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Entomologia Forestale – Insetti Xilofagi

coleotteri

Negli ultimi cinquant’anni in Italia sono avvenuti straordinari mutamenti delle condizioni dei boschi e dei territori collinari e montani . I dati sulle superfici e sulle provvigioni dei boschi italiani parlano di oltre 10 milioni di ettari, pari al 35% del territorio nazionale . Ci forniscono quindi l’immagine
di un paese dove i boschi coprono ormai oltre un terzo del territorio e si apprestano ad estendersi ulteriormente a scapito di vasti incolti di collina e di montagna.

Detto ciò, i problemi di gestione che si profilano sono di enorme portata, tra le componenti maggiormente coinvolte nel fenomeno vi è la fauna intesa in senso ampio (compresa la
componente degli invertebrati, in particolare gli insetti xilofagi e ancora più in dettaglio degli xilofagi e fitofagi). Di questo si occupa tra le altre cose  l’Entomologia Forestale.

L’entomologia forestale si è affermata come disciplina di forte connotazione ecologica, capace di individuare le cause all’origine delle ricorrenti crisi di stabilità degli ecosistemi forestali e di segnalare alla selvicoltura la necessità di rivedere scelte errate o motivate da obiettivi divenuti anacronistici.

Purtroppo l’’interesse  economico per le attività selvicolturali è infatti oggi frequentemente sostituito da nuove priorità. In questo articolo affronteremo più approfonditamente gli insetti più comuni che  in forma larvale come in forma adulta si cibano di legno; gli Xilofagi.

Quali sono le manifestazioni principali che indicano un attacco in corso da parte degli insetti xilofagi?

  • presenza di insetti adulti negli ambienti;
  • fori di sfarfallamento con margine chiaro;
  • rosume (escrementi prodotti dalle larve) accumulatosi alla base di un manufatto sottoforma di piccoli coni;
  • rumori emessi dalla larva o dall’insetto adulto udibili solo nel silenzio e solo per alcune specie;
  • nel caso di termiti, camminamenti sulle superfici legnose e murarie con all’interno termiti in attività.

GLI INSETTI XILOFAGI

Definizione

In biologia è definito xilofago un organismo che si nutre prevalentemente di legno, sono organismi in simbiosi con un ambiente batterico capace di digerire la cellulosa è comparabile alla flora intestinale umana.

Perché gli insetti mangiano il legno?

La flora batterica di questi insetti produce un enzima, la cellulasi capace di trasformare la cellulosa in glucosio quindi zucchero, ci sono però anche insetti che si nutrono di legno per via delle spore di funghi presenti su di esse, per questo potrebbero preferire quello già marcito, poiché è l’azione di muffe e batteri che permette questo processo.

Una conseguenza della digestione del legno è la produzione di acetato, tuttavia questi insetti sono capaci di trasformarlo in biossido di carbonio, immesso nell’emolinfa, un fluido comparabile a quello che per i vertebrati è il sangue, da qui verrà espulso attraverso la respirazione.

Un fatto curioso è come i pesciolini d’argento non siano xilofagi in quanto non mangino legno, tuttavia sono dotati di cellulasi che gli permette di digerire la cellulosa di cui si cibano nella loro ricerca di muffe.

 

La xilofagia è prerogativa soprattutto degli artropodi: sono tipici organismi xilofagi le termiti (Isoptera), numerose specie di coleotteri alcuni imenotteri e lepidotteri , alcuni crostacei isopodi

Si distinguono in:

  • xilofagi corticicoli: si nutrono del floema di piante vive
  • xilofagi corticicoli-lignicoli: le larve si nutrono di floema e al momento dell’impupamento scavano gallerie a diversa profondità nello xilema
  • xilofagi lignicoli: si sviluppano nello xilema (xilema è un tessuto vegetale presente nelle piante vascolari e adibito alla conduzione della linfa grezza) di piante vive o morte o di legname in opera.

In generale, il legno morto costituisce un habitat importante per diversi tipi di insetti. Esistono comunque numerose altre forme di vita che traggono giovamento da questa componente vitale degli ecosistemi forestali.

La categoria degli insetti xilobionti non comprende solo specie che si nutrono direttamente di legno o di corteccia, ma pure tutte le specie che durante una qualunque delle loro fasi di vita dipendono dalla presenza di legno morto. Si è tutti  comunque concordi su un punto: la diversità delle specie aumenta laddove il legno morto è presente nei boschi in quantità sufficiente.

