, visto che avevo ragione? La cosa sta peggiorando, e non passerà molto tempo prima che inizi a tenerla rinchiusa e a vietarle persino di uscire per fare la spesa!-

A questo punto la Deficiente insegue Justin per parlargli, e lui spiega cosa non va:

“Io ho capito che non ce la faccio, e non ho idea di come farò. Tanti ragazzi ci hanno provato con te e tanti ancora lo faranno. Non posso restare calmo sapendo che potresti innamorarti di un altro da un momento all’altro”

In tanti quali, che finora l’unico è stato Travis, che lei ha prontamente friendzonato? A meno che non consideri il tentativo di stupro di Charlie come “provarci”, o qualsiasi cosa abbia fatto Nash (cioè NIENTE) un approccio di qualche tipo. Che poi, questo Nash, che era tanto pericoloso eccetera… che fine ha fatto?

L’autrice se n’è dimenticata, ecco che fine ha fatto!

Inoltre, tutte le coppie conoscono persone di entrambi i sessi e ne incontrano di nuove ogni giorno, ma questo non vuol dire che ogni nuovo ragazzo conosciuto da Kelsey sia il prossimo che se la porterà a letto!

Questi due nutrono una gelosia reciproca che sconfina nell’osceno, e quella di Justin è la più marcata e tossica! Roba da malati!

Poi, qualche paragrafo dopo, mentre Justin è in ufficio, riceve una chiamata da Ryan, e abbiamo l’ennesimo cliché ficcynaro: Chaz era andato a prendere Kelsey ma hanno avuto un incidente e ora sono in ospedale.

Cthulhu: – Pl’henq? Yk’haa teev!- (Ospedale? Era ora!)

Perdonatelo, è affamato.

Insomma, questi due sono in ospedale, quindi Justin molla tutto senza nemmeno avvertire e corre fino lì. Dice chiaro e tondo che rischia di andare a sbattere anche lui. Giusto, bravo. Così ci arrivi prima in ospedale.

E come arriva inizia a gridare che vuole vedere Kelsey:

Mi precipitai dentro. “Kelsey, dove cazzo è Kelsey?” gridai alla prima infermiera che vidi.

“Cosa? Ha bisogno di-“

“Dimmi dov’è!” gridai interrompendola.

“Si calmi, ragazzo. È un parente della ragazza?”

“Sono il suo ragazzo, fatemela vedere subito!”

“Non posso farla entrare, per adesso, mi dispiace. Può aspettare qui o-“

Cercai di mantenere la calma, ma era impossibile.

La guardai come se avessi potuto ucciderla in quel preciso istante, e la vidi sussultare.

“D’accordo, posso fare una piccola eccezione, ma si deve calmare. Venga con me”

Eeee via di nuovo con l’Elenco Numerato.

1) Cosa ti metti a gridare in un ospedale, che c’è gente malata che sta riposando? Non ci sei mica solo tu!

2) Come pretendi che riescano a identificare Kelsey se nemmeno ti degni di dare un cognome? Di nuovo, non esisti solo tu, né esiste solo lei, fornisci prima nome e cognome, spiega chiaramente per chi sei venuto, o non riusciranno ad aiutarti (nella realtà, intendo…)!

3) Eh, ma certo, minaccia l’infermiera che sta facendo il suo lavoro! Sticazzi che la guardi in modo minaccioso, questa chiama la sicurezza e ti fa arrestare! O almeno, lo farebbe nella realtà, perché qui, di nuovo, conta solo quello che vogliono Justin e Kelsey! E anzi, mi dispiace per l’infermiera, che si vede davanti questo tizio fuori di sé, più grosso di lei e decisamente irragionevole che la minaccia… per forza che poi acconsente, magari pensa che se anche chiamasse la sicurezza prima che questi arrivano Justin riuscirebbe a riempirla di botte, come minimo!

4) Guarda che non è che non puoi entrare perché l’infermiera è brutta e cattiva, ma perché i primi momenti del ricovero sono molto delicati, il paziente è debole e rischia delle infezioni e delle complicazioni, soprattutto in caso di trauma grave! È normale che non te la possano far vedere subito!

“È qui. E non si preoccupi troppo, la ragazza sta benissimo, non ha niente di rotto, nemmeno un graffio. Passerà la notte qui per precauzione, ma la faremo uscire domani”

… okay, come non detto… si rigenera in fretta come Wolverine, l’incidente nemmeno l’ha sentito.

MA ALLORA PERCHÉ NON POTEVA VEDERLA SE STA BENISSIMO??? ANZI, PERCHÉ DEVE RESTARE PER LA NOTTE?

Cthulhu: (mettendosi il bavaglino) – Nr’he l’kyh nuh luk thu, b’mnhe kah thry l’hbu.- (Non è un dottore questa, ma posso accontentarmi)

Il resto del capitolo, come al solito, è totalmente inutile, quindi passiamo al quarantasette.

Mentre sta andando alle macchinette, Justin conosce una ragazza, Lucy, e scopre che è la sorella del tizio che ha tagliato la strada a Chaz il giorno prima causando l’incidente suo e di Kelsey. Al che decide di approfittarne per trovarlo e spaccargli la faccia.

Tutto molto giusto… mamma mia quant’è malato questo tizio…

Riesce a farsi dare persino l’indirizzo, torna da Kelsey, fanno sesso. Sì, in ospedale, con tanto di frasi tipo:

E la paura di essere visti rendeva tutto più eccitante.

Saltiamo la fuffa successiva e Kelsey scopre che Justin intende andare a riempire di botte il tizio che ha provocato l’incidente:

“E quindi che vorresti fare?”

“Beh, grazie a quella ragazza so dove abita, quindi-“

“Scordatelo Justin, non devi metterti nei casini per questo”

“Devo, invece. Devo farlo per te. Sei la mia ragazza e non posso permettere che qualcuno ti faccia del male, ma è successo e ora l’unica cosa che posso fare è-“

“Niente” mi interruppe “assolutamente niente”

Arrivammo a casa e, una volta in camera, riprendemmo il discorso.

Era ancora un po’ fredda con me, probabilmente non le era piaciuto il modo che avevo utilizzato per avere l’indirizzo.

“Voglio andarci, Kelsey. Devo”

“E cosa fai? Lo ammazzi?”

Feci spallucce. “Probabile”

Alzò gli occhi al cielo e sbuffò. “Sei impossibile”

Mi avvicinai a lei e cercai un contatto. “Sai che lo faccio per te”

NO, COL CAZZO! LO STAI FACENDO PER TE, PER TE SOLTANTO! Per il tuo dannato ego da Maschio Alfa che pensa con l’uccello e coi muscoli! Per il tuo orgoglio e nient’altro! Non te ne frega niente di Kelsey, anche se dici il contrario, qui non si tratta di lei, ma di te!

La cosa ridicola è che in questo momento la Deficiente ha più sale in zucca di Justin, visto che ha perfettamente ragione lei… se l’incidente è stata solo colpa di questo tizio senza nome, sarà la legge a punirlo. E anche se così non fosse, Justin si deve dare una calmata, gli incidenti stradali capitano, ma non è che poi tutti vadano dal colpevole a spaccargli la faccia!

Infine, piccola chicca: NESSUNO SI PREOCCUPA PER CHAZ?

Di lui pare non fregare niente a nessuno, infatti non vanno nemmeno a vedere come sta… ma dopotutto lo sappiamo, lui è inutile.

Andiamo adesso al capitolo quarantotto, Justin ce l’ha con Chaz (come ci è tornato a casa?) perché lo incolpa dell’incidente: a quanto dice, a Justin non sarebbe mai successo. Neanche se la stessa Kelsey gli garantisce che Chaz non ha colpe, secondo il nostro Bedboy doveva comunque stare più attento e bla bla bla…

“Il fatto è che… bisogna stare più attenti che mai quando si tratta di te… ho sbagliato ad andarmene, non mi fido di nessuno a tal punto da lasciarti nelle loro mani”

La cosa grave è che l’autrice è convinta che questo sia un comportamento romantico, anziché patologico…

Poi, mentre lui e Kelsey stanno camminando per strada in mezzo ai coniglietti, le margheritine, gli arcobaleni e gli unicorni lisergici…

Camminammo tenendoci per mano, quando vidi Tyler, non potevo credere ai miei occhi.

Tyler era un mio vecchissimo amico, e lo riconobbi nonostante non lo vedessi da un sacco di tempo.

EEEEE niente. L’ennesimo personaggio a caso ficcato a caso in un momento a caso.

Ovviamente Justin, come lo vede, assume la stessa espressione di Lily Potter quando vede Severus…

Piton: – Ti odio.-

… poi, passata la fuffa, Kelsey decide che vuole invitare Tyler a cena, e Justin, stranamente, non solo accetta, ma le dà anche il permesso di invitarlo a casa.

Sì, il permesso, perché Kelsey chiede a Justin il permesso.

Comunque, la cena serve solo a Justin a marcare il territorio, dato che per tutto il tempo non fa che strusciarsi su Kelsey, poi fuffa e quando Tyler se ne va fanno sesso di nuovo.

Siamo a quattordici volte.

Poi c’è di nuovo la fuffa strapiena di coniglietti rosa, margheritine, arcobaleni e unicorni lisergici, che prosegue pure nel capitolo quarantanove. La notizia buona è che ormai ne restano solo quattordici, e si stanno facendo sempre più fuffosi, per quanto lunghi, e privi di contenuti, quindi sto facendo enormi salti.

E salto anche metà di questo capitolo. Continuerei, ma finalmente l’autrice si è ricordata di Nash, che inizia a bussare alla porta di casa di Kelsey e Justin di punto in bianco.

Subito, Justin entra in allarme:

“Shh, ascoltami. Scendi di sotto ed esci dall’uscita sul retro, Ryan è lì fuori con la macchina, ti porterà in un posto sicuro”

Non avevi detto che non potevi fidarti nemmeno dei tuoi amici per badare a lei? E ora la affidi a Ryan? E poi, perché deve portarla in un posto sicuro? Ti andrebbe di spiegare perché questo Nash sarebbe così pericoloso?

Ma figuriamoci…

Insomma, Kelsey va da Ryan, ma anziché farsi portare al sicuro come da ordini inizia a frignare che non vuole lasciare indietro Justin, che lo vuole aspettare eccetera eccetera.

Poi la Deficiente sente un rumore:

Sentii un altro rumore e mi girai di scatto.

Vidi in lontananza Justin e Nash uno sopra l’altro, si stavano riempendo di pugni.

Altri due uomini erano a terra, di sicuro era stato Justin quindi ora doveva essere sfinito, ed era in pericolo.

Certo, erano in tre e lui è riuscito DA SOLO a stenderne due e ora sta affrontando l’ultimo… e, fedele al suo soprannome, come una perfetta deficiente quale è Kelsey corre ad aiutare Justin.

Fortunatamente non le succede niente, afferra una bottiglia e la fracassa in testa a Nash, poi Justin la porta in una nuova casa sicura, che però stavolta è “descritta” come un monolocale (che però si trova “non troppo lontano” da dove stavano prima… ottimo…).

