Disegnare a matita: iniziare un disegno.

Quando ci si avvicina al disegno, spesso la più grande preoccupazione di ogni principiante è: “da dove inizio?” Scelta la carta, le matite a portata di mano… come procedo ora? In verità è più semplice di quanto possa sembrare.

Ecco dunque i nostri suggerimenti, da autodidatti per autodidatti.

PRENDERE LE MISURE.

In un precedente tutorial (Disegnare a matita: primi consigli) abbiamo parlato dell’importanza dei bozzetti, dello studio che precede il vero e proprio disegno nonché dell’importanza del lasciare i giusti spazi. A questo punto ci ritroveremo nella condizione di dover inserire il nostro soggetto sul foglio. Di conseguenza occorre prestare una certa attenzione, perché ogni soggetto ha le sue proporzioni e queste vanno rispettate, se si desidera ottenere una rappresentazione fedele.

Come fare questo? Ci teniamo a precisare che le vie da prendere sono diverse, e nessuna di esse è giusta o sbagliata: dipende solamente dall’artista.

– Potete ad esempio usare un righello per rapportare le varie distanze e gli spazi vuoti: questo metodo è abbastanza “sicuro”, perché aiuta a trasferire ogni misura con il minimo margine di errore. Tuttavia può risultare noioso, macchinoso, e non tutti lo apprezzano.

– Come già accennato in precedenza, per iniziare un disegno è possibile utilizzare una griglia, così da procedere con relativa facilità, anche per chi non è pratico. In sostanza tutto ciò che dovrete fare sarà “quadrettare” l’intera l’immagine da copiare; quindi riportare ogni riquadro sul vostro foglio da disegno, mantenendone le proporzioni. In soldoni andrete a comporre un “puzzle”…

– C’è poi il metodo della misura di base: consiste nello scegliere una parte del disegno, né troppo grande né troppo piccola (ad esempio l’altezza di una finestra) da confrontare alle altre misure del soggetto così da ottenere le giuste le proporzioni. Ovviamente, nella scelta della vostra misura, cercate di puntare sulla praticità.

– Il metodo più divertente, ad ogni modo, è probabilmente quello della misurazione a occhio. Si tratta del procedimento più “artistico” e appagante: fidandosi completamente della propria capacità di percezione visiva, si osserva e si riporta sul foglio ciò che si vede, esattamente così come lo si vede. Tuttavia, questo è anche il metodo che richiede più esercizio e porta spesso il principiante alle cosiddette frasi killer, che bisognerebbe assolutamente evitare: “Non imparerò mai a disegnare”, “non sono capace”, “non sono portato” e così via.

Qualunque sia il metodo che sceglierete, noi consigliamo, una volta impostato lo schizzo e accennato il disegno con le giuste proporzioni, di procedere il più possibile a occhio. Questo vi aiuterà a esercitare la percezione visiva, e pian piano ogni cosa vi sembrerà molto più naturale.

TRATTI E OMBREGGIATURE.

Naturalmente esistono vari tipi di tratto. Provate a osservare un disegno di un artista che apprezzate: probabilmente noterete subito che le linee non sono tutte uguali, dello stesso spessore e della stessa intensità. Questo perché, fossero linee tutte uguali, l’intero disegno risulterebbe in generale assai monotono. Imparare a usare il tratto giusto nel punto giusto donerà fin dalla genesi del vostro disegno quella sensazione di tridimensionalità che vi renderà soddisfatti. Nel disegno a matita, infatti, specialmente nel bianco e nero, la luce è data dal tratto. Non ci sono colori a indicarvi dove si stendono i riflessi. Linee sottili, precise, leggere, renderanno più luminosa una parte del disegno, mentre un tratto spesso, pesante, realizzato con una matita morbida, renderà l’ombra davvero realistica.

Dosare bene il tratto e differenziarlo rende ogni cosa più vera e aiuta a conferire al disegno svariati effetti. Provate, sperimentate con i vari tratti, su un foglio di carta qualsiasi: provate a tratteggiare, a tracciare linee delicate o più spesse, a ombreggiare un semplice schizzo… sperimentate! Solo la pratica potrà farvi scoprire il vostro personale stile.

Notare la differenza tra le due sfere: la mancanza stessa, o quasi, di una parte di contorno (destra) aumenta la luminosità, cui si contrappone un’ombra più scura. Sotto, invece, potete vedere un esempio di tratto pesante e meno delicato, che aiuta a rendere l’idea di un materiale più rozzo, come la terracotta.

Essendo noi per primi autodidatti, e avendo provato in prima persona molti degli errori più comuni, ci teniamo particolarmente a soffermarci su alcune questioni.

Ricordate che:

– In linea di massima, maggiore è la luce più scura sarà l’ombra.

– La provenienza della luce dovrà diventare per voi uno dei primi “punti” a cui pensare quando inizierete un disegno. Non c’è luce senza ombra; non esiste un raggio di sole che non proietti un’ombra, e soprattutto non esiste un’ombra che vada per conto suo, di sua iniziativa. State sempre bene attenti quindi, perché un’ombra sbagliata si nota immediatamente.

