Com'è fatta la nostra spalla

COM’È FATTA LA NOSTRA SPALLA?

Generalità

La spalla è un’articolazione formata da tre ossa: la scapola, la testa dell’omero e la clavicola, che si uniscono a formare 3 articolazioni vere e insieme ai tessuti molli interposti (muscoli e borse) ne forma altre 2.             

Si tratta dell’articolazione più mobile del corpo umano  e proprio a causa di questa caratteristica è anche la più instabile. Sono i muscoli della cuffia dei rotatori che hanno il compito di “correggere” questo difetto.

Articolazioni del complesso spalla

La spalla è formata da ben 5 articolazioni: 3 vere e 2 false, definite tali in quanto i due capi ossei sono interposti da tessuti molli (muscoli e borse) e non si articolano direttamente tra loro come nelle normali articolazioni.

  • l’articolazione gleno-omerale, tra omero e scapola;
  • l’articolazione acromion-claveare, tra scapola e clavicola;
  • l’articolazione sterno-claveare, tra sterno e clavicola;
  • l’articolazione sottodeltoidea, tra il muscolo deltoide e i muscoli della cuffia dei rotatori;
  • l’articolazione scapolo-toracica, tra scapola e torace con l’interposizione della muscolatura toracica.

Tutte e 5 le articolazioni devono muoversi in sinergia al fine di garantire la corretta funzionalità. Ad esempio, ogni volta che eseguiamo il semplice gesto di grattarci la testa, a livello della spalla si ha il coinvolgimento della gleno-omerale che esegue una flessione, della scapolo-toracica che si muove compiendo una particolare rotazione, della sterno clavicolare/acromio-claveare che eseguono una rotazione posteriore, per permettere il corretto posizionamento della scapola durante tutto l’arco di movimento e della sottodeltoidea che permette  lo scorrimento tra i piani muscolari.

E proprio per questo nella riabilitazione, in fisioterapia e nella rieducazione post-intervento della spalla è fondamentale individuare le strutture che non lavorano come dovrebbero e andare a ripristinare la corretta funzionalità: se anche sola una di queste articolazioni si ferma, si blocca tutto!

La spalla, come starai sicuramente notando, è una struttura molto complessa, non va sottovalutata ed è ostica da trattare, per cui affidati al team di fisioterapisti specializzati in terapia manuale di Elite.

L’articolazione gleno-omerale è in assoluto quella con un maggior grado di complessità intrinseca ed è costituita dalla testa dell’omero, dalla glena (una parte della scapola) e dal cercine (o labbro glenoideo), che è una struttura fibrocartilaginea adibita all’aumento della stabilità articolare. Il cercine è una struttura molto importante, ma i veri protagonisti della stabilità di spalla statica e dinamica sono rispettivamente legamenti e muscoli.

Legamenti della spalla

I legamenti garantiscono, insieme al labbro, la stabilità statica della spalla in tutte le posizioni. I principali legamenti sono:

  • il legamento inferiore, che se ingrossato può limitare la mobilità di spalla;
  • il legamento antero-inferiore, che solitamente si rompe in seguito alle lussazioni anteriori di spalla, tipiche degli sportivi durante il caricamento di una schiacciata (pallavolo), di un dritto (tennis, paddel) o di un lancio (baseball);
  • Il legamento postero-inferiore, che solitamente si rompe in seguito ad una caduta dall’alto o di un incidente in auto;
  • Il legamento gleno-omerale superiore, che si inspessisce nella patologia della spalla congelata, limitando i movimenti in intrarotazione, come ad esempio allacciarsi il reggiseno;
  • Il legamento coraco-omerale, che viene colpito anch’esso nella spalla congelata, limitando i movimenti di rotazione.

Muscoli della spalla: cuffia dei rotatori e stabilizzatori della scapola

I principali muscoli della spalla sono i muscoli della cuffia dei rotatori, a cui bisogna aggiungere il capo lungo del bicipite brachiale che contribuisce alla stabilità anteriore:

  • muscolo sovraspinato
  • muscolo sottospinato
  • muscolo piccolo rotondo
  • muscolo sottoscapolare

Questi muscoli avvolgono l’articolazione gleno-omerale e si contraggono in sinergia per mantenere la testa dell’omero centrata all’interno della glena durante l’esecuzione dei movimenti, in particolar modo quelli che avvengono al di sopra della testa, definiti movimenti “overhead”.

Altrettanto importanti sono i muscoli della scapola: mantengono “ferma” la scapola nella sua posizione naturale e accompagnano il braccio nei suoi movimenti, lavorando insieme alla cuffia dei rotatori.

Cuffia dei rotatori e stabilizzatori scapolari possono essere paragonati ad un’orchestra sinfonica: tutti gli strumenti devono suonare nel momento e nel modo giusto e, se uno degli strumenti smette di suonare o suona fuori tempo allora si crea confusione, che nel caso della spalla significa instabilità e molto spesso dolore!

Borse Peritendinee

In presenza di lesioni degenerative o tendinopatie, invece, il dolore è spesso dovuto alla presenza di tenosinoviti e peritendiniti, ossia infiammazioni delle borse peritendinee. Queste strutture avvolgono e proteggono il tendine dallo scorrimento in prossimità delle superfici ossee, riducendone l’attrito che potrebbe potenzialmente essere dannoso.

Le principali borse peritendinee sono:

  • La guaina del tendine del capo lungo del bicipite brachiale
  • La borsa sottodeltoidea

Innervazione e Vascolarizzazione

Altre cause di dolore o di sintomatologie particolari, tra cui calore e intorpidimento alle mani o formicolii lungo il braccio e avambraccio, possono essere riscontrate da problematiche a livello del sistema nervoso e del sistema vascolare.

Da un punto di vista epidemiologico le principali problematiche vascolo-nervose a livello della spalla sono date dalla compressione muscolare su nervi e vasi. Di conseguenza nonostante i sintomi possano far pensare ad una problematica nervosa o vascolare, la risoluzione si ha semplicemente trattando la muscolatura. I quadri più frequenti sono connessi ad una compressione di:

  • nervo, vena e arteria brachiale che configurano la cosiddetta sindrome dello stretto toracico
  • nervo ascellare e dell’arteria circonflessa superiore, configurando la sindrome del nervo ascellare

Altre condizioni del sistema nervoso che includiamo nella sezione “anatomia della spalla”, ma che in realtà sono coinvolte solo a livello di dolore irradiato sulla spalla (spalla sana sui cui si “poggia” il dolore) più che a livello anatomico, sono le radici nervose di C4 e C5 che possono simulare un problema di spalla. In realtà questa patologia si chiamerebbe cervico-brachialgia e sarebbe una un patologia propria della cervicale.