Piton: – Sì, ma a questo punto io posso anche fare delle ipotesi su quanto accaduto. Sappiamo quanto segue: Justin è estremamente geloso, al punto che si arrabbia anche quando i suoi stessi amici fanno dei complimenti a Kelsey, e non vuole in alcun modo che frequenti altri uomini al punto tale da aver cercato, a scuola, di metterla in una classe esclusivamente femminile. Inoltre, Nash è stato accusato da Justin di essere un criminale pericolosissimo da cui Kelsey deve stare lontana, ma il giorno dopo averle detto questo il ragazzo in questione è sparito senza più farsi vedere finora. Sarebbe facile pensare che Justin, in realtà, si possa essere inventato tutto con la complicità dei suoi amici e che poi abbia fatto sparire Nash così che non potesse né discolparsi né tornare da Kelsey, ma tuttavia non lo ha ucciso. Siamo in una ficcyna, e qui gli “eroi” non uccidono mai i loro nemici, così che possano tornare in seguito, ma diciamo che credeva di averlo fatto e invece ha fallito. Nash a questo punto si è messo in salvo e ha curato le sue ferite, ha trovato qualcuno che gli guardasse le spalle ed è tornato da Justin per vendicarsi e salvare Kelsey da un fidanzato pericoloso, possessivo e psicopatico, sottovalutando tuttavia il livello di plagio mentale a cui la ragazza è stata sottoposta. Difatti lei, vedendo che stava lottando con Justin, è tornata indietro ad aiutare il suo ragazzo e gli ha spaccato in testa una bottiglia, sabotando i suoi sforzi un attimo prima della riuscita del piano del Decklon accorso al salvataggio.-

Shade: – Niente di tutto questo è possibile perché siamo in una ficcyna, come hai detto, ma hai senz’altro costruito una trama infinitamente migliore di quella di Nicole Drew, e mi hai reso Nash come l’eroe che non meritiamo ma di cui abbiamo bisogno. Grazie davvero, Severus.-

Sì, da adesso faccio il tifo per Nash.

Tornando alla recensione, il capitolo si chiude con Justin che pensa quanto sia ingiusto che Kelsey viva una vita del genere (cosa che io ripeto da quasi novanta pagine word, che è quanto ho scritto finora…) e che deve fare qualcosa in proposito.

Siamo adesso al capitolo cinquanta, timeskip al pomeriggio successivo. Sono già tornati a casa.

Cioè, la cosa della casa sicura gli è durata meno di ventiquat’ore? Il pericolo è già passato?

Abby: – Beh, almeno Nash saprà dove trovarli in caso dovesse tornare!-

Una volta rientrati Justin chiede a Kelsey se Tyler, il tizio che era andato a cena da loro (ricordate?) ha trovato casa (ho tagliato il pezzo, ma secondo Kelsey il suo appartamento si era allagato) e le dice di invitarlo a vivere con loro.

Perché? Boh, non si sa. All’improvviso ha preso questa decisione, che pare correlata al discorso di poco fa. Anche se non so in che modo.

Cioè, ci dà una parvenza di spiegazione poco dopo, ma onestamente non è che mi sembri giustificare proprio tutto tutto, eh…

Conoscevo Kelsey meglio di chiunque altro, ed ero più che certo che non esisteva una persona al mondo che sarebbe potuta essere alla sua altezza.

Nemmeno io lo ero.

Però di brave persone ce n’erano e, per quanto odiassi ammetterlo, una di queste era proprio Tyler.

Non lo conoscevo bene ma mi era bastata quella serata per capire che non era un cattivo ragazzo, che non avrebbe mai fatto soffrire la mia Kelsey.

Di certo non l’amava quanto me, ma le voleva bene e per il momento era sufficiente.

Lei aveva bisogno di qualcuno che la aiutasse a dimenticarsi di me, e lui era la mia unica opportunità.

Quindi, se ho ben capito, sta cercando un nuovo ragazzo per la sua ragazza… perché così lei sarà al sicuro…

Scusa, ma non ti basta rimandarla a casa dei suoi genitori? Un nuovo ragazzo poi se lo trova da sola, c’è Travis, lì a Los Angeles, insieme a oltre altre quattro milioni di persone… la scelta c’è…

E poi, come ho detto un miliardo di volte, non è che basti che un ragazzo entri nel campo gravitazionale di una tizia a caso perché poi gli venga voglia di provarci… infatti:

Era già passato un giorno ma le cose non erano cambiate, Kelsey e Tyler non passavano molto tempo insieme anche perchè lui era spesso a lavoro.

A parte che, appunto, è passato solo un giorno, ma poi è evidente che non poteva funzionare, porca miseria! Voi lo avete invitato a stara a casa vostra in un momento di difficoltà, e anzi è stata proprio una tua idea! Quale lurido lombrico ci proverebbe mai con la ragazza del tizio che gli ha offerto ospitalità in un momento difficile?

Ripeto: ma che razza di idee aveva Nicole Drew sugli uomini, mentre scriveva questa schifezza?

Poco dopo passiamo al pov di Kelsey, che essendo sabato sera ha l’idea di andare tutti in discoteca. Justin tuttavia declina, ma la lascia libera di andare con il resto del gruppo, anzi, insiste perché vada senza di lui, dato che all’improvviso sembra avere capito di non poterla trattenere a casa contro la sua volontà:

“Mi fido dei ragazzi, e se tu vuoi andare per me non c’è problema, non ti obbligo a restare in casa di sabato sera” […]

Sembra quasi essergli cresciuto un cervello, all’improvviso. O almeno lo penserei se non sapessi che questa è solo una parte dell’assurdo, intricato e incredibilmente stupido piano per fare innamorare Kelsey di un altro.

Piton: – Già. Il che vuol dire, semplicemente, che Justin non è assolutamente cambiato, e anzi è ancora adamantino nelle sue convinzioni secondo le quali qualsiasi maschio etero che respira (anzi, qualsiasi maschio, in questa fic l’omosessualità sembra essere una totale sconosciuta) finirà con l’innamorarsi all’istante di Kelsey e col volersela prendere per sé neanche fosse un trofeo. Si sta solo sforzando di lasciare che accada perché nella sua patologia è convinto che ciò sia la cosa più intelligente da fare.-

In ogni caso, come Kelsey gli sente dire che può andare senza di lui, va immediatamente nel pallone, perché la Deficiente è incapace di fare qualsiasi cosa se non è in simbiosi totale con Justin, infatti afferma di essere spaventata alla sola idea di andare senza di lui.

In pratica, ha paura che qualcuno la aggredisca di nuovo, e dice chiaro e tondo di “avere bisogno che Justin la protegga”. In effetti qui viene aggredita ogni quattro o cinque capitoli, ma comunque…

Insomma, se non va Justin non va nemmeno lei, così se ne resta a casa.

Ellie: – Ma come??? E tutte le volte che lei ha chiesto a lui il permesso di uscire da sola per andare a feste o cene con gente che non fosse Justin e tale permesso le era stato negato? Tutte quelle volte non ne aveva bisogno, di essere protetta! E adesso non se la sente di uscire se lui non l’accompagna? Sarebbe stata in compagnia di altri quattro ragazzi suoi amici!-

Shade: – Riducili a tre, uno è Chaz.-

Ellie: – Ah… sì… vabe’, insomma… questa reazione non ha comunque senso! Come non lo ha il piano di Justin, certo…-

Gaia: – Miao!-

Il giorno successivo Kelsey sente Justin parlare con Ryan e si ferma a origliare: per qualche motivo El Biebero ha rivelato all’amico le sue intenzioni e quest’ultimo dimostra di essere nettamente superiore, a livello intellettivo, a Justin (cosa che potrei dire anche dei piccioni morti che Ellie voleva cucinare…) perché secondo lui sta facendo una stupidaggine e dovrebbe parlarne con Kelsey.

Comunque, Hopelsey, pur non sentendo effettivamente quale sia il piano di Justin, ma solo la parte in cui Justin vuole che si dimentichi di lui, ci casca con tutte le scarpe e si chiude in camera tutta arrabbiata. Ne esce solo molto più tardi:

“Kelsey io-” mi interruppe.

“Non devi dirmi niente, davvero, ho capito”

Corrugai la fronte. “Di che stai parlando?”

“Bastava dirmelo che non mi vuoi più, senza prendermi per il culo facendomi credere che davvero tieni a me!”

Il fatto che per queste ultime ore avesse creduto che non l’amassi mi fece imbestialire.

“Non dire stronzate, lo sai che ti amo”

“Talmente tanto che non ti sei degnato neanche di darmi una spiegazione! Non c’è problema Justin, vuoi che mi metta con Tyler, grazie del consiglio, ora non parlarmi più”

Mi sentii morire. “Non farmi questo Kelsey”

Aveva gli occhi lucidi e si stava trattenendo. “Non era questo il tuo piano?”

Dovevo mantenere la mia posizione, non potevo assolutamente permettermi di cedere. “Lo sto facendo per te”

Ah, maledizione… di nuovo un Elenco Numerato, forza!

1) Cosa diavolo ti imbestialisci a fare, Justin? Sta andando come volevi!

2) Chi cavolo avrebbe detto a Kelsey che Justin stava cercando di farla mettere con Tyler? Perché vi assicuro che questo non lo hanno detto né lui né Ryan, Justin ha detto solo che voleva che Kelsey si dimenticasse di lui e addirittura che lo odiasse, come sta facendo adesso!

3) Appunto: ERA QUESTO IL TUO PIANO! E adesso la implori di “non farti questo”? Ma porca meteora, deciditi, accidenti! Vuoi che ti lasci o no?

4) Torno a ripeterlo: mettila su un aereo per Los Angeles e risparmiaci queste cretinate! Che poi è anche ingiusto nei confronti di Tyler! Magari lui ha anche già una ragazza, chi lo sa? Oppure è gay, è asessuale, è un po’ quel cavolo che gli pare… non è mica detto che debba per forza decidere di mettersi con Kelsey! Magari nemmeno gli piace!

5) Perché diavolo dovresti mantenere la posizione? E soprattutto, quale delle due?

Poi all’improvviso il ritorno di Tyler interrompe la discussione, e Kelsey ne approfitta per buttargli si addosso solo per fare un dispetto a Justin. Il quale, ovviamente, si sforza di non ucciderlo.

Di nuovo un Elenco Numerato, ma breve: un Elenchino.

1) A gettarsi su di lui è stata Kelsey, non il contrario.

2) Non sei normale se un abbraccio ti basta a svegliare i tuoi istinti omicidi.

3) Ripeto: QUESTO ERA IL TUO PIANO!

E Tyler, sapete cosa fa?

“Ho proprio voglia di un gelato, vieni con me?” fece lui. [Tyler]

“Certo!” rispose lei aggrappandosi al suo braccio. [Kelsey]

“Justin?” Tyler si rivolse a me.

LI INVITA ENTRAMBI A PRENDERE UN GELATO!

