Il colore 1.2

Come promesso agli insegnanti specializzati nelle attività di sostegno, che hanno seguito il Laboratorio di “Didattica per le disabilità sensoriali” che ho tenuto nell’AA 2013-14, ecco pubblicata una nuova proposta, elaborata dagli stessi come attività conclusiva (se vuoi saperne di più, clicca sul link). Si tratta di una lezione, per una classe con un alunno sordo della scuola secondaria di 1° grado, di “arte e immagine” che ci permette di proseguire la riflessione su alcuni spunti operativi di didattica inclusiva.

L’argomento, molto accattivante, è: il colore. L’approccio interdisciplinare coinvolge diverse materie: arte, tecnologia, storia delle arti, psicologia dell’arte. Con alcune varianti si potrà utilizzare anche per la scuola primaria e, per alcune materie, nella secondaria di 2° grado.

01.Il colore

Prima di porre l’attenzione su tre aspetti di questa proposta didattica, ti invito a iscriverti per restare aggiornato sulle iniziative di diversitutti, per una scuola senza barriere!

1. Il carattere prevalentemente laboratoriale.

2. Il particolare uso della mediazione iconica.

3. Il carattere formativo della verifica.

1. Fondamentale, per l’inclusione, è la preponderanza dell’apprendimento attivo, mediante un’impostazione laboratoriale delle lezioni. Si può notare che ad una breve premessa teorica fa immediatamente seguito il supporto di una didattica dell’imparare facendo. Ciò ci riconduce alla successione degli stadi evolutivi dell’apprendimento: senso-motorio, operativo-concreto, operativo-formale (J. Piaget). E ai riferimenti pedagogici, mi riferisco soprattutto a Bruner e all’ontogenesi cognitiva in analogia con la filogenesi, che confermano l’importanza di riproporre le tappe evolutive dell’apprendimento dell’uomo, durante le nostre proposte didattiche. Ecco quindi che passare, come si è fatto in questo percorso didattico, dalle rappresentazioni esecutive (manipolazione dei colori con le tempere ad es.) per arrivare alle rappresentazioni iconiche (per es. La costruzione del cerchio di Itten) fino alle rappresentazioni simboliche (es. la lettura dei colori all’interno del cerchio e dei loro significati o l’interpretazione dei colori nelle opere di grandi pittori) permette l’attivazione di un processo d’apprendimento fisiologico. In questo modo gli apprendimenti potranno divenire “significativi” per ognuno dei nostri studenti, eccellenti inclusi ed, in particolare, per alunni con difficoltà di apprendindimento, non solo secondarie al deficit sensoriale (pensiamo ad alunni con DSA o con BES di altro tipo).

2. Anche nella proposta di lezione di italiano, la Favola 1.2, (clicca, se vuoi visionarla) mi sono soffermata sull’importanza della mediazione iconica. Non rifletteremo mai abbastanza sulla vicarianza della vista, in uno studente sordo, e sull’importanza di proporre materiali, strumenti, conoscenze, attivando il canale visivo. Prendo spunto da questa proposta per evidenziare l’uso della mediazione iconica nel fornire consegne e guidare l’apprendimento di abilità procedurali. Spesso ci accade di focalizzarci sulla spiegazione relegando le consegne, soprattutto quelle da svolgere a casa, a pochissime istruzioni, magari sul limitare della campanella. Questa è un’abitudine da scongiurare; di fatto esclude dalla possibilità di eseguire la consegna correttamente una buona parte del nostro gruppo classe, con conseguenze negative sulla motivazione.

Ecco, una scelta esemplare! Scrivere, mostrandone le relative immagini, i materiali che ci servono per l’esecuzione di un’attività. Accompagnando l’immagine alla scritta, consolidiamo le abilità linguistiche degli studenti con difficoltà e ne favoriamo la memorizzazione. Infine, sottolineiamo implicitamente l’importanza e la cura dei propri materiali e il rispetto per quelli altrui. Niente male!

Vediamo più da vicino la procedura per la costruzione del cerchio di Itten. Si è scelto di fornire le indicazioni:

a. suddividendole “passo per passo”, senza dare nulla per scontato;

b. accompagnando l’istruzione a voce, con la corrispondente scritta, così che ognuno possa ritornarci rispettando i propri ritmi di apprendimento;

c. associando alle prime due tipologie (vocale e scritta) la rappresentazione iconica del procedimento, così che gli studenti con uno stile d’apprendimento non verbale, possano comunque non essere svantaggiati e, nel caso del nostro studente sordo, (che potrebbe aver perso il filo del discorso seguendo solo il labiale o che potrebbe avere difficoltà nella decodifica della consegna scritta), possa intuire dalla rappresentazione grafica il procedimento. Con una metodologia molto simile, armata di gessetti colorati su una vecchia lavagna d’ardesia, la collega di “discipline geometriche” riusciva a rendere inclusiva la sua lezione anche per uno studente sordo, che era messo nelle condizioni di “brillare” in tale materia. In questo modo si fornisce uno strumento compensativo anche a tutti gli altri studenti che, magari, non abbiano uno stile d’apprendimento visuo-spaziale.

Questo spunto ci permette anche di fare un cenno alle abilità procedurali e al fatto che spesso si diano per acquisite, cosicché i nostri studenti trovino particolari difficoltà in discipline come la matematica o presso alcune facoltà si siano istituiti corsi pre-universitari per colmare delle lacune nelle abilità di base, come ad es. scrivere un riassunto, una relazione… Ogni volta che affidiamo una consegna ai nostri studenti e, ciò dovrebbe avvenire spesso anche durante il tempo scuola, le domande che un buon insegnante si pone sono: Quale dovrebbe essere la procedura corretta? Come posso costruire una semplice guida procedurale? Come posso integrarla secondo diversi mediatori (partendo da quelli esperienziali, per passare a quelli iconici, arrivando a quelli simbolici) in modo che ogni studente possa valorizzare le proprie attitudini e potenzialità?