Isotteri (térmiti)

 xilofagi kalotermes flavicollis
termiti kalotermes flavicollis

Kalotermitidae sono una famiglia di térmiti, comunemente nota come térmiti del legno secco. Vivono esclusivamente all’interno di scavi in legno, la loro dieta a base di legno secco causa molti problemi , danni economici a mobili, torri di servizio, legna e edifici. Gli alati volano durante le giornate calde e soleggiate, con temperature oscillano tra 27°-38°. Emergono dai fori di uscita in legno e decollano in tutte le direzioni.

 

termiti xilofaghe
Reticuletermes lucifugus

Reticulitermes lucifugus: È una delle due specie di tèrmiti presenti

in Italia e purtroppo può colonizzare le abitazioni, scavando gallerie all’interno di pali di sostegno, travi e tavole.

Lo sfarfallamento avviene verso maggio; in totale arrivano a diverse centinaia di migliaia di unità. La diffusione è favorita oltre che da gallerie, anche da tunnel esterni fatti di rosume e saliva, inoltre sono perfettamente perpendicolari al terreno e possono discendere o salire. I nidi sono nel terreno o tra le intercapedini o nei pavimenti.

Queste termiti attaccano le piante vecchie e deperite, soprattutto in aree forestali, ma anche in viali alberati e giardini cittadini.

Per liberarsi dell’infestazione da Reticulitermes è necessario ricorrere ad un sistema di esche contenenti un inibitore della chitina, come l’hexaflumeron, che agisce sulla la corretta formazione dell’esoscheletro in fase di muta.

Coleotteri

I coleotteri non sono solo uno dei gruppi di insetti che vantano la maggiore varietà di specie in generale, ma anche uno di quelli che presentano una grande molteplicità di specie che vivono della necromassa legnosa.

Ptinidae:

i coleotteri della famiglia ptinidae vivono nel legno secco, in resti vegetali o animali, e possono infestare prodotti alimentari conservati ed esemplari di mobili rari e con legno molto stagionato e duro.

tarli dei mobili a. punctatum
A. punctatum tarlo dei mobili

Anobium punctatum è il cosiddetto tarlo dei mobili, tra i 3 e i 5 mm di lunghezza, di forma cilindrica, con elitre marrone scuro. Gli esemplari femmina di A. punctatum depongono le uova e dopo 4-5 settimane sono le larve che appena schiuse penetrano all’interno scavando piccole gallerie.  Le larve si nutrono di cellulosa ed amido, e depositano fibre di legno ed escrementi, ovvero il “rosume”. Solamente in primavera e autunno, la larva ormai adulta fuoriesce dal legno per sfarfallare all’esterno, lasciando dei caratteristici fori, dal diametro di 2 mm circa, indicativi del suo passaggio. Il rosume è scarso e i depositi granulari sono a forma di limone.

Xestobium rufovillosum anche chiamato “orologio della morte” , il rumore che noi sentiamo ed

Xestobium rufovillosum
orologio della morte

identifichiamo come il ticchettio di un orologio, è in realtà il suo richiamo sessuale.  Le larve di Xestobium rufovillosum, invece presentano colore bianco e corpo molle e una forma quasi scarabeiforme e si nutrono di cellulosa, emicellulosa e lignina; sostanze organiche molto complesse digeribili grazie a particolari enzimi molto potenti. L’incubazione all’interno del legno può durare anche più di 3-4 anni.

 

ernobius molli tarlo delle conifere
tarlo delle conifere ernobius molli

Ernobius Mollis infestante principalmente delle conifere. Adulti: lunghezza da 3 a 6 mm. Colore rosso o marrone con peli gialli sul corpo.  – Questo insetto infesta il legname tenero privato della corteccia e in genere non crea danni strutturali. Colpisce soprattutto pergolati, opere rustiche, imposte e capannoni per gli attrezzi.

La larva dell’ ernobius molli mostra la forma tipica della famiglia. Come la maggior parte delle larve che vivono nel legno, è bianco e dalla pelle sottile. Solo la parte anteriore della testa è sclerotizzata e scura. È all’incirca semicircolare e largo circa il doppio della lunghezza. La larva ha sei zampe a cinque arti ben sviluppate. I primi segmenti sono ispessiti, l’addome è composto da dieci segmenti ed è curvato verso il basso a forma di ferro di cavallo. I coleotteri compaiono solitamente in aprile e maggio e sono più comuni in giugno e luglio.