Non è giusto, questo ragazzo è troppo buono, troppo candido! Ed è finito in mezzo a un gioco ridicolo tra questi due cretini immaturi che nemmeno riescono ad avere un rapporto normale, e adesso stanno coinvolgendo pure lui!

Comunque Justin rifiuta e li lascia andare da soli, poi invita Rosie (ricordate? La collega con cui inizialmente doveva andare a fare quel viaggio di lavoro) per avere un po’ di compagnia. E la parte migliore è che Rosie si comporta da ospite perfetta: non si butta addosso a Justin come tutte le #troje comparse finora, non parla male di Kelsey (anche se una come lei si meriterebbe questo e altro), chiede a Justin quando pensa di tornare a lavorare, raccontandogli anche un breve aneddoto recente, gli medica la mano (perché questo coglione… scusate il termine, ma è coglione…) ha pensato bene di usarla per sfondare uno specchio, mentre era ancora a casa da solo…

E in tutto questo Rosie non ci prova minimamente! Si comporta da persona perfettamente normale! Il miglior personaggio femminile comparso finora!

Poi, proprio in quel momento, rientrano Kelsey e Tyler. La prima ammutolisce vedendo Rosie con Justin, e Tyler… capisce che non è aria e si ritira.

SI RITIRA!

E quando Kelsey, con le penne tutte arruffate, se ne torna in camera sua come una bimbetta di tre anni, Justin chiede a Rosie di andarsene. E lei se ne va senza fare commenti sulla scena appena vista.

ROSIE E TYLER, I MIEI PERSONAGGI PREFERITI!

Intanto Justin raggiunge la Deficiente perché, all’improvviso, sente la necessità di spiegarle come mai sta cercando in ogni modo di farla mettere con Tyler.

E anche se questo non sta succedendo, comunque sia Kelsey si sta allontanando da lui. Presto deciderà di lasciare Las Vegas e tornare a Los Angeles, è la ovvia conseguenza di quanto stiamo vedendo ora. Non avrà un nuovo ragazzo nell’immediato, forse, ma quantomeno sarà lontana da Justin e quindi ae l sicuro, come voleva.

LE COSE STANNO ANDANDO COME VOLEVA LUI E ORA HA DECISO DI ROVINARE TUTTO!

Alla fine, tuttavia, non dice niente, infatti si limita a insistere che la ama alla follia eccetera eccetera e che non starà mai con un’altra donna. Questo perché non vuole che lei pensi di essere stata lasciata per un’altra, perché sennò… darà la colpa a se stessa.

Ehm… funziona così? Davvero?

Ma quante cretinate sto leggendo…

Non sono l’unico a pensare una cosa del genere, sapete? Già, perché abbiamo la seconda recensione non positiva della storia. Purtroppo non ne vedremo altre di totalmente critiche, questa è neutra:

Ti dico che la situazione sta prendendo una brutta piega e non mi piace affatto mi dispiace deluderti ma il capitolo non è di mio gradimenti non fraintendermi l’hai scritto benissimo ma le cose che succedono non mi entusiasmano affatto anzi mi deprimono ancora di più!
Beh vediamo che succede nel prossimo a questo punto!
Baci
blery25 ❤

Beh… in realtà dire che il capitolo è scritto bene è come dire che Seveurs ha successo con le donne, ma di certo è vero che non è entusiasmante. Cosa che potrei dire di parecchi altri, vabe’…

E poi, non lo definirei deprimente. Lo definirei stupido.

L’autrice risponde:

Ma cosa c’entra, non può andare sempre tutto rose e fiori altrimenti non avrebbe senso e sarebbe anche noioso hahaha

Vai tranquilla che noioso lo è eccome. E poi sei tu che hai creato un miliardo di momenti di crisi che potevi benissimo protrarre per qualche capitolo, o rendere il fulcro della trama, e che invece hai risolto entro il capitolo stesso o al massimo in quello dopo. E in modo pure insulso.

Passiamo adesso al capitolo cinquantuno. Siamo in un bar, e Justin compra le sigarette, vedendo poi Kelsey al bancone. A quanto pare non sono andati lì insieme.

Lei non mi aveva visto e restai qualche secondo a guardarla.

Un ragazzo si sedette vicino a lei ed iniziò a parlarle.

Capii che le stava offrendo da bere e la cosa non l’avevo mai sopportata.

Non avrebbe mai dovuto accettare da bere dagli sconosciuti e glielo ripetevo spesso quando uscivamo.

Mi chiesi se avesse pensato a me quando rifiutò e feci un piccolo sorriso.

Lui però insisteva e allora non potei più restare a guardare.

Misi le sigarette in tasca e mi avvicinai, mettendomi tra lei e lui.

“Ci senti brutto stronzo? Ti ha detto di no, allontanati dalla mia ragazza prima che ti faccia uscire di qui zoppicando”

Il ragazzo mi guardò un po’ confuso, ma si rassegnò presto e si avvicinò ad un’altra.

Questo mi fece innervosire ancora di più, il fatto che aveva avuto l’intenzione di usarla, e feci per seguirlo, ma la mano di Kelsey si posò sulla mia spalla.

… ma… mi spieghi… mi spieghi… CHE COSA STRACAZZO VUOI? CI DEVE PROVARE O NON CI DEVE PROVARE?

Intenzione di usarla? INTENZIONE DI USARLA? Si è comportato come una persona perfettamente normale andata a rimorchiare in un bar! Lo fanno tutti, se poi doveva essere una botta e via chi se ne frega! Anche le ragazze vanno in quei posti per questo stesso motivo!

E poi, razza di psicopatico privo di intelletto e razionalità, che cosa vuoi? Cosa diavolo vuoi? Lascialo in pace! Ha visto che con quella non era aria ed è passato a un’altra! Cosa ti aspettavi, che dopo averci provato con Kelsey passasse il resto della vita in castità?

Dopo questo edificante esempio di sanità mentale, troviamo un bel po’ di fuffa finché Ryan non decide di dire a Kelsey la verità sulle intenzioni di Justin e sul perché abbia messo su questo ridicolo teatrino da due soldi (perché, malgrado la scena a cui abbiamo appena assistito, lui insiste nel volere che si metta con Tyler…). Poi, quando più tardi Justin rincasa, Ryan va a parlare anche con lui e lo convince a raggiungerla e a porre fine a questa farsa.

Diedi punti per Ryan.

Piton: – E cinquanta in meno a Grifondoro.-

Purtroppo, quando Justin decide di andare in camera sua a parlarle, scopre che è uscita con Tyler e si deprime di nuovo. Così si fuma una canna.

“Oh, è uscita”

Serrai la mascella. “Con lui?”

“Lo sai che stanno uscendo, ma non significa nulla”

Il mio entusiasmo si spezzò. “Se non gli interessasse non continuerebbe ad uscirci” risposi, fremendo di rabbia.

“Però tu non c’eri, è liberissima di uscire, questo non cambia le cose”

“Non mi interessa” risposi, intento a dimenticare qulle ultime ore, e soprattutto quella conversazione.

A quanto pareva la felicità insieme a lei non era cosa per me.

“Che stai facendo?”

“Non mi rompere il cazzo”

Sentivo i suoi occhi su di me.

“Credi di risolvere qualcosa se continui a farti di quella roba?”

Mi misi a ridere. “Quella roba? Dimentichi che è grazie a questo se ci possiamo permettere tutto questo” risposi, riferendomi alla casa e a tutto il resto.

“Tu avevi smesso”

“Sì” sorrisi. “Per lei” dissi e me l’accesi.

Cioè, nelle intenzioni dell’autrice doveva essere una canna, o quantomeno è questo che si capisce quando dice “e me l’accesi”. Perché, come vedete, si è dimenticata di scriverlo.

Inoltre, porrei attenzione su un particolare: è grazie a “quella roba” se possono permettersi “tutto questo”.

Fammi capire bene: l’azienda dove lavorate… SPACCIA ERBA?

E I PROVENTI SONO ABBASTANZA DA FARVI VIVERE IN UN VILLONE COME QUELLO?

Guardate, neanche la commento questa ABNORME IDIOZIA!

A quel punto Kelsey rincasa un attimo perché ha scordato il telefono, vede che Justin sta per cominciare a fumare e casca il mondo. Nel senso che inizia a fare una scenata e gli chiede pure se “vuole morire”.

Fumando marijuana? Tanti auguri.

Saltiamo il resto, tanto questi due litigano, fraintendono entrambi le rispettive intenzioni e lei se ne torna da Tyler, che comunque, ancora NON CI PROVA CON LEI, e anzi se ne va tutto tranquillo a lavorare mentre lei torna di nuovo a casa.

Poi, non appena lei e Justin si vedono cominciano a fare sesso.

Piton: – …-

Cthulhu: – …-

Gaia: – …-

Ellie: – …-

Abby: – …-

Joel: – …-

Passante: – …-

Tommy: – …-

Lord Voldemort: – …-

Darth Vader: – …-

Azathoth: – …-

Palpatine: – …-

Tutta la Morte Nera: – …-

Cthylla: – …-

Nyarlathotep: – …-

Sono ammutoliti pure quelli che non ci sono.

Cioè, UN PARAGRAFO PRIMA LITIGAVANO A MORTE E ORA DAL NIENTE FANNO SESSO!

Per la quindicesima volta, tra parentesi.

Ora, in una relazione è anche normale fare queste cose, e lo è anche farle tutte le volte che si vuole, ci sono anzi relazioni in cui le coppie, anche dopo anni, fanno sesso regolarmente e con frequenza. Basti pensare al fenomeno delle chatroom erotiche, dove addirittura ci sono coppie che sfruttano la loro stessa vita sessuale per fare un po’ di soldi, o più semplicemente ci sono persone che, pur rimanendo insieme a lungo, non sentono mai calare il desiderio, semplicemente. Il che è perfettamente normale e sano.

Tuttavia, per una storia, a prescindere dai contenuti e gli avvertimenti, non è necessario inserirne/descriverne così tanti e con tutti questi dettagli (perché credetemi, le scene di sesso sono le uniche descrizioni veramente dettagliate della fic… andate pure a leggere, se volete). Sarebbe come se io, in uno dei miei romanzi, descrivessi ogni singola volta che i protagonisti mangiano, vanno al bagno o si spazzolano i capelli.

Riprendiamo a recensire, con questi due che adesso stanno di nuovo insieme. Torna quindi la fuffa, insieme ai coniglietti rosa, le margheritine, gli arcobaleni e gli unicorni lisergici, finché non viene il momento di Tyler:

Mi avvicinai a Tyler e Justin mi seguì comunque.

In realtà non c’era molto da dire, dato che non era mai successo niente tra di noi.

“Che sta succedendo?” mi chiese.

Corrugai la fronte. “Che vuoi dire?”

“Sei tornata con lui?”

“Questo non devo spiegarlo a te!”

“Devi, invece! Credevo… credevo che ci stessimo provando”

Le sue parole mi sorpresero. “Non ti ho mai fatto capire una cosa del genere, che stai dicendo?”