– Più l’ombra si spinge “in profondità” nel vostro soggetto, più questa si farà scura: le pieghe di un orecchio o di un vestito, l’incavo di un occhio, delle narici…

– Non tutte le ombre vanno necessariamente sfumate. Ci sono ombre assolutamente nette, totalmente nere. La sfumatura dipende da molti fattori, a partire dal proprio stile; cercate quindi di non farvi condizionare dal pensiero comune che un’ombra debba essere sfumata per forza al fine di apparire bella e naturale. Sì, la sfumatura aiuta moltissimo, ne abbiamo parlato, ma non sempre è necessaria, corretta o coerente con il proprio disegno. Chi l’ha detto?

– Tenete a mente le gradazioni delle matite, soprattutto le B, perché possono davvero aiutare a stratificare le vostre ombre.

SEMPLIFICHIAMOCI LA VITA.

Spesso, quando ci si avvicina al disegno per la prima volta, si tende a cercare di copiare un oggetto andando subito al punto, sperando di vederlo “uscire fuori” immediatamente, bello e finito. Purtroppo capita raramente… Tuttavia possiamo aiutarci nella copia; vediamo come…

Un oggetto che a prima vista può sembrare molto difficile da disegnare può essere quasi sicuramente scomposto in forme più semplici e pratiche, su cui poi andare a lavorare. Possiamo crearci, per così dire, delle linee guida, una sorta di struttura, uno “scheletro” o “impalcatura”, grazie alla quale possiamo costruire con più facilità il nostro disegno.

Spieghiamoci meglio… Pensiamo ad esempio di star cercando di disegnare una ciotola o uno sgabello senza riuscirvi come vorremmo. Come possiamo aiutarci?

– Ciotola: Tracciamo due ovali, uno più piccolo in basso e uno più grande in alto. Quindi andiamo a unirli con due semplici linee, che formeranno i lati della ciotola. A questo punto ombreggiamo.

– Sgabello: Disegniamo un ovale, e da questo facciamo partire tre linee rette così da unire i tre vertici di un triangolo. Queste tre linee ci aiuteranno a disegnare per bene le gambe dello sgabello. Aggiungiamo le ombre, qualche dettaglio, ed ecco il nostro sgabello, realizzato rapidamente e con poca fatica.

Vogliamo disegnare una lampada? Basteranno un cerchio come base d’appoggio e un triangolo per la luce. Se invece abbiamo difficoltà a disegnare, ad esempio, una ghianda, come possiamo scomporla? Un cerchio con un cono appena arrotondato verso la punta… Praticamente ogni soggetto, quindi, se osservato con attenzione può essere scomposto in più forme geometriche attorno alle quali costruire i nostri disegni.

Sperimentate: prendete un oggetto qualsiasi dalla vostra stanza, un soprammobile oppure un peluche, e provate a scomporlo con forme geometriche per aiutarvi nel disegno.

CONSIGLI PRATICI AGGIUNTIVI.

Nei nostri tutorial non troverete regole assolute, solo consigli, piccole dritte che crediamo possano tornare utili a molti autodidatti come noi; e in fondo a queste pagine vorremmo aggiungere alcuni di questi consigli.

– Ricordate di pulire sempre il vostro schizzo iniziale, evitando di sfumare con il dito e optando invece per un fazzolettino di carta. Se sfumerete con il polpastrello, in men che non si dica vi ritroverete a lasciare impronte scure su tutta la superficie del vostro foglio.

– Una volta terminato di accennare il disegno, prima di passare alle ombre utilizzate un foglio di carta pulito come “poggiamano”. Eviterete di sfregare inavvertitamente il polso sul disegno.

– Agli inizi, alcuni di noi avevano l’abitudine di incidere il foglio anziché passarvi semplicemente sopra la matita. Talvolta le nostre mani, persino le leggiadre mani femminili, sanno essere piuttosto pesanti sulla carta… Per impratichirsi e alleggerire la mano quindi, se vi rendete conto di avere questo problema, consigliamo una matita 2B già dallo schizzo iniziale, perché versatile e piacevole da utilizzare.

– Datate sempre i vostri disegni: le varie date, con il passare del tempo, vi aiuteranno a vedere i progressi fatti.

– Nessuno vi corre dietro: su internet si possono trovare video di artisti che in pochi minuti realizzano piccoli e grandi capolavori, ma questo non significa assolutamente niente. Spesso, dal momento che internet è ormai presente (e sempre più prepotente) nella vita di tutti noi, capita di basarsi troppo su cosa vi si trova. Detto ciò, consultate pure tutti i siti che preferite, ci sono molte cose utili, ma ricordate che non tutti siamo uguali: alcuni dei nostri disegni abbiamo impiegato un giorno a farli, mentre altri sono rimasti nella fase di “lavori in corso” per diversi giorni. Non è il tempo a definire la qualità, e se sbagliate riprovate tranquillamente dall’inizio. Fallire una prova non è una condanna a morte… Anzi, più prove farete, più dimostrerete a voi stessi di essere determinati a imparare.

Per esercitarvi potete provare a copiare disegni semplici e con pochi elementi, come questa bella casetta di campagna.

P.S: Se avete avuto la pazienza e l’interesse per leggere l’intero articolo sappiate che stiamo lavorando a vari tutorial, che cercheremo di aggiungere al più presto.

Il team DreamGallery.