Bostrichidae:

La famiglia delle bostrichidae ha la forma del corpo tipicamente cilindrica, allungata e da moderatamente a distintamente convessa. La larva ha il  corpo leggermente sclerotizzato, di colore da bianco a giallastro, “a forma di C” (scaraboide), allungato, da cilindrico a un po’ appiattito, le gambe sono ben sviluppate.  La testa è tipicamente ritratta nel protorace e prognata.

 

Bostrichus capucinus detto il cappuccino, Si tratta di una specie saproxilica, ossia che si nutre

Tarlo xilofago capucinus
bostrichus capucinus tarlo delle quercie

di legno morto, sia nello stadio larvale, sia da adulta; dimora nei tronchi abbattuti e nei ceppi secchi e può infestare i magazzini di legname e addirittura i mobili. Predilige il legno di quercia, e secondariamente quello di altre latifoglie. Può causare danni strutturali anche scava le sue gallerie appena sotto la corteccia.

 

Dinoderus minutus , il trivellatore di bambù, è una specie di coleottero  del legno .  Nelle regioni tropicali (e molte altre), è uno dei principali parassiti del bambù,  attratto dall’amido interno.  È originario dell’Asia ma si è diffuso ampiamente nel commercio di legno di bambù infestato e prodotti di bambù.

tarlo del bambù
dinoderus minutus tarlo del bambù

Le uova del dinoderus minutus sono a forma di fuso o allungato-ovali, molto piccole, di colore bianco latte e quasi trasparenti. Le uova vengono deposte individualmente in tunnel realizzati dagli adulti.

Le larve sono lunghe da 3 a 4 mm circa e di colore bianco latte. Il corpo è a forma di “C'”. La testa è rotonda e la lunghezza è uguale alla larghezza. L’apparato boccale è nero. Il torace è espanso e porta tre gambe, che diminuiscono lungo la sua lunghezza. Gli spiracoli sono di forma ovale, più lunga di quelli dello sterno. Peli densi coprono la tibia.

Lyctus brunneus e Lyctus linearis : Adulti: 5 mm di lunghezza. Sono di colore marrone e rosso, stretti e appiattiti. Le larve sono di color bianco crema e misurano 6 mm in condizioni di sviluppo completo.

tarlo lyctus brunneus
lyctus brunneus

i Lyctus  Sono conosciuti come coleotteri della polvere, perché le larve creano una polvere fine simile al talco (una miscela di feci e frammenti di legno). I coleotteri della polvere attaccano i legni duri, apparentemente perché questi legni hanno pori in cui possono deporre le uova. Una volta che sfarfallano, gli adulti alati si diffondono su altre superfici di legno dove depositano le uova su superfici non finite o in fessure. Tendono anche a volare verso la luce, quindi è facile trovare adulti morti sui davanzali delle finestre dopo che avranno cercato di disperdersi.

Buprestidae :

I Coleotteri Buprestidi, polifagi (spesso xilofagi) di dimensioni molto varie (5-40 mm); spesso reperibili allo stato adulto sui fiori o sui tronchi degli alberi. Hanno il capo corto, incassato nel protorace fino agli occhi, con antenne brevi e per lo più filiformi. La famiglia delle Buprestidae ha il corpo di forma allungata e appiattita; colori molto vari, spesso vivaci o metallici.
Possiedono zampe corte ma efficaci per la deambulazione, e sono insetti in genere molto mobili con buona capacità di volo.

Coraebus undatus Coleottero della famiglia Buprestidae, che attacca le querce da sughero.

tarlo della quercia da sughero
Coraebus undatus tarlo della quercia sughera

Ha una grande importanza dal punto di vista forestale, in quando può far svalutare fino a un 75% il prezzo di mercato del sughero. Il coraebus undatus è uno scarafaggio molto bello , da adulto è lungo da 10 a 16 mm e presenta una forma ellittica; è di colore verde-blu metallizzato e nella parte posteriore presenta tre strisce sinuose trasversali di colore più chiaro, molto caratteristiche.

Gli adulti possono vivere 3 settimane nascosti in fessure della corteccia e tra arbusti, nutrendosi di foglie. Le larve sono molto allungate e possono raggiungere i 50 mm, leggermente appiattite, di colore chiaro e con la testa più grande del resto del corpo; presentano mandibole molto visibili.