“Certo Kelsey, hai passato questi ultimi giorni più con me che con lui!”

“Questo cosa c’entra? Sai benissimo che non ho mai smesso di amarlo”

“E tu gli credi? Ti farà soffrire e io non voglio”

“Ti ringrazio ma so badare a me stessa”

“Ma-” quella volta Justin lo interruppe.

“Non hai sentito stronzetto? Fuori da casa mia”

“Non puoi lasciare che ti usi a suo piacimento. Tu… tu vali più di questo”

“Ti sembro un’idiota? Non mi usa a suo piacimento!”

“Vedo che ti piace essere usata, pensavo fossi diversa”

Ecco, appunto: alla fine Tyler si era illuso che tra loro ci fosse qualcosa, o che comunque stesse nascendo un rapporto. Il poverino ci è cascato con tutte le scarpe. E ha in ogni modo tentato di far capire a Kelsey che Justin non è la persona giusta con cui stare, ma niente, ha sottovalutato la sua stupidità. E dire che aveva pure buone intenzioni…

Il che, ovviamente, si è tradotto nel suo immediato esilio dalla casa. Vi risparmio le minacce fisiche che gli rivolge Justin, tanto grazie al cielo Tyler se ne va prima di essere picchiato.

E così esce di scena il nostro povero Decklon: usato, sfruttato e poi cacciato dopo essere stato preso in giro per tutto il tempo.

Inutile raccontare altro del capitolo, ma vi faccio leggere l’ultima recensione neutra (e non positiva) di tutta la storia:

Una “”fine”” del litigio, troppo ovvia , noiosa a dire il vero 😪 Mi aspettavo di più sinceramente

Già, anche perché questa fine del litigio non c’è stata… un momento prima litigavano a morte, quello dopo facevano sesso. Non c’è soluzione di continuità, come tutto il resto è accaduto perché sì.

A questa recensione, l’autrice nemmeno ha risposto.

Siamo al capitolo cinquantadue, e a solo undici dalla fine. Coraggio, manca poco. Un ultimo sforzo.

Justin e Kelsey sono a letto insieme, squilla il telefono di lui, ma siccome dorme e non si sveglia risponde la Deficiente, soprattutto perché vede che a chiamare è Rosie:

“Pronto?”
“Uhm, c’è Justin?” rispose lei, e dal suo tono capii perfettamente quanto fosse scocciata che avessi risposto io.
“Sta dormendo” risposi lanciandogli un’occhiata.
“Vuoi che gli dica qualcosa?” aggiunsi, anche troppo gentilmente.
“No, glielo dirò io quando ci vedremo. Per il momento digli che ha chiamato la sua amica preferita”
Sapevo che voleva in qualche modo provocarmi, ma non le diedi importanza.

Ma perché provocarti? Kelsey, leggi bene qua sotto:

CHI TI SI INCULA!

Qualsiasi cosa volesse da lui Rosie, che finora si è comportata benissimo nei confronti di Justin e anche nei tuoi, mi pare, non significa che sta cercando di provocarti o entrare in competizione!

Di nuovo fuffa da saltare, il giorno dopo Justin finalmente torna al lavoro, ed è un miracolo che ne abbia ancora uno, e mentre lui non c’è suonano alla porta:

Al pensiero che fosse Justin mi precipitai felice alla porta.
Quando aprii, però, non c’era Justin davanti ai miei occhi, ma Tyler.
“T-Tyler” feci sorpresa.
“Kelsey, devi venire con me”
“Cosa?”
Mi prese per il braccio e mi trascinò fuori.
“Che stai facendo? Devo-” non riuscii a continuare, non so cosa mi diede ma mi addormentai all’istante.

Quando ho letto questo pezzo mi sono alzato, ho preso le chiavi e sono uscito di casa. Sono tornato un’ora dopo.

Un’altra volta, UN’ALTRA VOLTA, la Hope viene rapita, e niente popo’ di meno che da Tyler, il miglior Decklon apparso finora! Certo, perché l’autrice si è resa conto di averlo fatto troppo buono, troppo bravo ragazzo, e che Justin stavolta aveva fatto la figura del bastardo, quindi doveva rimediare…

E poi, la frase di chiusura? Ma che descrizione è??? Come faccio a figurarmi la scena???

Passiamo brevemente al pov di Justin, che rincasa alle undici e trenta (un lavoro che permette di tornare a casa prima di mezzogiorno? Io finisco alle quindici e trenta, ma solo perché attacco alle sette!) e si accorge che Kelsey non c’è, così chiama Ryan, comincia a cercarla per tutto il quartiere, inizia a fare il diavolo a quattro e, quando l’amico gli chiede se ha provato a chiamarla (cosa che avrebbe dovuto fare fin dall’inizio, di solito quando si cerca una persona si inizia proprio così) prende il telefono e compone il numero.

La polizia è inutile nominarla perché tanto è come Chaz, non serve a niente.

Ora passiamo al pov di Kelsey:

Aprii lentamente gli occhi, vedevo sfocato e dovetti stropicciarmi gli occhi per riuscire a vedere bene.
Mi guardai in torno e riconobbi la stanza di Tyler.
Non riuscivo a capire cosa volesse da me e devo ammettere che ero parecchio spaventata.
Subito feci la prima cosa che mi venne in mente.
Presi il telefono e trovai tre chiamate da parte di Justin.

Ellie: – MA CHE CAVOLO FANNO??? MA DOVE LI PESCANO QUESTI RAPITORI??? LASCIANO I TELEFONI ALLE VITTIME???-

Shade: (preoccupato) – Va bene, gente, state tutti indietro, stavolta si è arrabbiata davvero…-

Ellie: (agitando inconsultamente il machete e la pistola) – LE VITTIME NON VANNO LASCIATE INSIEME AL TELEFONO, E NEANCHE IN POSTI FAMILIARI O CHE POSSONO RICONOSCERE, O VICINE A FINESTRE APERTE! DEVONO STARE IN SEMINTERRATI BUI E ANGUSTI, LEGATE, SENZA MEZZI PER COMUNICARE, E DEVONO…-

In qualche modo, approfittando del fatto che era presa dal suo monologo, io, Abby e Cthulhu siamo riusciti a spingerla in balcone e a chiuderla fuori. Quando si sarà calmata la farò rientrare.

Intanto mi faccio saltare i nervi anche io:

QUANDO CAZZO AVREBBE MAI VISTO, KELSEY, LA STANZA DI TYLER, SE FINO A IERI VIVEVA CON LORO? E QUANDO, TYLER, AVREBBE AVUTO IL TEMPO DI TROVARE UNA NUOVA CASA?

A parte questo, Kelsey vede le chiamate perse e telefona subito a Justin (questo vuol dire che il suo telefono ha pure suonato e che Tyler o non ha sentito o è stato così scemo da lasciarglielo di proposito…), e dopo due righe Justin è da lei. Tyler non so nemmeno dove sia. È pure uscito di casa…

Abby: – Meno male che Ellie è ancora là fuori e non sente tutte queste idiozie…-

Comunque sia, Tyler sopraggiunge proprio nel rigo successivo, e come lo vede Justin lo sdraia con un pugno.

Quando il ragazzo cerca di spiegare che l’ha fatto perché voleva “aprirle gli occhi”, il nostro Bedboy lo riempie di botte finché non compare Ryan che glielo toglie dalle mani, anche se Justin ha già fatto in tempo a massacrarlo.

Fatto ciò, se ne vanno lasciandolo lì.

Di nuovo, niente polizia, nessuna conseguenza per quanto accaduto, niente di niente.

E a questo punto passa anche il seguente messaggio: Justin è l’unica persona con cui possa stare Kelsey, e nessun altro può andare bene per lei, perché sono tutti peggiori e anche pericolosi.

Questo nonostante si comportino praticamente come lui, rapimenti inclusi!

Ah, la seguente conversazione avviene dopo che hanno lasciato l’appartamento di Tyler, appena tornati a casa:

“Com’è andata a lavoro?”
“È andata” rispose. “A proposito, Rosie mi ha detto che sei stata scontrosa con lei, al telefono” disse divertito.
Corrugai la fronte, non potevo credere alle mie orecchie. “Stai scherzando, spero”
Non lo feci ribattere e sbuffai. “Roba da non credere. Io scontrosa, quando lei è stata la prima a trattarmi peggio di una-“
“Aspetta, cosa ti ha detto?”
“Niente Justin, ma cerca sempre il modo di provocarmi. Vorrebbe averti come fidanzato, è fottutamente pazza”

Okay, con ordine:

1) La PRIMA COSA di cui parlate dopo L’ENNESIMO RAPIMENTO è la giornata lavorativa di Justin?

2) Sì che sei scontrosa, Kelsey! Lo sei con tutte le ragazze che vedi!

3) Non ti ha trattata in alcun modo particolare, non ha detto niente di male!

4) Pazza lei? MA LA PAZZA SEI TU!

Ellie: – Non ero io la pazza, prima?-

Shade: – Sì, lo sei anco… aspetta… quando sei rientrata?-

Ellie indica un buco nella parete, che è riuscita a praticare senza che nessuno se ne accorgesse. Al che Cthulhu comincia a piangere e torna a prendere malta e attrezzi da lavoro.

Io intanto salto tutto il resto del capitolo, in realtà ci sarebbe ancora un bel pezzo, che include anche una visita di Rosie relativa al lavoro suo e di Justin, ma nemmeno ci verrà detto di preciso perché va a casa loro, alla fine Justin cambia idea e la manda via prima ancora che possa spiegarsi, perché non vuole che Kelsey esca da sola come stava per fare.

In parole povere, tutto quello che salto serve solo a mostrare la gelosia di Hope, il morboso rapporto simbiotico tra lei e Justin e l’impossibilità di Kelsey di uscire liberamente senza il suo spavaldo protettore.

Siamo al capitolo cinquantatré, per qualche motivo che non riesco a spiegarmi Justin ha concesso a Ryan l’onore di accompagnare Kelsey a fare la spesa (cioè, pure al supermercato deve andarci con la scorta? Davvero a questi livelli, arriviamo?) e lì incontriamo di nuovo Rosie. Sì, ora l’autrice è in fissa con Rosie, deve dimostrarci che adesso è Kelsey ad avere ragione e che questa è una #troja psicopatica.

Comunque, Rosie chiede a Kelsey di parlare un momento, così la nostra Hope congeda il suo bodyguard che, riluttante, si allontana:

“Come stai Kelsey?”

“Benissimo e tu?”

Sorrise. “Anche. Mi fa piacere che tu l’abbia presa bene”

“Di cosa stai parlando?”

“Di Justin”

Più la conversazione andava avanti, più lei sembrava divertirsi.

Corrugai la fronte. “Che ha fatto Justin?”

“Oh… credevo te ne avesse già parlato, niente allora, ci vediamo” fece per andarsene ma ovviamente non glielo permisi.

“Di cosa dovrebbe parlarmi?”

“I-io… uhm, non penso sia il caso”

Dire che mi irritava era estremamente riduttivo.

“Andiamo, non ho tutto il giorno!”

