Intolleranza all’istamina

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Intolleranza all’istamina: una nuova scoperta medica del XXI° secolo

L’intolleranza all’istamina è una patologia la cui individuazione è complessa. Nella maggior parte dei casi viene riconosciuta in un secondo momento, dopo aver intrapreso varie visite specialistiche e terapie che non sono riuscite a portare benefici.

Questa patologia è stata individuata ed etichettata solo all’inizio degli anni 2000. E’ nota anche come istaminosi enterale ed è un disturbo associato a una ridotta capacità di metabolizzare l’istamina.

Sebbene l’interesse per l’intolleranza all’istamina sia cresciuto considerevolmente negli ultimi anni, sono ancora molte le ricerche scientifiche in corso per aiutare il medico specialista a diagnosticare e gestire clinicamente questa condizione invalidante e fastidiosa che crea problemi a coloro che ancora non sanno di esserne affetti.

Lo Specialista può fare luce su questa patologia? Sicuramente.

Sintomi

I sintomi di un’intolleranza all’istamina sono simili a quelli di un’allergia e coinvolgono dall’intestino all’apparato respiratorio, dalla cute all’apparato cardiocircolatorio, tutti o anche solo uno di questi organi.

In alcuni casi viene confusa con un’intossicazione alimentare. Qualcuno invece pensa di avere una rinite cronica allergica che lo tormenta sempre, ma negativa a tutti i test eseguiti. Qualcuno ha disturbi generici dell’intestino come gonfiore addominale o difficoltà a digerire, senza che dalle analisi si sia mai trovato nulla di particolare, e di conseguenza nessuna soluzione. Altri invece continuano ad avere orticarie ricorrenti, con arrossamento e prurito cutaneo senza riuscire ad identificarne la causa. Per qualcuno invece insorgono crisi di cefalea associati a volte a cali di pressione non correlabili a una patologia neurologica o cardiaca o vascolare.

Per questo motivo è difficile riconoscere un’intolleranza all’istamina.

Cos’è l’istamina?

L’istamina è una sostanza presente in natura soprattutto in molti alimenti che vengono consumati quotidianamente. Nel corpo umano si trova naturalmente immagazzinata in cellule specializzate: i mastociti e i granulociti basofili.

In condizioni patologiche l’istamina viene rilasciata in circolo in grandi quantità scatenando una reazione infiammatoria ed immunitaria, ovvero la reazione che conosciamo come “reazione allergica

La reazione allergica si manifesta con sintomi che vanno dall’orticaria, all’asma, a sintomi gastroenterici, solo per citare i più frequenti e noti.

Se allo stoccaggio naturale aggiungiamo un sovraccarico derivante dall’alimentazione e dall’incapacità nel degradarla come si conviene, ecco insorgere per alcune persone grossi problemi.

Proprio perché quotidianamente possiamo ingerire quantità di istamina non adatte al nostro metabolismo dovete sapere che nel 2011 l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) aveva lanciato un’allerta, seguita nel 2013 da FAO e WHO (vedi Fonti) sulla presenza di livelli delle cosiddette “amine biogene” presenti negli alimenti commercializzati nei paesi dell’Unione europea e mondiale, in grado di comportare un rischio per la salute dei consumatori, tra queste l’istamina che fra tutti ha il più alto potenziale tossico.

Ma la cosa non si è fermata qui.

I ricercatori si sono chiesti perché non tutti i soggetti soffrono di problemi legati all’ingestione di istamina. Ecco che negli ultimi anni è stato descritto un disturbo associato all’assunzione di istamina derivante da una carenza enzimatica, come spiegherò più avanti.

Cos’è l’intolleranza all’istamina?

Chi soffre di questo tipo di patologia presenta un ostacolo nel metabolizzare l’istamina che, di conseguenza, va ad accumularsi nel corpo. In pratica in queste persone non funzionano correttamente due enzimi: la diaminossidasi (DAO) e l’istamina N-metiltransferase (HNMT).

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L’incapacità di alcuni individui di metabolizzare l’istamina nell’intestino, con conseguente sensibilità a livelli di istamina normali o addirittura bassi negli alimenti, può aiutare a spiegare alcune delle incertezze associate all’intossicazione da istamina.

Diagnosi dell’intolleranza all’istamina, si può fare?

La diagnosi attualmente è solo clinica. Fino ad oggi non esiste una metodo diagnostico da laboratorio sicuro e attendibile, quindi allo stato attuale non è possibile evidenziare quali siano gli enzimi carenti che causano l’intolleranza all’istamina per ciascun individuo. Un’analisi ematica o il test delle feci per la determinazione dell’enzima DAO o dell’istamina non sono ancora considerati di aiuto né significativi dal punto di vista scientifico e pratico.

Tuttavia chi ha il sospetto di soffrire di un’intolleranza all’istamina ha la possibilità di scoprirlo tramite un’indagine allergologica approfondita che permetterà allo Specialista di escludere vere e proprie allergie, di approfondire, tra le altre, intolleranza al lattosio, al glutine e al fruttosio.

Se il sospetto persiste, Lo Specialista inizia con una dieta personalizzata associata al diario dell’alimentazione e dei sintomi.

Alimenti

tagliere con scritta "dieta e allergia ma serve? carote, peperone prezzemolo

Suggerisco la lettura del mio articolo Ma la dieta per chi soffre di allergia serve? dove indico quali sono gli alimenti che danno il via alla “cascata istaminica” e fornisco indicazioni su come si interviene con una dieta adeguata nei soggetti con allergie.

Fonti:

1) EFSA JOURNAL, Panel on Biological Hazards (BIOHAZ) Scientific Opinion on risk based control of biogenic amine formation in fermented foods, 2011.

2) FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations) WHO (World Health Organization): Public Health Risks of Histamine and other Biogenic Amines from Fish and Fishery Products. Meeting Report. 2013.

3) Biomolecules, Histamine Intolerance: The Current State of the Art, 2020.

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dottoressa bertassi seduta alla sua scrivania

Dottoressa F. W. Bertassi

Medico chirurgo Pediatra Omeopata Allergologa Infantile – Meda (Monza Brianza)

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