Cerambycidae :

La famiglia dei Cerambycidae contiene alcuni dei  parassiti del legno più pericolosi al mondo. Molti generi sono stati indicati come causatori di gravi danni nelle più diverse situazioni; dai  prodotti di legno strutturali, ai prodotti agricoli, agli ecosistemi forestali.

Il Callidium violaceum è una specie europea comune, prevalente nei boschi di conifere , nelle siepi, nei telai dei tetti. Si sviluppano di solito sotto la corteccia delle conifere morte, dove le larve scavano le tipiche gallerie piatte e larghe, la sua pupa è a forma di uncino.

callidium polifago delle conifere
callidium violaceo

Il ciclo di vita del callidium violaceum, in condizioni forestali normali è di un anno, ma quando  attacca il legno secco (ad esempio telai di tetti, assi di legno) è di 3 anni o anche più.  Passa l’inverno come larva, si impupa in primavera, gli adulti escono da inizio maggio a luglio. E’ piuttosto una specie notturna che si vede volare raramente durante il giorno. Gli adulti possono essere trovati su tronchi, conifere cadute / morenti e anche su legna da ardere di conifere o in costruzioni.

E’ lungo tra gli 8 e i 16 mm e i suoi danni assomigliano ai danni di Hylotrupes bajulus .

 

Clytus arietis è uno dei coleotteri dalle lunghe antenne europei più comuni che visitano e mangiano frequentemente anche  i fiori, quindi è una specie polifaga che però si riproduce solo nel legno. A livello locale di solito è abbondante anche perché il suo areale è molto vasto.  il clytus arietis visita gli orti urbani e talvolta si vede anche nel centro della città.

 il comunissimo clytus arietis
Clytus arietis

Gli adulti si nutrono di polline e occasionalmente di piccoli insetti, questi possono apparire già a marzo, a seconda della stagione, e sono attivi fino a luglio o agosto. Imitano le vespe sia nel loro aspetto che nei loro movimenti rapidi e a scatti, e si dice che producano un ronzio quando minacciate.

Gli ospiti abituali includono una vasta gamma di specie di latifoglie tra cui aceri, faggi, castagni, salici, olmi, ginepri . Le uova vengono deposte in fessure nella corteccia di alberi caduti o morti di recente, Le larve inizialmente vivono sotto la corteccia, ma quando sono cresciute circa a metà, penetrano nello xilema. L’intero ciclo di vita richiede generalmente due anni, ma è noto che gli adulti emergono dai mobili dopo diversi anni.

 

Hylotrupes bajulus anche chiamato il capricorno delle case. Molto diffuso e soprattutto con una pessima fama, perché attacca soprattutto i legni secchi strutturali. Gli adulti generalmente emergono all’inizio dell’estate e possono persistere fino a settembre, spesso essendo visti in gran numero all’interno degli edifici dove tendono a rimanere. Quando si nutrono di legno  producono un forte e caratteristico rumore cadenzato,  Le uova vengono deposte in piccoli gruppi in fessure o crepe nel legno secco e le larve si nutrono inizialmente nell’alburno, scavando più in profondità man mano che crescono. Le larve raggiungono le dimensioni di circa 3 cm

larva del capricorno delle case
larva di Hylotrupes bajulus
Hylotrupes bajulus insetto xilofago
scarabeo adulto di Hylotrupes bajulus

Le gallerie delle larve di hylotrupes bajulus sono piene di segatura e erba e in caso di gravi infestazioni il legname può ridursi completamente a un guscio con la superficie intatta in modo che si possa verificare un cedimento strutturale prima che si sospettino i coleotteri. Lo sviluppo delle larve richiede dai 2 ai 6 anni secondo temperatura e umidità.  Una volta adulte, le larve scavano un ulteriore galleria che le porta ad avvicinarsi alla superficie,  dove praticano un foro di uscita e successivamente si impupano. La fase di pupa dura circa 20 giorni al termine dei quali emergono dal legno maschi e femmine per iniziare in nuovo ciclo.