“E va bene, ha detto… ha detto che vuole stare con me”

A quell’affermazione non potei fare a meno di scoppiare a ridere.

“Dio Rosie, pensavo avessi qualcosa di serio da dirmi” risposi e feci per andarmene ma, quella volta, fu lei ad impedirmelo.

“Sto dicendo la verità! Non mi credi?”

Scossi la testa. “Neanche un po’. Mi fido ciecamente di Justin e so che non le interessi”

“Bene, allora guarda qui”

Tirò fuori il cellulare mentre io aspettavo scocciata che mi mostrasse ciò che aveva in mente.

Mi fece leggere i messaggi con Justin.

Mentre leggevo quelle righe mi si spezzò il cuore.

“Stasera la lascio e vengo subito da te” quel messaggio era in assoluto il peggiore.

Non avevo mai dubitato di Justin, ma come facevo a non crederci quando avevo davanti una cosa del genere?

Semplice: magari Justin ha lasciato il telefono sbloccato e incustodito (o semplicemente incustodito, scommetto che la password per sbloccarlo è “Kelsey”…), Rosie si è mandata un po’ di finti messaggi e poi te li ha fatti vedere. Lavorano insieme, sarebbe potuto succedere.

Soprattutto perché fino a nemmeno ieri eravate i soliti pucci pucci piccioncini che si scambiavano paroline dolci, ripetevano fino al vomito di trovarsi estremamente belli l’un l’altro, che ognuno dei due è l’unica ragione di vita dell’altro e adesso stanno vomitando pure i coniglietti rosa, le margheritine, gli arcobaleni e gli unicorni lisergici che vi accompagnano sempre.

Invece di chiamare Justin e affrontarlo, comunque, Kelsey se ne va abbattuta e sbattuta, dimenticandosi pure che il povero Ryan è lì nel parcheggio che l’aspetta. Saltiamo la fuffa, arriviamo al momento in cui finalmente Justin torna a casa e lui e la Deficiente parlano:

“Come hai potuto?”

Sembrò confuso. “Di che stai parlando?”

Più lo guardavo e più era maledettamente bello.

E più era bello, più lo odiavo.

“Tu non… non mi toccare” dissi quando posò la mano sul mio ginocchio.

“Che ti prende Kelsey?”

Non potevo credere alle mie orecchie.

“Che mi prende? Che bella faccia tosta che hai! Non devi più aspettare stasera, puoi raggiungerla tranquillamente ora”

“Mi spieghi di che cazzo stai parlando?”

Sembrava spazientito, il che mi faceva ancora più arrabbiare.

Gli avrei tirato qualsiasi cosa mi fosse capitata tra le mani.

“Abbi almeno il coraggio di dirmelo, no? Sei tu quello a dovermi delle spiegazioni”

Strinse i denti, cercando di calmarsi. “Ti prego Kelsey”

Cercò un qualsiasi tipo di contatto con me ma non glielo permisi.

“Come faccio a spiegarti se non mi dici niente?”

“Non c’è niente da spiegare, hai fatto la tua scelta”

Capendo finalmente che da questa maledetta idiota decerebrata mentecatta ritardata non riuscirà a ottenere alcun tipo di spiegazione, Justin scende di sotto a parlare con Ryan per cercare di capirci qualcosa e Kelsey lo segue di soppiatto per ascoltare. Scoperto dall’amico che lui l’ha lasciata sola (PECCATO MORTALEEEEEE!!!) per parlare in privato con Rosie, il Bedboy si precipita da quest’ultima, e ancora Kelsey lo segue di nascosto, manco fosse una spia internazionale.

Non riesce a fare una beata mazza di niente se non c’è lui ad aiutarla ma riesce a seguirlo per mezza Las Vegas senza che Justin, spacciatore incallito abituato a seminare polizia e criminali rivali se ne accorga?

Arrivato da Rosie si mette a urlarle contro, ma grazie al cielo non la sfiora, anche se ammette che, se non fosse stata una ragazza, l’avrebbe uccisa.

I vicini nemmeno esistono, nessuno sente le minacce e le grida, nessuno mette il naso fuori casa per vedere cosa succede. Non dico per aiutare Rosie, perché come ben sappiamo succede fin troppo spesso che la gente ignori chi è in difficoltà, per paura, egoismo o semplice menefreghismo.

Finito di gridare di tutto a Rosie Justin se ne torna a casa con Kelsey che adesso è convintissima della sua buona fede, quindi per la centordesima volta la cosa si è risolta in un nulla di fatto all’interno dello stesso capitolo.

Poi i due fanno sesso. E quindici.

Saltiamo il resto del capitolo.

Siamo al cinquantaquattro. Tre ragazzi non meglio identificati, che erano stati nominati di sfuggita pure nel capitolo precedente (dei semplici Maschi Omega), non fanno altro che infastidire Kelsey mentre lavora (ricordiamoci che, IN TEORIA, lei fa la bagnina in un qualche tipo di piscina non meglio specificata), continuando anche a chiederle di uscire.

Perfetto, così ora non potrà più andare nemmeno al lavoro. Appena lo scopre Justin le sarà vietato, oppure lui dovrà lasciare il suo e accompagnarla di persona.

Ovviamente, Kelsey non gli dice che ci sono tre ragazzi che la molestano sul lavoro. Non per via di ciò che ho detto io, ma perché “non vuole farlo preoccupare”, la solita giustificazione che ha sempre usato prima di cacciarsi in qualche pasticcio da cui lui poi l’ha dovuta tirare fuori.

Comunque El Biebero, sospettando qualcosa di strano, il giorno successivo dopo averla accompagnata resta per un po’ nei paraggi a osservare, e non appena vede i Maschi Omega che importunano Kelsey accorre e stende il primo con un pugno, mentre gli altri due scappano via di corsa.

Messi in fuga i tre Maschi Omega la riporta a casa, nessuno informa i superiori di Kelsey, né verrà chiamata la polizia per un qualsiasi motivo, neanche perché magari i tre decideranno di concordare una versione tutta loro per fare arrestare Justin.

A casa, El Biebero se la prende con Kelsey che non gli ha detto niente, poi fuffa e il giorno dopo iniziano a parlare dell’imminente compleanno di Kelsey, che sta per compiere diciannove anni, ancora fuffa, vanno in un locale a bere, ma non avendo nessuno dei due ventun’anni è una cosa illegale… BAH!

Saltiamo tutto quanto, passiamo al capitolo cinquantacinque. Altra fuffa, ci viene presentata una certa Steffy, che sembra amichevole anche se Justin nasconde a Kelsey che in passato sono stati a letto insieme. Mi chiedo quando, visto che Steffy vive a Las Vegas, mentre prima Justin è Kelsey vivevano a Los Angeles…

Poi il Bedboy rivela alla Deficiente che è stata invitata a Stratford dalla sua famiglia.

Altra fuffa, Justin si allontana un momento lasciando Kelsey con Ryan, perché quest’ultimo impedisca all’intera popolazione maschile di avvicinarsi (infatti al suo ritorno chiede se si è avvicinato nessuno, e Kelsey risponde che Ryan l’ha impedito) per andare nel parcheggio da un certo Enea, che pare lavorare con lui, il quale gli dice che deve portare non so cosa da un certo Joe, che anche lui non so di preciso chi sia.

Tuttavia, siccome è il compleanno di Kelsey, Justin rifiuta e se ne va. Io mi chiedo le seguenti cose:

1) Quale maledetto lavoro prevede che gente a casaccio venga ad affidarti commissioni da fattorino durante il tuo tempo libero? O meglio, esistono lavori così, purtroppo, ho letto di storie reali che veramente fanno mettere le mani nei capelli, ma erano comunque cose fuori dal mondo, per non dire contro la legge, per non parlare dello stesso buonsenso, e decisamente a discapito dei lavoratori. Justin ha tutto il diritto di rifiutarsi, in questo caso.

2) Chi sono questo Enea e questo Joe? E l’incarico proviene da Carlos? E cos’è che Justin dovrebbe consegnare? Perché Enea dice solo che deve portare “questo”, non ci viene detto cos’è “questo”, che aspetto abbia, niente, neanche un vago accenno… non so se è un pacchetto, un sacco, un ventilatore, un fallo di gomma…

3) Perché gente a caso continua a entrare nella storia in momenti a caso, visto che tanto poi non ci sarà mai alcuna conseguenza?

Segue altra fuffa, tornati a casa i due fanno sesso (diciassette) e passiamo al pov di Kelsey: siamo già al giorno successivo, per la precisione davanti alla porta di casa Bieber a Stratford.

Da Las Vegas, secondo Google Maps, sono sette ore e cinquanta minuti, e se raffino la ricerca e vado su un sito specializzato… i risultati li vedete nell’immagine:

L’altra volta non avevo detto niente perché non sapevo da dove partivano, ma anche Los Angeles, che è poco più lontano, non scherza… stranamente il tempo è inferiore, ma mai sotto le sei ore di viaggio.

E non parliamo degli scali! Già il viaggio è pesante, fare scalo significa spararsi!

Ah, già. Hanno il Jet privato. Che non so da dove sia saltato fuori…

Vabe’, andiamo avanti.

Siamo di nuovo a Stratford, come dicevo, con la famiglia di Justin, ovvero Pattie, Jeremy, Jazzy, Jaxon e ovviamente anche i coniglietti rosa, le margheritine, gli arcobaleni e gli unicorni lisergici.

Ah, no, scusate… Jeremy no. Lui non so dov’è. Nemmeno viene mai nominato.

Fuffa, la famiglia Bieber porta Kelsey fuori per cena, la nostra Hope si allontana per andare in bagno e trova quando esce un ragazzo appoggiato al muro:

“Ciao Kelsey” disse.

Per quanto mi sforzassi, non riuscii a riconoscerlo.

Ero certa di non averlo mai visto in vita mia.

“Ci conosciamo?”

Sorrise avvicinandosi. “Ti ho vista ieri sera alla tua festa, ma non ho potuto avvicinarmi, Justin non ti lasciava un secondo”

Feci un piccolo passo indietro. “Oh… sei un amico di Justin?”

“Più o meno”

Cercai di superarlo per uscire, ma non me lo permise.

Mi ritrovai attaccata al muro con lui davanti, non sapevo quali fossero le sue intenzioni ma la prima cosa che mi venne in mente fu tirargli un calcio proprio lì in mezzo.

Ebbene, l’ennesimo kattivo infilato a casaccio nella storia, di cui tuttavia Kelsey riesce a liberarsi grazie alla mitica Ginocchiata Nelle Palle™, il colpo migliore delle Hope, poi torna da Justin ad avvertirlo.

Subito, lui le ordina di riportare tutti a casa, perché ci penserà da solo.

Ma cosa, ha nemici pure a Stratford? Ma allora a stargli intorno ogni angolo di mondo diventa pericoloso! Sarà mica per questo che ha lasciato il Canada e non ci torna più? Perché temeva che i suoi nemici potessero far del male alla sua famiglia?