3. Due parole per l’ultimo degli spunti didattici inclusivi. In questa proposta spesso ci si mette alla prova, non in attesa di una valutazione giudicante da parte dell’insegnante, ma semplicemente per il gusto di verificare di aver compreso e appreso, per il piacere di sperimentarsi. In questo modo, si pongono i presupposti per attivare una motivazione intrinseca all’apprendimento, altro principio pedagogico fondamentale, e si può avviare un percorso metacognitivo su quanto appreso. Ma questo è un discorso che ci porterebbe troppo lontano…

Scusate se mi sono dilungata, ma credo che ne sia valsa la pena!

Buona lettura e, se qualcuno avesse l’opportunità di verificare la proposta didattica con la propria classe, saremo lieti di accogliere altri suggerimenti, varianti e considerazioni…

ARGOMENTO DI ARTE E IMMAGINE: il colore

Scuola Secondaria di I grado

Il mondo è a colori…  …e senza limiti.

La Teoria dei colori

Bastano tre colori: ROSSO, GIALLO e BLU, per generare tutti gli altri…

02.Il colore

Dai colori PRIMARI: GIALLO, ROSSO e BLU otteniamo i colori SECONDARI:

03.Il colore

04.Il colore

I colori complementari

Viene definito colore complementare di un colore primario, il colore secondario ottenuto dalla mescolanza degli altri due primari:

05.Il colore

Colori caldi e colori freddi:

I colori hanno anche una loro “temperatura” e, in base alle sensazioni che trasmettono, si dividono in caldi e freddi

06.Il colore

Il cerchio di Itten

07.Il colore

Nei primi anni del ‘900 il teorico del colore Johannes Itten elabora il cerchio cromatico con il quale raggruppa e rappresenta graficamente i colori fondamentali e tutti i derivati.

Lo costruiremo insieme nei prossimi incontri.

Ora giochiamo…

GIALLO O VERDE? Prima leggi le parole ignorando il loro colore. Poi, invece, prova a dire il colore in cui sono scritte (1° verde, 2° rosso, ecc).

GIALLO BLU ARANCIO

NERO ROSSO VERDE

VIOLA GIALLO ROSSO

ARANCIO VERDE NERO

P.S.: Difficile vero? Il cervello, infatti, mentre cerca di dire il colore è ingannato dal significato delle parole.

Ora sperimentiamo…

08.Il colore

Oggi disegniamo…

Il Cerchio di Itten

07.Il colore

Cosa ci serve?

10.Il colore

Analizziamo quali figure compongono il cerchio di Itten…

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01.Un esagono inscritto  in una circonferenza

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02.Un triangolo  equilatero inscritto in  una circonferenza

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03. Due circonferenze  concentriche

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Iniziamo!

STEP 1. Squadrare il foglio

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STEP 2. Disegnare la circonferenza di centro O e raggio 6 cm

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STEP 3. Tracciare il diametro AB

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STEP 4. Puntare il compasso prima in A e poi in B con apertura AO e BO e tracciare i due archi di circonferenza

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STEP 5. Individuiamo i punti C,D,E,F

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STEP 6. Uniamo i punti A,B,C,D,E,F ed otteniamo un esagono regolare

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STEP 7. Uniamo i punti A,E,F ed otteniamo un triangolo equilatero

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STEP 8. Disegniamo le bisettrici del triangolo equilatero.

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N.B: nel triangolo equilatero  bisettrici  altezze e mediane coincidono! basta dividere a metà i lati  AE,AF, EF ed  individuare i punti m1,m2,m3.

STEP 9. Uniamo il centro O con i punti m1,m2,m3

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STEP 10. Puntiamo il compasso in O e tracciamo la circonferenza di raggio 10 cm.

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STEP 11. Tracciamo con il goniometro l’angolo AOH di 15°, e a partire da questo angoli di 30°. La circonferenza risulterà divisa in 12 parti uguali.

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Ecco pronta la base su cui realizzare il cerchio di Itten!

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Ora non rimane che colorare

Oggi verifichiamo.

Cosa ci serve?

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La disposizione dei colori nel cerchio cromatico mette in risalto i loro diversi rapporti: le affinità tra i colori vicini (rosso, rosso-arancio, arancio) e i contrasti tra quelli diametralmente opposti (rosso e verde).

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Ecco lo schema per colorare il cerchio di Itten. Al lavoro!

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Ad ogni colore del cerchio se ne oppone diametralmente un altro: al giallo il viola, al rosso il verde, al blu l’arancio.

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Ricordiamo che ogni secondario è complementare del colore primario non usato nella sua composizione

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I seguenti esempi mostrano l’uso di colori adiacenti e “complementari” in Van Gogh

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Ora vediamo quanto siete bravi!

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01.Si stampa un’immagine di cartoni Disney scelta da internet.

02.Si divide in una maglia quadrettata che si riproduce ingrandita e proporzionata sul foglio di compensato.

03.Si individuano le coordinate di riferimento, lettere e numeri .

04.Si riproduce il disegno a matita, ingrandito, con il gioco della “battaglia navale”.

05.Questa immagine va colorata con colori a tempera: dovrete  riempire le campiture con gli stessi colori dell’immagine di origine, a partire dai tre colori primari, con in più il bianco e il nero.

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Ciao…  con tutti i colori del mondo!

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