 

Phymatodes testaceus questa specie, presente in quasi tutti le latitudini temperate del mondo  vive in un habitat tipico di latifoglie e boschi misti, parchi e giardini con abbondanza di legname e tronchi danneggiati e caduti.

xilofago Phymatodes
adulto di Phymatodes-testaceus

Questi coleotteri cerambicidi sono attivi da maggio a luglio e possono essere trovati sotto la corteccia nella camera della pupa a gennaio febbraio. Gli alberi che li ospitano  includono vari alberi di latifoglie, come il Faggio, il Prugno, il Frassino, il Salice e il Castagno ma sembra che preferiscano le Querce.  Le uova piccole e pallide, lunghe circa un millimetro, vengono deposte sotto la corteccia o in fessure di legname di  tronchi vivi o morti e le larve inizialmente scavano sotto la corteccia lasciando gallerie densamente piene di erba. Le larve più grandi penetrano nello xilema e producono gallerie superficiali.

Rimangono nella camera pupale fino ad aprile o maggio, quando emergono attraverso fori circolari praticati attraverso la corteccia. Lo Phymatodes testaceus è ampiamente policromatico, un colore comune è testa rossa e elitre blu scuro.

 

Curculionidae :

Pentarthrum huttoni è originario dell’Australasia. Fu introdotto in Gran Bretagna nel 1854,

Pentarthrum huttoni
coleottero Pentarthrum huttoni

verosimilmente in legname proveniente dalla Nuova Zelanda, e successivamente si è naturalizzato in molti paesi europei. la specie è generalmente sinantropica e associata a legname in decomposizione in vecchi edifici. Circa una settimana dopo l’accoppiamento le femmine depositano singole uova in fessure umide o possono ricorrere a rosicchiare buchi su superfici lisce in cui possono lasciare un uovo, hanno bisogno di condizioni molto umide e non ovipitano nel legno secco.  Le larve di Pentarthrum huttoni emergono dopo due o tre settimane e iniziano a perforare il legname ospite, generalmente tunnel paralleli alla superficie.

Quando sono completamente cresciute sono lunghe circa 3,5 mm e larghe 1 mm, sono senza gambe, fortemente convesse e ricoperte da una fitta pubescenza e da setole fini, costruiscono una camera pupale rivestita di ife fungine appena sotto la superficie del legno e lo stadio della pupa dura tra due e tre settimane. Gli adulti tagliano piccoli fori di uscita irregolari di larghezza compresa tra 1,5 e 2,0 mm e si accoppiano e si disperdono subito dopo.

 

Dendroctonus ponderosae: anche chiamato lo scarabeo del pino mugo, Dendroctonus ponderosae , è considerato una delle specie di insetti più importanti dal punto di vista economico nelle foreste di conifere del Nord America occidentale. Gli adulti dello scarabeo di pino mugo attaccano alberi vivi e in genere devono uccidere l’ospite per una riproduzione di successo.

coleottero del pino mugo
scarabeo del pino dendroctonus ponderosa

Lo scarabeo trascorre la maggior parte della sua vita sotto la corteccia degli alberi infestati, rendendo difficile il controllo diretto. Ha quattro fasi di sviluppo: uovo, larve, pupe e adulto (coleottero). Lo scarabeo adulto nero o marrone, delle dimensioni del chicco di riso, emerge dagli alberi infestati attraverso un foro di uscita durante l’estate, normalmente da luglio a settembre, e attacca gli alberi verdi. I coleotteri attaccanti trasportano funghi sul loro corpo che infettano gli alberi. Il fungo si diffonde attraverso i vasi che trasportano l’acqua nell’albero, impedendo il flusso dell’acqua al fogliame. Nel frattempo le larve mangiano la porzione dell’albero, la corteccia interna, che trasporta il cibo prodotto dalle foglie, questo porta inevitabilmente la pianta alla morte.

Una difesa degli alberi contro l’attacco del coleottero della corteccia è la sua capacità di produrre e trasudare resina nel punto di attacco, che espelle lo scarafaggio attaccante.

 

Lucanidae :

scarabeo rinoceronte maschio
scarabeo rinoceronte

Sinodendron cylindricum è anche chiamato Scarabeo rinoceronte, purtroppo negli ultimi decenni c’è stato un calo della gamma e dell’abbondanza di questa specie a causa principalmente della distruzione e dello sfruttamento delle aree boschive e dei cambiamenti nelle proporzioni delle specie arboree. Si tratta di un insetto di dimensioni medio-piccole che oscillano tra i 12 e i 16 mm. Il corpo è allungato di forma cilindrica e di colore nero lucente.