No, perché più tardi, quando Justin rincasa, viene fuori che quello era un “collega” di lavoro. Lo capisco dalle conversazioni con Kelsey:

“Mi stavo solo chiedendo perchè siano venuti fin qui. Cosa ti hanno detto?”
“Diciamo che ultimamente sto trascurando parecchio il mio lavoro… proprio ieri avevo un incarico ma stavamo festeggiando il tuo compleanno e non me ne sarei mai andato”

Come al solito, questo ci deve bastare, perché non ci viene detto altro. NESSUNA spiegazione, NESSUN chiarimento, NESSUN dettaglio. Ci deve bastare perché sì.

Capitolo cinquantasei, i due sono tornati a casa dal Canada, e Justin dice che finalmente può dare a Kelsey il suo regalo, così va in bagno a prendere una scatola che aveva nascosto lì e gliela lascia in grembo:

“Un cucciolo?!” gridai non appena mi venne tra le braccia.

… un cucciolo zombie, visto che LO HA CHIUSO IN UNA SCATOLA E LO HA LASCIATO LÌ FINCHÉ NON SIETE TORNATI DAL CANADA!

Comunque possiamo dimenticarci del cucciolo zombie, verrà nominato un’altra volta e poi sparirà dalla storia.

Presumo che poi passino alcuni giorni (non viene chiarito) e Khalil torna a casa preoccupato:

“Cazzo Justin, non sei venuto nemmeno oggi. Carlos è incazzato con te” disse Khalil, entrando in casa insieme agli altri.

Sentii Justin sbuffare leggermente ma non si staccò da me, eravamo sul divano.

“Non ne avevo voglia”

“Pensi che sia una giustificazione? Sai che-” Chaz fu interrotto da Justin.

“So cosa devo fare, e dite a Carlos che non mi interessa se è incazzato o meno”

Complimenti. Che uomo maturo, serio e operoso. Tu sì che sai quali sono le priorità nella vita.

Intendiamoci: il mio precedente lavoro l’ho abbandonato perché mi portava via davvero troppo tempo: sapevo quando uscivo di casa ma non quando rientravo, dovevo essere sempre disponibile e col telefono sempre vicino e pronto a rispondere, chiedere un giorno o addirittura un’ora di permesso era considerata eresia, e lasciamo perdere quello che ho da dire sui miei superiori di allora.

Questo però non significa che, ora che ho cambiato lavoro, posso permettermi di starmene a casa a non fare niente ogni volta che mi va: ho orari e trattamento migliori, ma naturalmente si aspettano che mi presenti e faccia il mio dovere, come è giusto che sia.

Justin qui pretende di starsene a casa con Kelsey e di essere pure pagato per questo!

Alla fine Kelsey lo convince a tornare al lavoro. Saltiamo quindi la fuffa e arriviamo a un evento epocale, che mai avrei creduto di vedere:

Sgranai gli occhi quando entrarono dei poliziotti e ammanettarono Justin, dicendo che doveva seguirli.

LO HANNO ARRESTATO! LA POLIZIA ESISTE E HA ARRESTATO JUSTIN!

Purtroppo, però, nel mettergli le manette non gli elencano i reati di cui sarebbe accusato né gli leggono i diritti, cosa che nella realtà rende l’arresto illegale e permette al detenuto di andarsene appena l’avvocato si rende conto di questo.

Andati via Justin e poliziotti, Kelsey chiede aiuto a Ryan, che la porta di volata alla centrale di polizia. Dove lei inizia a gridare a destra e a manca il nome di Justin.

Senza che qualcuno faccia alcunché.

Deficiente di nome e di fatto. E questa storia è sempre più spazzatura.

Alla fine arriva uno dei poliziotti che hanno arrestato Justin che, mantenendo un autocontrollo che io ritengo a dir poco invidiabile, chiede a lei e Ryan di aspettare un momento per poi allontanarsi.

Nel frattempo, Ryan prova a placare la Deficiente:

“Kelsey calmati, non serve a niente fare così”

“Ti rendi conto che lo vogliono arrestare?” gridai.

“Shh! Non possono farlo senza prove, e sappiamo entrambi che Justin non è colpevole, di qualsiasi cosa si tratti” disse piano.

Tanto per cominciare non lo vogliono arrestare, lo hanno già arrestato. In secondo luogo, innocente una beata ceppa, ve ne siete andati da Los Angeles per evitare che lo arrestassero lì! È colpevole di spaccio, aggressione, aggressione a mano armata, spionaggio industriale, omicidio… e questi sono i reati che conosco e ricordo!

Alla fine, permettono a Kelsey di vedere Justin, il quale spiega che qualcuno ha ucciso Carlos, ma che Ryan sta già testimoniando in suo favore.

Ma quindi lo hanno prelevato senza prima verificare le prove? E poi, fino a mezzo petosecondo fa Ryan era con Kelsey, adesso è a rilasciare una deposizione?

Ad ogni modo, poco dopo rilasciano Justin, anche se gli intimano di non lasciare la città e di tornare la mattina dopo. Perché non lo so.

I tre tornano a casa, con Justin convinto che qualcuno vuole incastrarlo, poi fa sesso con Hopelsey per la diciottesima volta.

Salto un po’ di fuffa, Kelsey decide di trasformarsi nella Signora In Giallo e indaga per conto suo:

Decisi di andare nel luogo dove passava le mattinate, ovviamente senza dirlo a nessuno, perchè mi avrebbero fermata ed io dovevo scoprire cos’era realmente successo.

Sapevo che Justin si sarebbe incazzato a morte se avesse saputo le mie intenzioni, ma in quel momento non era importante.

Uscii di casa e presi il primo taxi che passò, lo feci fermare prima per non destare sospetti e feci il resto a piedi.

Mi nascosi tra una macchina e l’altra quando vidi, più in fondo, un ragazzo al telefono.

Mi avvicinai quel poco per riconoscerlo: Nash.

Il cuore prese a battermi fortissimo, ma in quel momento ebbi tutto chiaro.

Sapevo che era stato lui ad incastrare Justin, perchè voleva vendicarsi.

Mi sarei avvicinata per affrontarlo, ma dovevo assolutamente avvertire Justin.

Sorvoliamo sul fatto che non so a cosa si riferisca Kelsey con “il luogo dove passava le mattinate”, il punto è che qui assistiamo al ritorno di Nash, anche se non ho idea del perché si trovi in quel posto!

Shade: – Severus, prego, un’altra delle tue trame ipotizzate.-

Piton: – Beh, facile: dopo la sconfitta della scorsa volta Nash si è reso conto di non poter sconfiggere Justin affrontandolo direttamente, così ha optato per una strategia più raffinata, incastrandolo per omicidio.-

Shade: – Ma così anche Nash, adesso, è un criminale.-

Piton: – Oh, beh, anche questo lo possiamo risolvere facilmente: Nash non ha ucciso nessuno, è stato uno degli amici di Justin, ma Nash lo ha scoperto e ha fatto in modo che la polizia scoprisse che il mandante era Justin stesso, stanco di doversi recare al lavoro quando vorrebbe invece essere pagato per stare tutto il giorno a casa con Kelsey, insieme alla quale era, infatti, nel momento in cui è morto Carlos, così da costruirsi un alibi.-

Shade: – Uh, sorprendentemente coerente. Quindi Nash è in realtà l’eroe che cerca disperatamente di far condannare il vero cattivo, cioè Justin?-

Piton: – Secondo la mia trama sì.-

Passiamo adesso al pov di Justin, che è da qualche parte alla centrale di polizia, a fare non so cosa… è da solo in una stanza che va avanti e indietro come un leone in gabbia, ma visto che non ci sono né descrizioni né spiegazioni non posso capire né quale sia l’ambiente preciso né la situazione in cui si trova.

Poco dopo arriva a fargli visita arriva Steffy, che negli ultimi giorni ha trascorso molto tempo con Kelsey, diventando sua amica, ma la conversazione non serve a una beata mazza di niente, perché nessuno dei due dice alcunché di interessante. Nemmeno capisco perché Steffy abbia fatto lo sforzo di andarlo a trovare…

Andata via lei, Justin si rivolge alla guardia:

“Ho diritto a una telefonata” dissi sicuro di me.

“Sei qui da neanche un giorno…”

“Se non apri questa porta, la romperò a calci”

Quindi:

1) NON HA ANCORA CHIAMATO UNO STRACCIO DI AVVOCATO?

2) STICAZZI CHE È LÌ DA MENO DI UN GIORNO, NON PUOI NEGARGLI LA TELEFONATA, A PRESCINDERE DAL TEMPO TRASCORSO!

3) JUSTIN, COSA TI METTI A MINACCIARE UN POLIZIOTTO, CHE SE GLI GIRA MALE SPEGNE LE TELECAMERE, CHIAMA I COLLEGHI E TI RIEMPIE DI BOTTE! SENZA CONTARE CHE SEI IN ARRESTO, E COSÌ AGGIUNGI UN ALTRO REATO, MINACCE A PUBBLICO UFFICIALE!

Alla fine, comunque, Justin riesce a telefonare… a Kelsey.

Lei gli rivela di aver visto Nash, e quindi El Biebero le ordina di entrare “nella stanza dove non doveva entrare per nessun motivo al mondo”.

Piton: – Ehm… quale? L’Ala Ovest del Castello della Bestia? Il Corridoio Proibito del Terzo Piano dove ho quasi perso la mia dannata gamba?-

Shade: – Non lo so, ne parlano come se fosse già cosa nota, ma è la prima volta che viene nominata.-

In ogni caso, le dice di andare là dentro e prendere una certa cartella, che lei di volata decide di portare a Justin. Che a quanto pare è in centrale perché nuovamente in arresto, a quanto leggo.

Allora che cavolo lo hanno rilasciato a fare??? Non è che se il sospettato ha un alibi allora ritardiamo l’arresto di un giorno, se ha un alibi è innocente e lo lasciamo andare finché non si scopre che in realtà lo ha falsificato!

Insomma, Kelsey arriva, ma essendo fuori dall’orario di visite il poliziotto di guardia non vorrebbe farla entrare. Ma lei se ne frega e insiste, finché questo non cede.

Cthulhu: – Tn… m’hna b’ke ly rkhu. Rn’a vbhe n’kh?- (Uh… mi pare un incompetente. Posso mangiarlo?)

Shade:- Vai, strafogati.-

Kelsey vede Justin, gli consegna la cartella, lui scambia qualche parola col poliziotto ed è libero di andare. Cthulhu, non limitarti solo a lui, mangia pure tutti quelli che sono in centrale, non credo che ne sentiremo la mancanza.

E non sentiremo nemmeno la mancanza della cartella, dato che non sapremo mai cosa contiene.

Saltiamo il resto, siamo ora al capitolo cinquantasette. Justin rivela a Kelsey che Steffy, la ragazza che con lei è stata tanto carina, che non ci ha mai provato col suo ragazzo, nemmeno quando è andata a trovarlo in centrale (e infatti ancora non capisco cosa ci sia andata a fare), che in quell’occasione ha chiarito piuttosto bene che non vuole nemmeno rimettersi con lui, che è stata tanto buona con Kelsey, in passato ha fatto sesso con lui.