I maschi di sinodendron cylindricum, gli unici con il corno, devono essere osservati attentamente perché i sessi collaborano all’allevamento; i maschi di solito sorvegliano l’ingresso di un tunnel di covata mentre la femmina scava.  Le gallerie di covata possono essere costruite su tronchi o rami alti fino a quattro metri. Il legno è solitamente asciutto con alcuni segni di degrado, gli alberi che preferiscono sono i Faggi ma si trovano anche sui Tigli , Frassini, Castagni e Salici.  Durante il giorno possono essere trovati crogiolarsi al sole caldo sui tronchi, e in diverse occasioni li abbiamo trovati sotto la corteccia sciolta e polverosa e su vecchi ceppi di Betulla.

Lepidotteri :

Cossidae

I Cossidi sono una famiglia di lepidotteri diffusa in tutti i continenti.  Si tratta di una tra le famiglie più primitive della divisione Ditrysia. I Cossidi sono farfalle di medie e grandi dimensioni, con abitudini notturne. Le larve generalmente sono nude e dotate di cinque paia di pseudozampe;

larva di cossus cossus
rodilegno rosso cossus cossus larva

l’apparato boccale è masticatore ben sviluppato. Sono normalmente larve xilofaghe e si nutrono di legno sia dei tessuti epigei che ipogei. Tra le specie più dannose ricordiamo:

Cossus cossus detto anche rodilegno rosso, Cossus cossus è un insetto particolarmente polifago; le larve sono xilofaghe e producono danni molto gravi ad un grande numero di specie coltivate.  Gli adulti sono farfalle di grandi dimensioni (70-100 mm di apertura alare) con le ali anteriori di colore grigio bruno striate finemente di scuro.  Le larve sono rosate o rosso scure sul dorso, la lunghezza delle larve del rodilegno rosso è di circa 80-100 mm, a maturità. Le uova, che sono di colore nocciola-brunastro o rossastro, hanno un diametro di circa 1-1,5 mm e sono deposte negli anfratti della scorza, generalmente alla base delle piante.

adulto di cossus cossus
cossus cossus adulto

Il danno consiste nell’attività trofica delle larve che scavano profonde gallerie nel tronco e nelle branche;  le profonde ferite, dovute allo scavo delle gallerie, sono un ottimo punto di ingresso e di insediamento di funghi patogeni, Gli adulti si accoppiano e le femmine depongono le uova, a gruppi, soprattutto alla base delle piante o all’impalcatura delle grosse branche. Le larve neonate, che sono gregarie, scavano, dopo circa 10-12 giorni, delle piccole gallerie sub-circolari, distruggendo la zona cambiale. Gli adulti compaiono a fine primavera  da maggio fino ad agosto, con un ampio intervallo di sfarfallamento; il picco di presenze si ha nel mese di luglio.  Se le piante attaccate hanno corteccia chiara si può notare, anche a distanza, la fuoriuscita di un denso fluido mucillaginoso nerastro che è costituito da linfa alterata e mescolata ai cataboliti dell’attività larvale ed alle rosure.

Le gallerie scavate dalle larve del rodilegno rosso vengono mantenute pulite eliminando all’esterno le rosure e gli escrementi sotto forma di una poltiglia rosso-brunastra (con intenso odore di cuoio alterato) che rappresenta un evidente segnale della presenza del Cossus cossus.

Zeuzera pyrina

Il rodilegno giallo, o falena leopardo , è un lepidottero appartenente alla famiglia Cossidae, diffuso in Europa.

larva di lepidottero xilofago
larva di rodilegno giallo

La larva di Zeuzera pyrina  vive come xilofaga a spese di numerose specie vegetali, tra cui alcuni alberi da frutto (susino, melograno, albicocco, mandorlo, pesco, ciliegio, melo, pero, olivo).

Sono le larve di rodilegno giallo a danneggiare di più le piante e, dunque, a preoccupare di più gli arboricoltori.
Con la loro attività trofica, ovvero di nutrizione, scavano delle gallerie sui cimali delle piante. Sono dei veri e propri insetti del legno.
Quando le larve sono ai primi stadi, l’attacco è rivolto soprattutto a rami e germogli giovani. Negli stadi larvali avanzati, invece, la Zeuzera pyrina si sposta sui rami più vecchi e duri. Infine, arriva al tronco dell’albero. Le larve scavano queste lunghe gallerie, preferendo il centro del ramo o del germoglio. Una loro caratteristica è quella di entrare e uscire numerose volte dal legno.