Al che:

[…] “Perchè non me lo hai detto subito? Dio, avrei evitato di passarci altro tempo insieme e…” scossi la testa. […]

In breve: Kelsey è un’amica di merda.

Dopo questo dimenticatevi di Steffy. Non la rivedremo mai più, né verrà più nominata.

Saltiamo la fuffa, Khalil ha invitato una ragazza a cena: è Rosie, che non lavora più con Justin dato che questo ha fatto cambio con Khalil, dopo la storia che c’è stata l’altra volta, e ora il suo amico esce con lei.

Di nuovo mille paturnie. Ve le risparmio.

Durante la notte Justin scende in soggiorno e trova Khalil che dorme nudo sul divano, e quando vede una scatola di preservativi vuota capisce che si è fatto Rosie e s’imbestialisce.

Non perché è geloso, lui è geloso solo di Kelsey, ma perché non voleva Rosie in casa, e siccome adesso per lui è un’appestata non doveva andare a letto nemmeno con Khalil, che ha tutto il diritto di vivere la sua vita come cazzo gli pare, anche se il capobranco non è d’accordo.

Si sveglia anche Kelsey:

Mi affacciai quel tanto da riuscire a vedere Khalil seduto sul divano e Justin in piedi di fronte a lui, indossava solo dei pantaloncini che gli arrivavano fino alle ginocchia.

“Che cazzo è successo?” chiese Khalil.

“Dimmelo tu, te la sei scopata sul mio divano quando non sarebbe mai dovuta venire!” gridò Justin.

Capii subito che l’incazzatura della sera prima non era affatto svanita.

Khalil sbuffò. “Il fatto che abbia avuto dei problemi con voi, non significa che io non possa frequentarla”

“È esattamente ciò che significa, invece. Ti avevo già avvertito una volta, adesso hai esagerato. Se hai intenzione di continuare con queste stronzate, trovati un altro posto dove stare” disse Justin dandogli le spalle, e fece per andarsene ma la voce di Khalil lo fermò di nuovo.

“Per te è facile, ora che hai una ragazza. Non puoi fingere di non ricordare, tu eri molto, molto peggio di me”

Justin si voltò di nuovò verso di lui e lo fissò in cagnesco.

“So che Kelsey è speciale, ma non negare che se ieri sera ti fossi trovato al posto mio, te la saresti scopata anche tu”

A quelle parole Justin perse completamente le staffe e gli si lanciò addosso per iniziare a colpirlo.

Non potei più restare a guardare e scesi di corsa le scale per raggiungerli.

“Justin fermati!”

Alla fine si svegliano pure Ryan e Chaz (che compare per la prima volta dal capitolo quarantasei) che dividono i due prima che possano continuare. In ogni caso, alla fine Khalil viene cacciato dal capobranco, che in quanto tale è il solo ad avere il diritto di scegliere una compagna ed accoppiarsi. Segue un bel po’ di fuffa, finché una frase non mi colpisce:

Pensai a Justin, se noi non ci fossimo mai incontrati, probabilmente lui sarebbe ancora il ragazzo di prima e, soprattutto per lui, ero felice di essere riuscita a farlo cambiare.

Ah sì, eh? Bene, allora vediamo… quando vi siete incontrati Justin spacciava droga, aveva regolari rapporti con dei criminali, molti dei quali ce l’avevano con lui per questioni d’affari o di vendetta, era circondato da ragazze #troje che ti facevano venire la nausea solo perché esistevano e prendeva a botte qualsiasi maschio incrociasse.

Ora è… tutto questo con la differenza che picchia i ragazzi appena li vede provarci, mancarti (apparentemente o meno) di rispetto, parlarti, guardarti, respirarti intorno o anche solo esistere a meno di due chilometri da te.

Però, che meraviglioso cambiamento!

Passiamo al capitolo cinquantotto. Purtroppo hanno arrestato Nash, il nostro eroe ha fallito miseramente… adesso ci starà lui in prigione, al posto di Justin.

Subito dopo Kelsey trova una vecchia foto di famiglia, le viene nostalgia e Justin decide di riportarla a Los Angeles. Niente di interessante, saltiamo a piè pari il capitolo. Alla fine, Justin riceve unatelefonata che lo innervosisce.

Capitolo cinquantanove, nessuno accenna anche solo vagamente alla telefonata del capitolo prima, ma continua la fuffa con i coniglietti rosa, le margheritine, gli arcobaleni e gli unicorni lisergici, almeno finché James, che sta ospitando Kelsey e Justin, non ammette di aver detto ai loro genitori, con cui Hope non vuole parlare, dove abitano adesso lei e il suo Bedboy.

Ah, quindi non lo sapevano?

La cosa la manda immediatamente nel pallone e inizia ad agitarsi e a innervosirsi, prendendosela col fratello. Poi tornano a casa a Las Vegas, altra fuffa e infine il padre di Kelsey arriva da loro, proprio quando i due sono sul punto di fare sesso. Non sarebbe stata la diciannovesima volta, ma la ventesima. Una volta l’hanno fatto a casa di James, nella parte fuffosa che ho saltato.

Insomma, il padre di Hope arriva e subito lui e Justin iniziano a grugnire e ululare, a scoprire i lunghi canini e a mostrarsi le chiappe a vicenda…

No, scusate, quelli sono i babbuini.

Comunque, dopo un paio di righe il padre di Hope se ne esce così:

“Si tratta di tua madre…”

Deglutii. “Cos’ha mia madre?”

“Non sta bene, vedi… Io non credo le resti molto tempo”

Sentii lo stomaco contorcersi.

“Di che stai parlando? È sempre stata benissimo di salute!”

“Beh, le cose sono cambiate… Penso tu debba almeno salutarla, per dirle addio”

Ah. E com’è che James non ha detto mezza parola in proposito, per tutto il tempo che lei e Justin erano lì? Cos’è, gli è passato di mente? Gli è sfuggito il minuscolo, insignificante dettaglio che sua madre stava morendo?

Il giorno dopo, quindi, Kelsey torna di nuovo a Los Angeles (non è così impossibile, in aereo ci vuole circa un’ora, in auto meno di quattro. La cosa che mi lascia sbigottito è che ci vada senza Justin) e si chiude il capitolo.

Siamo al capitolo sessanta (coraggio, ne mancano solo cinque!), ma veniamo a sapere che tutta questa storia era solo un astutissimo sotterfugio del padre di Kelsey per convincerla a tornare a vivere lì.

Di fatto, non succede un cazzo: lui piagnucola un po’, lei fa la dura ripetendo che non tornerà mai più da lui e se ne va via scazzata.

Per strada incontra poi Travis, il primo Decklon della storia, e siccome non si vedono da eoni i due decidono di fare due chiacchiere al bar, per raccontarsi cos’è successo in tutto quel tempo.

Intanto a Las Vegas, Justin è solo in casa e bussa Rosie alla porta che vuole di nuovo provarci con lui.

Quanto mi infastidisce vedere un personaggio che apprezzavo trasformato dall’autrice nella #troja di turno solo per far risaltare quella trebbiamaroni di Kelsey…

In ogni caso Justin continua a opporre un’eroica resistenza finché non arrivano Ryan e Khalil (Chaz ovviamente è evaporato come al solito), e mentre il secondo caccia di casa Rosie il primo convince involontariamente Justin ad andare da Kelsey.

Torniamo da quest’ultima, che appunto è ancora al bar con Travis. Come alza lo sguardo vede Justin entrare nel bar.

Scusate, ma quanto ci è rimasta, là dentro? E a che velocità ha viaggiato Justin? Come ho detto, in aereo ci vuole almeno un’ora di volo (escludendo i controlli prevolo e lo sbarco, che di ore ne portano tranquillamente via anche altre due…), in auto almeno quattro… cos’è, si è teletrasportato? Corre veloce come Flash?

Non appena incrociò il mio sguardo, si avviò verso di me.
“Si può sapere perchè cazzo-” non continuò la frase quando vide Travis seduto di fronte a me.
Mi sentii morire all’idea che pensasse ciò che temevo.
Il suo sguardo si fece più serio e infuriato di prima.
“Ancora tu… che stai facendo con la mia ragazza?” disse avvicinandosi pericolosamente a Travis.
Sapevo bene di dover intervenire, prima che sarebbe stato troppo tardi.
“Smettila Justin, non stavamo facendo niente di male” dissi afferrandolo per un braccio.
“Stai zitta Kelsey” rispose senza togliere gli occhi di dosso da Travis.
Lo lasciai immediatamente.
Justin non mi aveva mai parlato in quel modo, certo, si arrabbiava spesso, ma quella volta era terribilmente freddo.
“Non parlarle così” si intromise Travis.
In un nano secondo Justin mi aveva afferrata per il braccio e trascinata fuori, senza neanche darmi il tempo di salutare Travis.
Sapevo di avere le mie colpe, ma il suo comportamento era inaccettabile.

Le tue che? E cosa avresti fatto di male, sentiamo? Hai preso un caffè con Travis? ALLA GOGNA!

Insomma, questi due tornano a casa arrabbiati l’uno con l’altra, ma tanto come tutte le altre loro liti di questo tipo dura un paragrafo al massimo, in quello dopo hanno già fatto pace e prendono a succhiarsi la pelle a vicenda.

Poi, finalmente, si ricomincia a parlare della questione del lavoro di Justin, che non si è più recato in ufficio da quando è morto Carlos. Eppure conserva ancora il suo lavoro, e anzi:

Avevamo bisogno di un nuovo “capo”, e tutti quanti insistevano perchè lo diventassi io.
Probabilmente ero l’unico in grado di farlo, ma ciò avrebbe significato passare molto più tempo fuori casa, lontano da Kelsey.

L’unico a poterlo fare? Lavori lì da mesi, e in quei mesi ti sei degnato di presentarti o di svolgere i tuoi compiti sì e no la metà delle volte, a essere generosi. CHI DIAVOLO POTREBBE VOLERTI COME CAPO???

In ogni caso, intende rinunciare. Ma non perché concorda con me. È perché sennò non potrebbe più vivere in simbiosi con Kelsey.

Segue solo fuffa straripante di coniglietti rosa, margheritine, arcobaleni e unicorni lisergici.

Capitolo sessantuno, Kelsey e Justin parlano di quello che è successo con Rosie, ormai #troja a tutti gli effetti, e anche questa è solo una scusa perché questi due si scambino le solite sviolinate su quanto sono belli, su quanto si amano e su quanto sto vomitando anche la colazione della settimana scorsa.

Poi iniziano a parlare del lavoro di Justin, che non vuole accettare la promozione. Quindi Kelsey ha un’idea geniale:

“Perchè non torni a giocare a basket?” gli chiesi, improvvisamente ricordandomi di quanto fosse bravo.