falena leopardo
Zeuzera pyrina rodilegno giallo

Sugli organi della pianta colpiti si evidenziano dei disseccamenti, molto gravi nei giovani germogli. Il legno più duro, invece, inizia a perdere di forza, in quanto eroso dall’interno.
È facile che dopo un temporale con forti venti, i rami colpiti dal rodilegno giallo si spezzino e non riescano più a reggere il peso della vegetazione.
In generale, quando una pianta è colpita dal rodilegno giallo va incontro al deperimento, molto evidente se l’albero è giovane. A primavera inizia lo sfarfallamento, che avviene da maggio a settembre, con picchi a luglio. Durante questo periodo vi è l’accoppiamento e la deposizione delle uova. Questa può avvenire all’interno delle vecchie gallerie o in lesioni di altra natura presenti sull’albero. In questa fase i danni del rodilegno sono osservabili ed evidenti. Occorre fare attenzione ai fori d’uscita e all’accumulo di escrementi ai piedi della pianta o ai margini dei fori.

La lotta al rodilegno giallo è resa complessa dal fatto che le larve operano all’interno dei tessuti legnosi degli alberi. Per questo motivo è difficile individuare subito la loro presenza.
È indispensabile quindi effettuare il monitoraggio primaverile attraverso le trappole ai feromoni, che intercettano i maschi nella fase di sfarfallamento, rendendo le femmine sterili si può controllare notevolmente l’infestazione.

Sesiidae

I lepidotteri della famiglia dei sesidae, sono falene che si caratterizzano per la loro mimetizzazione : l’assenza di squame sulle ali e la livrea le rende simili a imenotteri vespoidei. Quindi hanno il corpo nero con macchie o bande generalmente gialle. Il ronzio che emettono volando e alcune abitudini ne  aumentano l’effetto di mimetizzazione. Le larve sono xilofaghe, talvolta dannose alle colture da frutto come il melo e il pesco, ma anche al pioppo e alla betulla.

Paranthrene tabaniformis 

Paranthrene tabaniformis
Paranthrene tabaniformis adulta

Detta anche tarlo vespa del pioppo la Paranthrene tabaniformis è diffuso in Eurasia, Nordafrica e America Settentrionale. Le larve sono biancastre (circa 25-35 mm di lunghezza a maturità), con il capo brunastro-rossiccio. Il danno è determinato dagli stadi larvali che scavano gallerie nella zona midollare, tuttavia il danno si manifesta  nei pioppeti sui rami e sulle giovani branchette che si rompono facilmente per l’azione del fitofago. Il ciclo vitale del tarlo vespa dura circa un anno solare. Come dice il suo nome i suoi ospiti preferiti sono i pioppi ma anche i salici e le betulle.

Tra maggio e luglio si ha lo sfarfallamento degli adulti, con maggiore intensità nella seconda metà di

Paranthrene tabaniformis bruco
tarli vespa del pioppo bruco in galleria

giugno.  Le femmine  depongono le uova sui rami delle piante giovani in corrispondenza dei germogli, dell’attaccatura delle foglie e delle fenditure nella  corteccia, soprattutto in tutte le piante lesionate e fragili, provocando quindi anche danni indiretti  tra cui, una maggiore recettività a patogeni da ferita quali le Carie ed il Cancro della corteccia. Dopo l’accoppiamento dopo  una o due settimane dalle uova nascono le larve , che cominciano a scavare piccole gallerie sotto la corteccia; in seguito, esse raggiungono il midollo della pianta, e scavano anche qui delle gallerie, della lunghezza di 12-14 centimetri. All’inizio della primavera successiva, esse si risvegliano, e completano lo sviluppo a maggio, si creano un foro di uscita e si trasformano in crisalidi.

 Gli antagonisti naturali di questo pericoloso parassita dei pioppeti sono:

  • I Ditteri Larvevoridi
  • gli Uccelli tra cui il picchio
  • e alcuni Imenotteri

Insetti che non sono xilofagi

Ci sono insetti che usano il legno per farci il nido, ma che non sono xilofagi in quanto non mangiano il legno, tendono ad essere per lo più insetti solitari, alcuni tipi di vespe, api asociali come le api carpentiere per esempio la Xylocopa Violacea, insetti che difficilmente causano danni all’ambiente umano, preferiscono il legno vecchio e danneggiato degli alberi, la formica carpentiere può risultare molesta nel raro caso in cui invada una casa, potrebbero insidiarsi nei montanti delle porte, intorno agli infissi ma per fare danni consistenti richiedono anni rispetto all’azione delle termiti.