Non so, forse perché entrare tra i professionisti, in uno sport, è estremamente difficile? Perché di solito, soprattutto negli Stati Uniti, è più facile entrarci perché scelti quando ancora si va a scuola, selezionati da talent scout professionisti che viaggiano di città in città per osservare i giovani talenti e decidere se vale la pena offrire loro un contratto? Perché è parecchio che Justin non gioca né tocca una palla e ormai sarà fuori allenamento?

Inoltre c’è da dire che quando vivevate a Los Angeles lui giocava SOLAMENTE contro la squadra di James e Travis. È impossibile stabilire se qualcuno è effettivamente un campione se lo fai giocare contro gli stessi avversari ogni volta. E inoltre, faceva frequente uso di sostanze, all’epoca (solo erba, ma la usava), e dubito seriamente che qualcuno che si ammazza di canne possa avere la lucidità per giocare bene a basket…

Poi si apprestano a fare sesso per la ventunesima volta.

Breve timeskip, non so di quanto, comunque. I due sono usciti per distrarsi, non so da cosa e non so a che ora. Justin lo ha deciso perché “tutta quella storia era pesante per lei”.

Quale storia? Quale? Cosa sta succedendo, che per adesso avete chiuso con tutti i tuoi nemici?

Boh, ma a un certo punto El Biebero si accorge che tre ragazzi li stanno seguendo così messaggia Ryan perché venga di corsa a prendere Kelsey.

Ancora.

Scatta la rissa, Justin affronta da solo tre avversari che non so cosa vogliano o chi li ha mandati mentre Ryan, appena sopraggiunto grazie al Teletrasporto di cui evidentemente sono tutti forniti, nel gruppo, porta Hopelsey verso la macchina. Ovviamente, comunque, lei non collabora e vorrebbe restare ad aiutare Justin.

Tuttavia, Ryan la rassicura: stanno arrivando Khalil e Chaz. Che è un po’ come dire che stanno arrivando questi soggetti:

Non so voi, ma io non mi sentirei molto al sicuro.

Saltiamo la fuffa, quando i tre tornano Justin ha solo un occhio nero. Del gruppetto di aggressori non si hanno notizie, e la Deficiente nemmeno si preoccupa di chiedere spiegazioni. Anzi, come ha fatto per tutto il romanzo continua a sentirsi perfettamente al sicuro perché Justin la protegge.

Certo, vive nel costante pericolo di aggressioni… non è che Justin ti protegge, è lui ad attirarle! E tu sei così plagiata che ti sei convinta di essere tu il problema, e lui quello che si sforza e si preoccupa!

Alla fine, Justin prende un’importante decisione:

“Da domani, le nostre vite cambieranno per sempre” disse dopo un po’, interrompendo il silenzio.

Alzai la testa per guardarlo, aspettando che continuasse.

“Andremo da un’altra parte, cambierà tutto. Voglio renderti felice senza metterti costantemente in pericolo. Non accadrà più, mai più”

Cioè la stessa che ha preso quando la polizia voleva arrestare lui e i suoi amici a Los Angeles.

Ma che bravo! Quale ottima decisione! Che fine stratega! Ogni volta che le cose si mettono male, prendiamo armi e bagagli e trapiantiamoci da un’altra parte! Così sì che potrai dare una vita decente e stabile alla tua ragazza!

Ah, secondo l’autrice adesso sono passati ANNI, dall’inizio della storia. Quando è evidente che sono passati MESI, dato che all’inizio Hopelsey era sul punto di compiere diciannove anni, e il suo compleanno è stato pochi capitoli fa.

Come al solito, il tempo deve piegarsi alla volontà delle autrici. Anche se dubito che arriveremo mai ai livelli di Welcome To My Hell

Intanto, Justin è magicamente entrato in una non meglio identificata squadra di basket. Il resto è solamente fuffa.

Il capitolo successivo non è un capitolo, ma un ennesimo avviso con cui l’autrice si scusa per il ritardo e in cui avverte che sta iniziando la nuova storia, che ora s’intitola “Life Is Worth Living”. Anche questa non è presente nell’elenco delle sue storie.

Poi, finalmente, dopo tante e atroci sofferenze, passiamo ALL’ULTIMO CAPITOLO!

In realtà non c’è molto da dire: gran parte degli avvenimenti narrati sono inutili fesserie o comunque situazioni autoconclusive che non aggiungono nulla alla trama, la sola cosa degna di nota è che Justin chiede a Kelsey di sposarlo. Il giorno successivo.

Sì, si sposeranno l’indomani. In chiesa.

Senza preparativi, prenotazioni, nulla. Okay, a Las Vegas (credo vivano ancora lì, anche se Justin ha detto che sarebbero andati via…) ci sono un miliardo di cappelle in cui ci si può sposare sul momento, ma non mi pare proprio il massimo, e di certo non le definirei chiese…

E comunque dubito seriamente che sia questo il caso, visto che sarà presente anche Pattie con i bambini!

Vi risparmio tutto il resto del capitolo, non succede niente di eclatante: i due si sposano, sono tanto felici, sviolinate sul loro amore e sulla loro bellezza e vissero per sempre felici e contenti insieme ai coniglietti rosa, le margheritine, gli arcobaleni e gli unicorni lisergici.

FINE

Così si conclude non la storia più lunga che abbia mai recensito (ricordatevi che Bad Life contava ben centoventi parti…), ma di certo la recensione più lunga che io abbia mai steso finora (sono ben oltre le centodieci pagine di word…).

E a questo punto, tiriamo un momento le somme.

L’autrice chiaramente voleva scrivere una storia romantica sul tenero amore nato tra il ragazzaccio cattivo della scuola e la dolce e pura vergine prortagonista della vicenda, narrando della loro relazione funestata dagli eventi ma sempre salda grazie al profondo e inossidabile legame che li unisce.

Ovviamente non c’è riuscita e ha scritto un’immane cagata.

Justin qui esordisce come puttaniere, spacciatore, violento, ladro e assassino, e nel corso della storia la sola cosa di lui che cambia è che la smette di andare con tutte le cassapanche con le tette che si ritrova davanti, anche se sostituisce il suo lato puttaniere con una patologica, immotivata, assurda gelosia, al punto da pretendere che la sua ragazza resti sempre con lui, non esca senza di lui, non veda altri ragazzi, vada alle feste solo se in sua compagnia e che sia tenuta sotto scorta persino quando esce a fare la spesa!

Kelsey, invece, è la solita deficiente che siamo abituati a conoscere dai tempi di Danger, anche se ogni tanto pure lei manifesta tratti gelosi simili a quelli di Justin, cosa che la porta a odiare qualsiasi ragazza veda, anche quelle che non sono interessate a Justin. Questo secondo me è da imputare però all’autrice, che non ha ben chiaro come funzioni una relazione tra due persone normali.

Oltre a ciò, a Kelsey non interessa minimamente ciò che le accade intorno, e anzi è talmente cogliona da non chiedere mai anche mezza spiegazione quando qualcuno aggredisce lei o Justin dal niente: come abbiamo avuto modo di vedere, più volte è comparsa gente a casaccio dal passato di Justin o comunque sia dal suo mondo, ma lui non ha mai spiegato chi fossero e perché li avessero aggrediti, e Kelsey non ha mai chiesto spiegazioni: le bastava sapere che lei e Justin erano sopravvissuti, quindi tutto a posto. E ai lettori doveva star bene così.

Tra l’altro, non si fa problemi a chiudere un occhio o due sulle attività illegali del fidanzato, come spaccio e omicidio. Per lei è un modo come un altro di guadagnarsi da vivere, a quanto pare, e anzi per tutta la prima parte del romanzo difende Justin a spada tratta quando suo fratello gli dà del criminale! In perfetto stile Danger!

E il rapporto tra loro? Col progredire della storia non diventa romantico, ma morboso: nessuno dei due riesce più a stare separato dall’altro per più del tempo necessario per andare al cesso, al punto tale che Justin si rifiuta pure di andare a lavorare anche per molto tempo pur di non lasciarla. E anche Kelsey smette di lavorare, si presenta tre o quattro volte e poi del suo lavoro da bagnina non se ne sa più niente finché non c’è la parte in cui tre Maschi Omega a casaccio la aggrediscono. Dopo quell’episodio non c’è più andata, al lavoro!

E poi: James. Ci viene detto che è un fratello estremamente protettivo, al punto da impedire ad altri di avvicinarsi a Kelsey, ma si liquefa sempre nei momenti in cui lei ha più bisogno del suo aiuto, difatti diviene completamente dipendente da Justin. L’unica profondità che posso dargli è la sua rivalità e il suo odio nei confronti del Bedboy, per i quali tuttavia Justin insiste nel dire di non avere colpe: si è solo portato a letto Sarah quando quei due stavano insieme solamente per fargli dispetto, che sarà mai???

Ci sono poi gli otto miliardi e mezzo di Decklon e di #troje che compaiono in questa storia, tra cui: Travis, Tyler, Nash, Lydia, Steffy, Rosie, la stessa Sarah, altra gente ancora… più quei personaggi che nemmeno hanno un nome. Tutti servono solo a una cosa, reiterare costantemente le stesse situazioni all’infinito, infatti la fanfiction è durato sessanta e passa capitoli solo perché l’autrice continuava a ripetere costantemente le stesse cose.

Adesso vorrei parlare di Meg, la Migliore Amica™ che, non appena Kelsey lascia Los Angeles, sparisce e non si fa più sentire né vedere. Nemmeno viene nominata! Alla faccia della migliore amica! Kelsey nemmeno la cerca più! La cancella totalmente dalla sua vita senza preavviso!

E gli amici di Justin? L’unico ad avere più rilevanza è Ryan, il solo a cui Justin affidi Kelsey con regolarità. Khalil ha una certa utilità per lui all’inizio della storia, quando gli fissa appuntamenti coi clienti, poi un po’ si perde, dopo che si trasferiscono a Las Vegas.

Chaz invece non serve a un cazzo, ma non è una novità.

I genitori, sia di Kelsey che di Justin, è quasi come se non ci fossero, e nemmeno mi va di parlarne oltre.

Nel complesso, è una storia mal scritta, con una trama assurda e priva di coerenza, con eventi che continuano a ripetersi in un loop infinito come le saghe di Dragon Ball, che parla di un amore morboso e disfunzionale, con un fidanzato la cui sola presenza nella vita della protagonista è sufficiente a metterla in pericolo.

Finalmente possiamo chiudere qui la faccenda. Ora ho davvero bisogno di riposare un po’.

Vi saluto tutti, insieme ai miei assistenti Severus Piton…

Piton: – Ammirevole.-

… Cthulhu…

Cthulhu: – N’ke l’jy kuh trhb uhk…- (Stavolta c’erano pochi dottori…)

… Gaia…

Gaia: – Miao!-

… Ellie…

Ellie: – Dai, stavolta non ero io la cosa peggiore, no?-

… e aggiungiamo anche Abby e Joel, che sono rimasti con noi tutto il tempo.

Abby: – Beh, ero curiosa di vedere cosa fate chiusi qua dentro.-

Joel: – Non è che ci sarebbe altro caffè?-

Bene, la chiudiamo qui. Alla prossima!

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